Il Gioco

di
genere
dominazione

"Ciao amore, questa sera giochiamo." Questa la conversazione telefonica con mia moglie, semplice, concisa, senza nemmeno darle diritto di replica ho riagganciato. Lei non sapeva di cosa si trattasse e la curiosità l'avrebbe fatta eccitare ancora di più. È da tre mesi che sto preparando questo evento, trovare i partecipanti e location non è stato facilissimo, li avevo scelti con cura nei vari ambiti della vita di mia moglie. Ho preso numeri dal suo telefono dalla sua rubrica, cercato contatti facebook o Istagram che facessero al mio caso, così ho raggiunto il numero di partecipanti giusto, dieci. A me ed a mia moglie Gabriella piace fare giochi particolari ogni tanto. Dalle prime volte che ci siamo frequentati, la nostra sessualità è stata in sintonia fin da subito. Lei dodici anni più giovane di me, ma con la stessa voglia di essere divorata da sensazioni forti, non mi ha respinto quando confidandomi le dissi che avrei voluto fare giochi un po' più spinti...anzi ogni volta era lei che voleva alzare l'asticella e questa cosa mi eccitava da morire. Quella sera però sarebbe stata la prima volta dove i partecipanti li conosceva tutti, ma loro non sapevano e non avrebbero saputo fosse lei... Ho creato un account apposito per contattare tutti i possibili partecipanti, li ho aggiunti ad uno ad uno su telegram mandando delle foto di mia moglie, naturalmente non riconoscibile, alcuni mi hanno cestinato subito, altri invogliati dalle foto hanno cominciato a scrivermi chiedendo di più, e così piano piano sono riuscito ad ottenere la loro fiducia. Quella serata però avrebbe avuto un costo, per l'esattezza 500 euro a partecipante, così il numero si ridusse fino a diventare quello definitivo. Il gioco era semplice, un'estrazione, dove il vincitore avrebbe avuto mia moglie per due ore durante le quali avrebbe potuto farle tutto ciò che voleva, mentre gli altri "sfortunati" avrebbero goduto dello spettacolo con un piccolo contributo finale. Sia chiaro che non facciamo questo per mero guadagno, io sono direttore di un azienda e supero i diecimila euro al mese mentre mia moglie è vicedirettrice di banca, insomma i soldi non ci mancano, questa cifra verrà devoluta in beneficienza. La location designata è una piccola palestra dismessa con al centro un ring per incontri di pugilato, con due piccoli ritocchi sarebbe stato il luogo perfetto. Feci posizionare le luci agli angoli del ring, che doveva essere ben illuminato, una barra sopra dove poter agganciare le catene, dei tavolini dove posizionare i vari giocattoli da poter usare su Gabriella. Il ring prese l aspetto di quelli usati al Cesar di Las Vegas, mentre tutto intorno era in stato di degrado. Tutti gli oggetti vennero disinfettati sembravano strumenti di una sala operatoria, tra vibratori, catene, fruste, c'era davvero di cui sbizzarrirsi. Mancava solo una cosa a questo scenario, l'oggetto principale, mia moglie. L'ho fatta preparare per bene, unta d'olio per fare risaltare le sue bellissime curve allenate con sacrificio in palestra, pagando profumatamente i personal trainer, e quelle tette rifatte meravigliosamente cinque anni prima. Niente vestiti per l'occasione, solo un paio di autoreggenti con all'estremità un paio di scarpe laccate nere con un tacco argentato molto eleganti e sul viso una maschera in lattice che ne oscurava l'identità, ma lasciava in vista i suoi bellissimi occhi azzurri e la bocca carnosa. Era tutto pronto per cominciare... Diedi l'appuntamento per venerdì sera alle 21, l'unica premura é che tutti avrebbero dovuto indossare una cravatta fantasiosa comprata per l'evento. Arrivarono scansionati tra le 20:50 e le 21:10, ma tutti puntuali, appena entrati nella palestra diedi loro il benvenuto (io avevo una maschera sul viso) e mi feci consegnare le cravatte che misi in una scatola. La palestra era completamente al buio e per orientarli misi una striscia fluorescente che li avrebbe diretti al punto stabilito, dove avrebbero assistito all estrazione. Appena arrivati nel punto indicato, li lasciai lì per qualche istante poi di colpo accesi le luci del ring. Rimasero abbagliati per qualche secondo poi un vociare di apprezzamento mi fece capire che avevano visto Gabriella, al centro del ring con i polsi legati ad