Elena e Marco - 4
di
Killingmoon
genere
voyeur
Elena, completamente nuda sul divano, si lasciava ormai trasportare dal momento. Le sue dita scorrevano lentamente tra le cosce, ei suoi occhi si posavano alternativamente sui due commensali e su Marco, che dalla poltrona osservava la scena con un sorriso compiaciuto. La stanza era ormai intrisa di elettricità, e il respiro di tutti si era fatto più pesante.
Con un tono basso e sensuale, Elena si rivolse ai due uomini al suo fianco. "Allora... siete pronti ad aiutarmi a rilassarmi davvero?" Le sue dita indugiavano ancora sul suo corpo, ma il suo sguardo li invitava a farsi avanti.
Marco, visibilmente eccitato, interviene, la voce calda e incoraggiante. "Avanti, ragazzi, non fatevi pregare. Mia moglie vuole essere coccolata come merita… e io voglio godermi lo spettacolo."
I due uomini si scambiarono uno sguardo complice e, senza esitazione, si avvicinarono a Elena. Le loro mani, inizialmente esitanti, iniziarono a sfiorarle le braccia e le spalle, seguendo le curve del suo corpo con delicatezza. Elena chiuse gli occhi, lasciandosi andare completamente a quelle carezze, il suo respiro che diventava sempre più profondo.
"Bravi…" mormorò Marco, osservando la scena con una mano ormai sul proprio inguine. "Vedi, amore? Sei fantastica, sei la donna più bella che abbia mai visto. Non c'è niente di più eccitante di vederti così."
Uno dei commensali si fece più audace, lasciando le dita lungo il fianco di Elena, mentre l'altro si chinò per sfiorarle il collo con un bacio leggero. Elena gemette piano, socchiudendo gli occhi e cercando lo sguardo di Marco. "Ti piace vedermi così?"
Marco annuì, un sorriso malizioso sul volto. "Mi piace da morire. Sei splendida, amore. Lasciali fare, goditi ogni momento."
Le mani dei commensali si fecero più sicure, esplorando il corpo di Elena con maggiore intensità, mentre lei, sempre più eccitata, lasciava che i suoi gemelli riempissero la stanza. Marco, ormai completamente immerso nella scena, non resistette più e si tolse i boxer, mostrando la sua eccitazione mentre continuava a guardare.
"Sei perfetta," disse Marco, la voce un sussurro roco. "Mostra loro quanto sei speciale, amore."
Elena, abbandonata sul divano, lasciava scorrere le mani sul suo corpo, le dita danzando con sempre meno esitazione mentre i suoi gemiti diventavano più intensi. Il suo sguardo si posava su Marco e poi sui due commensali accanto a lei, un misto di audacia e desiderio che brillava nei suoi occhi.
"Quella volta in spiaggia..." iniziò, la voce bassa ma carica di eccitazione, "...non pensavo che mi sarei spinta così oltre. Ma c'era qualcosa in quella situazione, in quegli sguardi, che mi faceva sentire... viva. Come mi sento adesso." Fece una pausa, guardando i due uomini. "Sapete cosa mi eccita di più? Pensare che ci siano persone che vogliono… farmi sentire ancora così."
Marco, seduto nella poltrona, con il respiro pesante e gli occhi incollati alla scena, interviene. "E io voglio vederti, amore. Voglio che tu ti lasci andare. Stasera è tua... e loro sono qui per te. Per noi."
Elena sorrise, un sorriso che parlava di completa disinibizione. "Allora, ragazzi," disse, rivolgendosi ai commensali, "perché non mi fate sentire come quella volta? O forse anche di più…"
I due uomini non se lo fecero ripetere. Si scambiarono un rapido sguardo, poi si avvicinarono ancora di più. Uno di loro fece scorrere una mano lungo la coscia di Elena, sfiorandola con una lentezza che sembrava studiata per farla fremere. L'altro, più audace, le accarezzò il viso, lasciando poi scendere le dita lungo il collo e le spalle.
Marco osservava con occhi avidi, incoraggiandoli. "Bravi… non siate timidi. Stasera voglio vederla sorridere, voglio vederla godere."
Elena, ormai completamente immersa nella situazione, appoggiò una mano sulla spalla di uno dei commensali, guidandolo con un movimento deciso ma delicato. "Non fermarti… voglio di più," sussurrò, la sua voce un misto di comando e supplica.
Marco, visibilmente eccitato, si alzò dalla poltrona e si avvicinò a sua moglie, inginocchiandosi accanto al divano. "Amore, sei stupenda... Stasera sei la regina." Poi, guardando i due uomini, aggiunse con un sorriso complice: "Ragazzi, non deludiamola."
Elena si voltò verso Marco, il volto acceso da un desiderio incontenibile. "Amore," sussurrò con voce roca, "vorrei fare quello che avrei voluto fare quella volta in spiaggia…"
Marco, eccitato e incuriosito, si avvicinò ancora di più, guardandola negli occhi. "E cosa avresti voluto fare, Elena?"
Lei sorrise, maliziosa, le dita ancora impegnate ad esplorare il proprio corpo. "Vorrei... toccare mentre mi toccano."
Le parole di Elena risuonarono nella stanza, spezzando ogni residuo di tensione. Marco si passò una mano tra i capelli, il respiro irregolare. "Se è quello che vuoi, amore, chi sono io per negartelo?" Si voltò verso i commensali, che stavano già osservando la scena con evidente approvazione. "Ragazzi, che ne dite? Penso che Elena meriti di essere esaudita."
I due uomini si scambiarono un'occhiata, poi annuirono senza esitazione. "Siamo qui per rendere la serata speciale", disse uno, avvicinandosi a Elena.
Marco si piegò verso di lei, accarezzandole il viso con tenerezza. "Vai, amore. Fai quello che ti fa sentire bene. Stasera è tutta tua."
Elena allungò le mani verso i commensali, scivolando con sicurezza sotto i boxer di entrambi. Le sue dita esplorarono con curiosità e audacia, mentre i due uomini, a loro volta, iniziarono a toccarla delicatamente, seguendo i suoi gemelli come una guida.
"Così… sì, proprio così," mormorò Elena, chiudendo gli occhi per un momento, completamente persa nelle sensazioni. Poi li riaprì, cercando lo sguardo di Marco. "Ti piace, amore? Mi piace sapere che mi guardi."
Marco annuì, il viso arrossato dall'eccitazione. "Mi piace tutto di te, Elena. Sei bellissima quando ti lasci andare così."
I commensali, sempre più coinvolti, aumentavano l'intensità delle loro carezze, seguendo ogni movimento e ogni indicazione di Elena. Lei, al centro dell'attenzione, si sentiva come una regina, libera e desiderata, mentre Marco osservava con soddisfazione, orgoglioso della sua compagnia e della loro audacia condivisa.
Elena, completamente immersa nella situazione, si voltò verso Marco con uno sguardo intenso e complice. "Amore," sussurrò, mentre le sue mani continuavano ad esplorare con sicurezza i commensali, "se vuoi… toccati anche tu. Mi eccita sapere che lo fai mentre mi guardi."
Marco, che già si era lasciato andare accarezzando il proprio desiderio sopra i boxer, non si fece pregare. "Mi stai facendo impazzire, Elena... sei stupenda," disse, lasciando che la sua mano scivolasse sotto il tessuto, seguendo il ritmo delle emozioni che lei stava scatenando.
Elena, vedendolo così coinvolto, si eccitò ancora di più. I suoi movimenti si fecero più audaci, le mani sui commensali diventarono più sicure, giocando con la loro eccitazione. I gemiti sommessi che provenivano da loro sembravano alimentare la sua disinibizione, mentre ogni tanto lanciava sguardi maliziosi e provocatori a Marco, che la osservava ipnotizzato.
"Ti piace quello che faccio, amore?" chiese Elena, mordendosi il labbro mentre uno dei commensali si chinava su di lei, sfiorandole il collo con le labbra.
Marco annuì, il respiro sempre più pesante. "Mi piace tutto di te, Elena. Non riesco a staccarti gli occhi di dosso… Sei semplicemente perfetta."
Elena rise, un suono basso e carico di desiderio. "Allora rilassati, amore, e godere lo spettacolo. Perché ho intenzione di andare ancora oltre…"
I commensali, incoraggiati dal clima di complicità, iniziarono a coordinarsi, seguendo i movimenti di Elena con una sincronia quasi naturale. Lei, al centro di tutto, si lasciava guidare dal momento, completamente libera e consapevole del potere che stava esercitando su tutti i presenti, Marco compreso.
Elena si prese un momento, i respiri intensi che riempivano la stanza amplificavano l'atmosfera carica di desiderio. Con uno sguardo malizioso che passava da Marco ai commensali, disse con voce morbida e provocatoria: "Forse è arrivato il momento di togliere anche quei boxer, non credete?"
I due uomini, ormai completamente presi dal gioco, si scambiarono uno sguardo complice e si liberarono del poco che rimaneva, rimanendo nudi davanti a lei. Elena li osservò con un sorriso affamato, il suo sguardo spostandosi lentamente sui loro corpi, per poi tornare agli occhi di Marco, che li fissava senza fiatare, visibilmente eccitato.
"Amore," sussurrò Elena, "ti piacerebbe se mi spingessi oltre? Se… li baciassi?"
Marco, preso dall'intensità del momento, non esitò. "Sì, amore, mi piacerebbe tantissimo. Fai quello che vuoi... lasciati andare."
Elena sorrise e si avvicinò lentamente a uno dei commensali, fissandolo dritto negli occhi prima di prendere il suo viso tra le mani e baciarlo profondamente. L'altro uomo la osservava con un misto di ammirazione e desiderio, mentre Marco, seduto sulla poltrona, seguiva ogni movimento di Elena senza staccare lo sguardo.
Dopo il primo bacio, Elena si voltò verso Marco, le labbra ancora umide e gli occhi che brillavano di eccitazione. "E ora, amore, cosa vorresti vedere? Dimmi… cosa desideri da me?"
