L'emulazione di "Jenny in Thailandia" parte 3
di
joemirri
genere
esibizionismo
Come per le parti 1 e 2,
Ricevo dal lettore della pagina, e pubblico a nome mio, su sua richiesta, la terza parte della loro avventura che vuole emulare il racconto di qualche tempo fa "Jenny in Thailandia" (vedi parte 1 per dove trovarli).
E' tardo pomeriggio e dopo aver fatto una scopata memorabile ed averle riempito il culo del mio seme, soddisfatti e contenti decidiamo di passare il tardo pomeriggio in piscina per rinfrescarci e per discutere della serata.
Ricordavo che nel racconto originale di Jenny, aveva fatto qualcosa anche in piscina, pertanto ce lo siamo riletto insieme, era d'accordo per indossare il micro bikini, immagino molto simile a quello del racconto (piccolissimi triangolini per il seno, che coprono giusto i capezzoli e micro triangolino della parte perizoma con filo veramente sottile, colore rosa pallido) che avevamo comprato poco prima al MBK e si sarebbe comportata in modo adatto al gioco,
ma,
la parte che Jenny andava a farsi scopare da un "cliente" occasionale, quello no,
- almeno non ancora,
disse.
C'era quindi la possibilita' che stesse anche valutando qualcosa di piu' spinto, d'altra parte aveva accettato il gioco dopo aver letto tutti i racconti relativi a Jenny in Thailandia e sapeva che alcune cose erano decisamente spinte.
Tacitamente implicito, sono io a scegliere gli indumenti che deve e come li deve indossare, e devo dire che e' molto eccitante anche questa parte, ci si sente il potere decisionale nelle mani, sapere che quello che decidi fara' si di come lei si sentira', esposta, umiliata, derisa, offesa, puttana...
metto il microbikini nel suo zainetto, lei mi guarda e
- non me lo devo mettere?
- si, ma lo indosserai in piscina, seduta sul lettino, facendo in modo che chi c'e' ti veda nuda per qualche momento, farai in modo di metterci tempo per indossarlo al meglio, lo sistemerai piu' volte lasciando per qualche istante sempre scoperte, di volta in volta i capezzoli, o la figa. Fai in modo che il filo ti entri bene e completamente tra le chiappe e dentro la figa, devono vedersi le labbra aperte separate dal filo che dovrà scomparirci dentro. Sul lettino devi stare sempre in posizioni atte al mostrarti ma senza essere troppo volgare, gambe divaricate ma non troppo, insomma, sii naturale, ma gioca. Ogni tanto entra in acqua, immagino che una volta bagnato il bikini sara' trasparente, quindi, sfila a modo, se riesci, uscendo dall'acqua fai sì che ti si sfili la mutandina, aspetta qualche secondo prima di sistemarla. Io staro' dall'altro lato della piscina, aspetta a fare tutto questo finche' io non arrivero'. Farai finta di essere da sola e io mi godro' lo spettacolo.
mi guardava ascoltando quello che dicevo, annuiva come ad ubbidirmi,
- e giu' come ci vado? nuda?
disse con un sorrisetto sarcastico.
Per un momento mi balenò l'idea di farglielo fare, d'altra parte dalla camera per arrivare all'ascensore c'erano pochi passi e dall'ascensore alla piscina erano poco piu', ma poi, in piscina?
quei due secondi di esitazione che ebbi prima di risponderle e lei si allarmo',
- sei fuori?! No dai, cosi' no, ci cacciano davvero! e poi nooo, e' troppo dai.
Le allungai un copricostume che avevamo portato da casa, un leggerissimo velo di cotone a fiori con base azzurra, totalmente trasparente,
- indossa questo
- eh, non e' che sia tanto diverso dall'essere nuda, comunque,...vabbe'.
Aveva ragione, era quasi come fosse nuda, non copriva niente, ma i disegni a fiori un po' confondevano, la trasparenza lasciava comunque vedere il triangolino di pelo, il culetto e il seno ben distintamente.
- Vai, ti raggiungo tra 5 minuti
La baciai in modo appassionato, poi usci' dalla porta, la seguii con lo sguardo fino all'ascensore, quando le porte si aprirono e lei saluto' qualcuno, ... beh... immagino l'espressione di chi era dentro.
Esegui' tutto come le avevo richiesto, in piscina c'erano parecchie persone e personale, fu quindi interessante ed eccitante guardarli mentre la guardavano, immaginavo a quanti pensassero quanto era puttana.
Nessuno ando' a farle proposte
Tornati in camera decidemmo di cenare in hotel, prima di affrontare la serata, sapevamo entrambi che saremmo andati nei gogo di soi cowboy, dovevamo quindi parlare di che limiti mettere.
Il ristorante dell'hotel e' di alta classe, quindi anche l'abbigliamento sarebbe dovuto essere di un certo tipo, a tal proposito le proposi un paio di cose comprate nel pomeriggio, la gonna nera lunga fino poco sopra al ginocchio si allacciava in vita alta, poco sotto l'ombelico, il doppio spacco, uno per ogni lato, per tutta la lunghezza della gonna fino alla cintura, lasciando vedere che non indossava le mutandine, un top a balconcino in pizzo semitrasparente grigio chiaro, molto molto simile ad un reggiseno, il bordino superiore del balconcino sfiorava l'areola del capezzolo, la coppa lasciava il giusto spazio perche' il seno all'interno non fosse compresso, e sarebbe potuto essere visto, ad esempio dai camerieri in piedi sopra di lei, una bella scarpa con tacco 10 in pelle rossa completava l'outfit.
Camminando si vedeva il pube attraverso gli spacchi, era elegantemente troia.
Facemmo venire le 9 di sera, parlando e rileggendo le parti del racconto al quale ci ispiriamo e in linea di massima non aveva avuto reazioni negative, ma,
- sia chiaro che non mi faccio scopare da nessuno, non faccio pompini a nessuno, per adesso ancora non mi sento di spingermi oltre. Per il resto, direi che ce la posso fare, vedro' sul momento anche in base a che clienti ci saranno, e all'ambiente.
La rassicurai con un semplice "certo"
Andammo in camera a cambiarla perche' quello che indossava non era certo adatto a soi cowboy e a quello che doveva fare.