una polsieta di cuoio a sua volta legata ad una catena metallica appesa ad una barra in metallo posizionata sul soffitto, l'addome appoggiato ad un'altra barra che la fa inclinare leggermente, dandole stabilitá ed esaltandone il culo e le bellissime gambe affusolate e fasciate in un paio di autoreggenti. Una visione mozzafiato ed è così che sono rimasti i partecipanti di questo gioco, a bocca aperta e senza parole. Salii sul ring con in mano la scatola, dissi loro che a scegliere sarebbe stato proprio l'oggetto del vostro desiderio. Approvazione dal pubblico festante ed incantato allo stesso tempo. Mi avvicinai a Gabriella e le poggiai la scatola vicino al viso, ordinandole di pescare il fortunato giocatore della serata. Senza dire niente affondò la faccia all'interno della scatola e ne estrasse una cravatta blu con dei cuoricini rossi, la presi in mano e chiesi a chi appartenesse. Simone un ragazzo di 25 anni sottoposto di Gabriella a lavoro alzò la mano e si avvicinò al ring... Gli altri rimasero un po' delusi per non essere stati scelti, ma questo è il gioco. Il vincitore invece tutto sorridente salí sul ring ed alzò le braccia in segno di vittoria. Presi la parola e spiegai le regole, la benda di mia moglie non verrà mai tolta per nessun motivo, per il resto si poteva usare tutti i giocattoli a disposizione come avrebbe voluto e che avrebbe avuto due ore a disposizione per sfogarsi. Mi rivolsi anche agli sconfitti dissi loro che potevano (anzi dovevano) masturbarsi e che sarebbero dovuti venire tutti quante volte avrebbero voluto in un grosso boccale da birra presente vicino al ring. Poi quando tutte le regole furono chiare, suonai il gong come per iniziare un incontro di pugilato ed il cronometro digitale comincio a scorrere. Simone girò intorno al corpo di Gabriella osservando con cura ogni curva del suo bellissimo corpo, comincio ad accarezzarla assaporando la consistenza di quella carne alla sua mercé. La guardó dritto dritto negli occhi e le disse:"la giornata di oggi te la ricorderai per molto tempo con i segni che lascerò sul tuo corpo". Prese dal bancone alcuni morsetti collegati da una catena che usó per strizzare i capezzoli turgidi di mia moglie, facendole provare un pizzico di dolore. Inserì nella figa e nel culo di Gabriella due vibratori che aziono subito alla massima potenza facendo sobbalzare mia moglie. Prese anche una lunga frusta e si posizionó alle sue spalle dicendole che doveva dire basta se voleva farlo smettere, e così comincio a roteare la frusta in aria fino a farla sbattere contro la schiena di mia moglie. La corda era lunga quindi sbatteva sulla schiena ma la punta finiva di schioccare sulla sua pancia o i suoi seni. Lo schiocco che faceva la frusta sul corpo di mia moglie era paradisiaco. Piano piano che le frustate aumentavano di numero e di intensità si vedevano apparire sul suo corpo i segni di quella violenza e Gabriella piano piano faceva sempre più fatica a resistere a quella tortura. Era un misto di dolore a piacere che le mandava in pappa il cervello, godeva come una cagna ed allo stesso tempo soffriva. Dopo la ventesima frustata venne copiosamente tremando di brutto. Dopo la trentesima frustata cominciò a contorcersi dal dolore, la sua schiena il suo culo erano piene di strisciate rosse, dopo la cinquantesima comincio a urlare ad ogni colpo, ormai era madida di sudore quando alla ottantaduesima frustata con un filo di voce disse la parola che fece smettere il suo aguzzino, BASTA. Erano passati trenta minuti dall'inizio e lei era venuta tre volte mentre il suo corpo era una scacchiera disegnata. Quella situazione era talmente eccitante che ho cominciato a segarmi anch'io insieme agli altri. Simone dette a mia Moglie cinque minuti per riprendersi dopo di che prese un manganello dal bancone e lo infilo nella gola della mia amata dicendole di lubrificarlo per bene perché sarebbe entrato tutto nel suo culo. Lei arrivo fino a un terzo del manganello poi i conati di vomito non le permisero di andare oltre. Lui la cinse da dietro accarezzandole i seni e scendendo giù carezzandole il ventre fino a stuzzicarle il clitoride che era bello gonfio di eccitazione. Solo ad accarezzarlo si contorse tutta per via della estrema sensibilità di quel momento, infine scese