Marco, senza alcun dubbio, rispose: "Baciali ancora, Elena... ma magari... da altre parti."
Il sorriso che si dipinse sul volto di Elena era un misto di eccitazione e complicità. "Come vuoi tu, amore," disse con un sussurro, "sei sempre il migliore a sapere come farmi divertire."
Si spostò sul primo commensale, facendo scivolare le mani lungo il suo corpo, fino a inchinarsi lentamente. La stanza era piena di tensione elettrica, e ogni gesto di Elena era accompagnato da un sospiro o un movimento di Marco, che sembrava vivere ogni istante attraverso di lei. Passò poi al secondo uomo, ripetendo il gesto con la stessa dedizione, mentre Marco continuava a osservare, completamente rapito dalla scena.
Elena si rialzò infine, gli occhi che brillavano di desiderio, e tornò a guardare Marco. "Allora, amore… ti piace quello che sto facendo?"
Elena rise ancora una volta, quella risata bassa, calda, che sembrava vibrare nell'aria e attraversare i corpi di tutti i presenti. Seduta nuda sul divano, con lo sguardo complice e acceso, continuava a far scivolare le mani lentamente sulle sue curve, giocando con la tensione che stava crescendo nella stanza. Marco la guardava dalla poltrona, eccitato come mai prima, il petto che si alzava e si abbassava al ritmo del desiderio che li stava travolgendo.
“Vi rendete conto di quanto sia eccitante tutto questo?” disse Elena, voltando il capo prima verso uno dei colleghi, poi verso l'altro. “Mi sento come quella sera in spiaggia... solo che ora non c'è costume a nascondere niente.”
Uno dei colleghi si sporse leggermente verso di lei, il desiderio evidente nei suoi occhi. «E cosa hai fatto quella sera, Elena? Mostraci... aiutaci a immaginarlo.”
Marco sorride, appoggiandosi allo schienale della poltrona e incrociando le braccia dietro la testa. “Sì, amore, mostraci come ti sei lasciata andare quella volta. Sono sicuro che i nostri amici lo apprezzerebbero.”
Elena inclinò la testa di lato, mordendosi leggermente il labbro inferiore. “Mostrare, dici? E se poi potessimo unirci?”
“Penso che sarebbe il minimo,” rispose Marco con un tono malizioso, mentre i colleghi ridacchiavano nervosamente, incapaci di nascondere la loro eccitazione.
Elena si alzò dal divano, camminando lentamente verso Marco. Si chinò verso di lui, posando le mani sui braccioli della poltrona e sussurrandogli: “Vuoi davvero vedermi così libera? Vuoi che mi spinga oltre, Marco?”
Lui annuì, i suoi occhi brillanti di eccitazione. “Voglio che ti lasci andare completamente, Elena. Mostra loro quanto sei incredibile.”
Elena si voltò verso i colleghi, un sorriso seducente sulle labbra. “Allora spero che siate pronti a vedermi come non mi avete mai vista prima.”
Le sue mani si muovevano verso di loro, accarezzando con sicurezza i contorni dei boxer che indossavano ancora. “Forse è il momento di liberarci di queste ultime barriere, non trovate?”
Elena si inginocchiò davanti ai due colleghi, guardandoli con uno sguardo complice, mentre le sue mani scivolavano lentamente sui loro boxer. “Così va molto meglio, no?” disse con un tono malizioso, tirando i tessuti verso il basso con un gesto deciso, liberandoli da ogni barriera.
I colleghi rimasero senza parole, incapaci di nascondere l'effetto che la situazione stava avendo su di loro. Elena si voltò verso Marco, che la osservava con un sorriso soddisfatto e lo sguardo pieno di desiderio. “Ti piace, amore? È questo che volevi vedere?”
Marco annuì, rilassandosi ancora di più nella poltrona. “Sei fantastica, Elena. Mostragli quanto sei libera, quanto sei bella.
Lei ridacchiò, tornando a concentrarsi sui due uomini davanti a lei. Le sue mani li sfioravano lentamente, esplorandoli con delicatezza ma senza esitazioni. “Spero che vi piaccia, ragazzi,” sussurrò, alzando gli occhi verso di loro. “Perché io mi sto divertendo un sacco.”
Uno dei colleghi, chiaramente stregato, si sporse leggermente in avanti. “Elena, sei incredibile… non avrei mai pensato di vederti così.”
Lei sorrise, soddisfatta, e si avvicinò ulteriormente, sfiorando con le labbra il collo dell'uomo che aveva parlato. “C'è sempre una prima volta,” rispose a bassa voce, lasciando che il contatto diventasse più intimo.
Marco, intanto, si toccava senza più nascondere la propria eccitazione, osservando ogni movimento di Elena con occhi lucidi. «Elena», disse, la voce roca, «non fermarti. Sei perfetta così. Voglio vedere fino a dove sei disposta a spingerti.”
Elena si voltò verso di lui, un lampo di eccitazione pura nello sguardo. “Non mi fermerei per niente al mondo”, disse, prima di tornare a concentrarsi sui due uomini, i quali, ormai completamente coinvolti, la assecondavano con entusiasmo crescente.
Elena, completamente immersa nel gioco, chiese a Marco se le avrebbe concesso di andare oltre. Lui, visibilmente entusiasta, le diede il suo pieno consenso, esprimendo il suo apprezzamento per il coraggio e la sensualità della moglie. Con questo incoraggiamento, Elena prese l'iniziativa, iniziando a usare la bocca per portare piacere ai due commensali.
Mentre si alternava tra i due, si voltò verso Marco e, con uno sguardo carico di malizia, lo invitò a toccarsi. Marco, senza esitazioni, accetta l'invito, trovando ulteriore piacere nell'osservare la scena di fronte a lui.
Elena, con i capelli ormai un po' scomposti e il viso arrossato, sollevò lo sguardo verso Marco mentre le sue labbra si avvicinavano lentamente a uno dei commensali. "Ti piace quello che sto facendo, amore?" chiese, con un tono che mescolava malizia e complicità.
Marco annuì, gli occhi fissi su di lei, mentre la sua mano si muoveva senza vergogna. "Sei perfetta, Elena... Sei così bella quando ti lasci andare. Non fermarti."
Incoraggiata, Elena si voltò verso il secondo commensale, regalando le stesse attenzioni. Alternava movimenti lenti e delicati nei momenti più intensi, rendendo evidente quanto stessi assaporando il controllo della situazione. Ogni tanto, tra un gesto e l'altro, lanciava sguardi carichi di desiderio verso Marco, che continuava ad osservarla come ipnotizzato.
"Amore," disse Elena, rialzando il capo per guardarlo negli occhi, "vorrei che mi dicessi esattamente cosa vuoi vedere. Questa sera è per te."
Marco, scusa, il respiro pesante. "Se vuoi sapere cosa penso... Mi piacerebbe vederti perdere completamente il controllo. Non trattenerti, Elena. Fallo per me."
Elena, ormai totalmente disinibita, si girò verso i due uomini, sfiorando il petto di uno con le dita mentre l'altra mano scivolava lungo la coscia del secondo. "E voi? Pensate di riuscire a farmi perdere il controllo?" domandò, giocando con loro, una sfida lanciata tra sorrisi e sguardi complici.
Uno dei commensali rispose con voce roca: "Se è questo che vuoi, Elena, faremo del nostro meglio." L'altro aggiunge, "Difficile resisterti quando sei così... sensuale."
Marco, visibilmente eccitato, li spronò: "Non siate timidi, ragazzi. Mia moglie ama essere al centro dell'attenzione. Non è vero, Elena?"
Lei annuì, mordendosi il labbro inferiore. "Adoro sapere che vi sto facendo impazzire." Poi, con un gesto audace, prese le mani dei due uomini, guidandole sul suo corpo. "Voglio sentire tutto il vostro desiderio," sussurrò, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare alle sensazioni che le mani di quei due estranei le stavano regalando.
Marco osservava rapito, il cuore che batteva forte. "Sei incredibile, Elena. Non avrei mai immaginato che avresti portato il gioco così lontano... ma ti amo anche per questo."
Elena riaprì gli occhi e, fissandolo intensamente, rispose: "E io ti amo per avermi dato la libertà di essere me stessa." Poi, con un sorriso, aggiunse: "Non è finita qui, amore... Ti sorprenderò ancora."
Elena, ormai completamente sopraffatta dall'eccitazione, alternava le sue attenzioni tra i due uomini con crescente disinvoltura, mentre i loro sguardi carichi di desiderio la spingevano sempre più oltre. Ogni movimento sembrava studiato per attirare l'attenzione di Marco, seduto poco distante con gli occhi incollati su di lei, che si stava rivelando nella sua forma più audace e seducente.
Elena si fermò un istante, sollevando il viso, le labbra arrossate e leggermente gonfie. Guardò Marco, respirando a fatica. "Amore, dimmi... Ti piace quello che sto facendo?"
Marco, con la voce roca e le mani ancora impegnate su di sé, annuì lentamente. "Mi piace da impazzire, Elena. Sei... sei stupenda. Continua. Non fermarti."
Un sorriso malizioso le illuminò il volto. "E cosa vorresti vedere ancora, amore? C'è qualcosa che posso fare per renderti ancora più eccitato? Perché voglio darti tutto."
Marco si passò una mano tra i capelli, visibilmente travolto dalla scena. "Voglio vederti lasciarti andare completamente, Elena. Non trattenerti. Fai tutto quello che desideri... voglio vedere quanto sei libera."
Incoraggiata, Elena scivolò leggermente indietro sul divano, allargando le gambe in modo più invitante, esponendo tutto il suo corpo al desiderio degli uomini. Si voltò verso uno dei commensali, accarezzandogli il petto con le dita, mentre le sue labbra tornavano a cercarlo. Alternava carezze e baci, regalando la stessa attenzione anche all'altro, che rispondeva con tocco deciso.
