L'emulazione di "Jenny in Thailandia" parte 4
di
joemirri
genere
esibizionismo
Come per le precedenti parti, riporto, dopo averlo adattato, il racconto dell'esperienza di un lettore della pagina che ha replicato insieme alla sua ragazza il mio racconto originale " Jenny in Thailandia"potete commentare qui o potete contattarmi alla mia mail mirrijoe@gmail.com
....Fin qui avevamo "copiato" quello che Jenny aveva fatto e narrato nel suo racconto, Jenny in Thailandia, come meglio potevamo, sicuramente ci mancava la sua esperienza, Antonella non era certo disinvolta come Jenny nel suo racconto, a volte si vedeva che era un po' impacciata, titubante e non a suo agio, ma ci eravamo divertiti.
La serata scorsa al gogò di soi cowboy era stata ... indimenticabile, avevo ancora davanti agli occhi la scena di quando la scopavano col la birra davanti a tutti e al pensiero mi diventa ancora duro.
Ma ora cominciava una nuova giornata, una nuova avventura, replicare di quando Jenny andò a Patpong.
Antonella sapeva che in quella parte del racconto Jenny aveva comprato e usato dildo e plug anali pubblicamente, oltre all'esibire il suo corpo poco vestito.
Dovevo capire e sapere se mi avesse posto limiti e quali, ne avremmo parlato a colazione.
Avevamo a disposizione la canotta da basket, inutilizzata la sera prima, quindi le passai quella come indumento per andare giù nella sala per la colazione, insieme ad un paio di culotte in pizzo bianco trasparente, facente funzione di pantaloncino.
La canotta arrivava a metà delle culotte lasciando trasparire il triangolino del pelo pubico con alcuni peli che foravano il pizzo e la cucitura centrale entrava perfettamente dentro le labbra vaginali, l'effetto cameltoe era perfetto.
Dietro la culotte entrava tra le chiappe mezze scoperte.
Il seno invece era esposto praticamente sempre, visibile dalle ascelle e dalla scollatura.Abbastanza troia, ma non troppo.
Ormai non c'era più tanta gente, ma quella che ancora era nella sala e i camerieri se la guardarono bene, ogni volta (tante) che si alzava dal tavolo per andare al buffet, le teste si giravano per seguirla.
Passammo poi la giornata in piscina a riposarci e rilassarci, replicò quello che aveva fatto il giorno prima, mostrandosi ripetute volte nuda per diversi istanti, rileggendo la parte del racconto di Jenny quando andò a patpong, e pur con qualche titubanza,
- ok, facciamolo uguale, però non so se riesco ad inserirmi un plug anale per strada, vedrò al momento.
Il tempo passato in piscina fu eccitante ma estremamente difficile da gestire, tra il pensiero della serata precedente, la serata che ci aspettava e lei che si esponeva così agli occhi di sconosciuti, ero praticamente sempre in erezione.
Il tardo pomeriggio lo abbiamo passato in camera, avevo per la testa tante idee per come vestirla per portarla a patpong e non sapevo decidermi, il pantaloncino hot-shorts estremo di jeans lo avremmo comprato la, cosi' come aveva fatto Jenny, facendologlielo indossare davanti a tutti con il plug anale gia' inserito, ho cosi' ho cominciato a farle indossare un po' di roba, alcuni vestitini estivi comprati al MBK, ma erano, seppur molto molto sexy, quasi "normali", la classicissima minigonna di jeans che le risultava leggermente "lunga" rispetto ai canoni degli ultimi giorni (era comunque una minigonna molto corta) pertanto ho provato ad accorciarla facendo un paio di risvolti alla cintura, il risultato era gia' piu' "porno" con la mutandina a filo del bordo e la prima parte bassa delle natiche che fuoriuscivano, ma il risvolto alla cintura non era per niente bello, avrei quindi dovuto tagliarla per ottenere lo stesso risultato.
La misi da parte, tenendola comunque in buona considerazione.