Inizialmente la mia idea era quella di copiare pari pari l'outfit che aveva tenuto Jenny nella loro esperienza, la canotta da basket con un paio di culotte, poi pero' nel pomeriggio avevo visto qualcosa che mi ispirava di piu'
Un bel vestitino a fitta rete ma pur sempre trasparente, legato e tenuto su da un laccetto dietro il collo, lunghezza poco sopra la metà coscia con uno spacco inguinale sul lato frontale destro, schiena totalmente nuda fino alla fossettina del sedere,
Le allungai questo da indossare insieme ad una mutandina di cotone bianca, non perizoma, una normalissima mutandina che faceva tanto "casta" e ingenua ragazzetta, le mini slip della cotonella (se volete farvi l'idea)
Sopra niente reggiseno, in modo da far vedere le tette in trasparenza non troppo velata.
Camminammo fino alla metro sopraelevata, chi ci incrociava le guardava le tette e come sempre le reazioni erano le piu' disparate, chi sorrideva, chi si girava, chi la fissava, chi commentava, ma in thailandese o in lingue che non comprendevo, erano poche centinaia di metri, ma intensi e pieni di gente.
Nella metro con luce forte e aria condizionata sparata a temperatura polare, i capezzoli le diventarono subito duri, sembrava volessero perforare il tessuto a rete e voler scappare fuori.
Stava in piedi a ridosso di alcuni stranieri seduti che le fissavano l'apertura dello spacco attraverso il quale si vedevano le mutandine, che comunque si vedevano lo stesso attraverso la rete del vestito, alternandosi a fissarle le tette.
La carrozza era abbastanza affollata, mi disse poi, appena scesi, che aveva ricevuto un paio di toccatine sul sedere...
ASOKE, la nostra uscita, e da lì pochi metri per entrare nella famosa strada, Soi Cowboy, l'insegna sopra le nostre teste, ci guardiamo e senza ulteriori indugi ci avviamo, ora dovevamo scegliere il locale giusto.
Avevo letto che ce n'erano alcuni col soffitto in vetro dove le gogo girls ballavano mostrando la figa, altri col pavimento a specchio del bancone dove ballavano, anche qui per mostrare la figa nuda, ma non ricordavo i nomi, quindi era un prenderci. Camminammo fino alla fine della stradina, forse un centinaio di metri, non di più, pieno di gente e pieno di questi locali da entrambe le parti.
Optammo per uno non troppo grande con non troppi clienti, sarebbe stato più facile gestire il gioco e io avrei potuto sempre averla sott'occhio.
Ci accolgono 2 bellissime ragazze alte quanto me, piu' alte di Anto, indossano entrambe la stessa biancheria intima, un paio di slip bianchi di pizzo che le entrano tra le chiappe di due culetti spettacolari, il seno e' nudo con una X per coprire solo i capezzoli, ci fanno scegliere dove sederci, opto per un divanetto nell'angolo in fondo, da qui ho piu' o meno la visuale su tutto il locale.
Non e' grande, ai lati i divanetti, al centro il bancone a ferro di cavallo con il bar al centro e sul bancone stesso i pali dove le ragazza go go ballano e si mostrano ai clienti. In questo momento ci sono 10 ragazze sopra e qualcuna di piu' sotto che girano o stanno con i clienti, che saranno una trentina, quasi tutti asiatici, alcuni sugli sgabelli al banco e altri nei divanetti come noi.
Anto aveva gia' attirato l'attenzione, nonostante le ragazze del gogo fossero in parte a seno nudo e quasi tutte molto belle, ma lei non era una di loro, e questo indubbiamente faceva la differenza.
- te la senti?
le chiesi?
titubo' un po' poi mi rispose,
- ma si, dai, non mi sembra male e poi la gente mi sembra a posto, ma loro sono veramente belle, sei sicuro che mi caghino?
- sei bella anche tu e veramente eccitante, e poi tu non sei qui a lavorare, agli uomini questo eccita, fai quello che ti senti, io staro' qua a godermi lo spettacolo.
Avevamo riletto la parte dove Jenny gioca nel gogo, quindi ero sicuro che sapesse cosa sarebbe successo e come lo avrebbe dovuto fare, piu' o meno.
Non ero sicuro però che glielo avrebbero lasciato fare.
Una ragazza gogo, si siede al mio fianco e mi chiede cosa prendiamo da bere, per sciogliere un po' il ghiaccio e le eventuali titubanze ordino 3 giri di tequila, poi dico alla ragazza di prendersi da bere e se puo' stare qui con noi. Fa un cenno ad un'altra che va verso il bar, e si siede tra di noi appoggiando una mano sulla mia coscia in prossimita' del mio cazzo in piena erezione e che aveva gia' notato, e l'altra mano la appoggia sulla coscia di Anto, scivolando sotto il vestito fino quasi alla figa.
- volete fare una cosa a tre?
Molto diretta la ragazza, senza perdere tempo.
Arriva il bere ed in sequenza veloce io e Anto buttiamo giu' i 3 shot di tequila, non siamo bevitori, quindi l'effetto bomba arriva quasi subito, la vedo subito, e' gia' alticcia, meglio, cosi' le verra' tutto piu' semplice.
Mentre la gogo girl sorseggia il suo cocktail, le spiego cosa voglio,
- si puo' fare?
le chiedo. Mi risponde che deve chiedere alla manager e mentre si alza mi appoggia la mano sul cazzo e me lo stringe. Antonella vede, ho un attimo di timore, non era mai successa una cosa cosi', non sapevo come avrebbe reagito, finora si era trattato solo di lei,... forse per via dell'alcool o forse perche' e' entrata completamente nel gioco, oppure perche' sa che la ragazza e' una puttana e lo fa per lavoro,... non so, comunque non dice niente, mi sorride quasi ridendo.
La gogo girl mi scavalca strusciando la sua figa nuda sul mio viso, la guardo allontanarsi, ha un culo veramente da favola che esce dalla minigonna, si avvicina al retro del bancone e parla con una signora, che immagino sia la manager.
Sto trepidando, mi sono avvicinato ad Anto e le sto toccando le tette da sopra il vestito,
- allora che ha detto?
mi chiede.