"Ti piace, amore? Mi piace sapere che mi stai guardando," disse Elena con voce bassa, rivolgendo lo sguardo verso Marco, che sembrava sempre più coinvolto. "Vuoi che mi spinga oltre? Dimmi... cosa vuoi che faccia?"
Marco, con gli occhi ardenti, scusa. "Elena, voglio che ti divertita... e voglio che mi sorprenda vedere fino a dove puoi arrivare. Sei così bella quando sei te stessa."
Elena inclinò la testa, mordendosi il labbro inferiore. "Allora... ti piacerebbe se li facessi sentire ancora meglio? Se mi avvicinassi ancora di più?"
Marco non riuscì a trattenersi e rispose con un tono pieno di approvazione: "Fallo, amore. Fallo e mostrami quanto sei meraviglioso."
Elena si muove con grazia ma con decisione, portando la situazione a un livello ancora più intimo e coinvolgente. Ogni gesto, ogni parola pronunciata, era un invito ad esplorare nuove possibilità, mentre Marco continuava a essere il testimone di quella trasformazione, incapace di distogliere lo sguardo dalla donna che amava.
Elena si abbandonava completamente alla situazione, il suo respiro si faceva più pesante mentre si rivolgeva a Marco con uno sguardo carico di desiderio. "Ti piace quello che vedi, amore?" chiese, la voce un misto di eccitazione e provocazione. "Dimmi cosa vuoi, voglio sentirti dirmelo... voglio renderti felice."
Marco, seduto sulla poltrona, si accarezzava lentamente, i suoi occhi fissi sulla scena davanti a lui. "Sei splendida, Elena... non sai quanto mi ecciti vederti così. Voglio che ti lasci andare completamente, senza limiti."
Gli amici, sempre più coinvolti, seguivano ogni mossa di Elena, assecondando ogni suo desiderio. Lei si voltò verso di loro con un sorriso malizioso. "Vi piace? È così che volevi vedermi, Marco? Dimmi, vuoi che vada oltre?"
Marco annuì, il suo viso segnato da un piacere crescente. "Sì, amore... voglio che tu ti goda tutto questo, che mi mostri quanto sei meraviglioso. Fai tutto quello che desideri, tutto quello che ti fa sentire viva."
Elena, visibilmente incoraggiata, prese l'iniziativa con un'intensità mai mostrata prima. Ogni movimento era studiato, ogni sguardo lanciato verso Marco era un messaggio di complicità e desiderio. "Voglio che ti ricordi questa notte, Marco... voglio essere tutto ciò che hai sempre desiderato."
I dialoghi continuavano ad intrecciarsi con i gesti, creando un crescendo emotivo e fisico che rendeva ogni momento sempre più intenso. Marco, visibilmente felice e orgoglioso, osservava sua moglie mentre prendeva il controllo, ogni parola e gesto contribuivano a trasformare la serata in un ricordo indimenticabile per tutti i presenti.
Marco era seduto sulla poltrona, il corpo rilassato ma il respiro irregolare tradiva l'intensità del momento. Davanti a lui, Elena, completamente abbandonata al piacere, era uno spettacolo di pura sensualità. La sua figura nuda brillava sotto la luce soffusa della stanza, i capelli leggermente scomposti scivolavano lungo le spalle mentre il suo corpo si muoveva con una grazia istintiva.
I due amici, uno da ogni lato di lei, la toccavano con gesti attenti e desiderosi, assecondando ogni sua reazione. Le mani di Elena si alternavano, esplorando con audacia e naturalezza i corpi degli uomini accanto a lei. Ogni tanto si voltava verso Marco, i suoi occhi lo cercavano, carichi di una malizia complice e un desiderio che sembrava crescere a ogni istante.
Le sue labbra si posavano ora su uno, ora sull'altro, movimenti morbidi e appassionati che lasciavano trasparire quanto fosse coinvolta. Quando uno degli uomini scese con le mani lungo i fianchi di Elena, lei si lasciò andare a un gemito soffocato, un suono che sembrava rimbalzare nella stanza e raggiungere Marco, amplificando la sua eccitazione.
Marco osservava ogni dettaglio, incapace di staccare lo sguardo. Il modo in cui Elena inclinava la testa all'indietro, il modo in cui le sue mani si stringevano attorno ai corpi dei due uomini, il modo in cui le sue gambe si muovevano leggermente per accoglierli. Ogni gesto era un quadro, un atto di bellezza che lo lasciava senza fiato.
Il culmine della scena arrivò quando Elena, con un sorriso malizioso, si rivolse direttamente a lui. "Ti piace, amore? Dimmi che ti piace vedermi così..." La sua voce era roca, carica di emozione e desiderio. Marco annuì, un sorriso pieno di ammirazione e desiderio comparve sulle sue labbra. "Sei stupenda, Elena... non smettere. Fammi vedere tutto."
Elena sorrise, i suoi occhi brillavano di una luce nuova. "Per te farei qualsiasi cosa," sussurrò, mentre tornava a dedicarsi ai suoi due compagni, sempre con la consapevolezza che tutto ciò che stava facendo era per il piacere di Marco.
Marco osservava la scena con un misto di orgoglio e desiderio. Le mani tremavano mentre si sfiorava, seguendo con gli occhi ogni gesto di Elena. Il suo respiro si fece più profondo, e poi, con un sorriso malizioso, disse:
"Amore, mostrati come sai fare... fammi vedere quanto ti piace giocare con loro."
Quelle parole, dirette ma intrise di complicità, sembravano accendere ulteriormente Elena. Il suo sguardo si rivolse verso di lui, con una luce di sfida che tradiva il suo piacere nell'ascoltarlo.
"Così, Marco? Ti piace? Dimmi tu cosa vuoi vedere..." rispose Elena con voce bassa e roca, i suoi movimenti che diventavano più sicuri, più audaci.
Marco la guardò intensamente, il sorriso che si allargava. "Sì, così... fammi impazzire, amore mio. Voglio che ti godi ogni istante."
Elena, incitata da quelle parole, lasciò che il suo ardore la guidasse, cercando in ogni gesto di soddisfare i desideri di Marco e alimentare la loro intesa unica.
Elena alzò lo sguardo verso Marco, gli occhi brillanti di eccitazione, il respiro corto mentre si abbandonava completamente al momento. La sua voce era un sussurro, ma carica di desiderio:
"Dai, amore... dimmi quelle frasi che mi piacciono tanto. Sai che mi fai impazzire quando lo fai."
Marco la fissò, un misto di incredulità ed eccitazione attraversandogli il viso. Sapeva quanto quelle parole la facevano vibrare, e non poteva negarle nulla in quel momento. Ispirarò profondamente, cercando le parole giuste, il tono giusto.
"Guarda quanto sei bella così, Elena... sei perfetta, mia moglie così vogliosa... Voglio vederti mentre ti perdi, mentre fai godere tutti noi."
Elena sorrise, un sorriso che era una promessa e una sfida. "Ancora, Marco... Dimmi tutto quello che pensi. Fammelo sentire."
Marco, ormai completamente perso nella situazione, la assecondò senza freni:
"Sei meravigliosa, amore mio. Voglio vederti spingerti ancora oltre. Voglio che li fai impazzire, che li fai tremare come tremi tu adesso."
Quelle parole, crude ma piene di complicità, fecero tremare Elena, che si gettò nel momento con una passione rinnovata. Le sue mani e il suo corpo rispondevano ai due amici, ma i suoi occhi rimanevano fissi su Marco, cercando continuamente la sua approvazione e il suo desiderio.
Elena si andare lasciò completamente, il suo corpo era un misto di tensione e abbandono, ma erano le sue parole, il modo in cui guardava Marco, a rendere il momento ancora più intenso. Mentre continuava con una determinazione sensuale, alzò lo sguardo verso di lui, con un sorriso carico di malizia e desiderio.
"Si, amore... continua... voglio sentirti. Dimmi di più," sussurrò, il suo tono era una melodia di supplica e provocazione. Poi, con uno sguardo ancora più audace, aggiunse: "Dimmelo che ti faccio impazzire quando li succhio così."
Marco, seduto lì a osservare la scena con il cuore che batteva all'impazzata, si ritrovò incapace di resistere. Il suo sguardo incrociò quello di Elena, e la consapevolezza di quanto stavamo godendo della situazione lo fece esplodere di eccitazione.
"Sei incredibile, Elena... sì, mi fai impazzire," rispose, la sua voce più roca e profonda di quanto avesse mai sentito. "Guarda come sei brava, amore mio... mi fai perdere la testa. Voglio che lo fai ancora, ancora più forte. Mostragli quanto sei fantastica."
Le sue parole, crude e piene di adorazione, fecero vibrare Elena. Lei non si trattenne, ogni movimento era una risposta diretta al desiderio di Marco. E mentre i due amici si godevano il loro ruolo, era evidente che per Elena l'unico pubblico che contasse veramente fosse suo marito.
"Ti piace, Marco? Ti piace vedere tua moglie così? Dimmi cosa vuoi, amore... voglio farlo per te," disse Elena, mordendosi il labbro inferiore, la voce un crescendo di piacere e aspettativa.
Marco la televisione, perso in quella complicità travolgente, e con un filo di voce ma senza esitazione rispose:
"Voglio che li fai impazzire come stai facendo impazzire me. Voglio che ti lasci andare ancora di più... fammi vedere quanto sei mia, Elena."
Elena sembrava ormai completamente sopraffatta dal piacere, ma c'era una lucidità precisa nei suoi gesti e nelle sue parole, una volontà di far esplodere ogni limite della loro intimità. Lo faceva per Marco, lo sapeva bene, e quella consapevolezza la eccitava ancora di più.
Si voltò verso di lui, il viso acceso e gli occhi scintillanti di desiderio, mentre con un tono volutamente provocatorio disse:
"Ti piace, amore? Dimmi che ti piace vedermi così... dimmelo che ti faccio impazzire quando faccio la tua brava mogliettina disinibita."
Marco, con il respiro affannato e lo sguardo incollato su di lei, annuì, incapace di trovare parole abbastanza forti per esprimere ciò che stava provando. "Sì, Elena... sei incredibile. Sei perfetta... continua, amore, fammi vedere fino a dove puoi arrivare."