Le feci indossare un tubino bianco, anche questo era abbastanza normale, lo aveva indossato gia' diverse volte ad alcune feste, le aderiva perfettamente al corpo esaltandone il culetto, senza spalline, con le spalle tutte scoperte e le tirava su il seno.
Ma anche questo non era abbastanza per la nostra serata e non mi andava di tagliarlo, pertanto lo scartai.
Pero' era veramente bella con questo vestito.
Antonella si lasciava vestire senza dire niente, si guardava allo specchio, mi sembrava compiaciuta, stava al gioco.
Almeno fino adesso.
Passai poi ad un pantaloncino corto, tipo pigiama a gamba larga, attraverso le aperture si vedevano le mutandine, immaginandola per strada era molto "dolce e innocente" ma non era abbastanza.
Dal pantaloncino/pigiama alle culotte cotonelle il passo fu breve, le aveva nere, bianche e rosa, le indosso' tutte e tre.
Scontato che le bianche e le rosa ottenevano il miglior risultato, entrandole tra le chiappe ne lasciavano fuori buona parte, la cucitura sul davanti le stagliava a meta' la figa, separandole le labbra vaginali, ottenendo il perfetto effetto cameltoy.
- in mutande mi vuoi fare uscire?
mi chiese con tono tra il preoccupato e il non proprio convinta
- preferisci uscire senza?
rise, continuando a guardarsi allo specchio, girandosi e rigirandosi.
Il tempo passava, ci stavamo divertendo, ma ancora non avevo deciso.
Mentre si faceva la doccia, mi aiutai guardando su internet per cercare qualche idea in piu', ed una cosa mi colpi'.
Quando torno', avevo in mano un suo top a fascia elastico, semplicissimo, una fascia di tessuto elastico color crema, che a dire il vero non mi era mai piaciuto perche' le schiacciava il seno, glielo porsi, lo indosso come suo uso,
- no, lo devi portare sotto, non al seno. Lo usi come minigonna
Guardandomi un po' stranita lo abbasso' portandolo nella posizione "gonna", poi si guardo' allo specchio e non ne rimase particolarmente colpita,
- cosi'? Non mi sembra gran che.
Ma io non lo volevo cosi'!, sorrisi,
- aspetta che lo devo adattare.....
La fascia era di circa 20 centimetri, con doppio elastico, sopra e sotto, il seno veniva coperto e restava ancora tessuto, usandola come minigonna il risultato era una micro mini che copriva di piu' della minigonna di jeans di prima, alcuni centimetri di troppo, sia davanti che dietro.
Molto molto aderente, stretta.
La guardavo, ferma davanti a me, in posa, lei continuava a guardarsi allo specchio poco convinta, gliela sfilai, resto' nuda.
Con le forbici tagliai via tutto l'elastico di una delle due estremità che sarebbe cosi' diventata la parte bassa della fascia minigonna, poi gliela feci provare per verificare la lunghezza e decidere se tagliare di piu' o no.
Il risultato era praticamente lo stesso della minigonna di jeans, con il davanti a filo e dietro con le chiappe che uscivano appena.
Questo da ferma.
Camminando o seduta si sarebbe scoperta.
Era veramente eccitante prepararla, lei che si lasciava fare, pensare che poi sarebbe uscita cosi', come decidevo io, alla merce' di tutti gli sguardi, tutti i commenti...
Non ce la facevo piu', sentivo le palle pulsare, la presi, la buttai sul letto e la scopai con forza.
Ammetto di essere durato veramente poco, ma fu per me bellissimo.
- allora hai deciso per questa fascia? e sopra?- si ho deciso per questa, forse, ma non ho finito di prepararla, ho un'idea, e poi vediamo come diventa, visto che non vuoi uscire in mutande....ridemmo entrambi, anche se lei accenno' un ,...non e' che non voglio le mutande, ma solo con le culotte senza niente sopra....
Presi la fascia e la tagliai per il lungo aprendola facendola diventare una striscia di tessuto elastico.
Lei mi guardava, non capiva cosa avevo in mente.
- ma cosa fai???