- e' andata a chiedere alla manager,
- mi sto agitando nonostante la tequila
ordino un altro triplo giro di tequila per noi, quando torna la ragazza la fissiamo in attesa della risposta.
- ha detto che si puo' ma che non puo' accettare soldi, se le danno mance le deve dare a noi, che non puo' fare sesso esplicito qui, ma nel caso ci sono le stanze sopra.
Io e Anto ci guardiamo, io sono eccitatissimo, lei e' imperturbabile, forse concentrata per quello che sta per fare.
La gogo la prende per mano e fa per alzarsi, la fermo e le chiedo di stare qua con me, che chiami un'altra ragazza, le spieghi tutto e sarà quest'altra a gestire Anto per le prossime ore.
Quella che arriva indossa le stesse cose di quella che mi sono tenuto, un uniforme da scolaretta thailandese, con la minigonna a metà chiappe, senza mutandine, la camicetta coi bottoni aperti fino a fare uscire il seno, la mia gogò girl si siede sulle mie gambe, ho i pantaloncini corti e sento la sua figa a contatto con la mia pelle, il cazzo mi pulsa, Anto mi guarda e sorride, un po' forzata pero', la ragazza ascolta le istruzioni (non erano istruzioni restrittive, avevo dato indicazioni, poi potevano loro gestirla) poi prende Anto per mano e alzandosi insieme la porta verso il retro del bancone.
Pochi attimi dopo Antonella e' al centro del bancone tra due pali, la musica dance la fa ballare, si muove sensualmente, le viene naturale, l'alcool l'aiuta sicuramente, a destra ha quella che l'ha portata su e a sinistra un'altra vestita uguale. Oltre a loro altre ragazze che continuano a ballare mostrando la figa e le tette a tutti noi, ma in particolare a quelli sugli sgabelli che sono proprio sotto di loro. Antonella dovra' fare lo stesso.
Ballando il vestito le sale, lei lo sistema diverse volte, poi una delle due ragazze le blocca le mani, impedendole di sistemarlo ancora e lasciandolo salire, lasciandola di fatto col vestito sollevato e mostrando a tutti il suo slip cotonella.
La mia gogo girl con la mano sul mio cazzo chiama un'altra delle ragazze che stavano fuori dal bancone intrattenendo i clienti, e le parla, indicando Antonella, capiro' di lì a poco che la stava istruendo, difatti pochi minuti dopo le ragazze che sono sul banco scendono e salgono quelle che erano giù.
Antonella viene consegnata mano nella mano alla nuova gogò girl.
La musica continua, la nuova ragazza mette Antonella davanti a tutte al centro e la tocca sensualmente delicatamente, ballandole addosso in un intreccio di corpi, gli uomini sotto di loro hanno gli occhi fissi su loro due, la fa abbassare facendole tenere le gambe aperte proprio di fronte ad uno di questi, la spinge verso di lui finché le fa appoggiare la figa sulla faccia del cliente, Antonella appoggia le braccia all'indietro, è tutta protesa verso di lui, si muove sfregando le mutandine sulla faccia, su e giù e a destra e sinistra, le ragazze dietro l'aiutano, spingendola leggermente per aumentare la pressione, poco dopo la rimettono in piedi e la spostano verso un altro cliente e le fanno ripetere la cosa, poi un altro e un altro ancora.
Io non so come non faccio a venire nei pantaloni, la gogo girl che e' con me si lascia toccare, le strizzò le tette che ho tirato fuori dalla camicetta, gioco coi capezzoli e ho un paio di dita dentro di lei.
Rimettono in piedi Antonella e in due le ballano addosso strusciando i tre corpi, le mani delle ragazze giocano col suo corpo toccandola, abbassandole e alzandole il vestito, non e' una sensazione, ma tutto il locale sta guardando il loro gioco,
si sente sopra la musica la voce di una donna, e' la manager,
- chi offre 500 baht (circa 15 euro) per le sue mutandine?
rimango colpito, piacevolmente, una bella idea, nel contempo le mani dei clienti si alzano come in un'asta, in un attimo arrivano a 5,500 baht (circa 150 euro), le ragazze portano Antonella in prossimita' del cliente che se le e' aggiudicate, e gli fanno cenno di prenderle, lui le avrebbe sfilate. Antonella si mette in ginocchio proprio di fronte a lui che infila le sue mani sotto il vestito, le abbassa gli slip, Antonella si mette a sedere, alza il culetto e lui gliele sfila e comincia a rotearle in aria a mostrare a tutti gli altri il suo trofeo. Mentre Antonella sta per rialzarsi, una delle due ragazze la tiene giu' e l'altra le divarica le gambe proponendo la sua figa nuda al tipo, che smette di mostrare le mutande agli altri e pianta la sua faccia nella sua figa. Non so se lecca o no, sta li qualche momento poi le ragazze tirano via Antonella, le sistemano il vestito e la riportano davanti.
Anche da dove sono io si vede la sua figa nuda attraverso le maglie del vestito a rete, idem per le tette.
Ballano per qualche minuto come al solito, sensualmente toccandola e avvinghiandocisi in un intreccio erotico di corpi poi una delle due le slaccia la bratellina dietro il collo che tiene su il vestito, facendo cosi' in modo che le si sfili cadendo a terra e lasciandola completamente nuda. Vedo che ha un momento di "shock", resta ferma per piu' di qualche secondo, nel contempo un oooohhhhhh, di approvazione echeggia nel locale, c'e' anche chi applaude.
E' una sensazione terribilmente eccitante, vederla li completamente nuda davanti a tutti questi uomini eccitatissimi, un mix di gelosia ed eccitazione, non sapere se si sente umiliata o usata o che altro, e contemporaneamente poter giocare col corpo perfetto di questa gogo girl di 20 anni.
Una delle due ragazze la prende per mano e lentissimamente le fa fare il giro di tutto in bancone, quando qualche cliente allunga la mano per dare una mancia, la fa abbassare, lascia che la tocchino, le strizzano le tette, le tastano la figa e il culetto, io sto andando giu' di testa, anche adesso che sto scrivendo di quei ricordi recenti.
La riporta al punto centrale frontale, vedo uno dei clienti che chiede qualcosa alla ragazza e questa lo riporta all'altra.