Lei sorrise maliziosa, un sorriso carico di sfida, e rivolse lo sguardo agli ospiti, che seguivano ogni suo movimento con attenzione reverenziale. A quel punto, abbassò la voce, rendendola calda e diretta, e disse loro:
"Lo sapete, vero, che lui adora guardarmi mentre vi faccio godere? Ditemelo... vi piace come lo faccio? Perché a lui sì. E anche a Me..."
Le sue parole erano dirette, quasi grezze, ma non c'era niente di volgare nella sua espressione. Era pura sensualità, una donna consapevole del suo potere e del piacere che stava regalando, non solo ai due uomini accanto a lei, ma soprattutto al suo adorato marito.
Marco, sempre più eccitato, la incitò:
"Parla ancora, Elena... fallo per me. Voglio sentirti dire tutto quello che stai provando. Dillo a loro, dillo a me... fammi impazzire, amore mio."
Elena rise piano, un suono basso e sensuale, prima di continuare, alternando sguardi e gesti tra Marco e gli ospiti, sempre più abbandonata a quel gioco di piacere e trasgressione. Era chiaro che lo stava facendo per il marito, per quella connessione unica e speciale che li univa in un crescendo di intimità e audacia.
Elena, ormai completamente persa in quella corrente di piacere e desiderio che attraversava la stanza, si fermò per un istante. Il suo respiro era veloce, i suoi occhi bruciavano di eccitazione mentre guardava Marco, che la osservava come se fosse la creatura più incredibile mai esistita.
Si sporse verso di lui, il corpo ancora vicino agli ospiti, e con una voce calda e supplice gli disse:
"Amore... voglio sentire ancora di più... voglio il loro piacere fra le gambe. Dimmi che posso farlo.. . dimmi che sei felice di vedermi così eccitata..."
Marco la guarda intensamente, con un misto di ammirazione e desiderio puro. Non c'era esitazione nel suo sorriso, solo approvazione e complicità. "Elena, sei la donna più incredibile che abbia mai conosciuto... e sì, amore mio, voglio che tu faccia tutto ciò che ti fa sentire viva e libera. Mi fai impazzire quando ti vedo così... così splendida, così desiderabile ."
Quelle parole furono tutto ciò di cui Elena aveva bisogno. Si voltò verso i due uomini, che attendevano, sospesi tra l'attesa e l'eccitazione. Con un sorriso provocatorio e una sicurezza disarmante, li ha invitati con un gesto delle mani.
"Venite... fatemi sentire... voglio godere come non mai, per me, per voi... e per mio marito che ama tutto questo."
Marco, intanto, continuava a osservarla, i suoi occhi non lasciavano mai il corpo della moglie, che ora stava lasciandosi andare completamente. Ogni suo gesto, ogni sua parola, ogni sussurro che usciva dalle sue labbra era un dono, un'esplosione di sensualità che li travolgeva tutti.
Elena, avvolta dal desiderio e dal senso di potere che emanava dalla sua completa libertà, si lasciò guidare dai due uomini. Uno le si avvicinò dal davanti, guardandola negli occhi con una miscela di ammirazione e lussuria, mentre l'altro prese posizione dietro di lei, sfiorandole i fianchi con mani decise.
"Sei bellissima..." mormorò uno dei due, con la voce rotta dall'eccitazione.
"Non ho mai visto niente di simile," aggiunse l'altro, mentre le mani esploravano il corpo di Elena con una devozione quasi reverenziale.
Elena gettò indietro la testa, un gemito sfuggì dalle sue labbra mentre Marco, seduto di fronte, osservava la scena con occhi sgranati e pieni di passione. Non poteva trattenersi, la vista della moglie così abbandonata al piacere lo rendeva folle.
"Amore... sei divina," dice Marco, la voce tremante per l'eccitazione. "Guarda come li fai impazzire... guarda come si perdono per te."
Elena si voltò verso di lui, un sorriso malizioso illuminò il suo viso mentre rispondeva con voce roca:
"E tu, amore mio? Ti piace vedermi così? Dimmi cosa provi mentre mi guardi..."
Marco si toccava vistosamente, incapace di contenere l'ondata di piacere che lo travolgeva. "Elena, sei... sei tutto. Sei la donna dei miei sogni, la mia regina. Ogni tuo gemito, ogni tuo movimento mi manda fuori di testa. Sei incredibile, amore... incredibile."
Sentendo quelle parole, Elena si abbandonò completamente. "Prendetemi... fatemi vostra," sussurrò ai due uomini, la voce carica di eccitazione. "E Marco... guarda tutto. Guarda come mi fanno godere. È tutto per te... per noi."
I due uomini intensificarono i loro movimenti, e Marco, quasi in trance, iniziò a lodarla ancora più apertamente. "Sei la mia dea, Elena... guardati! Sei perfetta, sensuale, libera. Non c'è niente di più bello di te. Voglio che tu goda, che tu ti senta desiderata come meriti. Grazie, amore mio... grazie per questa meraviglia che mi stai regalando."
Elena, sopraffatta dalle sensazioni, gli rispose tra un gemito e l'altro:
"Marco... Marco... dimmi ancora... dimmi che ti faccio impazzire... dimmi che sono tutto quello che hai sempre sognato... "
"Sei molto di più, Elena... sei la donna che rende ogni mia fantasia realtà. Non fermarti, amore mio... non fermarti mai."
Elena, avvolta nel piacere che la stava travolgendo, alternava i suoi sguardi tra Marco ei due uomini che la circondavano. I suoi gemelli si mescolavano a parole sempre più audaci, ma che portavano con sé una sensualità naturale e sofisticata.
"Marco, guardami..." sussurrò, il suo respiro irregolare. "Ti piace vedermi così? Ti piace sapere che sono tua, anche mentre li lascio prendermi? Dimmelo, amore... voglio sentirlo."
Marco, perso nell'estasi del momento, la fissava con occhi colmi di desiderio. "Elena, sei... sei tutto quello che ho sempre desiderato. Sei magnifica, amore mio... guarda cosa stai facendo, guarda quanto mi rendi felice."
Elena si girò verso uno dei commensali e con un sorriso malizioso lo sfiorò con le dita. "Ti piace anche a te, vero? Non essere timido... dimmelo. Mi desideri, non è così?"
L'uomo annuì, il volto arrossato dall'eccitazione. "Sei incredibile... mai vista una donna come te."
"Allora dimostramelo," sussurrò lei, prima di rivolgersi nuovamente a Marco. "Amore, sto facendo tutto questo per te. Perché voglio che tu mi veda... voglio che tu sappia quanto sono disposta a tutto pur di farti felice. E tu? Stai godendo abbastanza? Vuoi che mi spinga oltre?"
Marco, incapace di resistere, annuì febbrilmente. "Sì, Elena. Sei la donna più incredibile del mondo. Fai tutto quello che vuoi, amore... tutto quello che senti. Sono qui per te, solo per te."
Elena si girò verso l'altro uomo, sfiorandogli il volto con delicatezza. "E tu? Pensi che Marco sia un uomo fortunato? Pensi che gli sto dando tutto quello che merita? O pensi che posso fare ancora di più?"
L'uomo, visibilmente eccitato, rispose con voce tremante: "Non so come potrebbe chiedere di più... sei perfetta."
"Sbagli," replicò Elena, con un sorriso che brillava di una luce maliziosa. "Marco sa che posso dare di più. Vero, amore?"
"Sì, Elena... sei inesauribile, sei splendida. Fammi vedere tutto... fai vedere loro quanto sei straordinaria."
A quelle parole, Elena lasciò che il suo ardore prendesse il sopravvento. Alternava sguardi e carezze tra i presenti, ma continuava a parlare direttamente a Marco, il vero destinatario del suo spettacolo.
"Guarda cosa mi fanno, amore. Guarda come mi toccano... e pensa che è tutto tuo. Il mio corpo, il mio piacere, tutto... tutto nasce da te. Ma dimmi, Marco... vuoi di più? Dimmi cosa vuoi vedere... dimmi cosa ti farebbe impazzire."
Marco, ormai travolto dall'eccitazione, ha risposto con un filo di voce. "Voglio vederti godere come non mai, Elena. Voglio sentirti gridare il mio nome mentre ti abbandoni completamente. Fallo per me... regalami tutto."
Elena, con uno sguardo che univa passione e dedizione, sussurrò: "Sei tutto per me, amore. Stai attento... perché sto per portarti in paradiso."
Elena, ormai completamente immersa nella propria eccitazione, non si tratteneva più. Le sue mani esploravano i corpi dei due uomini, alternandosi tra carezze provocanti e movimenti decisi, mentre i suoi occhi erano fissi su Marco.
"Guarda, amore," sussurrò con un tono carico di desiderio. "Guarda come li faccio impazzire… ma lo faccio solo per te. Dimmi che ti piace, dimmi che ti rende felice vedermi così."
Marco, seduto sulla poltrona, si strofinava lentamente sopra i boxer, il viso arrossato dall'eccitazione. "Elena, sei... sei semplicemente divina. Non so come fai a essere così perfetta... ogni tua mossa, ogni tuo sguardo, tutto mi fa impazzire. Sei la donna dei miei sogni."
Elena rise, il suono basso e vibrante che fece fremere tutti i presenti. Si avvicinò a uno dei commensali e sussurrò qualcosa all'orecchio, poi fece lo stesso con l'altro, lasciando entrambi visibilmente eccitati. Si rivolse di nuovo a Marco:
"Amore, sai cosa stavo pensando? Penso che sia il momento di portare questa serata al livello successivo. Perché non ci spostiamo in camera da letto? Saremo più comodi, e io... io voglio mostrarti quanto Posso essere tua, anche quando condivido il mio piacere con altri."
Marco scusa, incantato. "Se è quello che vuoi, amore mio... come posso dirti di no? Conduci tu il gioco, Elena. Sei perfetta così."