- aspetta e vedrai
Presi la striscia di tessuto e gliela avvolsi attorno come per ricostruire la minigonna, tenendo con due dita le estremita' superiori per vedere come veniva.
- aspettami qua.
Scesi per andare al 7/11, dovevo comprare un paio di spille da balia...
Usai la prima spilla per unire le due parti della fascia sull'elastico, lasciando i bordi staccati di alcuni centimetri, la mini stava su, l'elastico e la spilla la tenevano essendo a vita molto molto bassa, a filo con la parte alta del monte di venere, il resto del taglio sembrava uno spacco, il risultato era NI, non mi convinceva.
Lei mi guardava sempre piu' perplessa, forse anche un po' preoccupata, mi stavo spingendo molto oltre
- con questo spacco quando cammino...
non la lasciai finire di parlare, ripresi la fascia di tessuto e ne taglia via, dal basso verso l'alto una striscia di 3 dita, stavo spudoratamente esagerando, mi ero lasciato prendere la mano, ma tutta questa parte è eccitante quanto portarla fuori.
Senza dilungarmi ulteriormente nel descrivere la preparazione di quello che sarebbe diventato questo pezzo di tessuto, il risultato era che la fascia una volta indossata era a vita ultra bassa a filo col monte di venere, sotto sul davanti era a filo con la figa, coprendo di poco le labbra basse, meno di 20 cm di tessuto che dietro lasciavano fuori qualche centimetro di natiche, bastava piegarsi di poco sotto di lei per vedere tutto molto chiaramente, lateralmente sulla sinistra era tenuta insieme dalle due spille da balia, che lasciavano completamente aperta e scoperta tutta la parte, attraverso lo spacco largo 3 dita, si vedeva che non indossava le mutandine e si intravedeva gia' da ferma il pube.
- ma tu sei fuori!
- questa sera esageriamo! Ma se non te la senti, puoi scegliere le culotte.
Resto' in silenzio diversi minuti, si guardava allo specchio, davanti e dietro, si spostava, era inutile che provasse a piegarsi, sapeva gia', cosi' come sapeva che cosa sarebbe successo camminando e ancora di piu' facendo le scale che sono ovunque.
Mi guardava, come aspettando che prendessi io la decisione, ma io l'avevo gia' presa, questa sera doveva essere una grandissima puttana.
- non lo so, davvero, e' troppo, mi sento gia' accaldata e a disagio, e poi, non e' che andiamo nei casini?
Non risposi, restai a guardarla, era ancora a seno nudo, ma sapevo gia' cosa farle mettere sopra, indipendentemente da quello che decideva, un semplicissimo reggiseno a balconcino nero, che poteva essere scambiato per un top, ma con parte dell'areola che fuoriesciva.
Dopo altri minuti di sua completa indecisione, presi le sue scarpe col tacco da 10 gliele misi, la presi per mano e la feci uscire dalla stanza.
Era paonazza in volto, mi teneva il braccio con forza,
- non mi sento per niente..., mi gira la testa.
- sei perfetta per questa serata, ti guarderanno tutti, tutti ti vedranno la figa, sei la mia puttanella perfetta
mi guardo' e nello stesso momento incrociammo nel corridoio una coppia
- cazzo, mi sento svenire, tienimi.
La soressi, sentivo il suo respiro accelerato, si vedeva il cuore pulsare attraverso il reggiseno col seno che si gonfiava e sgonfiava, i due la guardarono dall'alto al basso e passarono oltre, non mi voltai.
A quell'ora la hall era abbastanza piena di gente, fu il primo momento da quando avevamo cominciato che la vidi in vera difficolta', addirittura piu' della prima volta in aeroporto, avevo pensato di lasciarla andare da sola, farla camminare attraverso la hall e io guardarla, gustarmi le reazioni della gente, ma non era il caso, davvero, credevo che svenisse da un momento all'altro.
Mi fermai, la fermai un po' in disparte, ma comunque non lontani dagli sguardi.
- ce la fai?
- dammi qualche minuto, e' difficile, davvero, non mi sono mai sentita cosi'. Mi sento nuda in mezzo alla gente, mi guardano tutti, mi sento davvero zoccola.
