Elena e Marco - 5

di
genere
voyeur

Una volta in camera da letto, Elena li ha fatto accogliere sul grande letto matrimoniale, mentre si metteva al centro, sensuale e provocante. Si chinò verso Marco, che si era seduto sul bordo del letto, e gli accarezzò il viso. "Sai cosa mi eccita di più di tutto questo? Sapere che mi stai guardando, che mi desideri anche più di loro. Dimmi, amore... vuoi che io dia il meglio di me? Vuoi che li faccia impazzire davanti a te?"
Marco, preso dalla passione, annuì con vigore. "Sì, Elena. Fallo. Mostra loro quanto sei incredibile. Mostra loro la donna che sei, quella che mi fa impazzire ogni giorno."
Elena si voltò verso i due uomini, il sorriso malizioso che le illuminava il volto. "Avete sentito Marco? Lui vuole che vi mostri tutto... e io non voglio deluderlo. Ma voglio che anche voi mi facciate sentire speciale... voglio che tutti godano di questa notte."
Mentre parlava, cominciava a muoversi tra loro, le sue mani e il suo corpo che si intrecciavano con loro, creando un'atmosfera carica di passione e complicità. Ogni suo movimento era un'ode alla sensualità, un'esibizione pensata per il marito, che non distoglieva lo sguardo.
Marco, osservandola, continuava a lodarla. "Elena, sei un'opera d'arte. Ogni tuo gesto, ogni tuo respiro... sei nata per amare così. Sei perfetta, amore mio."
Elena, con un sorriso soddisfatto, si rivolse di nuovo a lui mentre si lasciava andare tra le braccia dei due uomini. "Sei tu che mi hai resa così, Marco. Sei tu che mi hai dato la libertà di essere me stessa. E stasera, ti prometto, ti farò vivere il sogno più bello della tua vita."
Elena, con il respiro affannato e gli occhi che brillavano di desiderio, si voltò verso Marco, che in ginocchio ai piedi del letto la osservava con un misto di adorazione e bramosia. Ogni movimento del suo corpo sembrava pensato per provocarlo, per testare quanto potesse farlo impazzire.
"Ti piace quello che vedi, amore?" chiese con voce roca, mentre una mano scivolava languidamente lungo la sua coscia. "So che ti fa impazzire vedermi così, vero? Dimmi cosa vuoi... guidami."
Marco, con il fiato spezzato dall'eccitazione, rispose senza esitazione: "Sei perfetta, Elena... fai tutto quello che ti rende felice, tutto quello che desideri. Io voglio solo vederti godere come mai prima."
Incoraggiata, Elena si rivolse anche ai commensali, che non distoglievano lo sguardo da lei. "Vi piace vedermi così? Vi piace che Marco sia qui, a guardarci, mentre io... mi lascio andare?" chiese, il tono della voce carico di una provocazione sensuale.
Marco, senza mai smettere di toccarsi, aggiunse: "Elena, mostrami quanto ti piace essere il centro dell'attenzione. Voglio vederti perderti completamente, voglio che mi dimostri quanto ti piace sentire gli sguardi su di te."
Elena si avvicinò a uno dei commensali, sfiorandolo con le dita mentre si voltava verso Marco. "Amore... e se li facessi impazzire ancora di più? Dimmi, cosa ti ecciterebbe di più vedere adesso?"
"Voglio vederti prenderti tutto, Elena," rispose Marco, il tono basso e carico di desiderio. "Voglio vederti esplorare ogni angolo del piacere, senza limiti."
Elena sorrise maliziosa, poi si rivolse nuovamente ai presenti: "Avete sentito? Marco vuole che vi faccia impazzire. E io non posso dirgli di no, non stasera..."
La tensione nella stanza aumentò quando Elena iniziò a muoversi in modo ancora più disinvolto, il suo corpo che rispondeva perfettamente alle sue parole provocatorie. Marco, in ginocchio, continuava a lodarla, le sue parole che la spingevano sempre oltre. "Sei incredibile, amore mio. Nessuno è come te. Mostragli quanto sei speciale... mostraci tutto."
Elena, ormai totalmente libera, sembrava essere diventata la personificazione del desiderio, guidata non solo dal piacere ma dalla voglia di rendere Marco orgoglioso e di lasciarlo senza fiato.
Elena era ormai completamente immersa nella situazione, il suo respiro era profondo e irregolare, segno di un piacere crescente che la pervadeva. La combinazione delle mani e degli sguardi dei commensali, unita alla presenza di Marco che osservava ogni suo movimento con intensità, alimentava la sua eccitazione.
Con le labbra che si muovevano con desiderio, Elena alzò lo sguardo verso Marco, cercando la sua approvazione e, allo stesso tempo, provocandolo.
