Parigi
di
Teddy11
genere
etero
Finalmente siamo arrivati a Parigi, è stato un viaggio molto lungo e faticoso soprattutto per te che sei rimasta seduta al mio fianco nel tuo vestitino color panna modellato sulle tue magnifiche curve. Curve che ho adorato dal primo giorno che ti incontrai. Mi innamorai di quel tuo modo di star bene con te stessa, mostrandoti senza vergogna in quei tubini aderenti e quei tacchi a spillo che slanciavano la tua sensualità ed esaltavano tutta la tua sessualità. Si vedeva che eri affamata, che avevi voglia, che ne volevi sempre di più ed io ti ho accompagnata tenendoti la mano e spronando il tuo essere insaziabile... Ed adesso siamo arrivati nella capitale dell'amore per il nostro quinto anniversario. Come dicevo è stato un viaggio duro, soprattutto per te che hai passato tutto il viaggio con un vibratore wireless nella figa che ho spento solo quando abbiamo parcheggiato...non abbiamo preso l'aereo perché volevo farti provare emozioni forti, e nove ore di viaggio con quel giocattolo che ti facevo vibrare dentro causandoti una moltitudini di orgasmi e spasmi ti aveva distrutta...le prime ore hai reaistito e dall'eccitazione me l'hai voluto succhiare in autostrada mentre guidavo fino a farmi venire nella tua splendida bocca da porca...ma dopo le la terza ora eri un continuo spasmo, gli occhi ti si rivoltavano in continuazione e tremavi tutta, allora rallentavo la velocità per farti un po' riprendere, ma 5 o 6 volte sei svenuta o ti sei addormentata dalla fatica. Adesso però eravamo arrivati e dopo una doccia ti sei buttata nel letto nuda, sfatta, cercando un po' di meritato riposo. Ti ho lasciato un'oretta tranquilla per farti riprendere, ne ho approfittato per farti due foto con il telefono che pubblicherò su qualche gruppo per essere apprezzata come meriti, sei così innocente quando dormi. Appena sveglia ti ho condotti sul piccolo balcone per ammirare la vista sulla Tour Eiffel che avevamo dalla nostra camera, nemmeno a dirlo sei uscita come mamma t'ha fatto ed io eccitato che potessero vederti in quel modo mi è diventato duro. Ti dissi di girarti a guardare i passanti e te lo puntai nella figa, entrando senza nessuna fatica, sei sempre bagnata, così cominciai a penetrarti in profondità sempre più forte fino a quando con la ennesimo tremore della giornata venisti copiosamente, allora spostai le mie attenzioni sul tuo culetto che per quanto possa sembrare perfetto, è perfettamente allenato a prendere cazzi. Ti scivolo nelle viscere con il cazzo lubrificato dai tuoi umori facendoti godere come una cagna in calore. Mentre ti stavo inculando, ho notato che guardavi fissa il palazzo di fronte, mi accorsi che da una finestra c'era un ragazzo credo sulla ventina che ci stava guardando masturbandosi con un bell arnese e tu che ti leccavi le labbra fissandolo per farlo eccitare. Che porca che sei le dissi, e per tutta risposta mi dissi, dai facciamolo venire che è eccitato. Tu paonazza in volto per la eccitazione che ti provocava il mio cazzo nel culo, continuavi a fissarlo fino a che lui venne sul suo torso nudo e lei venne con il mio cazzo che le schizzava rivoli di sperma nel culo. Tornammo nella stanza soddisfatti da quel teatrino ed ordinai la cena in camera prima di andare a fare una passeggiata per le vie del centro. Siamo sdraiati sul letto quando bussa alla porta il servizio in camera... Ti mando ad aprire, con un gioco di specchi vedo la porta di ingresso...stai per metterti qualcosa addosso, ma ti blocco subito e ti dico, mi raccomando lascia una bella mancia... Apri completamente nuda e di fronte ti ritrovi un cameriere di colore, sarà stato due metri con i rasta che rimane basito alla tua vista e balbetta qualche cosa in francese, gli sorridi e prendi il vassoio che posi all'ingresso della camera su un ripiano, dopodiché ti volti verso di lui e senza dire una parola ti inginocchi davanti alla sua patta, aprendola con delicatezza e tirandone fuori un bastone di notevoli dimensioni che ancora a mezzo regime te lo fai scivolare in gola cominciando un pompino che il cameriere si ricorderà per tutta la vita. La cappella si ingrossa ed alla fine sarà un cazzo da 22 cm che spinge nelle profondità della tua gola provocandoti dei conati, ma non molli la presa e continui a regalare piacere. Continui per un buon dieci minuti, lui dopo il primo minuto di incertezza, ti mette una mano sulla testa e spinge sempre più a fondo fino a farti soffocare, e tu godi, godi nelle forme di costrizione e vieni senza nemmeno toccarti e fai venire anche lui, guardandolo fisso negli occhi, mentre ti inonda la bocca con sei caldi e densi getti di sperma che trattieni sul palato alzandoti e mostrandoglieli prima di ingoiarli e salutare il fortunato ragazzo con un "merci beaucoup", richiudendo la porta alle tue spalle... Mi porti la cena a letto e mi trovi eccitato per aver visto tutta la scena, al che prendo il suo piatto e le schizzo dentro il mio piacere, ti dico "sei proprio una puttana, muoviamoci a mangiare che Parigi ci aspetta".
4
voti
voti
valutazione
5.8
5.8
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il Gioco
Commenti dei lettori al racconto erotico