Come una caduta cambia la vita p.5
di
Alatriste
genere
dominazione
Io e Giulia ci siamo guardati negli occhi, eravamo eccitati, non vedevamo l'ora. Con mani tremanti e bocca secca ho preso il telefono per rispondere a Roberto, mentre digitavo Giulia leggeva da sopra la mia spalla "io cambierei il messaggio" aveva commentato "più che -ok va bene, scusaci- scriverei 'scusaci ancora Roberto, ci dispiace averti disubbidito, accettiamo qualsiasi punizione tu ritenga necessaria'. " Aveva ragione ovviamente, ho corretto ed inviato il messaggio come lo aveva formulato lei. Nessuna risposta, per tutto il pomeriggio non è arrivato nessun messaggio da Roberto, ad ogni squillo di telefono io e Giulia controllavamo ansiosi, ma niente, nessuna risposta. Alle ore 22:00 squillano entrambi i nostri telefoni, trafelati corriamo a controllare la notifica, era lui.
R: mi avete deluso, sarete puniti. Cominceremo subito. Siete soli?
G: si siamo a tua completa disposizione, cosa possiamo fare per soddisfarti?
R: procuratevi delle mollette da bucato. Avete sex toys?
L: Giulia sta recuperando le mollette, abbiamo solo quelle di legno. Per quel che riguarda i giocattoli abbiamo solo un piccolo dildo, ed un paio di ovetti vibranti
R: molto bene, spogliatevi ed inginocchiatevi
Io e Giulia ci siamo spogliati, eravamo totalmente nudi, in ginocchio, al centro della nostra camera da letto in attesa della punizione, il mio cazzo non era mai stato così duro e mia moglie stava letteralmente colando.
R: Luca titilla i capezzoli di Giulia, devono essere belli duri, dopo di che applica le mollette, tu Giulia poi farai lo stesso con Luca.
Abbiamo fatto quanto ci è stato ordinato, non pensavo potesse fare così male: quando ho messo le mollette a Giulia l’ho vista stringere i denti per ricacciare le lacrime, quando lei l’ha fatto a me ho capito, fa davvero un male boia.
G: abbiamo fatto, fa male.
R: lo so è questo il senso, adesso la seconda parte della punizione: videochiamatemi ed appoggiate il telefono in modo da riprendervi, resterete in ginocchio così per 15 minuti,
Il tempo non passava mai, ormai la mia erezione era sparita e anche Giulia ne aveva abbastanza né io né lei, però avevamo la minima intenzione di deludere il nostro maestro; siamo rimasti li quindi, in silenzio e a testa bassa aspettando che ci dicesse qualcosa.
“Sono passati 15 minuti” ci sorprese la voce di Roberto, dopo quello che a noi era sembrato un tempo interminabile “ora toglietevi a vicenda le mollette, tiratele non apritele. Mettete in bocca qualcosa per non gridare, vi consiglio gli ovetti vibranti…a breve vi serviranno”
A quel punto ho preso gli ovetti, “temo farà male Giulia” le dissi porgendole quello funzionante “ma ti amo moltissimo”, appena prima di infilarselo in bocca mi ha risposto “anche io ti amo, ma ce lo meritiamo per averlo deluso” detto questo si è infilata l’ovetto in bocca, vedere la codina del giocattolo uscirle dalle labbra mi ha eccitato enormemente: la mia Giulia, casta e pura con le mollette ai capezzoli ed un ovetto in bocca; la mia Giulia che quasi senza accorgersene si sfiora la clitoride eccitata. A quel punto le ho fatto cenno di iniziare con le mollette.
Con un colpo secco Giulia mi ha tolto la prima, il dolore è stato forte, molto molto peggio di quando me l’aveva applicata, senza darmi tempo di riprendermi mi ha levato anche la seconda; Roberto aveva ragione, se non avessi avuto qualcosa in bocca avrei urlato. Ora toccava a lei, vedevo lacrime di paura nei suoi occhi, con un colpo secco le ho tolte assieme pensando che sarebbe stato meglio per lei soffrire una volta sola anziché due come me. L’ho vista crollare, piangeva in silenzio. Ci siamo confortati a vicenda abbracciandoci e provando a baciarci, ma senza togliere gli ovetti dalla bocca, non volevamo certo deludere di nuovo Roberto.
R: bravi porcellini, suppongo abbiate imparato che non dovete deludermi
L: certo maestro, assolutamente, non lo faremo più
G: si Roberto te lo giuro, saremo ubbidienti
R: mi fa piacere vedervi così docili, ma ritengo utile un ulteriore punizione per essere sicuri che abbiate imparato, che ne dite?
G: come vuoi maestro
L: ai tuoi ordini
R: ottimo! Indossate gli ovetti, Giulia tu mettiti il più grande in figa. A te Luca andrà peggio: quello più piccolo lo metti nel culo. Dopo di che vi inginocchierete di nuovo al centro della stanza per altri 15 minuti.
