Vortici passionali cap 5

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tradimenti


Il taxi rallentò sul viale della villa, le palme ondeggianti al vento e il mare turchese che brillava in lontananza. «È una giornata perfetta per prendere un po’ di sole sulla spiaggia», disse Helen guardando fuori dal finestrino, cercando di stemperare la tensione. Sapeva che quell’incontro avrebbe significato rendere pubblica la sua gravidanza anche al padre e alla sorellina, e un brivido d’ansia le attraversò la schiena. Il cuore le batteva forte per l’emozione. «Eccoci…» mormorò, stringendo la mano di Lucas, ancora un po’ nervosa ma entusiasta. Appena varcata la soglia, Lucas non poté far a meno di notare il lusso della villa: marmi lucidi, soffitti alti e il profumo delicato dei fiori freschi che sembrava avvolgere ogni stanza. Helen si avvicinò al salotto, dove la sua matrigna la attendeva, con un sorriso caloroso.
«Lisa!» esclamò Helen, correndole tra le braccia. «Tesoro! Sei sempre più bella!» rispose Isabelle, stringendola forte. Helen fece un passo indietro e indicò Lucas, ancora dietro di lei. «Lisa, questo è Lucas… il mio fidanzato.» poi continuò «Tesoro, questa è Lisa la mia matrigna e grande amica.» Poi si corresse sorridendo «Oh scusa volevo dire Isabelle… Lisa è come la chiamiamo in casa, e oramai la chiamo sempre così….» Il silenzio calò improvviso. Gli occhi di Isabelle si spalancarono, il respiro le mancò. Il cuore le batteva violentemente mentre realizzava ciò che aveva appena scoperto: quell’uomo davanti a lei, il volto che non aveva mai dimenticato, era il suo Lucas, il suo primo amore, quello che non aveva mai dimenticato che aveva lasciato andare per fargli coronare il suo sogno... Ogni ricordo del passato si riversò in un istante: sorrisi, baci, promesse mai mantenute… e ora il destino li aveva messi di fronte, intrecciando le loro vite in modi che nessuno dei due avrebbe potuto prevedere. Lucas rimase paralizzato. Il cuore gli saltò un battito mentre riconosceva Isabelle, il primo amore mai dimenticato, la donna che aveva segnato la sua giovinezza. L’idea che Helen fosse in qualche modo legata a lei lo lasciò gelato, incapace di trovare una parola. Helen, ignara di ciò che stava succedendo nella testa di Lucas e Isabelle, sorrise mentre dalla piscina fuori arrivavano anche il patrigno e la sorellastra per abbracciarla. Isabelle appoggiò una mano al petto, cercando di calmarsi, gli occhi fissi su Lucas, incapace di distogliere lo sguardo. Lucas la guardava a sua volta, confuso e turbato, mentre un brivido gli correva lungo la schiena: sapeva che da quel momento nulla sarebbe più stato come prima. Helen si avvicinò al resto della famiglia, facendo le presentazioni. «Questo è Oliver, il mio dolce papi, e Sofia, la mia sorellina», disse sorridendo, mentre Lucas stringeva timidamente la mano a entrambi. Isabelle non riusciva a staccare gli occhi da Lucas. Ogni dettaglio le riportava alla memoria il passato: la linea del suo mento, il modo in cui sorrideva, persino il profumo che emanava, così familiare e insieme così nuovo. Un brivido le percorse la schiena, mentre un nodo le serrava lo stomaco: il destino li aveva messi di fronte proprio in quel momento, e il peso della gravidanza di Helen le toglieva quasi il fiato. Lucas, a sua volta, provò un misto di shock e desiderio improvviso. Il ricordo di Isabelle giovane, sorridente e innamorata, tornava prepotente, mentre accanto a lui Helen rideva e scherzava ignara. Per un istante il tempo sembrò sospeso: i loro occhi si incontrarono, un lampo di riconoscimento e di emozione pura che nessuno dei due poteva ignorare. Sofia, allegra, propose: «Che ne dite di fare un bagno in piscina tutti insieme? Fa così caldo oggi…»
Helen annuì, entusiasta: «Sì! Magari ci rilassiamo un po’, che ne dici, Lucas?»
Lucas, ancora turbato dall’incontro con Isabelle, sorrise debolmente e scosse la testa: «Sai… sono un po’ stanco, penso che mi riposerò un pochino.» Isabelle, pallida, si era appoggiata allo schienale del divano. «Io… credo di non farcela», disse con voce leggera. «Forse è il caldo… ho bisogno di distendermi un po’.»
Oliver, notando il pallore della moglie, si avvicinò preoccupato: «Isabelle, stai bene?»
Lei lo rassicurò con un sorriso forzato: «Tranquillo, è solo la mia solita pressione bassa… il cambiamento di clima, nulla di grave.» Oliver prese gentilmente Isabelle per mano e la accompagnò in camera. Helen, rivolta a Lucas, cercò di alleggerire la situazione: «La mamma ha sempre sofferto di pressione bassa… un po’ di riposo e si riprenderà.»