Le andai a prendere da bere per farla sciogliere un po', aveva ragione, appena mi allontanai da lei qualche passo, mi girai e la guardai bene, si vedeva tutto, ed anche il reggiseno che avevo scelto, dopo aver fatto qualche passo, non teneva dentro i capezzoli, sembrava si affacciassero dal balconcino.
Tornai al al banco del bar da solo, il tempo di bermi uno short, lasciandola li da sola, finalmente potevo gustarmi la scena.
Il brusio si era alzato da quando eravamo arrivati, gli sguardi erano sempre i soliti, alcuni curiosi e divertiti, altri con stupore, con schifo, eccitati... di tutto.
Due ragazzi vicino a me stavano commentandola, in inglese, quanto sarebbe costata averla per farsela, che era bella ma era una grandissima puttana, che le si vedeva la figa...
Mi stavo eccitando sempre piu'
Le mandai un messaggio dicendole di venire al banco e di mettersi vicino, ma non troppo, ai due tipi, di bere qualcosa e comportarsi "normalmente"
Attraverso' la hall, camminando la fascia minigonna, pur non alzandosi, lasciava vedere la parte bassa della figa, le labbra vaginali scure ma non troppo, arrivata al bancone, in piedi, potei appurare come dal largo spacco si vedesse tutto il suo pube con il triangolino col pelo curato.
Ed era la stessa cosa che stavano vedendo i due ragazzi.
Sinceramente non so se speravo si facessero avanti, provandoci, magari chiedendole quanto volesse, oppure avevo paura che succedesse, non ne avevamo parlato, oppure, ne avevamo parlato il giorno prima, ma le cose stavano cambiando cosi' velocemente.
Alla fine non successe niente, restammo lì una decina di minuti, io mi spostai dietro di lei seduto su un divanetto, potevo vederle parte del culetto, dalla seduta bassa si vedeva tutta la parte sotto, la zona perianale e parte della figa.
Andai in bagno a segarmi perche' non ne potevo piu' e dovevamo ancora uscire....
Nella prossima parte scrivero' di Patpong, perche' se pensava di essersi spinta oltre in questo momento, non aveva ancora idea di cosa avrebbe fatto la....
....Fin qui avevamo "copiato" quello che Jenny aveva fatto e narrato nel suo racconto, Jenny in Thailandia, come meglio potevamo, sicuramente ci mancava la sua esperienza, Antonella non era certo disinvolta come Jenny nel suo racconto, a volte si vedeva che era un po' impacciata, titubante e non a suo agio, ma ci eravamo divertiti.
La serata scorsa al gogò di soi cowboy era stata ... indimenticabile, avevo ancora davanti agli occhi la scena di quando la scopavano col la birra davanti a tutti e al pensiero mi diventa ancora duro.
Ma ora cominciava una nuova giornata, una nuova avventura, replicare di quando Jenny andò a Patpong.
Antonella sapeva che in quella parte del racconto Jenny aveva comprato e usato dildo e plug anali pubblicamente, oltre all'esibire il suo corpo poco vestito.
Dovevo capire e sapere se mi avesse posto limiti e quali, ne avremmo parlato a colazione.
Avevamo a disposizione la canotta da basket, inutilizzata la sera prima, quindi le passai quella come indumento per andare giù nella sala per la colazione, insieme ad un paio di culotte in pizzo bianco trasparente, facente funzione di pantaloncino.
La canotta arrivava a metà delle culotte lasciando trasparire il triangolino del pelo pubico con alcuni peli che foravano il pizzo e la cucitura centrale entrava perfettamente dentro le labbra vaginali, l'effetto cameltoe era perfetto.
Dietro la culotte entrava tra le chiappe mezze scoperte.
Il seno invece era esposto praticamente sempre, visibile dalle ascelle e dalla scollatura.Abbastanza troia, ma non troppo.
Ormai non c'era più tanta gente, ma quella che ancora era nella sala e i camerieri se la guardarono bene, ogni volta (tante) che si alzava dal tavolo per andare al buffet, le teste si giravano per seguirla.