Elena si alzò dal divano con una grazia ipnotica, prendendo per mano i due uomini e lanciando uno sguardo infuocato a Marco. "Allora venite, ragazzi. E Marco... preparati a vedere tutto quello che ami di me, senza limiti."
Con un tono basso e sensuale, Elena si rivolse ai due uomini al suo fianco. "Allora... siete pronti ad aiutarmi a rilassarmi davvero?" Le sue dita indugiavano ancora sul suo corpo, ma il suo sguardo li invitava a farsi avanti.
Marco, visibilmente eccitato, interviene, la voce calda e incoraggiante. "Avanti, ragazzi, non fatevi pregare. Mia moglie vuole essere coccolata come merita… e io voglio godermi lo spettacolo."
I due uomini si scambiarono uno sguardo complice e, senza esitazione, si avvicinarono a Elena. Le loro mani, inizialmente esitanti, iniziarono a sfiorarle le braccia e le spalle, seguendo le curve del suo corpo con delicatezza. Elena chiuse gli occhi, lasciandosi andare completamente a quelle carezze, il suo respiro che diventava sempre più profondo.
"Bravi…" mormorò Marco, osservando la scena con una mano ormai sul proprio inguine. "Vedi, amore? Sei fantastica, sei la donna più bella che abbia mai visto. Non c'è niente di più eccitante di vederti così."
Uno dei commensali si fece più audace, lasciando le dita lungo il fianco di Elena, mentre l'altro si chinò per sfiorarle il collo con un bacio leggero. Elena gemette piano, socchiudendo gli occhi e cercando lo sguardo di Marco. "Ti piace vedermi così?"
Marco annuì, un sorriso malizioso sul volto. "Mi piace da morire. Sei splendida, amore. Lasciali fare, goditi ogni momento."
Le mani dei commensali si fecero più sicure, esplorando il corpo di Elena con maggiore intensità, mentre lei, sempre più eccitata, lasciava che i suoi gemelli riempissero la stanza. Marco, ormai completamente immerso nella scena, non resistette più e si tolse i boxer, mostrando la sua eccitazione mentre continuava a guardare.
"Sei perfetta," disse Marco, la voce un sussurro roco. "Mostra loro quanto sei speciale, amore."
Elena, abbandonata sul divano, lasciava scorrere le mani sul suo corpo, le dita danzando con sempre meno esitazione mentre i suoi gemiti diventavano più intensi. Il suo sguardo si posava su Marco e poi sui due commensali accanto a lei, un misto di audacia e desiderio che brillava nei suoi occhi.
"Quella volta in spiaggia..." iniziò, la voce bassa ma carica di eccitazione, "...non pensavo che mi sarei spinta così oltre. Ma c'era qualcosa in quella situazione, in quegli sguardi, che mi faceva sentire... viva. Come mi sento adesso." Fece una pausa, guardando i due uomini. "Sapete cosa mi eccita di più? Pensare che ci siano persone che vogliono… farmi sentire ancora così."
Marco, seduto nella poltrona, con il respiro pesante e gli occhi incollati alla scena, interviene. "E io voglio vederti, amore. Voglio che tu ti lasci andare. Stasera è tua... e loro sono qui per te. Per noi."
Elena sorrise, un sorriso che parlava di completa disinibizione. "Allora, ragazzi," disse, rivolgendosi ai commensali, "perché non mi fate sentire come quella volta? O forse anche di più…"
I due uomini non se lo fecero ripetere. Si scambiarono un rapido sguardo, poi si avvicinarono ancora di più. Uno di loro fece scorrere una mano lungo la coscia di Elena, sfiorandola con una lentezza che sembrava studiata per farla fremere. L'altro, più audace, le accarezzò il viso, lasciando poi scendere le dita lungo il collo e le spalle.
Marco osservava con occhi avidi, incoraggiandoli. "Bravi… non siate timidi. Stasera voglio vederla sorridere, voglio vederla godere."
Elena, ormai completamente immersa nella situazione, appoggiò una mano sulla spalla di uno dei commensali, guidandolo con un movimento deciso ma delicato. "Non fermarti… voglio di più," sussurrò, la sua voce un misto di comando e supplica.
Marco, visibilmente eccitato, si alzò dalla poltrona e si avvicinò a sua moglie, inginocchiandosi accanto al divano. "Amore, sei stupenda... Stasera sei la regina." Poi, guardando i due uomini, aggiunse con un sorriso complice: "Ragazzi, non deludiamola."
Elena si voltò verso Marco, il volto acceso da un desiderio incontenibile. "Amore," sussurrò con voce roca, "vorrei fare quello che avrei voluto fare quella volta in spiaggia…"
Marco, eccitato e incuriosito, si avvicinò ancora di più, guardandola negli occhi. "E cosa avresti voluto fare, Elena?"
Lei sorrise, maliziosa, le dita ancora impegnate ad esplorare il proprio corpo. "Vorrei... toccare mentre mi toccano."
Le parole di Elena risuonarono nella stanza, spezzando ogni residuo di tensione. Marco si passò una mano tra i capelli, il respiro irregolare. "Se è quello che vuoi, amore, chi sono io per negartelo?" Si voltò verso i commensali, che stavano già osservando la scena con evidente approvazione. "Ragazzi, che ne dite? Penso che Elena meriti di essere esaudita."
I due uomini si scambiarono un'occhiata, poi annuirono senza esitazione. "Siamo qui per rendere la serata speciale", disse uno, avvicinandosi a Elena.
Marco si piegò verso di lei, accarezzandole il viso con tenerezza. "Vai, amore. Fai quello che ti fa sentire bene. Stasera è tutta tua."
Elena allungò le mani verso i commensali, scivolando con sicurezza sotto i boxer di entrambi. Le sue dita esplorarono con curiosità e audacia, mentre i due uomini, a loro volta, iniziarono a toccarla delicatamente, seguendo i suoi gemelli come una guida.
"Così… sì, proprio così," mormorò Elena, chiudendo gli occhi per un momento, completamente persa nelle sensazioni. Poi li riaprì, cercando lo sguardo di Marco. "Ti piace, amore? Mi piace sapere che mi guardi."
Marco annuì, il viso arrossato dall'eccitazione. "Mi piace tutto di te, Elena. Sei bellissima quando ti lasci andare così."
I commensali, sempre più coinvolti, aumentavano l'intensità delle loro carezze, seguendo ogni movimento e ogni indicazione di Elena. Lei, al centro dell'attenzione, si sentiva come una regina, libera e desiderata, mentre Marco osservava con soddisfazione, orgoglioso della sua compagnia e della loro audacia condivisa.
Elena, completamente immersa nella situazione, si voltò verso Marco con uno sguardo intenso e complice. "Amore," sussurrò, mentre le sue mani continuavano ad esplorare con sicurezza i commensali, "se vuoi… toccati anche tu. Mi eccita sapere che lo fai mentre mi guardi."
Marco, che già si era lasciato andare accarezzando il proprio desiderio sopra i boxer, non si fece pregare. "Mi stai facendo impazzire, Elena... sei stupenda," disse, lasciando che la sua mano scivolasse sotto il tessuto, seguendo il ritmo delle emozioni che lei stava scatenando.
Elena, vedendolo così coinvolto, si eccitò ancora di più. I suoi movimenti si fecero più audaci, le mani sui commensali diventarono più sicure, giocando con la loro eccitazione. I gemiti sommessi che provenivano da loro sembravano alimentare la sua disinibizione, mentre ogni tanto lanciava sguardi maliziosi e provocatori a Marco, che la osservava ipnotizzato.
"Ti piace quello che faccio, amore?" chiese Elena, mordendosi il labbro mentre uno dei commensali si chinava su di lei, sfiorandole il collo con le labbra.
Marco annuì, il respiro sempre più pesante. "Mi piace tutto di te, Elena. Non riesco a staccarti gli occhi di dosso… Sei semplicemente perfetta."
Elena rise, un suono basso e carico di desiderio. "Allora rilassati, amore, e godere lo spettacolo. Perché ho intenzione di andare ancora oltre…"
I commensali, incoraggiati dal clima di complicità, iniziarono a coordinarsi, seguendo i movimenti di Elena con una sincronia quasi naturale. Lei, al centro di tutto, si lasciava guidare dal momento, completamente libera e consapevole del potere che stava esercitando su tutti i presenti, Marco compreso.
Elena si prese un momento, i respiri intensi che riempivano la stanza amplificavano l'atmosfera carica di desiderio. Con uno sguardo malizioso che passava da Marco ai commensali, disse con voce morbida e provocatoria: "Forse è arrivato il momento di togliere anche quei boxer, non credete?"
I due uomini, ormai completamente presi dal gioco, si scambiarono uno sguardo complice e si liberarono del poco che rimaneva, rimanendo nudi davanti a lei. Elena li osservò con un sorriso affamato, il suo sguardo spostandosi lentamente sui loro corpi, per poi tornare agli occhi di Marco, che li fissava senza fiatare, visibilmente eccitato.
"Amore," sussurrò Elena, "ti piacerebbe se mi spingessi oltre? Se… li baciassi?"
Marco, preso dall'intensità del momento, non esitò. "Sì, amore, mi piacerebbe tantissimo. Fai quello che vuoi... lasciati andare."
Elena sorrise e si avvicinò lentamente a uno dei commensali, fissandolo dritto negli occhi prima di prendere il suo viso tra le mani e baciarlo profondamente. L'altro uomo la osservava con un misto di ammirazione e desiderio, mentre Marco, seduto sulla poltrona, seguiva ogni movimento di Elena senza staccare lo sguardo.
Dopo il primo bacio, Elena si voltò verso Marco, le labbra ancora umide e gli occhi che brillavano di eccitazione. "E ora, amore, cosa vorresti vedere? Dimmi… cosa desideri da me?"
Marco, senza alcun dubbio, rispose: "Baciali ancora, Elena... ma magari... da altre parti."
Il sorriso che si dipinse sul volto di Elena era un misto di eccitazione e complicità. "Come vuoi tu, amore," disse con un sussurro, "sei sempre il migliore a sapere come farmi divertire."