La mettono seduta sul bancone, le divaricano le gambe piegandole le ginocchia, proprio di fronte al gruppo di clienti che si e' formato li davanti, uno di questi avvicina la sua bottiglia di birra alla figa esposta verso di loro, da dove sono riesco a vedere bene, la appoggia, Antonella ha un sussulto, non vede perché una delle ragazze si è messa a cavalcioni sopra la sua faccia, non so se per farsela leccare o solo per appoggiarla.
Il cliente comincia a giocare con la sua figa usando la bottiglia di birra, la muove lentamente su e giù, Antonella si vede che le sta piacendo, inarca la schiena, ha alcuni scatti, probabilmente quando le viene toccato il clitoride, immagino quanto sia bagnata, ma io sono veramente eccitato, a vedere tutti questi uomini che la guardano e adesso la masturbano anche. Ho le mani sulle tette della mia gogò girl, ma non ce la faccio più e davvero ho paura di venire nei pantaloni, e ci provo, mi slaccio leggermente i pantaloni spostandola leggermente (ce l'ho in braccio) e guardo se reagisce, ricordo che lei è in minigonna della divisa studentesca e non la le mutandine, riesco a fare uscire il mio cazzo dai pantaloni, lei me lo prende in mano, capisce a che livello sono, mi guarda girando il viso e sorride, mi chiede se voglio andare di sopra nelle camere, ma io voglio stare lì a guardare Antonella, è quello che mi fa eccitare, ok dice, si guarda attorno, tutti sono impegnati a guardare verso il palco e lo show della mia ragazza,
si alza leggermente e si sistema sopra, si abbassa e aiutandosi con la mano se lo mette dentro, anche lei era bagnata, le entro facilmente ma piacevolmente, è completamente rasata, mi dice si fare piano che non se ne deve accorgere nessuno perché non si potrebbe...
Non ce n'è bisogno perché dopo il terzo colpetto leggero e suo movimento di bacino le vengo copiosamente dentro, e nonostante la rapidità anche lei viene, inarcando la schiena verso di me, o è brava a fingere. Comunque almeno mi sono scaricato perché davvero le palle cominciavano a farmi male. Prende alcuni tovagliolini dal tavolino, lentamente si alza e si scosta da me portandosi i tovaglioli alla figa, si alza e va verso il bagno.
Avevo continuato a guardare quello che facevano ad Anto, ma per quei 2 minuti sinceramente non capivo cosa guardavo,
in questo momento la stavano scopando con la bottiglia inserendola ed estraendola velocemente, la musica si era fermata da qualche secondo e si sentiva chiaramente il gemere di piacere di Anto e il brusio di soddisfazione dei clienti.
La scoparono per una decina di minuti poi cambiarono la bottiglia che evidentemente era vuota, con una piena, la agitarono nel momento di inserirgliela nella figa, la bottiglia le "venne" dentro, la birra uscì copiosamente nel momento che la estraevano. Si alternarono in 5 o 6 facendo la stessa cosa.
Ce l'avevo già nuovamente duro.
Tra l'altro adesso era anche chiaramente visibile che le ragazze gogò a turno si mettevano sul viso di Antonella per farsi leccare la figa mostrando il gioco ai clienti.
Dopo averla asciugata con delle salviette, due delle gogò girl la presero per mano, una per una, la fecero scendere dal palco e tutta nuda la fecero camminare dapprima attorno al bancone, poi ai divanetti, tutti potevano toccarla e giocare col suo corpo, quando passo da me non riuscii ad interpretare il suo sguardo il che mi preoccupò.
E se l'avessi spinta troppo oltre?
Onestamente e dopo aver riletto quello che ho scritto sopra, le sensazioni ed emozioni di quelle ore sono state veramente forti.
Mi disse poi in seguito che in alcuni frangenti si era sentita umiliata ma che non era riuscita a fermarsi, che quando l'hanno scopata con le bottiglie non era a suo agio, quasi come la stessero stuprando, che si sentiva davvero puttana, ma che in fondo si era eccitata ad essere ammirata e apprezzata dai clienti.
Non le dissi e non venne a sapere che mi ero scopato la gogò girl, anche perché poi di fatto avevo poi solo scaricato le palle dentro di lei.
Comunque il giro dei divanetti durò oltre mezz'ora, dopo di che me la riportarono, sempre nuda si sedette al mio fianco, si appoggio sulla mia spalla e qualche lacrima le scese.
La coccolai un po', le feci i complimenti e la ringraziai per quello che aveva fatto, non le chiesi niente in quel momento. Restò nuda ancora per oltre mezz'ora perché non trovavano il suo vestito, o almeno così dissero, ma secondo me volevano che restasse così, era un'attrazione per i clienti, si fece accompagnare in bagno dalla mia gogò girl, sempre nuda passo nuovamente attraverso di loro, e ancora la fermavano per toccarla.
Quando arrivo' il suo vestito lo indossò velocemente, la guardai e capii che era ora di tornare all'hotel.
Camminava per la strada col suo vestito a rete trasparente mostrando ancora il suo corpo nudo, era da poco passata l'1 di notte ma c'era ancora tanta gente, camminammo per oltre 19 minuti prima di trovare un taxi che ci riporto' in hotel.
Non parlò, non mi disse niente.
Non sapevo cosa aspettarmi
Resto' sotto la doccia per oltre un'ora prima che io crollassi senza riuscire ad aspettarla.
La mattina mi svegliò montandomi sopra, mi scopò in totale silenzio poi si accovacciò sul mio petto e si riaddormentò. Restai immobile per non svegliarla, la guardavo, ero fiero di lei, di quello che aveva fatto e si era lasciata fare, fondamentalmente per me, per darmi piacere.
Quando si sveglio', come se niente fosse mi chiese,
- allora qual'e' il programma di oggi? Dove mi porti a fare la puttana?
La domanda non era sarcastica, era seria, e io mi riempii di gioia ed eccitazione.
- per adesso se ci muoviamo facciamo ancora in tempo a fare colazione, così ne parliamo.
- ok, allora dammi quello mi che devo mettere.
Nella parte 4 racconterò del seguito, ci saranno dildo, plug anali il tutto mescolato con della sana esibizione del suo corpo per strada...
