Come una caduta cambia la vita p.2
di
Alatriste
genere
feticismo
In quel momento entra Giulia, ha addosso una camicetta bianca e delle mutande molto ordinarie, si siede sul letto ed indossa i collant "non guardarmi con quella faccia - esclama - ti ho detto che la gonna non la metto, voglio mettere i pantaloni di lino ed i tacchi ed ho paura di aver freddo " ormai sono eccitato, la raggiungo davanti al suo armadio ed inizio a strusciarle il cazzo gonfio tra le cosce e sul sedere coperto di nylon nero, dopo qualche secondi mi ferma "amore dai non ne ho voglia ora, sono stanca e voglio solo godermi l'aperitivo con te".
Dieci minuti dopo siamo in macchina, io con il cazzo duro dentro il completo scelto da Roberto e Giulia che mi racconta la sua giornata.
Le ho appoggiato una mano su una coscia ed ho iniziato ad accarezzarla " amore, cerca di capirmi, vederti, per di più in collant, mi eccita moltissimo, in più mettici che stamattina quando ti ho vista coi piedi imbiancati mi son tornati in mente i tempi migliori...insomma è da stamattina che son così " e mentre lo dico le appoggio la sua mano sulla mia l'erezione, stranamente non ha tolto la mano, anzi mi ha stretto il cazzo e l'ha leggermente segato da fuori i calzoni "mi fa piacere vedere che ti faccio ancora questo effetto" e così dicendo, dal momento che eravamo arrivati, è scesa e si è avviata verso il locale ed io, eccitato come una biscia, l'ho seguita
Il Gracco è quel che si dice un locale chic, tavolini rotondi da bistro parigino, sgabelli e sedie ricoperte di vellutino rosso, luci basse e modanature color oro ovunque, tovaglie lunghe e centrotavola anni 20, nell'aria un jazz caldo. Ci avviciniamo al cameriere che ci indica l'unico tavolo libero, in angolo seminascosto da una colonna finta art decó.
Mentre ci avviciniamo al tavolino Giulia mi ha chiesto come ho fatto a scoprire un posto del genere, mi sono ritrovato a pensare - per l'ennesima volta - con ammirazione a Roberto.
Dopo esserci accomodati al tavolino ed aver ordinato da bere ( un Americano per me ed un Martini per lei) iniziamo a chiacchierare come non facevamo da davvero tanto, tanto tempo. Al secondo cocktail mi sono accorto che Giulia era brilla ed ho deciso di giocarmi il tutto per tutto, era la mia giornata fortunata giusto!?
"Amore, vederti coi piedi imbiancati oggi mi ha ricordato di quando mi facevi venire in quel modo, lo sai quanto mi eccita? e qui la tovaglia è lunga..." non la guardo negli occhi e spero nell'ennesima botta di fortuna; Giulia non risponde, ma poco dopo ho sentito due piccoli TOK sul pavimento: si era tolta le scarpe.
Il segnale era inequivocabile, alla velocità della luce mi slaccio i pantaloni e lascio uscire il cazzo al sicuro sotto la tovaglia
Era un sogno, non ci toccavamo più da mesi ed ora i piedi di Giulia, avvolti in nylon circondavano il mio cazzo durissimo, mi stava segando in un locale pieno di gente, fantastico; quasi troppo fantastico, mi ero disabituato alla sua abilità, notevole, di footjobber, per non venire devo davvero concentrarmi.
In quel momento sento vibrare il cellulare, butto l'occhio e vedo un messaggio di Roberto: "Pensi non si veda che ti sta facendo una sega coi piedi? Ok che c'è la tovaglia, ma dubito sia dotata di vita propria e si muova da sola su e giù" sento una scarica lungo la schiena, il fatto che Roberto mi abbia beccato mi ha dato il colpo di grazia: ho sborrato come non facevo da molto tempo. A quel punto sono successe tre cose: la prima - la più ovvia - è stata lo sguardo di Giulia, dire che fosse un occhiata omicida non rende l'idea; la seconda è stata il controllo dei danni, ho scostato la tovaglia ed ho visto il disastro, i miei pantaloni erano pieni di densi schizzi bianchi e lo stesso dicasi dei piedi di giulia che si trovavano ancora attorno al mio cazzo, ma è stata la terza cosa ad essere inaspettata davvero: la sedia libera al nostro tavolo era appena stata spostata e su di essa si era seduto un uomo "Buonasera ragazzi comodi comodi, non alzatevi, anche perché, salvo che io mi sbagli di grosso, non dovreste essere presentabili. In ogni modo mi chiamo Roberto, molto piacere".