ancora infilando due dita nella sua figa tenendola immobile mentre con l altra mano puntó il manganello verso le sue viscere e piano piano lo fece entrare sentendolo scorrere tramite le dita dentro di lei. Il manganello era quello in uso alla polizia quindi era lungo 50 cm e lui lo fece scivolare dentro piano piano. A mia moglie piace molto essere sodomizzata quindi godeva come una matta stuzzicata anche dalle dita nella sua figa e quando fu quasi tutto nel suo corpo, ad ogni colpo sì vedeva spuntare dalla pancia e ne spingeva la pelle. Era completamente fradicia e quel su e giù faceva si che il manganello venisse lubrificato dai suoi umori facendolo scivolare meglio al suo interno. Io e gli altri osservatori estasiati dallo spettacolo ci stavamo segando furiosamente, ed alcuni avevano già eiaculato nel boccale, per poi ricominciare a segarsi di nuovo. Stavano tutti sbavando e Gabriella più di tutti, continuava a tremare ormai era un orgasmo continuo e dal piacere/tormento intenso svenne, allora Simone la slegò dalle catene ai polsi e la fece stendere sul ring, mancavano ancora trentacinque minuti alla fine del gioco, così la fece svegliare perquotendole selvaggiamente il sedere ormai viola con un paddle in cuoio preso sul tavolo. Lei fece per alzarsi faticosamente ma lui la obbligò a stare in ginocchio, si tolse la cintura e gliela avvolse intorno al collo stringendo quanto bastasse...appena Gabriella rimase senza respiro aprì la bocca e lui prontamente le infiló il suo grosso cazzo in bocca e comincio a scoparla furiosamente come fosse un oggetto inanimato. La prese per il guinzaglio e la trascinó verso gli spettatori, che la guardavano adoranti... La mise con la faccia rivolta verso di loro e comincio ad incularla... Lei godeva come una puttana con la cinghia intorno al collo e il cazzo di Simone nel culo. Era attaccata alle corde del ring e mostrava la sua faccia deformata dalla goduria lussuriosa al pubblico pagante che dal canto suo continuava a riempire il boccale di birra che ormai era quasi pieno... Mancavano solo cinque minuti al termine del gioco e Simone si svuotò nel suo culo, ma non usci subito resto dentro facendo sentire un liquido caldo entrare nelle viscere di mia moglie che spalancò gli occhi sentendosi pervadere l'intestino di piscio. Lei stette a guardare il suo pubblico mentre Simone andò a prendere un altro boccale di birra dal tavolo dei giocattoli... Lo posizionó sullo sfintere di mia moglie raccogliendo tutto il misto di piscio e sperma che ne fuoriusciva, lo diede a Gabriella ordinandole di bere tutto d'un fiato, cosa che fece senza discutere e mostrando la bocca con la lingua di fuori una volta terminato. La campana suona decretando la fine dell'incontro. Vedo che Simone si avvicina a mia moglie e le dice qualcosa nell'orecchio e lei spalanca gli occhi guardandomi, poi lui si riveste e scende dal ring ringraziandomi ed in attesa dell'ultimo capitolo, cioè io che porto il boccale pieno di sperma a mia moglie. Lei con fare da vera puttana rovescia il capo all'indietro e se lo fa colare tutto sul viso, a bocca aperta, cercando di berne il più possibile. La parte restante le cola su tutto il corpo fino a cadere in terra. Quando il bicchiere é completamente vuoto lei ci guarda tutti con quel volto ricoperto di sborra e come una gattina si abbassa leccando quello sul pavimento come se fosse latte. Penso che questa esperienza se la ricorderanno a vita ... Tutti contenti se ne sono andati uno alla volta fino a che, io e mia moglie non siamo rimasti soli all'interno della palestra, mi avvicino a lei prendendola tra le mie braccia, coccolandola. Sono curioso e le chiedo cosa le avesse detto Simone da sconvolgerla tanto, lei mi guarda con ancoro il volto impiastricciato e mi dice che l'ha riconosciuta appena ha visto le sue gambe, e che ha sempre sognato di farmi quelle cose, che si é sempre segato pensando alla sua capa e che ci vediamo domani in ufficio. Non so se era un bene o un male lo scopriremo più avanti...però lei mi guarda con i suoi occhioni da cerbiatta e baciandomi mi ringrazia e mi dice che ha goduto come una matta prima di addormentarsi in un sonno ristoratore.... Vedremo se ci sarà un seguito
scritto il
2025-02-24
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