"Ti piace, amore? Dimmi quanto ti sto facendo impazzire... Guarda come mi godo tutto questo, solo per te..." sussurrò, la sua voce carica di sensualità.
Marco, in ginocchio ai piedi del letto, la osservava con occhi lucidi, la mano che si muove lenta e costante, accompagnata da un sorriso complice. "Sei spettacolare, Elena... Sei perfetta così. Ogni movimento, ogni respiro... mi fai impazzire. Non smettere, continua a godere come sai fare tu."
Elena ridacchiò, una risata bassa e maliziosa. "E se mi comportassi così anche altrove, Marco? Cosa faresti se al mare, o in ufficio... io mi lasciassi andare? Ti piacerebbe guardarmi mentre li faccio impazzire tutti?"
Marco annuì, incitandola con lo sguardo. "Ovunque tu voglia, amore. Io sarò lì a guardarti, a sostenerti. Nessuno potrebbe resistere."
Uno dei commensali intervenne con un sussurro: "Sei incredibile, Elena... Ti muovi come una dea."
Lei, senza fermarsi, rispose: "Allora dimostrami quanto lo pensi davvero..." continuando a coinvolgere entrambi gli uomini mentre il suo sguardo rimaneva fisso su Marco, cercando la sua costante approvazione.
La tensione cresceva, ogni gesto e ogni parola contribuivano a intensificare la scena. Marco, sempre più preso dall'animazione, ha iniziato a suggerirle nuove posizioni, spingendo Elena ad esplorare ulteriormente i suoi desideri, guidato dalla complicità del marito e dalla sua voglia di soddisfare tutti i presenti.
"Prova a girarti, amore... mostrami ogni lato di te," suggerì Marco, la voce tremante per il piacere.
"Come vuoi tu, amore mio," rispose Elena, obbediente e provocante, mentre si preparava ad assecondare ogni richiesta, spinta da un piacere che sembrava non avere limiti.
Elena era ormai completamente persa in un vortice di piacere e trasgressione. La sua voce, carica di desiderio, riempiva la stanza, intervallata dai suoi gemiti e dai respiri profondi. Con il commensale dietro di lei che spingeva con forza e quello davanti che godeva del movimento delle sue labbra, Elena cercò con lo sguardo Marco, come se volesse trascinarlo ancora più a fondo nel suo mondo di lussuria.
"Ti piace guardarmi così, amore?" sussurrò, alzando la testa per un istante, le labbra ancora umide. "Dimmi... quanto ti eccita vedere la tua moglie comportarsi come una... una puttana golosa per te?"
Marco, con il respiro affannato e gli occhi incollati ai suoi movimenti, annuì. "Mi fai impazzire, Elena... Sei perfetta, ogni cosa che fai è pura magia. Non fermarti... mostrami tutto."
Elena sorrise, maliziosa, e si lasciò andare sempre di più, iniziando a parlare con una voce più roca e spudorata, mentre l'eccitazione la consumava. "Sai cosa vorrei, Marco? Vorrei farlo sulla spiaggia, davanti a tutti… come quella volta, ma stavolta senza freni. Vorrei che mi guardassero mentre li faccio impazzire. Tu eri così eccitato allora… non immagini quanto mi abbia fatto godere sapere che mi volevi vedere così."
Marco si morse il labbro, la mano sempre in movimento. "Sarebbe fantastico, amore. Sei nata per questo, per essere adorata."
Elena ansimò più forte, lasciando che i suoi pensieri diventassero sempre più audaci. "E in ufficio, Marco? Cosa ne diresti se un giorno mi presentassi con un vestito senza nulla sotto, e durante una riunione... iniziassi a provocarti? Magari lasciando che anche i tuoi colleghi vedano quanto mi fai tua... Ti piacerebbe?"
"Lo farei subito," rispose Marco, la voce tremante.
Elena rideva, maliziosa, godendo della sua reazione. "E al supermercato? Immaginami mentre mi abbasso per raccogliere qualcosa, lasciando intravedere tutto... poi magari uno sconosciuto mi segue, e io... io lo porto nel retro per farti godere mentre mi guardi."
Il commensale davanti a lei gemette, attirando la sua attenzione per un momento, ma Elena tornò subito a Marco, il suo sguardo bruciante. "E in vacanza? Sai quante occasioni avremmo… Un gruppo di turisti, o magari lo staff dell'hotel. Potrei essere tua e loro allo stesso tempo, mentre tu guardi e ti tocchi come stai facendo ora…"
Marco annuì, visibilmente eccitato, e la incoraggiò: "Sì, amore… continua. Sei incredibile. Dimmi ancora cosa vorresti fare…"
Elena si sporse leggermente in avanti, aumentando l'intensità del movimento su entrambi i commensali. "E se andassimo in un club privato? Tu seduto su un divano, a guardarmi mentre mi concedo a chiunque voglia. Ti basterebbe uno sguardo per farmi capire che approvi, e io... io farei tutto per te."