Dieci minuti dopo siamo in macchina, io con il cazzo duro dentro il completo scelto da Roberto e Giulia che mi racconta la sua giornata.
Le ho appoggiato una mano su una coscia ed ho iniziato ad accarezzarla " amore, cerca di capirmi, vederti, per di più in collant, mi eccita moltissimo, in più mettici che stamattina quando ti ho vista coi piedi imbiancati mi son tornati in mente i tempi migliori...insomma è da stamattina che son così " e mentre lo dico le appoggio la sua mano sulla mia l'erezione, stranamente non ha tolto la mano, anzi mi ha stretto il cazzo e l'ha leggermente segato da fuori i calzoni "mi fa piacere vedere che ti faccio ancora questo effetto" e così dicendo, dal momento che eravamo arrivati, è scesa e si è avviata verso il locale ed io, eccitato come una biscia, l'ho seguita
Il Gracco è quel che si dice un locale chic, tavolini rotondi da bistro parigino, sgabelli e sedie ricoperte di vellutino rosso, luci basse e modanature color oro ovunque, tovaglie lunghe e centrotavola anni 20, nell'aria un jazz caldo. Ci avviciniamo al cameriere che ci indica l'unico tavolo libero, in angolo seminascosto da una colonna finta art decó.
Mentre ci avviciniamo al tavolino Giulia mi ha chiesto come ho fatto a scoprire un posto del genere, mi sono ritrovato a pensare - per l'ennesima volta - con ammirazione a Roberto.
Dopo esserci accomodati al tavolino ed aver ordinato da bere ( un Americano per me ed un Martini per lei) iniziamo a chiacchierare come non facevamo da davvero tanto, tanto tempo. Al secondo cocktail mi sono accorto che Giulia era brilla ed ho deciso di giocarmi il tutto per tutto, era la mia giornata fortunata giusto!?
"Amore, vederti coi piedi imbiancati oggi mi ha ricordato di quando mi facevi venire in quel modo, lo sai quanto mi eccita? e qui la tovaglia è lunga..." non la guardo negli occhi e spero nell'ennesima botta di fortuna; Giulia non risponde, ma poco dopo ho sentito due piccoli TOK sul pavimento: si era tolta le scarpe.
Il segnale era inequivocabile, alla velocità della luce mi slaccio i pantaloni e lascio uscire il cazzo al sicuro sotto la tovaglia
Era un sogno, non ci toccavamo più da mesi ed ora i piedi di Giulia, avvolti in nylon circondavano il mio cazzo durissimo, mi stava segando in un locale pieno di gente, fantastico; quasi troppo fantastico, mi ero disabituato alla sua abilità, notevole, di footjobber, per non venire devo davvero concentrarmi.
In quel momento sento vibrare il cellulare, butto l'occhio e vedo un messaggio di Roberto: "Pensi non si veda che ti sta facendo una sega coi piedi? Ok che c'è la tovaglia, ma dubito sia dotata di vita propria e si muova da sola su e giù" sento una scarica lungo la schiena, il fatto che Roberto mi abbia beccato mi ha dato il colpo di grazia: ho sborrato come non facevo da molto tempo. A quel punto sono successe tre cose: la prima - la più ovvia - è stata lo sguardo di Giulia, dire che fosse un occhiata omicida non rende l'idea; la seconda è stata il controllo dei danni, ho scostato la tovaglia ed ho visto il disastro, i miei pantaloni erano pieni di densi schizzi bianchi e lo stesso dicasi dei piedi di giulia che si trovavano ancora attorno al mio cazzo, ma è stata la terza cosa ad essere inaspettata davvero: la sedia libera al nostro tavolo era appena stata spostata e su di essa si era seduto un uomo "Buonasera ragazzi comodi comodi, non alzatevi, anche perché, salvo che io mi sbagli di grosso, non dovreste essere presentabili. In ogni modo mi chiamo Roberto, molto piacere".
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