Continua...
Ricevo dal lettore della pagina, e pubblico a nome mio, su sua richiesta, la terza parte della loro avventura che vuole emulare il racconto di qualche tempo fa "Jenny in Thailandia" (vedi parte 1 per dove trovarli).
E' tardo pomeriggio e dopo aver fatto una scopata memorabile ed averle riempito il culo del mio seme, soddisfatti e contenti decidiamo di passare il tardo pomeriggio in piscina per rinfrescarci e per discutere della serata.
Ricordavo che nel racconto originale di Jenny, aveva fatto qualcosa anche in piscina, pertanto ce lo siamo riletto insieme, era d'accordo per indossare il micro bikini, immagino molto simile a quello del racconto (piccolissimi triangolini per il seno, che coprono giusto i capezzoli e micro triangolino della parte perizoma con filo veramente sottile, colore rosa pallido) che avevamo comprato poco prima al MBK e si sarebbe comportata in modo adatto al gioco,
ma,
la parte che Jenny andava a farsi scopare da un "cliente" occasionale, quello no,
- almeno non ancora,
disse.
C'era quindi la possibilita' che stesse anche valutando qualcosa di piu' spinto, d'altra parte aveva accettato il gioco dopo aver letto tutti i racconti relativi a Jenny in Thailandia e sapeva che alcune cose erano decisamente spinte.
Tacitamente implicito, sono io a scegliere gli indumenti che deve e come li deve indossare, e devo dire che e' molto eccitante anche questa parte, ci si sente il potere decisionale nelle mani, sapere che quello che decidi fara' si di come lei si sentira', esposta, umiliata, derisa, offesa, puttana...
metto il microbikini nel suo zainetto, lei mi guarda e
- non me lo devo mettere?
- si, ma lo indosserai in piscina, seduta sul lettino, facendo in modo che chi c'e' ti veda nuda per qualche momento, farai in modo di metterci tempo per indossarlo al meglio, lo sistemerai piu' volte lasciando per qualche istante sempre scoperte, di volta in volta i capezzoli, o la figa. Fai in modo che il filo ti entri bene e completamente tra le chiappe e dentro la figa, devono vedersi le labbra aperte separate dal filo che dovrà scomparirci dentro. Sul lettino devi stare sempre in posizioni atte al mostrarti ma senza essere troppo volgare, gambe divaricate ma non troppo, insomma, sii naturale, ma gioca. Ogni tanto entra in acqua, immagino che una volta bagnato il bikini sara' trasparente, quindi, sfila a modo, se riesci, uscendo dall'acqua fai sì che ti si sfili la mutandina, aspetta qualche secondo prima di sistemarla. Io staro' dall'altro lato della piscina, aspetta a fare tutto questo finche' io non arrivero'. Farai finta di essere da sola e io mi godro' lo spettacolo.
mi guardava ascoltando quello che dicevo, annuiva come ad ubbidirmi,
- e giu' come ci vado? nuda?
disse con un sorrisetto sarcastico.
Per un momento mi balenò l'idea di farglielo fare, d'altra parte dalla camera per arrivare all'ascensore c'erano pochi passi e dall'ascensore alla piscina erano poco piu', ma poi, in piscina?
quei due secondi di esitazione che ebbi prima di risponderle e lei si allarmo',
- sei fuori?! No dai, cosi' no, ci cacciano davvero! e poi nooo, e' troppo dai.
Le allungai un copricostume che avevamo portato da casa, un leggerissimo velo di cotone a fiori con base azzurra, totalmente trasparente,
- indossa questo
- eh, non e' che sia tanto diverso dall'essere nuda, comunque,...vabbe'.
Aveva ragione, era quasi come fosse nuda, non copriva niente, ma i disegni a fiori un po' confondevano, la trasparenza lasciava comunque vedere il triangolino di pelo, il culetto e il seno ben distintamente.
- Vai, ti raggiungo tra 5 minuti
La baciai in modo appassionato, poi usci' dalla porta, la seguii con lo sguardo fino all'ascensore, quando le porte si aprirono e lei saluto' qualcuno, ... beh... immagino l'espressione di chi era dentro.
Esegui' tutto come le avevo richiesto, in piscina c'erano parecchie persone e personale, fu quindi interessante ed eccitante guardarli mentre la guardavano, immaginavo a quanti pensassero quanto era puttana.
Nessuno ando' a farle proposte
Tornati in camera decidemmo di cenare in hotel, prima di affrontare la serata, sapevamo entrambi che saremmo andati nei gogo di soi cowboy, dovevamo quindi parlare di che limiti mettere.
Il ristorante dell'hotel e' di alta classe, quindi anche l'abbigliamento sarebbe dovuto essere di un certo tipo, a tal proposito le proposi un paio di cose comprate nel pomeriggio, la gonna nera lunga fino poco sopra al ginocchio si allacciava in vita alta, poco sotto l'ombelico, il doppio spacco, uno per ogni lato, per tutta la lunghezza della gonna fino alla cintura, lasciando vedere che non indossava le mutandine, un top a balconcino in pizzo semitrasparente grigio chiaro, molto molto simile ad un reggiseno, il bordino superiore del balconcino sfiorava l'areola del capezzolo, la coppa lasciava il giusto spazio perche' il seno all'interno non fosse compresso, e sarebbe potuto essere visto, ad esempio dai camerieri in piedi sopra di lei, una bella scarpa con tacco 10 in pelle rossa completava l'outfit.
Camminando si vedeva il pube attraverso gli spacchi, era elegantemente troia.
Facemmo venire le 9 di sera, parlando e rileggendo le parti del racconto al quale ci ispiriamo e in linea di massima non aveva avuto reazioni negative, ma,
- sia chiaro che non mi faccio scopare da nessuno, non faccio pompini a nessuno, per adesso ancora non mi sento di spingermi oltre. Per il resto, direi che ce la posso fare, vedro' sul momento anche in base a che clienti ci saranno, e all'ambiente.
La rassicurai con un semplice "certo"
Andammo in camera a cambiarla perche' quello che indossava non era certo adatto a soi cowboy e a quello che doveva fare.
