Un nipote audace: e la zia ingoia la sua sborra

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incesti

UN NIPOTE AUDACE: E LA ZIA INGOIA LA SUA SBORRA

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Avevamo affittato un grazioso villino bifamiliare a strapiombo sul mare.

Una settimana di meritato riposo sulla costiera ligure: io, mia sorella maggiore e le rispettive famiglie.

Quella mattina mio marito e mio cognato sarebbero andati in barca a pesca, mentre mia sorella, con mia figlia immancabilmente attaccata a lei, si sarebbe dedicata allo shopping sfrenato giù in paese.

Io decisi di restare pigramente a letto, a riposare e a chattare un po' con i miei ammiratori per i quali non avevo mai abbastanza tempo a disposizione.

Ero allungata sul letto, nuda, con gli occhiali inforcati e il telefono tra le mani quando mio nipote comparve all'improvviso.

Istintivamente cercai di coprirmi con il lenzuolo e, rivolgendogli uno sguardo di rimprovero, gli dissi: "Ma, Federico, non si usa più bussare?"

Lui, fermo a fissarmi, rispose deciso: "Zia, voglio scopare con te. Ti voglio. Ti desidero. Mi fai impazzire. Sono anni che non sogno altro..."

Sorpresa, benché anche molto compiaciuta debbo dire, lo guardai dritto negli occhi: "Ma Federico, sono tua zia..."

Mi interruppe subito aggressivo: "In primo luogo sei una grandissima troia, cara zia. Sofia mi ha raccontato tutto: sei una porca, insaziabile..."

"Ma come ti permetti!", gli urlai alzandomi e andando verso di lui minacciosa e pronta a dargli un ceffone.

"Ho visto le tue prestazioni zia: sei una troia da far paura...e ho una proposta interessante per te"

Lo guardai interrogativa, in piedi, di fronte a lui, nuda e incazzata.

"Quale?", gli chiesi fredda e irata.

"Il mio compagno di classe, un carissimo amico. Il padre è un imprenditore schifosamente ricco che spende cifre folli per troie come te: che ne dici se ti faccio presentare a lui?"

"E in cambio io dimentico questo spiacevole episodio?", gli chiesi con tono retorico.

"In cambio tu scopi con me ogni volta che mi va, cara zia, anche perché ho buoni argomenti", e così dicendo si spogliò e prese in mano il suo cazzo già in erezione di dimensioni sorprendenti.

Un calibro 21 niente male, che avrebbe potuto regalare grandi soddisfazioni anche alle donne più esigenti, pensai osservandolo attratta.

Restai immobile, mentre lui prese ad accarezzarmi le tette e a sbaciucchiarmi sul viso, sul collo, sui capezzoli, con un desiderio e un trasporto che mi stupirono.

Intanto con una mano aveva iniziato a tormentarmi il clitoride facendosi strada tra i peli che da qualche tempo avevo smesso di radere.

Riflettevo pensierosa sul da farsi.

Era pur sempre mio nipote, cazzo, benché mi attizzasse non poco l'idea di scoparci.

E poi quell'imprenditore schifosamente ricco...

L'idea mi solleticava non poco.

Il ragazzo era inarrestabile, e anche ben attrezzato, pensai guardando il suo cazzo che nel frattempo si era drizzato per bene.

Mi scossi.

Lo afferrai decisa per il membro e lo trascinai sul letto.

Mi distesi, con le gambe aperte.

"Vediamo cosa sai fare", gli dissi accarezzandomi la fica.

Con uno scatto felino fu subito sopra di me.

Prese a baciarmi e strizzarmi i capezzoli, a succhiarli con voracità, poi cominciò a scendere.

Infilò la testa tra le mie cosce.

Con le mani aprì la fica e la sua bocca affamata prese a baciarmi e mordermi la fica.

La lingua si insinuò con forza dentro le labbra, andando a rovistare tra le pareti bagnate della mia fica , leccando tutti i miei umori e aspirandoli in modo famelico.

Lo afferrai per i capelli e gli spinsi la testa ancora più in profondità, con forza.

Continuò a leccarmi a lungo fino a quando lo allontanai da me, mi girai, mi misi a quattro zampe e gli ingiunsi di leccarmi il culo.

Il mio nipotino ci sapeva fare.

Mi allargò il culo con forza e spinse dentro la lingua, che rovistava dappertutto con una voracità che raramente avevo notato.

Mi piaceva, molto.

Mugolavo, ancheggiando lentamente, quando mi afferrò per i capelli, mi fece girare e mi pianto' il suo grande cazzo in bocca.

Presi a leccarlo con gusto, mentre con le mani lo segavo.

In un lampo divenne duro e rigido, pronto.

Mi allungai sul letto a gambe larghe: "Dai scopami, fammi godere nipotino mio", gli dissi eccitata.

Si fiondò su di me, il cazzo in mano, che appoggiò alla mia fica pelosa e poi, con due colpi potenti, fece entrare più della metà del suo cazzo nella mia fica.

Emisi un urlo di piacere mentre il fiato mi si spezzava nei polmoni.

Restai per qualche secondo come inebetita, poi Federico cominciò a pompare con forza, con violenza, sbattendomi come una cagna.

Lo sentivo tutto dentro il suo cazzo, che mi riempiva di piacere come raramente mi succedeva.

Mi stava facendo godere alla grande il mio nipotino e infatti venni ansimando di piacere.