Passammo poi la giornata in piscina a riposarci e rilassarci, replicò quello che aveva fatto il giorno prima, mostrandosi ripetute volte nuda per diversi istanti, rileggendo la parte del racconto di Jenny quando andò a patpong, e pur con qualche titubanza,
- ok, facciamolo uguale, però non so se riesco ad inserirmi un plug anale per strada, vedrò al momento.
Il tempo passato in piscina fu eccitante ma estremamente difficile da gestire, tra il pensiero della serata precedente, la serata che ci aspettava e lei che si esponeva così agli occhi di sconosciuti, ero praticamente sempre in erezione.
Il tardo pomeriggio lo abbiamo passato in camera, avevo per la testa tante idee per come vestirla per portarla a patpong e non sapevo decidermi, il pantaloncino hot-shorts estremo di jeans lo avremmo comprato la, cosi' come aveva fatto Jenny, facendologlielo indossare davanti a tutti con il plug anale gia' inserito, ho cosi' ho cominciato a farle indossare un po' di roba, alcuni vestitini estivi comprati al MBK, ma erano, seppur molto molto sexy, quasi "normali", la classicissima minigonna di jeans che le risultava leggermente "lunga" rispetto ai canoni degli ultimi giorni (era comunque una minigonna molto corta) pertanto ho provato ad accorciarla facendo un paio di risvolti alla cintura, il risultato era gia' piu' "porno" con la mutandina a filo del bordo e la prima parte bassa delle natiche che fuoriuscivano, ma il risvolto alla cintura non era per niente bello, avrei quindi dovuto tagliarla per ottenere lo stesso risultato.
La misi da parte, tenendola comunque in buona considerazione.
Le feci indossare un tubino bianco, anche questo era abbastanza normale, lo aveva indossato gia' diverse volte ad alcune feste, le aderiva perfettamente al corpo esaltandone il culetto, senza spalline, con le spalle tutte scoperte e le tirava su il seno.
Ma anche questo non era abbastanza per la nostra serata e non mi andava di tagliarlo, pertanto lo scartai.
Pero' era veramente bella con questo vestito.
Antonella si lasciava vestire senza dire niente, si guardava allo specchio, mi sembrava compiaciuta, stava al gioco.
Almeno fino adesso.
Passai poi ad un pantaloncino corto, tipo pigiama a gamba larga, attraverso le aperture si vedevano le mutandine, immaginandola per strada era molto "dolce e innocente" ma non era abbastanza.
Dal pantaloncino/pigiama alle culotte cotonelle il passo fu breve, le aveva nere, bianche e rosa, le indosso' tutte e tre.
Scontato che le bianche e le rosa ottenevano il miglior risultato, entrandole tra le chiappe ne lasciavano fuori buona parte, la cucitura sul davanti le stagliava a meta' la figa, separandole le labbra vaginali, ottenendo il perfetto effetto cameltoy.
- in mutande mi vuoi fare uscire?
mi chiese con tono tra il preoccupato e il non proprio convinta
- preferisci uscire senza?
rise, continuando a guardarsi allo specchio, girandosi e rigirandosi.
Il tempo passava, ci stavamo divertendo, ma ancora non avevo deciso.
Mentre si faceva la doccia, mi aiutai guardando su internet per cercare qualche idea in piu', ed una cosa mi colpi'.
Quando torno', avevo in mano un suo top a fascia elastico, semplicissimo, una fascia di tessuto elastico color crema, che a dire il vero non mi era mai piaciuto perche' le schiacciava il seno, glielo porsi, lo indosso come suo uso,
- no, lo devi portare sotto, non al seno. Lo usi come minigonna
Guardandomi un po' stranita lo abbasso' portandolo nella posizione "gonna", poi si guardo' allo specchio e non ne rimase particolarmente colpita,
- cosi'? Non mi sembra gran che.
Ma io non lo volevo cosi'!, sorrisi,
- aspetta che lo devo adattare.....