Inizialmente la mia idea era quella di copiare pari pari l'outfit che aveva tenuto Jenny nella loro esperienza, la canotta da basket con un paio di culotte, poi pero' nel pomeriggio avevo visto qualcosa che mi ispirava di piu'
Un bel vestitino a fitta rete ma pur sempre trasparente, legato e tenuto su da un laccetto dietro il collo, lunghezza poco sopra la metà coscia con uno spacco inguinale sul lato frontale destro, schiena totalmente nuda fino alla fossettina del sedere,
Le allungai questo da indossare insieme ad una mutandina di cotone bianca, non perizoma, una normalissima mutandina che faceva tanto "casta" e ingenua ragazzetta, le mini slip della cotonella (se volete farvi l'idea)
Sopra niente reggiseno, in modo da far vedere le tette in trasparenza non troppo velata.
Camminammo fino alla metro sopraelevata, chi ci incrociava le guardava le tette e come sempre le reazioni erano le piu' disparate, chi sorrideva, chi si girava, chi la fissava, chi commentava, ma in thailandese o in lingue che non comprendevo, erano poche centinaia di metri, ma intensi e pieni di gente.
Nella metro con luce forte e aria condizionata sparata a temperatura polare, i capezzoli le diventarono subito duri, sembrava volessero perforare il tessuto a rete e voler scappare fuori.
Stava in piedi a ridosso di alcuni stranieri seduti che le fissavano l'apertura dello spacco attraverso il quale si vedevano le mutandine, che comunque si vedevano lo stesso attraverso la rete del vestito, alternandosi a fissarle le tette.
La carrozza era abbastanza affollata, mi disse poi, appena scesi, che aveva ricevuto un paio di toccatine sul sedere...
ASOKE, la nostra uscita, e da lì pochi metri per entrare nella famosa strada, Soi Cowboy, l'insegna sopra le nostre teste, ci guardiamo e senza ulteriori indugi ci avviamo, ora dovevamo scegliere il locale giusto.
Avevo letto che ce n'erano alcuni col soffitto in vetro dove le gogo girls ballavano mostrando la figa, altri col pavimento a specchio del bancone dove ballavano, anche qui per mostrare la figa nuda, ma non ricordavo i nomi, quindi era un prenderci. Camminammo fino alla fine della stradina, forse un centinaio di metri, non di più, pieno di gente e pieno di questi locali da entrambe le parti.
Optammo per uno non troppo grande con non troppi clienti, sarebbe stato più facile gestire il gioco e io avrei potuto sempre averla sott'occhio.
Ci accolgono 2 bellissime ragazze alte quanto me, piu' alte di Anto, indossano entrambe la stessa biancheria intima, un paio di slip bianchi di pizzo che le entrano tra le chiappe di due culetti spettacolari, il seno e' nudo con una X per coprire solo i capezzoli, ci fanno scegliere dove sederci, opto per un divanetto nell'angolo in fondo, da qui ho piu' o meno la visuale su tutto il locale.
Non e' grande, ai lati i divanetti, al centro il bancone a ferro di cavallo con il bar al centro e sul bancone stesso i pali dove le ragazza go go ballano e si mostrano ai clienti. In questo momento ci sono 10 ragazze sopra e qualcuna di piu' sotto che girano o stanno con i clienti, che saranno una trentina, quasi tutti asiatici, alcuni sugli sgabelli al banco e altri nei divanetti come noi.
Anto aveva gia' attirato l'attenzione, nonostante le ragazze del gogo fossero in parte a seno nudo e quasi tutte molto belle, ma lei non era una di loro, e questo indubbiamente faceva la differenza.
- te la senti?
le chiesi?
titubo' un po' poi mi rispose,
- ma si, dai, non mi sembra male e poi la gente mi sembra a posto, ma loro sono veramente belle, sei sicuro che mi caghino?
- sei bella anche tu e veramente eccitante, e poi tu non sei qui a lavorare, agli uomini questo eccita, fai quello che ti senti, io staro' qua a godermi lo spettacolo.
Avevamo riletto la parte dove Jenny gioca nel gogo, quindi ero sicuro che sapesse cosa sarebbe successo e come lo avrebbe dovuto fare, piu' o meno.
Non ero sicuro però che glielo avrebbero lasciato fare.
Una ragazza gogo, si siede al mio fianco e mi chiede cosa prendiamo da bere, per sciogliere un po' il ghiaccio e le eventuali titubanze ordino 3 giri di tequila, poi dico alla ragazza di prendersi da bere e se puo' stare qui con noi. Fa un cenno ad un'altra che va verso il bar, e si siede tra di noi appoggiando una mano sulla mia coscia in prossimita' del mio cazzo in piena erezione e che aveva gia' notato, e l'altra mano la appoggia sulla coscia di Anto, scivolando sotto il vestito fino quasi alla figa.
- volete fare una cosa a tre?
Molto diretta la ragazza, senza perdere tempo.
Arriva il bere ed in sequenza veloce io e Anto buttiamo giu' i 3 shot di tequila, non siamo bevitori, quindi l'effetto bomba arriva quasi subito, la vedo subito, e' gia' alticcia, meglio, cosi' le verra' tutto piu' semplice.
Mentre la gogo girl sorseggia il suo cocktail, le spiego cosa voglio,
- si puo' fare?
le chiedo. Mi risponde che deve chiedere alla manager e mentre si alza mi appoggia la mano sul cazzo e me lo stringe. Antonella vede, ho un attimo di timore, non era mai successa una cosa cosi', non sapevo come avrebbe reagito, finora si era trattato solo di lei,... forse per via dell'alcool o forse perche' e' entrata completamente nel gioco, oppure perche' sa che la ragazza e' una puttana e lo fa per lavoro,... non so, comunque non dice niente, mi sorride quasi ridendo.
La gogo girl mi scavalca strusciando la sua figa nuda sul mio viso, la guardo allontanarsi, ha un culo veramente da favola che esce dalla minigonna, si avvicina al retro del bancone e parla con una signora, che immagino sia la manager.
Sto trepidando, mi sono avvicinato ad Anto e le sto toccando le tette da sopra il vestito,
- allora che ha detto?
mi chiede.
