Vortici passionali cap 6
di
ADAM WILSON
genere
sentimentali
Helen aprì la porta della camera, ancora con il costume bagnato e i capelli raccolti in una coda leggera. Il sole filtrava dalle tende leggere, illuminando la stanza. Un profumo familiare e insieme diverso la accolse subito: Lucas stava appena uscendo dalla doccia, il corpo ancora gocciolante, i capelli scivolati sulla fronte.
Lei sorrise, inconsapevole di tutto, e si avvicinò:
«Ciao… spero tu sia riuscito a riposarti…»
Poi, con un sorriso malizioso, lasciò cadere il costume e sussurrò:
«Perché non ritorni nella doccia con me?»
Lucas sentì il cuore accelerare. Aveva appena scoperto che la matrigna di Helen era la sua Isabelle, e proprio lì, su quel letto, aveva consumato con lei un rapporto selvaggio. Ora, davanti a sé, la futura madre di suo figlio si stava spogliando. Quel pensiero lo turbava profondamente. Doveva mantenere la calma, nascondendo il vortice di emozioni che lo divorava. Paradossalmente, la situazione lo eccitava ancora di più: la sua erezione tornò a farsi prepotente.
«Vedo che l’idea ti piace…» disse Helen, lanciandogli un’occhiata carica di malizia, e prendendolo per mano lo trascinò verso la doccia.
Lucas si lasciò condurre, il corpo ancora caldo e umido dall’acqua. Il vapore avvolgeva la stanza, rendendo l’aria densa e intrisa di tensione erotica.
Helen gli si avvicinò, le mani che scivolavano sul suo torace, sentendo il suo cazzo duro premere già contro di lei.
«Ho voglia di prendermelo nel culo…» mormorò con voce roca, mentre lo afferrava con decisione e lo guidava sotto il getto bollente.
Lucas tentò di trattenersi, ma quella richiesta lo eccitava come nulla prima. Le mani di Helen scorrevano sui suoi fianchi, facendolo vibrare di piacere.
«Ti accontento subito…» ansimò, diviso tra colpa e brama incontrollabile.
Helen si piegò leggermente in avanti, le mani premute contro la parete bagnata.
«Fammi sentire quanto mi desideri…» sussurrò.
Lucas la penetrò con forza, affondando nel suo culo stretto e ardente.
«Ahhh… sì… così… fammi tua…» gemette Helen, sobbalzando ad ogni colpo, il corpo teso sotto di lui.
Il respiro di Lucas si fece più pesante, le spinte più affamate.
«Cazzo… sei così stretta… così mia… fammi godere dentro di te…» ringhiò, la voce rotta dall’eccitazione.
Helen gemeva, inarcando la schiena contro di lui.
«Sì… fammi tuo… voglio sentirti… cazzo… più dentro… ancora…»
Lucas le serrò i fianchi con forza, affondando con ritmo crescente. Ogni gemito di lei lo mandava fuori di testa, dissolvendo ogni senso di colpa.
«Dimmi il mio nome… voglio sentirti urlare per me…» ansimò.
«Lucas… sì… cazzo… fammi tua… tutta tua…» gemette Helen, tremante.
Il vapore rendeva ogni gesto più carnale, ogni respiro un gemito spezzato. Sopraffatta dal piacere, Helen spingeva il bacino all’indietro, cercando di inghiottirlo più a fondo.
«Ti voglio così… cazzo… dentro di me…» ringhiava Lucas, mentre il piacere montava irresistibile.
Helen lo graffiava e gli mordeva la spalla, le loro urla che si mescolavano al rumore dell’acqua.
«Ancora… sì… fammi tua… più forte…» ansimava lei, il corpo scosso dai colpi, la voce che si spezzava tra piacere e orgasmo imminente. Lucas perdeva ogni controllo.
«Sei mia… tutta mia… fammi esplodere dentro di te…»
«Sì… Lucas… non fermarti… dentro… più forte… ohhh sì…» gridava Helen, il corpo che tremava e si arcuava sotto di lui.
Lucas accelerò, le mani che la artigliavano con ferocia, sentendo l’orgasmo travolgerlo.
«Cazzo… sto venendo… ti voglio tutta… ahhh…» «Sì… prendimi… dentro… Lucas… ancora… fammi tua…» urlava Helen, il volto stravolto dal piacere.