La fascia era di circa 20 centimetri, con doppio elastico, sopra e sotto, il seno veniva coperto e restava ancora tessuto, usandola come minigonna il risultato era una micro mini che copriva di piu' della minigonna di jeans di prima, alcuni centimetri di troppo, sia davanti che dietro.
Molto molto aderente, stretta.
La guardavo, ferma davanti a me, in posa, lei continuava a guardarsi allo specchio poco convinta, gliela sfilai, resto' nuda.
Con le forbici tagliai via tutto l'elastico di una delle due estremità che sarebbe cosi' diventata la parte bassa della fascia minigonna, poi gliela feci provare per verificare la lunghezza e decidere se tagliare di piu' o no.
Il risultato era praticamente lo stesso della minigonna di jeans, con il davanti a filo e dietro con le chiappe che uscivano appena.
Questo da ferma.
Camminando o seduta si sarebbe scoperta.
Era veramente eccitante prepararla, lei che si lasciava fare, pensare che poi sarebbe uscita cosi', come decidevo io, alla merce' di tutti gli sguardi, tutti i commenti...
Non ce la facevo piu', sentivo le palle pulsare, la presi, la buttai sul letto e la scopai con forza.
Ammetto di essere durato veramente poco, ma fu per me bellissimo.
- allora hai deciso per questa fascia? e sopra?- si ho deciso per questa, forse, ma non ho finito di prepararla, ho un'idea, e poi vediamo come diventa, visto che non vuoi uscire in mutande....ridemmo entrambi, anche se lei accenno' un ,...non e' che non voglio le mutande, ma solo con le culotte senza niente sopra....
Presi la fascia e la tagliai per il lungo aprendola facendola diventare una striscia di tessuto elastico.
Lei mi guardava, non capiva cosa avevo in mente.
- ma cosa fai???
- aspetta e vedrai
Presi la striscia di tessuto e gliela avvolsi attorno come per ricostruire la minigonna, tenendo con due dita le estremita' superiori per vedere come veniva.
- aspettami qua.
Scesi per andare al 7/11, dovevo comprare un paio di spille da balia...
Usai la prima spilla per unire le due parti della fascia sull'elastico, lasciando i bordi staccati di alcuni centimetri, la mini stava su, l'elastico e la spilla la tenevano essendo a vita molto molto bassa, a filo con la parte alta del monte di venere, il resto del taglio sembrava uno spacco, il risultato era NI, non mi convinceva.
Lei mi guardava sempre piu' perplessa, forse anche un po' preoccupata, mi stavo spingendo molto oltre
- con questo spacco quando cammino...
non la lasciai finire di parlare, ripresi la fascia di tessuto e ne taglia via, dal basso verso l'alto una striscia di 3 dita, stavo spudoratamente esagerando, mi ero lasciato prendere la mano, ma tutta questa parte è eccitante quanto portarla fuori.
Senza dilungarmi ulteriormente nel descrivere la preparazione di quello che sarebbe diventato questo pezzo di tessuto, il risultato era che la fascia una volta indossata era a vita ultra bassa a filo col monte di venere, sotto sul davanti era a filo con la figa, coprendo di poco le labbra basse, meno di 20 cm di tessuto che dietro lasciavano fuori qualche centimetro di natiche, bastava piegarsi di poco sotto di lei per vedere tutto molto chiaramente, lateralmente sulla sinistra era tenuta insieme dalle due spille da balia, che lasciavano completamente aperta e scoperta tutta la parte, attraverso lo spacco largo 3 dita, si vedeva che non indossava le mutandine e si intravedeva gia' da ferma il pube.
- ma tu sei fuori!
- questa sera esageriamo! Ma se non te la senti, puoi scegliere le culotte.
Resto' in silenzio diversi minuti, si guardava allo specchio, davanti e dietro, si spostava, era inutile che provasse a piegarsi, sapeva gia', cosi' come sapeva che cosa sarebbe successo camminando e ancora di piu' facendo le scale che sono ovunque.
Mi guardava, come aspettando che prendessi io la decisione, ma io l'avevo gia' presa, questa sera doveva essere una grandissima puttana.