Si spostò sul primo commensale, facendo scivolare le mani lungo il suo corpo, fino a inchinarsi lentamente. La stanza era piena di tensione elettrica, e ogni gesto di Elena era accompagnato da un sospiro o un movimento di Marco, che sembrava vivere ogni istante attraverso di lei. Passò poi al secondo uomo, ripetendo il gesto con la stessa dedizione, mentre Marco continuava a osservare, completamente rapito dalla scena.
Elena si rialzò infine, gli occhi che brillavano di desiderio, e tornò a guardare Marco. "Allora, amore… ti piace quello che sto facendo?"
Elena rise ancora una volta, quella risata bassa, calda, che sembrava vibrare nell'aria e attraversare i corpi di tutti i presenti. Seduta nuda sul divano, con lo sguardo complice e acceso, continuava a far scivolare le mani lentamente sulle sue curve, giocando con la tensione che stava crescendo nella stanza. Marco la guardava dalla poltrona, eccitato come mai prima, il petto che si alzava e si abbassava al ritmo del desiderio che li stava travolgendo.
“Vi rendete conto di quanto sia eccitante tutto questo?” disse Elena, voltando il capo prima verso uno dei colleghi, poi verso l'altro. “Mi sento come quella sera in spiaggia... solo che ora non c'è costume a nascondere niente.”
Uno dei colleghi si sporse leggermente verso di lei, il desiderio evidente nei suoi occhi. «E cosa hai fatto quella sera, Elena? Mostraci... aiutaci a immaginarlo.”
Marco sorride, appoggiandosi allo schienale della poltrona e incrociando le braccia dietro la testa. “Sì, amore, mostraci come ti sei lasciata andare quella volta. Sono sicuro che i nostri amici lo apprezzerebbero.”
Elena inclinò la testa di lato, mordendosi leggermente il labbro inferiore. “Mostrare, dici? E se poi potessimo unirci?”
“Penso che sarebbe il minimo,” rispose Marco con un tono malizioso, mentre i colleghi ridacchiavano nervosamente, incapaci di nascondere la loro eccitazione.
Elena si alzò dal divano, camminando lentamente verso Marco. Si chinò verso di lui, posando le mani sui braccioli della poltrona e sussurrandogli: “Vuoi davvero vedermi così libera? Vuoi che mi spinga oltre, Marco?”
Lui annuì, i suoi occhi brillanti di eccitazione. “Voglio che ti lasci andare completamente, Elena. Mostra loro quanto sei incredibile.”
Elena si voltò verso i colleghi, un sorriso seducente sulle labbra. “Allora spero che siate pronti a vedermi come non mi avete mai vista prima.”
Le sue mani si muovevano verso di loro, accarezzando con sicurezza i contorni dei boxer che indossavano ancora. “Forse è il momento di liberarci di queste ultime barriere, non trovate?”
Elena si inginocchiò davanti ai due colleghi, guardandoli con uno sguardo complice, mentre le sue mani scivolavano lentamente sui loro boxer. “Così va molto meglio, no?” disse con un tono malizioso, tirando i tessuti verso il basso con un gesto deciso, liberandoli da ogni barriera.
I colleghi rimasero senza parole, incapaci di nascondere l'effetto che la situazione stava avendo su di loro. Elena si voltò verso Marco, che la osservava con un sorriso soddisfatto e lo sguardo pieno di desiderio. “Ti piace, amore? È questo che volevi vedere?”
Marco annuì, rilassandosi ancora di più nella poltrona. “Sei fantastica, Elena. Mostragli quanto sei libera, quanto sei bella.
Lei ridacchiò, tornando a concentrarsi sui due uomini davanti a lei. Le sue mani li sfioravano lentamente, esplorandoli con delicatezza ma senza esitazioni. “Spero che vi piaccia, ragazzi,” sussurrò, alzando gli occhi verso di loro. “Perché io mi sto divertendo un sacco.”
Uno dei colleghi, chiaramente stregato, si sporse leggermente in avanti. “Elena, sei incredibile… non avrei mai pensato di vederti così.”
Lei sorrise, soddisfatta, e si avvicinò ulteriormente, sfiorando con le labbra il collo dell'uomo che aveva parlato. “C'è sempre una prima volta,” rispose a bassa voce, lasciando che il contatto diventasse più intimo.
Marco, intanto, si toccava senza più nascondere la propria eccitazione, osservando ogni movimento di Elena con occhi lucidi. «Elena», disse, la voce roca, «non fermarti. Sei perfetta così. Voglio vedere fino a dove sei disposta a spingerti.”
Elena si voltò verso di lui, un lampo di eccitazione pura nello sguardo. “Non mi fermerei per niente al mondo”, disse, prima di tornare a concentrarsi sui due uomini, i quali, ormai completamente coinvolti, la assecondavano con entusiasmo crescente.
Elena, completamente immersa nel gioco, chiese a Marco se le avrebbe concesso di andare oltre. Lui, visibilmente entusiasta, le diede il suo pieno consenso, esprimendo il suo apprezzamento per il coraggio e la sensualità della moglie. Con questo incoraggiamento, Elena prese l'iniziativa, iniziando a usare la bocca per portare piacere ai due commensali.
Mentre si alternava tra i due, si voltò verso Marco e, con uno sguardo carico di malizia, lo invitò a toccarsi. Marco, senza esitazioni, accetta l'invito, trovando ulteriore piacere nell'osservare la scena di fronte a lui.
Elena, con i capelli ormai un po' scomposti e il viso arrossato, sollevò lo sguardo verso Marco mentre le sue labbra si avvicinavano lentamente a uno dei commensali. "Ti piace quello che sto facendo, amore?" chiese, con un tono che mescolava malizia e complicità.
Marco annuì, gli occhi fissi su di lei, mentre la sua mano si muoveva senza vergogna. "Sei perfetta, Elena... Sei così bella quando ti lasci andare. Non fermarti."
Incoraggiata, Elena si voltò verso il secondo commensale, regalando le stesse attenzioni. Alternava movimenti lenti e delicati nei momenti più intensi, rendendo evidente quanto stessi assaporando il controllo della situazione. Ogni tanto, tra un gesto e l'altro, lanciava sguardi carichi di desiderio verso Marco, che continuava ad osservarla come ipnotizzato.
"Amore," disse Elena, rialzando il capo per guardarlo negli occhi, "vorrei che mi dicessi esattamente cosa vuoi vedere. Questa sera è per te."
Marco, scusa, il respiro pesante. "Se vuoi sapere cosa penso... Mi piacerebbe vederti perdere completamente il controllo. Non trattenerti, Elena. Fallo per me."
Elena, ormai totalmente disinibita, si girò verso i due uomini, sfiorando il petto di uno con le dita mentre l'altra mano scivolava lungo la coscia del secondo. "E voi? Pensate di riuscire a farmi perdere il controllo?" domandò, giocando con loro, una sfida lanciata tra sorrisi e sguardi complici.
Uno dei commensali rispose con voce roca: "Se è questo che vuoi, Elena, faremo del nostro meglio." L'altro aggiunge, "Difficile resisterti quando sei così... sensuale."
Marco, visibilmente eccitato, li spronò: "Non siate timidi, ragazzi. Mia moglie ama essere al centro dell'attenzione. Non è vero, Elena?"
Lei annuì, mordendosi il labbro inferiore. "Adoro sapere che vi sto facendo impazzire." Poi, con un gesto audace, prese le mani dei due uomini, guidandole sul suo corpo. "Voglio sentire tutto il vostro desiderio," sussurrò, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare alle sensazioni che le mani di quei due estranei le stavano regalando.
Marco osservava rapito, il cuore che batteva forte. "Sei incredibile, Elena. Non avrei mai immaginato che avresti portato il gioco così lontano... ma ti amo anche per questo."
Elena riaprì gli occhi e, fissandolo intensamente, rispose: "E io ti amo per avermi dato la libertà di essere me stessa." Poi, con un sorriso, aggiunse: "Non è finita qui, amore... Ti sorprenderò ancora."
Elena, ormai completamente sopraffatta dall'eccitazione, alternava le sue attenzioni tra i due uomini con crescente disinvoltura, mentre i loro sguardi carichi di desiderio la spingevano sempre più oltre. Ogni movimento sembrava studiato per attirare l'attenzione di Marco, seduto poco distante con gli occhi incollati su di lei, che si stava rivelando nella sua forma più audace e seducente.
Elena si fermò un istante, sollevando il viso, le labbra arrossate e leggermente gonfie. Guardò Marco, respirando a fatica. "Amore, dimmi... Ti piace quello che sto facendo?"
Marco, con la voce roca e le mani ancora impegnate su di sé, annuì lentamente. "Mi piace da impazzire, Elena. Sei... sei stupenda. Continua. Non fermarti."
Un sorriso malizioso le illuminò il volto. "E cosa vorresti vedere ancora, amore? C'è qualcosa che posso fare per renderti ancora più eccitato? Perché voglio darti tutto."
Marco si passò una mano tra i capelli, visibilmente travolto dalla scena. "Voglio vederti lasciarti andare completamente, Elena. Non trattenerti. Fai tutto quello che desideri... voglio vedere quanto sei libera."
Incoraggiata, Elena scivolò leggermente indietro sul divano, allargando le gambe in modo più invitante, esponendo tutto il suo corpo al desiderio degli uomini. Si voltò verso uno dei commensali, accarezzandogli il petto con le dita, mentre le sue labbra tornavano a cercarlo. Alternava carezze e baci, regalando la stessa attenzione anche all'altro, che rispondeva con tocco deciso.
"Ti piace, amore? Mi piace sapere che mi stai guardando," disse Elena con voce bassa, rivolgendo lo sguardo verso Marco, che sembrava sempre più coinvolto. "Vuoi che mi spinga oltre? Dimmi... cosa vuoi che faccia?"