Ero terrorizzato, a parte qualche raro dito di mia moglie nel mio culo non era mai entrato nulla e quell’ovetto mi pareva gigantesco. “Amore non ce la posso fare, è enorme” dissi piangendo a Giulia “non ci entrerà mai!” Giulia mi ha guardato con compassione “tesoro ti aiuterò io”. Mi ha preso per mano, baciato e fatto inginocchiare vicino al letto, con il petto appoggiato sul copriletto ed il culo a 90 gradi, a quel punto è uscita dalla stanza per farvi ritorno pochi minuti dopo con la bottiglia dell’olio da cucina; si è inginocchiata dietro di me ed ha iniziato a leccarmi, sentivo la sua lingua entrare ed uscire ed ho avuto un’improvvisa erezione. “Ok amore” mi ha detto Giulia ungendosi le dita “adesso iniziamo” ed ha cominciato a penetrarmi il culo con un dito mentre io mi tenevo le chiappe spalancate, in un primo momento ho sentito solo dolore, soprattutto quando ha dovuto spingere per entrare, ma dopo qualche secondo la cosa ha iniziato a piacermi e, a mia volta, ho cominciato a muovermi per assecondare la penetrazione.
Qualche minuto dopo, quando ormai le dita nel mio culo erano due, Giulia si è fermata, ho sentito qualcosa di più grosso forzare il mio sfintere e poco dopo una sensazione di pienezza: mi aveva infilato l’ovetto e soprattutto la cosa mi piaceva da morire.
A quel punto ho voluto ricambiare il favore, ho fatto stendere Giulia sul letto ed ho iniziato a leccarle la figa, concentrandomi soprattutto sul clitoride, come le è sempre piaciuto; quando l’ho sentita ansimare sul punto di venire mi sono fermato e le ho inserito il giocattolo; solo a quel punto ho preso il cellulare per scrivere a Roberto.
L: maestro abbiamo fatto, io ce l’ho nel culo e Giulia in figa
R: bene, videochiamatemi che vi voglio vedere
Ho appoggiato il telefono contro il letto controllando l’inquadratura, si vedeva Giulia in ginocchio e mi sono affrettato a raggiungerla, di nuovo il tempo è sembrato lentissimo: l’oggetto che avevo nel culo aveva davvero iniziato a darmi fastidio (non che lo stesso si potesse dire per Giulia, la sua espressione diceva tutt’altro), molto fastidio, il bruciore era così intenso che ho iniziato a piangere, ad un certo punto ho sentito la mano di mia moglie intrecciarsi alla mia dandomi una stretta confortante.
Qualche secondo dopo abbiamo sentito la voce di Roberto dal telefono: “bravi ragazzi, bravi davvero. Ora andate a letto, divieto assoluto di orgasmo per tutti e due. Ci vediamo domani sotto casa vostra – anzi mandatemi la posizione – alle 16:30, vedete come organizzarvi”
R: mi avete deluso, sarete puniti. Cominceremo subito. Siete soli?
G: si siamo a tua completa disposizione, cosa possiamo fare per soddisfarti?
R: procuratevi delle mollette da bucato. Avete sex toys?
L: Giulia sta recuperando le mollette, abbiamo solo quelle di legno. Per quel che riguarda i giocattoli abbiamo solo un piccolo dildo, ed un paio di ovetti vibranti
R: molto bene, spogliatevi ed inginocchiatevi
Io e Giulia ci siamo spogliati, eravamo totalmente nudi, in ginocchio, al centro della nostra camera da letto in attesa della punizione, il mio cazzo non era mai stato così duro e mia moglie stava letteralmente colando.
R: Luca titilla i capezzoli di Giulia, devono essere belli duri, dopo di che applica le mollette, tu Giulia poi farai lo stesso con Luca.
Abbiamo fatto quanto ci è stato ordinato, non pensavo potesse fare così male: quando ho messo le mollette a Giulia l’ho vista stringere i denti per ricacciare le lacrime, quando lei l’ha fatto a me ho capito, fa davvero un male boia.
G: abbiamo fatto, fa male.
R: lo so è questo il senso, adesso la seconda parte della punizione: videochiamatemi ed appoggiate il telefono in modo da riprendervi, resterete in ginocchio così per 15 minuti,
Il tempo non passava mai, ormai la mia erezione era sparita e anche Giulia ne aveva abbastanza né io né lei, però avevamo la minima intenzione di deludere il nostro maestro; siamo rimasti li quindi, in silenzio e a testa bassa aspettando che ci dicesse qualcosa.