Con un grido gutturale, Lucas esplose dentro di lei, mentre Helen si contorceva urlando il suo nome, le mani che lo stringevano e il corpo scosso dagli spasmi dell’orgasmo.
«Sì… dentro… riempimi… cazzo…» gemette ancora, rantolando di piacere.
Rimasero così, abbracciati sotto il getto bollente, i corpi che pulsavano ancora, fusi in un unico respiro.
Poi Helen sollevò lo sguardo con un sorriso beffardo:
«Adesso però voglio che mi riempi anche col tuo piscio… proprio nel culo.»
Lucas non poté che obbedire e Helen, mentre sentiva il suo piscio caldo colmarla dentro, gemette di nuovo, travolta da un piacere sporco e proibito che la fece godere ancora.
Uscita dalla doccia Helen scese di sotto per la cena, lasciando Lucas nella stanza a sistemarsi. Ad un tratto la porta si aprì senza preavviso, e Sofia fece il suo ingresso come un uragano di giovinezza e sensualità. Diciannove anni, capelli rossi lunghi e ricci che le scendevano sulle spalle nude, un viso da angelo con occhi verdi che sapevano essere sia innocenti che maliziosi nello stesso istante. Le lentiggini sparse sul nasino e sulle guance le davano un’aria birichina, mentre le labbra carnose e rosse sembravano fatte apposta per succhiare e mordere. Indossava solo una sottoveste nera di seta, così corta che quando si chinò, Lucas non poté fare a meno di notare che sotto non c’era proprio niente. Il suo seno non era grande come quello di Helen o di Isabelle, ma era perfetto per le sue dimensioni—sodo, alto, con dei capezzoli rosa che si intravedevano sotto il tessuto trasparente. Due manciate da afferrare, da mordere, da schiacciare contro un cazzo mentre lo se lo faceva sbattere in quella bocca perfetta. Le gambe erano lunghe e affusolate, da indossatrice—lisce, abbronzate, che terminavano in piedi piccoli e curati, con le unghie dipinte di rosso. Un fisico da sogno, sinuoso ma tonico, che sapeva muoversi con una sensualità naturale, come se fosse nata solo per tentare e poi distruggere chiunque la desiderasse.
"Scusa, Lucas," disse con voce suadente, facendo oscillare i fianchi mentre si avvicinava al beauty. "Ho bisogno di un rossetto da Helen…" E mentre si chinava, il tessuto si sollevò ancora di più, mostrando una fica perfetta, rossa, rasata, già lucida di desiderio. Lucas deglutì. Sofia lo guardò di sottecchi, sorridendo sotto i suoi capelli rossi.
«Ah, eccolo qui!», esclamò Sofia, piegandosi ancora di più, quasi come se volesse farsi notare. Lucas sentì il cuore accelerare, mentre la ragazza si raddrizzava e gli lanciava un’occhiata carica di provocazione. «Grazie mille», aggiunse, passandogli accanto con un’andatura lenta e sensuale, prima di uscire dalla stanza.
Lucas rimase immobile per un attimo, cercando di riprendere il controllo. Poi, con un respiro profondo, si diresse verso la sala da pranzo.
A tavola, la cena era già iniziata. Sofia sedeva di fronte a lui, e Lucas notò che ogni tanto il suo piede nudo sfiorava il suo sotto il tavolo. Inizialmente pensò fosse un caso, ma quando il contatto si fece più insistente, capì che Sofia stava giocando con lui.
Helen e Sofia chiacchieravano animatamente, e alla fine decisero di andare al cinema. «Lucas, vieni con noi?», chiese Helen, ma lui declinò l’invito con un sorriso. «No, no, andate voi due. È giusto che passiate un po’ di tempo insieme dopo tanto.»
Oliver, intanto, propose a Lucas di unirsi a una partita di poker con i vicini. «Non so giocare», mentì Lucas, preferendo restare in casa. Isabelle, che durante tutta la cena aveva cercato di evitare lo sguardo di Lucas, annunciò che si sarebbe rilassata nella vasca idromassaggio accanto alla piscina. «È perfetto per sciogliere le tensioni», disse con un tono che solo Lucas sembrò cogliere.
Helen, alzandosi da tavola, salutò Lucas con una risata. «Allora, stai attento a non annoiarti con la suocera!», scherzò, mentre Sofia le faceva l’occhiolino.