Marco, con gli occhi ardenti, scusa. "Elena, voglio che ti divertita... e voglio che mi sorprenda vedere fino a dove puoi arrivare. Sei così bella quando sei te stessa."
Elena inclinò la testa, mordendosi il labbro inferiore. "Allora... ti piacerebbe se li facessi sentire ancora meglio? Se mi avvicinassi ancora di più?"
Marco non riuscì a trattenersi e rispose con un tono pieno di approvazione: "Fallo, amore. Fallo e mostrami quanto sei meraviglioso."
Elena si muove con grazia ma con decisione, portando la situazione a un livello ancora più intimo e coinvolgente. Ogni gesto, ogni parola pronunciata, era un invito ad esplorare nuove possibilità, mentre Marco continuava a essere il testimone di quella trasformazione, incapace di distogliere lo sguardo dalla donna che amava.
Elena si abbandonava completamente alla situazione, il suo respiro si faceva più pesante mentre si rivolgeva a Marco con uno sguardo carico di desiderio. "Ti piace quello che vedi, amore?" chiese, la voce un misto di eccitazione e provocazione. "Dimmi cosa vuoi, voglio sentirti dirmelo... voglio renderti felice."
Marco, seduto sulla poltrona, si accarezzava lentamente, i suoi occhi fissi sulla scena davanti a lui. "Sei splendida, Elena... non sai quanto mi ecciti vederti così. Voglio che ti lasci andare completamente, senza limiti."
Gli amici, sempre più coinvolti, seguivano ogni mossa di Elena, assecondando ogni suo desiderio. Lei si voltò verso di loro con un sorriso malizioso. "Vi piace? È così che volevi vedermi, Marco? Dimmi, vuoi che vada oltre?"
Marco annuì, il suo viso segnato da un piacere crescente. "Sì, amore... voglio che tu ti goda tutto questo, che mi mostri quanto sei meraviglioso. Fai tutto quello che desideri, tutto quello che ti fa sentire viva."
Elena, visibilmente incoraggiata, prese l'iniziativa con un'intensità mai mostrata prima. Ogni movimento era studiato, ogni sguardo lanciato verso Marco era un messaggio di complicità e desiderio. "Voglio che ti ricordi questa notte, Marco... voglio essere tutto ciò che hai sempre desiderato."
I dialoghi continuavano ad intrecciarsi con i gesti, creando un crescendo emotivo e fisico che rendeva ogni momento sempre più intenso. Marco, visibilmente felice e orgoglioso, osservava sua moglie mentre prendeva il controllo, ogni parola e gesto contribuivano a trasformare la serata in un ricordo indimenticabile per tutti i presenti.
Marco era seduto sulla poltrona, il corpo rilassato ma il respiro irregolare tradiva l'intensità del momento. Davanti a lui, Elena, completamente abbandonata al piacere, era uno spettacolo di pura sensualità. La sua figura nuda brillava sotto la luce soffusa della stanza, i capelli leggermente scomposti scivolavano lungo le spalle mentre il suo corpo si muoveva con una grazia istintiva.
I due amici, uno da ogni lato di lei, la toccavano con gesti attenti e desiderosi, assecondando ogni sua reazione. Le mani di Elena si alternavano, esplorando con audacia e naturalezza i corpi degli uomini accanto a lei. Ogni tanto si voltava verso Marco, i suoi occhi lo cercavano, carichi di una malizia complice e un desiderio che sembrava crescere a ogni istante.
Le sue labbra si posavano ora su uno, ora sull'altro, movimenti morbidi e appassionati che lasciavano trasparire quanto fosse coinvolta. Quando uno degli uomini scese con le mani lungo i fianchi di Elena, lei si lasciò andare a un gemito soffocato, un suono che sembrava rimbalzare nella stanza e raggiungere Marco, amplificando la sua eccitazione.
Marco osservava ogni dettaglio, incapace di staccare lo sguardo. Il modo in cui Elena inclinava la testa all'indietro, il modo in cui le sue mani si stringevano attorno ai corpi dei due uomini, il modo in cui le sue gambe si muovevano leggermente per accoglierli. Ogni gesto era un quadro, un atto di bellezza che lo lasciava senza fiato.
Il culmine della scena arrivò quando Elena, con un sorriso malizioso, si rivolse direttamente a lui. "Ti piace, amore? Dimmi che ti piace vedermi così..." La sua voce era roca, carica di emozione e desiderio. Marco annuì, un sorriso pieno di ammirazione e desiderio comparve sulle sue labbra. "Sei stupenda, Elena... non smettere. Fammi vedere tutto."
Elena sorrise, i suoi occhi brillavano di una luce nuova. "Per te farei qualsiasi cosa," sussurrò, mentre tornava a dedicarsi ai suoi due compagni, sempre con la consapevolezza che tutto ciò che stava facendo era per il piacere di Marco.
Marco osservava la scena con un misto di orgoglio e desiderio. Le mani tremavano mentre si sfiorava, seguendo con gli occhi ogni gesto di Elena. Il suo respiro si fece più profondo, e poi, con un sorriso malizioso, disse:
"Amore, mostrati come sai fare... fammi vedere quanto ti piace giocare con loro."
Quelle parole, dirette ma intrise di complicità, sembravano accendere ulteriormente Elena. Il suo sguardo si rivolse verso di lui, con una luce di sfida che tradiva il suo piacere nell'ascoltarlo.
"Così, Marco? Ti piace? Dimmi tu cosa vuoi vedere..." rispose Elena con voce bassa e roca, i suoi movimenti che diventavano più sicuri, più audaci.
Marco la guardò intensamente, il sorriso che si allargava. "Sì, così... fammi impazzire, amore mio. Voglio che ti godi ogni istante."
Elena, incitata da quelle parole, lasciò che il suo ardore la guidasse, cercando in ogni gesto di soddisfare i desideri di Marco e alimentare la loro intesa unica.
Elena alzò lo sguardo verso Marco, gli occhi brillanti di eccitazione, il respiro corto mentre si abbandonava completamente al momento. La sua voce era un sussurro, ma carica di desiderio:
"Dai, amore... dimmi quelle frasi che mi piacciono tanto. Sai che mi fai impazzire quando lo fai."
Marco la fissò, un misto di incredulità ed eccitazione attraversandogli il viso. Sapeva quanto quelle parole la facevano vibrare, e non poteva negarle nulla in quel momento. Ispirarò profondamente, cercando le parole giuste, il tono giusto.
"Guarda quanto sei bella così, Elena... sei perfetta, mia moglie così vogliosa... Voglio vederti mentre ti perdi, mentre fai godere tutti noi."
Elena sorrise, un sorriso che era una promessa e una sfida. "Ancora, Marco... Dimmi tutto quello che pensi. Fammelo sentire."
Marco, ormai completamente perso nella situazione, la assecondò senza freni:
"Sei meravigliosa, amore mio. Voglio vederti spingerti ancora oltre. Voglio che li fai impazzire, che li fai tremare come tremi tu adesso."
Quelle parole, crude ma piene di complicità, fecero tremare Elena, che si gettò nel momento con una passione rinnovata. Le sue mani e il suo corpo rispondevano ai due amici, ma i suoi occhi rimanevano fissi su Marco, cercando continuamente la sua approvazione e il suo desiderio.
Elena si andare lasciò completamente, il suo corpo era un misto di tensione e abbandono, ma erano le sue parole, il modo in cui guardava Marco, a rendere il momento ancora più intenso. Mentre continuava con una determinazione sensuale, alzò lo sguardo verso di lui, con un sorriso carico di malizia e desiderio.
"Si, amore... continua... voglio sentirti. Dimmi di più," sussurrò, il suo tono era una melodia di supplica e provocazione. Poi, con uno sguardo ancora più audace, aggiunse: "Dimmelo che ti faccio impazzire quando li succhio così."
Marco, seduto lì a osservare la scena con il cuore che batteva all'impazzata, si ritrovò incapace di resistere. Il suo sguardo incrociò quello di Elena, e la consapevolezza di quanto stavamo godendo della situazione lo fece esplodere di eccitazione.
"Sei incredibile, Elena... sì, mi fai impazzire," rispose, la sua voce più roca e profonda di quanto avesse mai sentito. "Guarda come sei brava, amore mio... mi fai perdere la testa. Voglio che lo fai ancora, ancora più forte. Mostragli quanto sei fantastica."
Le sue parole, crude e piene di adorazione, fecero vibrare Elena. Lei non si trattenne, ogni movimento era una risposta diretta al desiderio di Marco. E mentre i due amici si godevano il loro ruolo, era evidente che per Elena l'unico pubblico che contasse veramente fosse suo marito.
"Ti piace, Marco? Ti piace vedere tua moglie così? Dimmi cosa vuoi, amore... voglio farlo per te," disse Elena, mordendosi il labbro inferiore, la voce un crescendo di piacere e aspettativa.
Marco la televisione, perso in quella complicità travolgente, e con un filo di voce ma senza esitazione rispose:
"Voglio che li fai impazzire come stai facendo impazzire me. Voglio che ti lasci andare ancora di più... fammi vedere quanto sei mia, Elena."
Elena sembrava ormai completamente sopraffatta dal piacere, ma c'era una lucidità precisa nei suoi gesti e nelle sue parole, una volontà di far esplodere ogni limite della loro intimità. Lo faceva per Marco, lo sapeva bene, e quella consapevolezza la eccitava ancora di più.
Si voltò verso di lui, il viso acceso e gli occhi scintillanti di desiderio, mentre con un tono volutamente provocatorio disse:
"Ti piace, amore? Dimmi che ti piace vedermi così... dimmelo che ti faccio impazzire quando faccio la tua brava mogliettina disinibita."
Marco, con il respiro affannato e lo sguardo incollato su di lei, annuì, incapace di trovare parole abbastanza forti per esprimere ciò che stava provando. "Sì, Elena... sei incredibile. Sei perfetta... continua, amore, fammi vedere fino a dove puoi arrivare."