Lui continuò a spingere disperatamente, quando all'improvviso lo sentii irrigidirsi, uscire di tutta fretta ed esplodermi in faccia.

"Apri la bocca zia, ingoia tutto zia! Troia!!"

Ubbidii all'istante.

I fiotti di sperma erano consistenti, la mia faccia venne ricoperta, mentre grosse gocce mi colavano sulle gote.

Cercavo di raccogliere tutto con le dita anche per evitare che le lenzuola si sporcassero: sarebbe stata una scocciatura.

"Raccogli la sborra, veloce!", gli dissi mentre leccavo lo sperma sulle mie dita.

Non si fece pregare.

Con le sue mani e col suo cazzo andò a raccogliere tutta la sborra che defluiva dal mio viso e me la mise in bocca.

Leccai tutto quello che potevo, fin quando mi alzai e corsi in bagno per pulirmi.

Quando tornai mio nipote era placidamente allungato sul letto col suo cazzo sgonfio in mano.

"Allora zietta, che ne pensi del tuo nipotino?"

Lo scostai in malo modo: "Alzati, fammi controllare le lenzuola, non vorrei che si fossero sporcato di sborra", gli dissi mentre esaminavo con attenzione le lenzuola.

"Mi sembrano pulite, - dissi tirando un sospiro di sollievo - sai che rottura se si fossero sporcate".

Vidi mio nipote che tornava con un grosso asciugamano che stese sul letto.

"Che fai?", gli chiesi meravigliata.

"Preparo per dopo, zietta, così siamo tranquilli che il letto non si sporca", rispose guardandomi con un sorrisetto ironico.

"Non ho capito, Federico, cosa cazzo hai intenzione di fare?", gli chiesi in tono aspro.

"Zia, tu sei un sogno, una forza della natura, una troia incredibile: credi che mi accontenti di una scopatina?"

"No, dico: giovanotto, cosa cazzo ti sei messo in mente?", gli chiesi con tono duro.

"Sei un sogno Zia, te l'ho già detto. Sei una troia meravigliosa. Ora voglio il tuo culo però."

"Non ti sembra di esagerare ragazzo?", gli chiesi con fare volutamente contrariato.

"Neanche per idea cara zia, questo è solo il primo tempo, e io sono già pronto per il secondo", mi disse attirandomi a sé sul letto.

Provai a divincolarmi, ma cedetti subito.

Mi afferrò con forza e prese a baciarmi dappertutto come un ossesso.

"Sono pazzo di te zia, pazzo. Ti voglio, ti voglio tutta per me", mi diceva mentre mi baciava senza sosta.

"Ti voglio scopare. Ti voglio sbattere. Ti voglio sfondare il culo zia", mi sussurrava all'orecchio mentre mi spingeva la testa verso il suo cazzo di nuovo in erezione.

Lo presi in bocca con decisione e iniziai a fargli un pompino.

Mio nipote era già eccitato a dovere, tanto che appena iniziai a leccarlo subito prese a indurirsi.

La cosa mi sorprese e mi fece eccitare ancora di più.

Intensificati il mio pompino, mi allungai su di lui con la fica sulla sua faccia, e così, mentre io mi deliziavo con un bocchino, lui mi leccava il culo, riempiendolo di saliva.

Qualche minuto e quando fu pronto gli offrii il mio buco posteriore.

Quel cazzo grosso avrebbe fatto difficoltà a entrare, ma diavolo, pensai, che godimento!

Lo sentii appoggiarsi e poi con colpi secchi e potenti iniziare a entrare.

Dolore! Piacere!

Si!!!

Quando entrò ululai di piacere come una cagna in calore.

Cominciò a spingere come un forsennato.

Andai con la mano ad accarezzargli le palle e mi resi conto che tutto il cazzo era entrato nel mio culo.

L'idea mi mandò in estasi: presi a masturbarmi con vigore.

"Vienimi in bocca, hai capito?", gli dissi ansimante mentre venivo contorcendomi dal piacere.

Lui continuò a spingere per un po', poi uscì.

Era in piedi, io mi inginocchiai davanti a lui e presi il suo cazzo in bocca leccandolo e segandolo con avidità.

Una ventina di secondi e sentii la sua sborra calda e liquida invadermi la gola.

Ingoiai tutto.

Non ci volle molto tempo.

I fiotti si esaurirono rapidamente.

Leccai per bene il suo cazzo fin quando non si fu afflosciato definitivamente, poi mi alzai e lo guardai soddisfatta.

"E bravo il mio nipotino", gli dissi mentre mi ripassavo la lingua sulle labbra per raccogliere le ultime gocce di sborra.

"Sei soddisfatto?"

"Mai avrei immaginato che tu fossi così porca, cara zia, sei una troia atomica", mi disse guardandomi estasiato.

"Ah, quanto al padre di quel tuo amico... - iniziai a dirgli con aria fintamente indifferente - digli di contattarmi"

"Sei una gran troia zia, lo sai?", mi disse mio nipote sorridendo mentre, ancora steso sul letto, mi guardava ammirato e si accarezzava il cazzo.

"Sei un maleducato e un porco, Federico - gli dissi mentre andavo in bagno a fare pipì e a lavarmi - un gran maleducato: sono sempre tua zia, non dimenticarlo. E ora vestiti e vattene prima che ti cacci a calci. Quando esco dal bagno non voglio più trovarti qui, chiaro?", e richiusi la porta del bagno alle mie spalle.
di
scritto il
2025-08-28
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