- e' andata a chiedere alla manager,
- mi sto agitando nonostante la tequila
ordino un altro triplo giro di tequila per noi, quando torna la ragazza la fissiamo in attesa della risposta.
- ha detto che si puo' ma che non puo' accettare soldi, se le danno mance le deve dare a noi, che non puo' fare sesso esplicito qui, ma nel caso ci sono le stanze sopra.
Io e Anto ci guardiamo, io sono eccitatissimo, lei e' imperturbabile, forse concentrata per quello che sta per fare.
La gogo la prende per mano e fa per alzarsi, la fermo e le chiedo di stare qua con me, che chiami un'altra ragazza, le spieghi tutto e sarà quest'altra a gestire Anto per le prossime ore.
Quella che arriva indossa le stesse cose di quella che mi sono tenuto, un uniforme da scolaretta thailandese, con la minigonna a metà chiappe, senza mutandine, la camicetta coi bottoni aperti fino a fare uscire il seno, la mia gogò girl si siede sulle mie gambe, ho i pantaloncini corti e sento la sua figa a contatto con la mia pelle, il cazzo mi pulsa, Anto mi guarda e sorride, un po' forzata pero', la ragazza ascolta le istruzioni (non erano istruzioni restrittive, avevo dato indicazioni, poi potevano loro gestirla) poi prende Anto per mano e alzandosi insieme la porta verso il retro del bancone.
Pochi attimi dopo Antonella e' al centro del bancone tra due pali, la musica dance la fa ballare, si muove sensualmente, le viene naturale, l'alcool l'aiuta sicuramente, a destra ha quella che l'ha portata su e a sinistra un'altra vestita uguale. Oltre a loro altre ragazze che continuano a ballare mostrando la figa e le tette a tutti noi, ma in particolare a quelli sugli sgabelli che sono proprio sotto di loro. Antonella dovra' fare lo stesso.
Ballando il vestito le sale, lei lo sistema diverse volte, poi una delle due ragazze le blocca le mani, impedendole di sistemarlo ancora e lasciandolo salire, lasciandola di fatto col vestito sollevato e mostrando a tutti il suo slip cotonella.
La mia gogo girl con la mano sul mio cazzo chiama un'altra delle ragazze che stavano fuori dal bancone intrattenendo i clienti, e le parla, indicando Antonella, capiro' di lì a poco che la stava istruendo, difatti pochi minuti dopo le ragazze che sono sul banco scendono e salgono quelle che erano giù.
Antonella viene consegnata mano nella mano alla nuova gogò girl.
La musica continua, la nuova ragazza mette Antonella davanti a tutte al centro e la tocca sensualmente delicatamente, ballandole addosso in un intreccio di corpi, gli uomini sotto di loro hanno gli occhi fissi su loro due, la fa abbassare facendole tenere le gambe aperte proprio di fronte ad uno di questi, la spinge verso di lui finché le fa appoggiare la figa sulla faccia del cliente, Antonella appoggia le braccia all'indietro, è tutta protesa verso di lui, si muove sfregando le mutandine sulla faccia, su e giù e a destra e sinistra, le ragazze dietro l'aiutano, spingendola leggermente per aumentare la pressione, poco dopo la rimettono in piedi e la spostano verso un altro cliente e le fanno ripetere la cosa, poi un altro e un altro ancora.
Io non so come non faccio a venire nei pantaloni, la gogo girl che e' con me si lascia toccare, le strizzò le tette che ho tirato fuori dalla camicetta, gioco coi capezzoli e ho un paio di dita dentro di lei.
Rimettono in piedi Antonella e in due le ballano addosso strusciando i tre corpi, le mani delle ragazze giocano col suo corpo toccandola, abbassandole e alzandole il vestito, non e' una sensazione, ma tutto il locale sta guardando il loro gioco,
si sente sopra la musica la voce di una donna, e' la manager,
- chi offre 500 baht (circa 15 euro) per le sue mutandine?
rimango colpito, piacevolmente, una bella idea, nel contempo le mani dei clienti si alzano come in un'asta, in un attimo arrivano a 5,500 baht (circa 150 euro), le ragazze portano Antonella in prossimita' del cliente che se le e' aggiudicate, e gli fanno cenno di prenderle, lui le avrebbe sfilate. Antonella si mette in ginocchio proprio di fronte a lui che infila le sue mani sotto il vestito, le abbassa gli slip, Antonella si mette a sedere, alza il culetto e lui gliele sfila e comincia a rotearle in aria a mostrare a tutti gli altri il suo trofeo. Mentre Antonella sta per rialzarsi, una delle due ragazze la tiene giu' e l'altra le divarica le gambe proponendo la sua figa nuda al tipo, che smette di mostrare le mutande agli altri e pianta la sua faccia nella sua figa. Non so se lecca o no, sta li qualche momento poi le ragazze tirano via Antonella, le sistemano il vestito e la riportano davanti.
Anche da dove sono io si vede la sua figa nuda attraverso le maglie del vestito a rete, idem per le tette.
Ballano per qualche minuto come al solito, sensualmente toccandola e avvinghiandocisi in un intreccio erotico di corpi poi una delle due le slaccia la bratellina dietro il collo che tiene su il vestito, facendo cosi' in modo che le si sfili cadendo a terra e lasciandola completamente nuda. Vedo che ha un momento di "shock", resta ferma per piu' di qualche secondo, nel contempo un oooohhhhhh, di approvazione echeggia nel locale, c'e' anche chi applaude.
E' una sensazione terribilmente eccitante, vederla li completamente nuda davanti a tutti questi uomini eccitatissimi, un mix di gelosia ed eccitazione, non sapere se si sente umiliata o usata o che altro, e contemporaneamente poter giocare col corpo perfetto di questa gogo girl di 20 anni.
Una delle due ragazze la prende per mano e lentissimamente le fa fare il giro di tutto in bancone, quando qualche cliente allunga la mano per dare una mancia, la fa abbassare, lascia che la tocchino, le strizzano le tette, le tastano la figa e il culetto, io sto andando giu' di testa, anche adesso che sto scrivendo di quei ricordi recenti.
La riporta al punto centrale frontale, vedo uno dei clienti che chiede qualcosa alla ragazza e questa lo riporta all'altra.