«Helen, per voi hanno preparato la camera con la vista sul mare», aggiunse Oliver al ritorno, cercando di stemperare la tensione «Wow, bello! Grazie, papà!» esclamò Helen mentre la servitù prendeva le loro valigie. «Vedrai, Lucas… ti piacerà, è la mia camera preferita», aggiunse, prendendolo per mano e guidandolo al piano superiore. Arrivati in camera, Helen gli chiese: «Che ti avevo detto, non è stupenda? Ti piace?» Lucas, cercando di apparire il più normale possibile, rispose: «Sì… è davvero bella.» Poi si distese sul letto, mentre Helen tirava fuori il costume dalle valigie. Dopo essersi cambiata, lo baciò dolcemente: «Riposati, amore», disse, infilando gli occhiali da sole e, sorridendo, si diresse verso la piscina, per unirsi al resto della famiglia. La porta della camera di Lucas si aprì lentamente e Isabelle fece un passo dentro, esitante. L’aria sembrava farsi più densa, carica di emozione e tensione. Lucas, ancora immerso nei propri pensieri, alzò lo sguardo e la vide lì, bellissima e familiare allo stesso tempo, con lo sguardo che tradiva un misto di ansia e determinazione. Il respiro di Lucas si fermò per un istante. La verità lo colpì come un fulmine, facendolo vacillare dentro e fuori. Ogni ricordo della loro giovinezza, dei sogni e delle promesse, tornava improvviso e doloroso. «Lucas… Santo cielo non posso crederci…» iniziò Isabelle, la voce tremante mentre chiudeva la porta dietro di sé. «Dio mio Isabelle», disse Lucas, cercando di mantenere la calma, « non avevo alcun sospetto che fosse la tua figliastra, te lo giuro.» Isabelle scosse la testa, gli occhi lucidi, e respirò a fondo. «No… questo lo so», continuò con un filo di voce. Un nodo le serrava la gola, impedendole di proseguire. «Ho una cosa da dirti da sempre… Quando volevi rinunciare alla tua borsa di studio ad Harward per restare con me, e io ti dissi di partire perché non ti amavo più ed ero innamorata di un altro…..ho mentito! Non volevo che rinunciassi al tuo sogno… al sogno di diventare un avvocato di successo, quello che sei ora… » Lucas sentì un brivido corrergli lungo la schiena. Il passato e il presente si mescolavano in un groviglio di emozioni. Isabelle, vedendo il turbamento nei suoi occhi, aggiunse quasi bisbigliando: «Non ti ho mai dimenticato… e ora… beh… il destino ci ha messo di fronte a questa verità.» Lucas fece un passo avanti, il cuore che gli martellava nel petto. «Avresti dovuto dirmelo…» sussurrò, la voce rotta dall’emozione. «Mi dispiace… mi sento un egoista… non avrei mai voluto…» La mano di Isabelle tremò leggermente mentre lui la prese tra le sue, calda e familiare. Il loro respiro si fece più intenso, e Lucas si avvicinò lentamente, quasi a sfiorarle il volto con la fronte, per sentire il suo respiro, percepire ogni piccola emozione che le attraversava gli occhi lucidi. «Non volevo che soffrissi… e ora…» continuò lui, incapace di staccare lo sguardo dai suoi occhi, «tutto questo ci travolge… ma io… non posso ignorare ciò che provo per te.» Isabelle deglutì, il nodo in gola che stringeva il petto. Ogni parola di Lucas era un richiamo irresistibile. Per un istante, sospesi nel tempo, dimenticarono tutto il resto, persi solo in quella tensione elettrica che li avvolgeva. Poi Lucas si chinò lentamente e le sfiorò le labbra con un bacio leggero, quasi timido. Isabelle chiuse gli occhi, sorpresa da quella dolcezza, ma il contatto divenne subito più intenso. Le loro bocche si cercarono, si esplorarono, e il bacio candido si trasformò in qualcosa di appassionato, consumato dal desiderio represso per anni. Le mani di Lucas scesero lungo la schiena di Isabelle, sentendo la pelle tremare sotto le dita. Lei, esitante ma bramosa, lo strinse a sé, facendo salire il calore tra loro. Ogni gesto, ogni tocco, aumentava l’eccitazione, trasformando l’emozione pura in un fuoco lento e inesorabile. Il bacio tra Lucas e Isabelle si fece sempre più intenso, un misto di dolcezza e desiderio che li travolgeva entrambi. Isabelle era una donna bellissima, 40 anni, con curve armoniose e un’eleganza innata. Indossava un abito leggero color crema, morbido e fluido, che accarezzava la sua pelle e lasciava intravedere appena le linee del suo corpo. I capelli castani le cadevano sulle spalle, leggermente mossi, e il profumo che emanava era familiare e al tempo stesso irresistibile per Lucas. Il bacio si trasformò in un esplosione di passione. Le mani di Lucas percorrevano la schiena di Isabelle, stringendola a sé, mentre lei rispondeva con braccia avvolgenti. Per un