- non lo so, davvero, e' troppo, mi sento gia' accaldata e a disagio, e poi, non e' che andiamo nei casini?
Non risposi, restai a guardarla, era ancora a seno nudo, ma sapevo gia' cosa farle mettere sopra, indipendentemente da quello che decideva, un semplicissimo reggiseno a balconcino nero, che poteva essere scambiato per un top, ma con parte dell'areola che fuoriesciva.
Dopo altri minuti di sua completa indecisione, presi le sue scarpe col tacco da 10 gliele misi, la presi per mano e la feci uscire dalla stanza.
Era paonazza in volto, mi teneva il braccio con forza,
- non mi sento per niente..., mi gira la testa.
- sei perfetta per questa serata, ti guarderanno tutti, tutti ti vedranno la figa, sei la mia puttanella perfetta
mi guardo' e nello stesso momento incrociammo nel corridoio una coppia
- cazzo, mi sento svenire, tienimi.
La soressi, sentivo il suo respiro accelerato, si vedeva il cuore pulsare attraverso il reggiseno col seno che si gonfiava e sgonfiava, i due la guardarono dall'alto al basso e passarono oltre, non mi voltai.
A quell'ora la hall era abbastanza piena di gente, fu il primo momento da quando avevamo cominciato che la vidi in vera difficolta', addirittura piu' della prima volta in aeroporto, avevo pensato di lasciarla andare da sola, farla camminare attraverso la hall e io guardarla, gustarmi le reazioni della gente, ma non era il caso, davvero, credevo che svenisse da un momento all'altro.
Mi fermai, la fermai un po' in disparte, ma comunque non lontani dagli sguardi.
- ce la fai?
- dammi qualche minuto, e' difficile, davvero, non mi sono mai sentita cosi'. Mi sento nuda in mezzo alla gente, mi guardano tutti, mi sento davvero zoccola.
Le andai a prendere da bere per farla sciogliere un po', aveva ragione, appena mi allontanai da lei qualche passo, mi girai e la guardai bene, si vedeva tutto, ed anche il reggiseno che avevo scelto, dopo aver fatto qualche passo, non teneva dentro i capezzoli, sembrava si affacciassero dal balconcino.
Tornai al al banco del bar da solo, il tempo di bermi uno short, lasciandola li da sola, finalmente potevo gustarmi la scena.
Il brusio si era alzato da quando eravamo arrivati, gli sguardi erano sempre i soliti, alcuni curiosi e divertiti, altri con stupore, con schifo, eccitati... di tutto.
Due ragazzi vicino a me stavano commentandola, in inglese, quanto sarebbe costata averla per farsela, che era bella ma era una grandissima puttana, che le si vedeva la figa...
Mi stavo eccitando sempre piu'
Le mandai un messaggio dicendole di venire al banco e di mettersi vicino, ma non troppo, ai due tipi, di bere qualcosa e comportarsi "normalmente"
Attraverso' la hall, camminando la fascia minigonna, pur non alzandosi, lasciava vedere la parte bassa della figa, le labbra vaginali scure ma non troppo, arrivata al bancone, in piedi, potei appurare come dal largo spacco si vedesse tutto il suo pube con il triangolino col pelo curato.
Ed era la stessa cosa che stavano vedendo i due ragazzi.
Sinceramente non so se speravo si facessero avanti, provandoci, magari chiedendole quanto volesse, oppure avevo paura che succedesse, non ne avevamo parlato, oppure, ne avevamo parlato il giorno prima, ma le cose stavano cambiando cosi' velocemente.
Alla fine non successe niente, restammo lì una decina di minuti, io mi spostai dietro di lei seduto su un divanetto, potevo vederle parte del culetto, dalla seduta bassa si vedeva tutta la parte sotto, la zona perianale e parte della figa.
Andai in bagno a segarmi perche' non ne potevo piu' e dovevamo ancora uscire....
Nella prossima parte scrivero' di Patpong, perche' se pensava di essersi spinta oltre in questo momento, non aveva ancora idea di cosa avrebbe fatto la....
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