La mettono seduta sul bancone, le divaricano le gambe piegandole le ginocchia, proprio di fronte al gruppo di clienti che si e' formato li davanti, uno di questi avvicina la sua bottiglia di birra alla figa esposta verso di loro, da dove sono riesco a vedere bene, la appoggia, Antonella ha un sussulto, non vede perché una delle ragazze si è messa a cavalcioni sopra la sua faccia, non so se per farsela leccare o solo per appoggiarla.
Il cliente comincia a giocare con la sua figa usando la bottiglia di birra, la muove lentamente su e giù, Antonella si vede che le sta piacendo, inarca la schiena, ha alcuni scatti, probabilmente quando le viene toccato il clitoride, immagino quanto sia bagnata, ma io sono veramente eccitato, a vedere tutti questi uomini che la guardano e adesso la masturbano anche. Ho le mani sulle tette della mia gogò girl, ma non ce la faccio più e davvero ho paura di venire nei pantaloni, e ci provo, mi slaccio leggermente i pantaloni spostandola leggermente (ce l'ho in braccio) e guardo se reagisce, ricordo che lei è in minigonna della divisa studentesca e non la le mutandine, riesco a fare uscire il mio cazzo dai pantaloni, lei me lo prende in mano, capisce a che livello sono, mi guarda girando il viso e sorride, mi chiede se voglio andare di sopra nelle camere, ma io voglio stare lì a guardare Antonella, è quello che mi fa eccitare, ok dice, si guarda attorno, tutti sono impegnati a guardare verso il palco e lo show della mia ragazza,
si alza leggermente e si sistema sopra, si abbassa e aiutandosi con la mano se lo mette dentro, anche lei era bagnata, le entro facilmente ma piacevolmente, è completamente rasata, mi dice si fare piano che non se ne deve accorgere nessuno perché non si potrebbe...
Non ce n'è bisogno perché dopo il terzo colpetto leggero e suo movimento di bacino le vengo copiosamente dentro, e nonostante la rapidità anche lei viene, inarcando la schiena verso di me, o è brava a fingere. Comunque almeno mi sono scaricato perché davvero le palle cominciavano a farmi male. Prende alcuni tovagliolini dal tavolino, lentamente si alza e si scosta da me portandosi i tovaglioli alla figa, si alza e va verso il bagno.
Avevo continuato a guardare quello che facevano ad Anto, ma per quei 2 minuti sinceramente non capivo cosa guardavo,
in questo momento la stavano scopando con la bottiglia inserendola ed estraendola velocemente, la musica si era fermata da qualche secondo e si sentiva chiaramente il gemere di piacere di Anto e il brusio di soddisfazione dei clienti.
La scoparono per una decina di minuti poi cambiarono la bottiglia che evidentemente era vuota, con una piena, la agitarono nel momento di inserirgliela nella figa, la bottiglia le "venne" dentro, la birra uscì copiosamente nel momento che la estraevano. Si alternarono in 5 o 6 facendo la stessa cosa.
Ce l'avevo già nuovamente duro.
Tra l'altro adesso era anche chiaramente visibile che le ragazze gogò a turno si mettevano sul viso di Antonella per farsi leccare la figa mostrando il gioco ai clienti.
Dopo averla asciugata con delle salviette, due delle gogò girl la presero per mano, una per una, la fecero scendere dal palco e tutta nuda la fecero camminare dapprima attorno al bancone, poi ai divanetti, tutti potevano toccarla e giocare col suo corpo, quando passo da me non riuscii ad interpretare il suo sguardo il che mi preoccupò.
E se l'avessi spinta troppo oltre?
Onestamente e dopo aver riletto quello che ho scritto sopra, le sensazioni ed emozioni di quelle ore sono state veramente forti.
Mi disse poi in seguito che in alcuni frangenti si era sentita umiliata ma che non era riuscita a fermarsi, che quando l'hanno scopata con le bottiglie non era a suo agio, quasi come la stessero stuprando, che si sentiva davvero puttana, ma che in fondo si era eccitata ad essere ammirata e apprezzata dai clienti.
Non le dissi e non venne a sapere che mi ero scopato la gogò girl, anche perché poi di fatto avevo poi solo scaricato le palle dentro di lei.
Comunque il giro dei divanetti durò oltre mezz'ora, dopo di che me la riportarono, sempre nuda si sedette al mio fianco, si appoggio sulla mia spalla e qualche lacrima le scese.
La coccolai un po', le feci i complimenti e la ringraziai per quello che aveva fatto, non le chiesi niente in quel momento. Restò nuda ancora per oltre mezz'ora perché non trovavano il suo vestito, o almeno così dissero, ma secondo me volevano che restasse così, era un'attrazione per i clienti, si fece accompagnare in bagno dalla mia gogò girl, sempre nuda passo nuovamente attraverso di loro, e ancora la fermavano per toccarla.
Quando arrivo' il suo vestito lo indossò velocemente, la guardai e capii che era ora di tornare all'hotel.
Camminava per la strada col suo vestito a rete trasparente mostrando ancora il suo corpo nudo, era da poco passata l'1 di notte ma c'era ancora tanta gente, camminammo per oltre 19 minuti prima di trovare un taxi che ci riporto' in hotel.
Non parlò, non mi disse niente.
Non sapevo cosa aspettarmi
Resto' sotto la doccia per oltre un'ora prima che io crollassi senza riuscire ad aspettarla.
La mattina mi svegliò montandomi sopra, mi scopò in totale silenzio poi si accovacciò sul mio petto e si riaddormentò. Restai immobile per non svegliarla, la guardavo, ero fiero di lei, di quello che aveva fatto e si era lasciata fare, fondamentalmente per me, per darmi piacere.
Quando si sveglio', come se niente fosse mi chiese,
- allora qual'e' il programma di oggi? Dove mi porti a fare la puttana?
La domanda non era sarcastica, era seria, e io mi riempii di gioia ed eccitazione.
- per adesso se ci muoviamo facciamo ancora in tempo a fare colazione, così ne parliamo.
- ok, allora dammi quello mi che devo mettere.
Nella parte 4 racconterò del seguito, ci saranno dildo, plug anali il tutto mescolato con della sana esibizione del suo corpo per strada...
Continua...
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