Quando tutti se ne furono andati, Lucas salì in camera, indossò il costume e scese in giardino. La piscina era illuminata da luci soffuse, e Isabelle era già nella vasca idromassaggio, nuda, con un bicchiere di brandy in mano.
«Siamo soli», disse lei, guardandolo fisso. «La servitù se ne va alle dieci e torna alle sette. Teniamo molto alla privacy.»
Lucas non esitò. Si tolse il costume e entrò nella vasca, l’acqua calda che li avvolgeva mentre si avvicinava a Isabelle.
«Non possiamo più fingere», sussurrò lei, posando il bicchiere e avvicinandosi a lui.
Il loro bacio fu immediato, appassionato, carico di anni di desiderio represso. Isabelle lo guidò, le mani che gli accarezzavano il petto, mentre Lucas la sollevava, posandola sul bordo della vasca.
«Fottimi, Lucas», gemette lei, le gambe che si aprivano per accoglierlo. «Sfondami, cazzo, voglio sentirti tutto dentro di me.»
Lucas la penetrò con un colpo deciso, il suo cazzo duro che la riempiva completamente. «Cazzo, sei così stretta», ansimò, aumentando il ritmo.
Isabelle lo guardava negli occhi, ogni gemito un’ammissione di quanto lo desiderasse. «Sì, cazzo, più forte! Scopami come una troia, Lucas!»
Lucas obbedì, le mani che le stringevano i fianchi, mentre il piacere cresceva inesorabile. «Sei la mia puttana», ringhiò, sentendo l’orgasmo avvicinarsi. Isabelle urlò, il corpo che tremava sotto di lui. «Sborra dentro di me, Lucas! Riempi questa troia!»
Lucas esplose, il suo seme caldo che la inondava, mentre Isabelle gemeva il suo nome, il corpo che si contorceva in preda all’orgasmo.
Quella notte, mentre Elena dormiva accanto a lui, Luca restò sveglio a fissare il soffitto. Sapeva ormai di essere finito in una situazione tanto eccitante quanto pericolosa , un vortice di di sesso segreti e passione per lui oramai ingestibile Poi la stanchezza dovuta a tutti quegli amplessi prese presto il sopravvento e si addormentó pesantemente.
Lei sorrise, inconsapevole di tutto, e si avvicinò:
«Ciao… spero tu sia riuscito a riposarti…»
Poi, con un sorriso malizioso, lasciò cadere il costume e sussurrò:
«Perché non ritorni nella doccia con me?»
Lucas sentì il cuore accelerare. Aveva appena scoperto che la matrigna di Helen era la sua Isabelle, e proprio lì, su quel letto, aveva consumato con lei un rapporto selvaggio. Ora, davanti a sé, la futura madre di suo figlio si stava spogliando. Quel pensiero lo turbava profondamente. Doveva mantenere la calma, nascondendo il vortice di emozioni che lo divorava. Paradossalmente, la situazione lo eccitava ancora di più: la sua erezione tornò a farsi prepotente.
«Vedo che l’idea ti piace…» disse Helen, lanciandogli un’occhiata carica di malizia, e prendendolo per mano lo trascinò verso la doccia.
Lucas si lasciò condurre, il corpo ancora caldo e umido dall’acqua. Il vapore avvolgeva la stanza, rendendo l’aria densa e intrisa di tensione erotica.
Helen gli si avvicinò, le mani che scivolavano sul suo torace, sentendo il suo cazzo duro premere già contro di lei.
«Ho voglia di prendermelo nel culo…» mormorò con voce roca, mentre lo afferrava con decisione e lo guidava sotto il getto bollente.
Lucas tentò di trattenersi, ma quella richiesta lo eccitava come nulla prima. Le mani di Helen scorrevano sui suoi fianchi, facendolo vibrare di piacere.
«Ti accontento subito…» ansimò, diviso tra colpa e brama incontrollabile.
Helen si piegò leggermente in avanti, le mani premute contro la parete bagnata.
«Fammi sentire quanto mi desideri…» sussurrò.
Lucas la penetrò con forza, affondando nel suo culo stretto e ardente.
«Ahhh… sì… così… fammi tua…» gemette Helen, sobbalzando ad ogni colpo, il corpo teso sotto di lui.