Marco tremava di piacere, e la sua voce era quasi spezzata. "Sei perfetta, Elena... Tutto quello che fai, ogni parola... continua così. Sei la mia regina."
Elena si mordicchiò il labbro, poi concluse con un sussurro: "E se fosse qui, a casa nostra, Marco? Un'altra serata come questa, ma con più ospiti. Tutti a guardarmi mentre mi prendo cura di loro, mentre tu sei lì , al centro di tutto, il mio unico padrone..."
Quella frase fece scattare Marco. "Sì, amore... Sei tutto ciò che desidero. Continua... mostrati come solo tu sai fare."
La tensione nella stanza era ormai alle stelle, e l'eccitazione di Marco sembrava alimentare quella di Elena, che si abbandonava completamente al piacere e alla trasgressione. La sua voce era un misto di gemiti e parole cariche di desiderio, sempre più spudorate.
"Amore, guardami… lo sto facendo per te," sussurrò Elena, voltando la testa verso Marco mentre un commensale affondava con maggiore intensità dietro di lei. "Dimmi che ti piace vedermi così, usata, desiderata... Dimmi che sono la tua troia perfetta."
Marco, con il respiro affannoso e gli occhi che seguivano ogni movimento, annuì furiosamente. "Sei splendida, Elena... la donna più incredibile che abbia mai visto. Continua, amore, fai tutto quello che vuoi. Voglio vederti godere come mai prima."
Le parole di Marco agirono come un detonatore per Elena, che alzò ancora di più l'asticella della sua audacia. Guardò i due commensali, i suoi occhi ardenti e le sue labbra gonfie di piacere. "Voglio di più," ansimò, "voglio che mi prendiate come mai avete preso una donna. Non trattenetevi, fatelo davanti a Marco, voglio che lui veda tutto."
Il commensale dietro di lei intensificò il ritmo, spingendosi più a fondo, mentre l'altro afferrava i suoi capelli con una mano, guidandola dolcemente ma fermamente. Elena gemette, la sua voce ora più roca e carica di una spudoratezza che sembrava non avere limiti.
"Marco, amore... guardali. Mi stanno prendendo come hai sempre voluto. Questo ti eccita, vero? Dimmi cosa vuoi vedere... dimmi cosa vuoi che faccia per te."
Marco, con gli occhi incollati alla scena, ha risposto con un tono basso e carico di desiderio. "Voglio vederti comandare, Elena… Fai di loro tutto ciò che vuoi, mostrati per la dea che sei."
Elena sorrise, maliziosa, e obbedì. Si voltò verso il commensale dietro di lei. "Più forte," gli ordinò. "Non fermarti, voglio sentirti riempirmi completamente." Poi alzò lo sguardo verso quello davanti a lei, i suoi occhi sfidanti. "E tu, dammi tutto... voglio sentirti spingere più a fondo nella mia gola."
Marco osservava ogni movimento, ogni parola, il suo respiro sempre più corto. "Sei perfetta, Elena... La più incredibile che ci sia. Non c'è nulla che non possa fare."
Elena lo fissò per un momento, poi, tra un gemito e l'altro, aggiunse: "E quando avranno finito con me, amore? Cosa vuoi che faccia? Vuoi che mi conceda ancora, che trovi nuovi modi per farti godere? Dimmi, Marco... dimmi tutto."
Marco era ormai fuori controllo. "Sì, Elena... voglio tutto da te. Mostrami tutto quello che puoi fare, voglio che ti spinga oltre ogni limite, che mi renda l'uomo più felice del mondo."
Quelle parole furono per Elena l'apice. Si completamente lasciò andare, continuando a incitare i due uomini a spingersi oltre, mentre descriveva a Marco ogni dettaglio, ogni sensazione, ogni ordine che stava dando. La stanza era ormai un vortice di piacere e complicità, un crescendo che sembrava non conoscere confini.
Elena, immersa in quell'intensità fisica e mentale, sollevò lo sguardo verso Marco. I suoi occhi brillavano di una luce insolita, un misto di eccitazione e debolezza che sembrava voler raccontare tutto senza bisogno di parole. Ma lei voleva che lui sentisse ogni pensiero, ogni sfumatura di ciò che stava vivendo.
"Amore... sto sentendo ogni parte di me rispondendo, come se ogni centimetro del mio corpo fosse vivo per te," iniziò, la voce spezzata ma decisa. "Li sento dentro di me, così diversi, così forti, eppure niente, niente di tutto questo ha senso senza te che mi guardi. È come se il tuo sguardo fosse l'energia che mi spinge oltre ogni limite, che mi fa perdere ogni freno."