“Sono passati 15 minuti” ci sorprese la voce di Roberto, dopo quello che a noi era sembrato un tempo interminabile “ora toglietevi a vicenda le mollette, tiratele non apritele. Mettete in bocca qualcosa per non gridare, vi consiglio gli ovetti vibranti…a breve vi serviranno”
A quel punto ho preso gli ovetti, “temo farà male Giulia” le dissi porgendole quello funzionante “ma ti amo moltissimo”, appena prima di infilarselo in bocca mi ha risposto “anche io ti amo, ma ce lo meritiamo per averlo deluso” detto questo si è infilata l’ovetto in bocca, vedere la codina del giocattolo uscirle dalle labbra mi ha eccitato enormemente: la mia Giulia, casta e pura con le mollette ai capezzoli ed un ovetto in bocca; la mia Giulia che quasi senza accorgersene si sfiora la clitoride eccitata. A quel punto le ho fatto cenno di iniziare con le mollette.
Con un colpo secco Giulia mi ha tolto la prima, il dolore è stato forte, molto molto peggio di quando me l’aveva applicata, senza darmi tempo di riprendermi mi ha levato anche la seconda; Roberto aveva ragione, se non avessi avuto qualcosa in bocca avrei urlato. Ora toccava a lei, vedevo lacrime di paura nei suoi occhi, con un colpo secco le ho tolte assieme pensando che sarebbe stato meglio per lei soffrire una volta sola anziché due come me. L’ho vista crollare, piangeva in silenzio. Ci siamo confortati a vicenda abbracciandoci e provando a baciarci, ma senza togliere gli ovetti dalla bocca, non volevamo certo deludere di nuovo Roberto.
R: bravi porcellini, suppongo abbiate imparato che non dovete deludermi
L: certo maestro, assolutamente, non lo faremo più
G: si Roberto te lo giuro, saremo ubbidienti
R: mi fa piacere vedervi così docili, ma ritengo utile un ulteriore punizione per essere sicuri che abbiate imparato, che ne dite?
G: come vuoi maestro
L: ai tuoi ordini
R: ottimo! Indossate gli ovetti, Giulia tu mettiti il più grande in figa. A te Luca andrà peggio: quello più piccolo lo metti nel culo. Dopo di che vi inginocchierete di nuovo al centro della stanza per altri 15 minuti.
Ero terrorizzato, a parte qualche raro dito di mia moglie nel mio culo non era mai entrato nulla e quell’ovetto mi pareva gigantesco. “Amore non ce la posso fare, è enorme” dissi piangendo a Giulia “non ci entrerà mai!” Giulia mi ha guardato con compassione “tesoro ti aiuterò io”. Mi ha preso per mano, baciato e fatto inginocchiare vicino al letto, con il petto appoggiato sul copriletto ed il culo a 90 gradi, a quel punto è uscita dalla stanza per farvi ritorno pochi minuti dopo con la bottiglia dell’olio da cucina; si è inginocchiata dietro di me ed ha iniziato a leccarmi, sentivo la sua lingua entrare ed uscire ed ho avuto un’improvvisa erezione. “Ok amore” mi ha detto Giulia ungendosi le dita “adesso iniziamo” ed ha cominciato a penetrarmi il culo con un dito mentre io mi tenevo le chiappe spalancate, in un primo momento ho sentito solo dolore, soprattutto quando ha dovuto spingere per entrare, ma dopo qualche secondo la cosa ha iniziato a piacermi e, a mia volta, ho cominciato a muovermi per assecondare la penetrazione.
Qualche minuto dopo, quando ormai le dita nel mio culo erano due, Giulia si è fermata, ho sentito qualcosa di più grosso forzare il mio sfintere e poco dopo una sensazione di pienezza: mi aveva infilato l’ovetto e soprattutto la cosa mi piaceva da morire.
A quel punto ho voluto ricambiare il favore, ho fatto stendere Giulia sul letto ed ho iniziato a leccarle la figa, concentrandomi soprattutto sul clitoride, come le è sempre piaciuto; quando l’ho sentita ansimare sul punto di venire mi sono fermato e le ho inserito il giocattolo; solo a quel punto ho preso il cellulare per scrivere a Roberto.
L: maestro abbiamo fatto, io ce l’ho nel culo e Giulia in figa
R: bene, videochiamatemi che vi voglio vedere
Ho appoggiato il telefono contro il letto controllando l’inquadratura, si vedeva Giulia in ginocchio e mi sono affrettato a raggiungerla, di nuovo il tempo è sembrato lentissimo: l’oggetto che avevo nel culo aveva davvero iniziato a darmi fastidio (non che lo stesso si potesse dire per Giulia, la sua espressione diceva tutt’altro), molto fastidio, il bruciore era così intenso che ho iniziato a piangere, ad un certo punto ho sentito la mano di mia moglie intrecciarsi alla mia dandomi una stretta confortante.
Qualche secondo dopo abbiamo sentito la voce di Roberto dal telefono: “bravi ragazzi, bravi davvero. Ora andate a letto, divieto assoluto di orgasmo per tutti e due. Ci vediamo domani sotto casa vostra – anzi mandatemi la posizione – alle 16:30, vedete come organizzarvi”
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