Lei sorrise maliziosa, un sorriso carico di sfida, e rivolse lo sguardo agli ospiti, che seguivano ogni suo movimento con attenzione reverenziale. A quel punto, abbassò la voce, rendendola calda e diretta, e disse loro:
"Lo sapete, vero, che lui adora guardarmi mentre vi faccio godere? Ditemelo... vi piace come lo faccio? Perché a lui sì. E anche a Me..."
Le sue parole erano dirette, quasi grezze, ma non c'era niente di volgare nella sua espressione. Era pura sensualità, una donna consapevole del suo potere e del piacere che stava regalando, non solo ai due uomini accanto a lei, ma soprattutto al suo adorato marito.
Marco, sempre più eccitato, la incitò:
"Parla ancora, Elena... fallo per me. Voglio sentirti dire tutto quello che stai provando. Dillo a loro, dillo a me... fammi impazzire, amore mio."
Elena rise piano, un suono basso e sensuale, prima di continuare, alternando sguardi e gesti tra Marco e gli ospiti, sempre più abbandonata a quel gioco di piacere e trasgressione. Era chiaro che lo stava facendo per il marito, per quella connessione unica e speciale che li univa in un crescendo di intimità e audacia.
Elena, ormai completamente persa in quella corrente di piacere e desiderio che attraversava la stanza, si fermò per un istante. Il suo respiro era veloce, i suoi occhi bruciavano di eccitazione mentre guardava Marco, che la osservava come se fosse la creatura più incredibile mai esistita.
Si sporse verso di lui, il corpo ancora vicino agli ospiti, e con una voce calda e supplice gli disse:
"Amore... voglio sentire ancora di più... voglio il loro piacere fra le gambe. Dimmi che posso farlo.. . dimmi che sei felice di vedermi così eccitata..."
Marco la guarda intensamente, con un misto di ammirazione e desiderio puro. Non c'era esitazione nel suo sorriso, solo approvazione e complicità. "Elena, sei la donna più incredibile che abbia mai conosciuto... e sì, amore mio, voglio che tu faccia tutto ciò che ti fa sentire viva e libera. Mi fai impazzire quando ti vedo così... così splendida, così desiderabile ."
Quelle parole furono tutto ciò di cui Elena aveva bisogno. Si voltò verso i due uomini, che attendevano, sospesi tra l'attesa e l'eccitazione. Con un sorriso provocatorio e una sicurezza disarmante, li ha invitati con un gesto delle mani.
"Venite... fatemi sentire... voglio godere come non mai, per me, per voi... e per mio marito che ama tutto questo."
Marco, intanto, continuava a osservarla, i suoi occhi non lasciavano mai il corpo della moglie, che ora stava lasciandosi andare completamente. Ogni suo gesto, ogni sua parola, ogni sussurro che usciva dalle sue labbra era un dono, un'esplosione di sensualità che li travolgeva tutti.
Elena, avvolta dal desiderio e dal senso di potere che emanava dalla sua completa libertà, si lasciò guidare dai due uomini. Uno le si avvicinò dal davanti, guardandola negli occhi con una miscela di ammirazione e lussuria, mentre l'altro prese posizione dietro di lei, sfiorandole i fianchi con mani decise.
"Sei bellissima..." mormorò uno dei due, con la voce rotta dall'eccitazione.
"Non ho mai visto niente di simile," aggiunse l'altro, mentre le mani esploravano il corpo di Elena con una devozione quasi reverenziale.
Elena gettò indietro la testa, un gemito sfuggì dalle sue labbra mentre Marco, seduto di fronte, osservava la scena con occhi sgranati e pieni di passione. Non poteva trattenersi, la vista della moglie così abbandonata al piacere lo rendeva folle.
"Amore... sei divina," dice Marco, la voce tremante per l'eccitazione. "Guarda come li fai impazzire... guarda come si perdono per te."
Elena si voltò verso di lui, un sorriso malizioso illuminò il suo viso mentre rispondeva con voce roca:
"E tu, amore mio? Ti piace vedermi così? Dimmi cosa provi mentre mi guardi..."
Marco si toccava vistosamente, incapace di contenere l'ondata di piacere che lo travolgeva. "Elena, sei... sei tutto. Sei la donna dei miei sogni, la mia regina. Ogni tuo gemito, ogni tuo movimento mi manda fuori di testa. Sei incredibile, amore... incredibile."
Sentendo quelle parole, Elena si abbandonò completamente. "Prendetemi... fatemi vostra," sussurrò ai due uomini, la voce carica di eccitazione. "E Marco... guarda tutto. Guarda come mi fanno godere. È tutto per te... per noi."
I due uomini intensificarono i loro movimenti, e Marco, quasi in trance, iniziò a lodarla ancora più apertamente. "Sei la mia dea, Elena... guardati! Sei perfetta, sensuale, libera. Non c'è niente di più bello di te. Voglio che tu goda, che tu ti senta desiderata come meriti. Grazie, amore mio... grazie per questa meraviglia che mi stai regalando."
Elena, sopraffatta dalle sensazioni, gli rispose tra un gemito e l'altro:
"Marco... Marco... dimmi ancora... dimmi che ti faccio impazzire... dimmi che sono tutto quello che hai sempre sognato... "
"Sei molto di più, Elena... sei la donna che rende ogni mia fantasia realtà. Non fermarti, amore mio... non fermarti mai."
Elena, avvolta nel piacere che la stava travolgendo, alternava i suoi sguardi tra Marco ei due uomini che la circondavano. I suoi gemelli si mescolavano a parole sempre più audaci, ma che portavano con sé una sensualità naturale e sofisticata.
"Marco, guardami..." sussurrò, il suo respiro irregolare. "Ti piace vedermi così? Ti piace sapere che sono tua, anche mentre li lascio prendermi? Dimmelo, amore... voglio sentirlo."
Marco, perso nell'estasi del momento, la fissava con occhi colmi di desiderio. "Elena, sei... sei tutto quello che ho sempre desiderato. Sei magnifica, amore mio... guarda cosa stai facendo, guarda quanto mi rendi felice."
Elena si girò verso uno dei commensali e con un sorriso malizioso lo sfiorò con le dita. "Ti piace anche a te, vero? Non essere timido... dimmelo. Mi desideri, non è così?"
L'uomo annuì, il volto arrossato dall'eccitazione. "Sei incredibile... mai vista una donna come te."
"Allora dimostramelo," sussurrò lei, prima di rivolgersi nuovamente a Marco. "Amore, sto facendo tutto questo per te. Perché voglio che tu mi veda... voglio che tu sappia quanto sono disposta a tutto pur di farti felice. E tu? Stai godendo abbastanza? Vuoi che mi spinga oltre?"
Marco, incapace di resistere, annuì febbrilmente. "Sì, Elena. Sei la donna più incredibile del mondo. Fai tutto quello che vuoi, amore... tutto quello che senti. Sono qui per te, solo per te."
Elena si girò verso l'altro uomo, sfiorandogli il volto con delicatezza. "E tu? Pensi che Marco sia un uomo fortunato? Pensi che gli sto dando tutto quello che merita? O pensi che posso fare ancora di più?"
L'uomo, visibilmente eccitato, rispose con voce tremante: "Non so come potrebbe chiedere di più... sei perfetta."
"Sbagli," replicò Elena, con un sorriso che brillava di una luce maliziosa. "Marco sa che posso dare di più. Vero, amore?"
"Sì, Elena... sei inesauribile, sei splendida. Fammi vedere tutto... fai vedere loro quanto sei straordinaria."
A quelle parole, Elena lasciò che il suo ardore prendesse il sopravvento. Alternava sguardi e carezze tra i presenti, ma continuava a parlare direttamente a Marco, il vero destinatario del suo spettacolo.
"Guarda cosa mi fanno, amore. Guarda come mi toccano... e pensa che è tutto tuo. Il mio corpo, il mio piacere, tutto... tutto nasce da te. Ma dimmi, Marco... vuoi di più? Dimmi cosa vuoi vedere... dimmi cosa ti farebbe impazzire."
Marco, ormai travolto dall'eccitazione, ha risposto con un filo di voce. "Voglio vederti godere come non mai, Elena. Voglio sentirti gridare il mio nome mentre ti abbandoni completamente. Fallo per me... regalami tutto."
Elena, con uno sguardo che univa passione e dedizione, sussurrò: "Sei tutto per me, amore. Stai attento... perché sto per portarti in paradiso."
Elena, ormai completamente immersa nella propria eccitazione, non si tratteneva più. Le sue mani esploravano i corpi dei due uomini, alternandosi tra carezze provocanti e movimenti decisi, mentre i suoi occhi erano fissi su Marco.
"Guarda, amore," sussurrò con un tono carico di desiderio. "Guarda come li faccio impazzire… ma lo faccio solo per te. Dimmi che ti piace, dimmi che ti rende felice vedermi così."
Marco, seduto sulla poltrona, si strofinava lentamente sopra i boxer, il viso arrossato dall'eccitazione. "Elena, sei... sei semplicemente divina. Non so come fai a essere così perfetta... ogni tua mossa, ogni tuo sguardo, tutto mi fa impazzire. Sei la donna dei miei sogni."
Elena rise, il suono basso e vibrante che fece fremere tutti i presenti. Si avvicinò a uno dei commensali e sussurrò qualcosa all'orecchio, poi fece lo stesso con l'altro, lasciando entrambi visibilmente eccitati. Si rivolse di nuovo a Marco:
"Amore, sai cosa stavo pensando? Penso che sia il momento di portare questa serata al livello successivo. Perché non ci spostiamo in camera da letto? Saremo più comodi, e io... io voglio mostrarti quanto Posso essere tua, anche quando condivido il mio piacere con altri."
Marco scusa, incantato. "Se è quello che vuoi, amore mio... come posso dirti di no? Conduci tu il gioco, Elena. Sei perfetta così."
Elena si alzò dal divano con una grazia ipnotica, prendendo per mano i due uomini e lanciando uno sguardo infuocato a Marco. "Allora venite, ragazzi. E Marco... preparati a vedere tutto quello che ami di me, senza limiti."
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