Miriam architetto: le scorciatoie

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etero

Miriam architetto: le scorciatoie.
Continuo di Miriam laureanda: entrare nel mondo del lavoro
Mi chiamo Miriam, non ho mai raccontato a nessuno quello che vi confesserò in questa specie di diario, delle mie esperienze e delle mie emozioni, partendo dai miei 21 anni.
Dopo la bellissima settimana caraibica, avevo iniziato il tirocinio in un enorme studio fiorentino, eravamo una settantina tra architetti ed ingegneri, di cui una decina neo laureati o laureandi come me.
Dopo soli sei mesi avevo dato la tesi ed ero finalmente diventata architetto, facendo un piccolo step anche di guadagno, iniziai anche a fare la barista in un pub per integrare un po’.
Daniele mi spostò il pagamento dell’affitto a quando avrei trovato il mio primo lavoro ben pagato, senza niente in cambio, la serata affitto non c’era più anche se saltuariamente ero la sua amante, e ci scopavo e mi piaceva un sacco farlo, non volevo una storia seria.
Un paio di volte al mese, trovavamo il modo di cenare insieme o passare proprio tutto il pomeriggio sulla sua barca, mi sentivo quasi in dovere di farlo felice, solitamente iniziavo a fare sesso con lui, prendendo io l’iniziativa, (cosa mai successa con i coetanei precedenti) dedicandomi con la bocca a dargli piacere.
Dopo un po’ mi rigirava e ci facevamo dei 69 così goduriosi che divenne la nostra pratica più frequente, riusciva quasi sempre a farmi godere prima di lui, in barba alle tutte dicerie sugli uomini, ero io tra i due la precoce.
Una sera venne al pub dove facevo la barista, molto su di giri, dicendomi “digli alla titolare che ti devi licenziare, perché tra 15 giorni ti trasferisci”
Io: “come? dove? Perché?”
Era felicissimo per me gli si leggeva negli occhi, venni via prima della chiusura visto che era un venerdì sera stranamente moscio e appena in macchina iniziò:
“Per iniziare tre mila euro al mese di fisso, premi ad obiettivo, vitto e alloggio pagato, tre anni di progetto, realizzazione di 24 ville sul mare a Cipro”
“L’unica cosa che mi dispiace che ti vedrò tre o quattro volte l’anno, anzi facciamo ogni due mesi”
Io ero senza parole, adesso guadagnavo 600€ al mese.
Daniele: “Miriam l’architetto è di fama internazionale, non è gay, sa che ogni tanto ci divertiamo, immagino che quando c’è anche lui voglia la sua parte di divertimento, pensaci perché se questo per te fosse un problema”.
Io: “Devo essere la sua zoccola?”
Daniele: “Non ho detto questo, è un super godurioso, un passionale, è super affermato, ricchissimo ormai e si diverte, vuole vicino a se Persone, uomini e donne felici che sappiano godersi la vita, e che non si facciano troppe seghe mentali”
Daniele: “Non mi ha chiesto niente, si è fidato del mio giudizio e della mia presentazione, ma conosco le persone, e preferisco preparati, devi sapere cosa potrebbe succedere”.
Ci misi una settimana a decidere di accettare, mi ero già posta il problema che se Daniele fosse stato uno sfigato senzatetto ci sarei andata? Probabilmente sarebbe stato impossibile avere tutto quel fascino, quel savoir fare, quella sicurezza.
Era così sbagliato desiderare una vita migliore? Un lavoro migliore? Meglio pagato, in un mezzo paradiso?
Ero nel pieno dei miei anni, bella come il sole, il sesso mi piaceva, era chiaro che avrei accettato, sarebbe stato un rimorso per tutta la vita non prendere un’occasione del genere.
Daniele mi portò a Cipro a conoscere l’Architetto, la sera cenammo in quattro a bordo piscina nella sua villa affittata, con noi c’era una russa di qualche anno più grande di me, una valchiria di metro e ottanta bellissima.
Quella sera noi facemmo sesso da una parte e loro da un’altra, fino a che il mio nuovo titolare chiese a Daniele se voleva provare Svetlana, era arrivato il mio momento, mi stavo bagnando sentendomi troia, tutte noi donne ci siamo almeno una volta nella vita chieste come sarebbe fare una marchetta, farlo per soldi, farlo per ottenere un regalo.
Con Daniele c’era una chimica speciale, mi ero fatta anche il cinquantenne più fascinoso che avessi mai conosciuto.
Con l’architetto non fu un gran che, anzi direi una delle peggiori scopate della mia vita, ma sicuramente la scopata che mi ha cambiato la vita.
scritto il
2025-03-16
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