attimo, un lampo di pentimento attraversò i suoi occhi: sapeva che stavano facendo qualcosa di proibito, che il loro desiderio era meschino. Si allontanò leggermente, respirando affannosamente, il cuore che le martellava nel petto. «Non… non dovremmo…» sussurrò, la voce tremante, mentre cercava di prendere distanza. Ma Lucas la guardò intensamente, il desiderio negli occhi così palpabile da farle perdere ogni resistenza. Il pensiero di quegli anni passati, di ciò che avevano condiviso e poi perso, accese di nuovo un fuoco inestinguibile. Isabelle sentì il suo corpo reagire: il calore, il desiderio, la pelle che bruciava sotto le mani di Lucas. Sospirò, cedendo, e si avvicinò di nuovo. Il bacio riprese con forza, più appassionato di prima, e stavolta nessuno dei due fece tentativi di fermarsi. Isabelle si lasciò andare completamente, guidata dal desiderio represso per anni, mentre Lucas, sopraffatto dalla sua bellezza matura e dalla sensualità innata, rispondeva con intensità a ogni gesto, a ogni carezza. Le mani di Isabelle scivolarono sul petto di Lucas, accarezzandolo con audacia, mentre il suo corpo si premava contro il suo. Il respiro affannoso riempiva la stanza, mescolato ai sospiri e ai gemiti che rompevano il silenzio. Ogni tocco, ogni sguardo, ogni bacio accendeva un fuoco sempre più intenso, trasformando la consapevolezza del peccato in un catalizzatore di desiderio puro. Isabelle si fermò un attimo, la mente che cercava di convincerla a staccarsi, ma l’attrazione era troppo forte. I sensi, il corpo, l’anima stessa sembravano urlare di lasciarsi andare. Con un gemito di resa, riprese Lucas, più coinvolta, più passionale, come se ogni attimo di pentimento avesse solo alimentato la loro brama. Lucas, con le mani tremanti ma decise, iniziò a scostare il vestito di Isabelle, ammirando ogni curva, ogni centimetro di pelle liscia e perfetta. Il tessuto scivolava lento, rivelando i seni pieni e turgidi, e il profumo femminile lo avvolgeva, facendogli sfuggire un gemito basso. Si abbassò per un attimo, vicino al ventre e alle cosce, e notò le mutandine completamente bagnate. Con un respiro affannoso gliele tolse delicatamente e le annusò, lasciandosi travolgere dall’odore intenso e bruciante. Il desiderio lo accecava: non riusciva più a controllarsi. Si tolse di fretta i pantaloni e, con un brivido di passione, la spinse sul letto, penetrandola con forza. Isabelle lo accolse con un gemito tremante: «Ah… cazzo… sì… fammi tua… ancora… dentro di me…» Le mani gli afferravano i fianchi con forza, mentre Lucas ringhiava: «Sei tutta bagnata per me… mi fai impazzire…» Lei rise, bassa e maliziosa, invitandolo con lo sguardo a continuare. «Sì… voglio sentirti dentro fino all’ultimo… fammi gridare… fammi tua… cazzo… fammi tutta tua…» Le parole sporche si mescolavano ai gemiti e ai sospiri. Lucas accelerava, desiderando possederla completamente. «Sei mia… tutta mia… lo senti quanto ti voglio… cazzo… non ci fermiamo…» Isabelle tremava sotto di lui, il corpo che si arcuava e contorceva al ritmo delle spinte. «Sì… sì… voglio il tuo cazzo… voglio che mi riempia tutta… lo voglio… ora… cazzo…» Il loro respiro era affannoso, i corpi sudati e incollati. Il letto scricchiolava ad ogni movimento. Lucas non riusciva più a trattenersi: «Ahhh… sì… dentro di me… fammi sentire quanto mi vuoi… sei una troia incredibile…» Isabelle ansimò, mordendogli la spalla, mentre un orgasmo travolgente la scosse: «Ahhhh… sì… prendimi tutta… cazzo… fammi tua… ancora… ancora…» Sopraffatto, Lucas esplose dentro di lei con un grido gutturale, «Sborrooo!!!», mentre Isabelle gemeva il suo nome, tremando e afferrandolo con forza. Ogni movimento, ogni gemito, aveva alimentato il loro desiderio fino al culmine, lasciandoli esausti e tremanti, ma con una consapevolezza intensa: il loro desiderio era più forte di ogni rimorso. Isabelle, ansimante e con il viso arrossato, si tirò su, guardandolo negli occhi: «Cosa abbiamo fatto…?» La voce tremava di quasi terrore. Lucas rimase in silenzio, le mani tra i capelli, incapace di parlare. Fortunatamente la stanza era lontana dalla piscina e nessuno dei familiari li aveva sentiti. Isabelle si rivestì di fretta, mentre il seme di Lucas scivolava lungo l’interno coscia, e lasciò la stanza senza avere il coraggio di guardarlo. Lucas, invece, si affrettò a sistemare il letto e poi si diresse sotto la doccia, eliminando ogni residuo degli umori di Isabelle prima che Helen rientrasse.
scritto il
2025-08-23
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