Il respiro di Lucas si fece più pesante, le spinte più affamate.
«Cazzo… sei così stretta… così mia… fammi godere dentro di te…» ringhiò, la voce rotta dall’eccitazione.
Helen gemeva, inarcando la schiena contro di lui.
«Sì… fammi tuo… voglio sentirti… cazzo… più dentro… ancora…»
Lucas le serrò i fianchi con forza, affondando con ritmo crescente. Ogni gemito di lei lo mandava fuori di testa, dissolvendo ogni senso di colpa.
«Dimmi il mio nome… voglio sentirti urlare per me…» ansimò.
«Lucas… sì… cazzo… fammi tua… tutta tua…» gemette Helen, tremante.
Il vapore rendeva ogni gesto più carnale, ogni respiro un gemito spezzato. Sopraffatta dal piacere, Helen spingeva il bacino all’indietro, cercando di inghiottirlo più a fondo.
«Ti voglio così… cazzo… dentro di me…» ringhiava Lucas, mentre il piacere montava irresistibile.
Helen lo graffiava e gli mordeva la spalla, le loro urla che si mescolavano al rumore dell’acqua.
«Ancora… sì… fammi tua… più forte…» ansimava lei, il corpo scosso dai colpi, la voce che si spezzava tra piacere e orgasmo imminente. Lucas perdeva ogni controllo.
«Sei mia… tutta mia… fammi esplodere dentro di te…»
«Sì… Lucas… non fermarti… dentro… più forte… ohhh sì…» gridava Helen, il corpo che tremava e si arcuava sotto di lui.
Lucas accelerò, le mani che la artigliavano con ferocia, sentendo l’orgasmo travolgerlo.
«Cazzo… sto venendo… ti voglio tutta… ahhh…» «Sì… prendimi… dentro… Lucas… ancora… fammi tua…» urlava Helen, il volto stravolto dal piacere.
Con un grido gutturale, Lucas esplose dentro di lei, mentre Helen si contorceva urlando il suo nome, le mani che lo stringevano e il corpo scosso dagli spasmi dell’orgasmo.
«Sì… dentro… riempimi… cazzo…» gemette ancora, rantolando di piacere.
Rimasero così, abbracciati sotto il getto bollente, i corpi che pulsavano ancora, fusi in un unico respiro.
Poi Helen sollevò lo sguardo con un sorriso beffardo:
«Adesso però voglio che mi riempi anche col tuo piscio… proprio nel culo.»
Lucas non poté che obbedire e Helen, mentre sentiva il suo piscio caldo colmarla dentro, gemette di nuovo, travolta da un piacere sporco e proibito che la fece godere ancora.
Uscita dalla doccia Helen scese di sotto per la cena, lasciando Lucas nella stanza a sistemarsi. Ad un tratto la porta si aprì senza preavviso, e Sofia fece il suo ingresso come un uragano di giovinezza e sensualità. Diciannove anni, capelli rossi lunghi e ricci che le scendevano sulle spalle nude, un viso da angelo con occhi verdi che sapevano essere sia innocenti che maliziosi nello stesso istante. Le lentiggini sparse sul nasino e sulle guance le davano un’aria birichina, mentre le labbra carnose e rosse sembravano fatte apposta per succhiare e mordere. Indossava solo una sottoveste nera di seta, così corta che quando si chinò, Lucas non poté fare a meno di notare che sotto non c’era proprio niente. Il suo seno non era grande come quello di Helen o di Isabelle, ma era perfetto per le sue dimensioni—sodo, alto, con dei capezzoli rosa che si intravedevano sotto il tessuto trasparente. Due manciate da afferrare, da mordere, da schiacciare contro un cazzo mentre lo se lo faceva sbattere in quella bocca perfetta. Le gambe erano lunghe e affusolate, da indossatrice—lisce, abbronzate, che terminavano in piedi piccoli e curati, con le unghie dipinte di rosso. Un fisico da sogno, sinuoso ma tonico, che sapeva muoversi con una sensualità naturale, come se fosse nata solo per tentare e poi distruggere chiunque la desiderasse.
"Scusa, Lucas," disse con voce suadente, facendo oscillare i fianchi mentre si avvicinava al beauty. "Ho bisogno di un rossetto da Helen…" E mentre si chinava, il tessuto si sollevò ancora di più, mostrando una fica perfetta, rossa, rasata, già lucida di desiderio. Lucas deglutì. Sofia lo guardò di sottecchi, sorridendo sotto i suoi capelli rossi.
«Ah, eccolo qui!», esclamò Sofia, piegandosi ancora di più, quasi come se volesse farsi notare. Lucas sentì il cuore accelerare, mentre la ragazza si raddrizzava e gli lanciava un’occhiata carica di provocazione. «Grazie mille», aggiunse, passandogli accanto con un’andatura lenta e sensuale, prima di uscire dalla stanza.
Lucas rimase immobile per un attimo, cercando di riprendere il controllo. Poi, con un respiro profondo, si diresse verso la sala da pranzo.
A tavola, la cena era già iniziata. Sofia sedeva di fronte a lui, e Lucas notò che ogni tanto il suo piede nudo sfiorava il suo sotto il tavolo. Inizialmente pensò fosse un caso, ma quando il contatto si fece più insistente, capì che Sofia stava giocando con lui.
Helen e Sofia chiacchieravano animatamente, e alla fine decisero di andare al cinema. «Lucas, vieni con noi?», chiese Helen, ma lui declinò l’invito con un sorriso. «No, no, andate voi due. È giusto che passiate un po’ di tempo insieme dopo tanto.»
Oliver, intanto, propose a Lucas di unirsi a una partita di poker con i vicini. «Non so giocare», mentì Lucas, preferendo restare in casa. Isabelle, che durante tutta la cena aveva cercato di evitare lo sguardo di Lucas, annunciò che si sarebbe rilassata nella vasca idromassaggio accanto alla piscina. «È perfetto per sciogliere le tensioni», disse con un tono che solo Lucas sembrò cogliere.
Helen, alzandosi da tavola, salutò Lucas con una risata. «Allora, stai attento a non annoiarti con la suocera!», scherzò, mentre Sofia le faceva l’occhiolino.
Quando tutti se ne furono andati, Lucas salì in camera, indossò il costume e scese in giardino. La piscina era illuminata da luci soffuse, e Isabelle era già nella vasca idromassaggio, nuda, con un bicchiere di brandy in mano.
«Siamo soli», disse lei, guardandolo fisso. «La servitù se ne va alle dieci e torna alle sette. Teniamo molto alla privacy.»
Lucas non esitò. Si tolse il costume e entrò nella vasca, l’acqua calda che li avvolgeva mentre si avvicinava a Isabelle.
«Non possiamo più fingere», sussurrò lei, posando il bicchiere e avvicinandosi a lui.
Il loro bacio fu immediato, appassionato, carico di anni di desiderio represso. Isabelle lo guidò, le mani che gli accarezzavano il petto, mentre Lucas la sollevava, posandola sul bordo della vasca.
«Fottimi, Lucas», gemette lei, le gambe che si aprivano per accoglierlo. «Sfondami, cazzo, voglio sentirti tutto dentro di me.»
Lucas la penetrò con un colpo deciso, il suo cazzo duro che la riempiva completamente. «Cazzo, sei così stretta», ansimò, aumentando il ritmo.
Isabelle lo guardava negli occhi, ogni gemito un’ammissione di quanto lo desiderasse. «Sì, cazzo, più forte! Scopami come una troia, Lucas!»
Lucas obbedì, le mani che le stringevano i fianchi, mentre il piacere cresceva inesorabile. «Sei la mia puttana», ringhiò, sentendo l’orgasmo avvicinarsi. Isabelle urlò, il corpo che tremava sotto di lui. «Sborra dentro di me, Lucas! Riempi questa troia!»
Lucas esplose, il suo seme caldo che la inondava, mentre Isabelle gemeva il suo nome, il corpo che si contorceva in preda all’orgasmo.
Quella notte, mentre Elena dormiva accanto a lui, Luca restò sveglio a fissare il soffitto. Sapeva ormai di essere finito in una situazione tanto eccitante quanto pericolosa , un vortice di di sesso segreti e passione per lui oramai ingestibile Poi la stanchezza dovuta a tutti quegli amplessi prese presto il sopravvento e si addormentó pesantemente.
4
voti
voti
valutazione
6.5
6.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Vortici passionali cap 5
Commenti dei lettori al racconto erotico