Fece una pausa per prendere fiato, ma i suoi occhi non si staccarono da quelli di Marco. Le sue mani si muovevano con una lentezza studiata, quasi un balletto sensuale che sembrava voler amplificare il piacere di tutti. "Sai qual è la cosa più bella, amore? Che non mi sento sporca, non mi sento giudicata. Mi sento libera. Libera di essere tutto ciò che desidero essere, perché tu sei qui, con me, a condividere tutto questo. Sei tu che mi rendi così. Senza di te, niente di tutto questo avrebbe senso."
Marco la osservava, rapito, le mani immobili per un attimo mentre la guardava aprirsi completamente davanti a lui, non solo nel corpo, ma anche nell'anima. La sua voce tremava di emozione mentre rispondeva: "Elena, sei incredibile. Sei tutto ciò che ho sempre desiderato e anche di più. Vedere quanto ti ecciti, quanto ti lasci andare, mi fa impazzire. Voglio che tu mi dica tutto, ogni sensazione , ogni pensiero."
Elena sorrise, un sorriso malizioso ma intriso d'amore. "Ti piace, vero, amore? Vedere come mi prendo tutto, come mi perdo in questo piacere? È per te che lo faccio. Perché so che ti eccita vedere fino a dove posso spingermi. E sai cosa? Mi eccita sapere che ti sto facendo impazzire."
Le sue parole si fecero più intense, più intime, mentre descriveva ogni sensazione fisica che stava vivendo. "Li sento così profondi, Marco... è come se ogni movimento fosse una sinfonia che suona solo per noi. Ma è il tuo sguardo che mi accende di più, che mi fa sentire desiderata come mai prima. Tu sei qui, con me , e questo rende tutto così giusto, così perfetto."
Con un movimento sinuoso, si chinò un poco verso Marco, il respiro accelerato e gli occhi che brillavano di pura passione. "Dimmi cosa vuoi vedere, amore. Dimmi cosa posso fare per farti impazzire ancora di più. Voglio essere tutto per te, voglio che questa sia la notte che non dimenticheremo mai."
Marco, incapace di trattenere il suo desiderio, le rispose con parole che la fecero rabbrividire, ma fu il modo in cui lei accolse tutto che rese quel momento un crescendo di intimità e complicità senza precedenti.
Marco si avvicinò a Elena, il suo sguardo fisso nei suoi occhi pieni di passione. Nonostante la scena intensa che li circondava, il momento che stavano vivendo sembrava racchiudere solo loro dovuti in un vortice di complicità e desiderio. Si chinò lentamente e posò le labbra sulle sue, dolcemente, quasi a volerle trasmettere tutto l'amore che provava per lei. Le loro bocche si incontrarono in un bacio lento ma intenso, un contrasto netto con l'ardore fisico che Elena stava vivendo.
Quando si staccò appena, Marco le accarezzò il viso, il pollice che le sfiorò la guancia. "Amore mio," sussurrò, la voce profonda e roca per l'eccitazione, "sei meravigliosa. Guardarti così... sapere che ti stai lasciando andare completamente perché sai che io sono qui... È la cosa più bella che potessi mai ."
Elena sorrise, ansimante, ma i suoi occhi brillavano di pura adorazione. "Dimmi, Marco... dimmi cosa vuoi vedere. Voglio essere la tua fantasia, voglio essere il tuo tutto."
Marco sorrise e abbassò lo sguardo sulle sue labbra, ancora gonfie dal bacio e dall'azione. "Sai cosa vorrei, amore? Vorrei vederti in spiaggia, di notte, solo noi due... e magari qualcun altro che ci guarda. Tu con quel vestito leggero, trasparente, che non nasconde niente. Vorrei vederti provocare qualcuno, sapendo che sono lì vicino, che tutto quello che fai lo fai per me."
Elena rabbrividì, il corpo che tremava non solo per il piacere fisico, ma per le parole che le stavano entrando nella mente, accendendo nuovi fuochi. "Continua, Marco," sussurrò, mordendosi il labbro. "Dimmi tutto..."
"L'hai mai immaginato, amore?" continuò lui, abbassando la voce in un sussurro intimo. "Una sera in un bar elegante, tu con un abito corto, senza biancheria sotto, seduta al bancone. Io lontano, a guardarti mentre chiunque ti osserva, attratto dal tuo fascino irresistibile. E poi, quando qualcuno si fa avanti, tu lo lasci avvicinare... e io vengo a reclamarti alla fine, come se fossi un tesoro che nessuno può toccare veramente."
Elena gemette piano, il respiro che si faceva più profondo. "Sì... sì, Marco, dimmelo... cosa altro vorresti? Voglio essere tuo in ogni modo possibile."
Marco la guardò negli occhi, il sorriso che si ampliava mentre lasciava che la sua immaginazione prendesse il controllo. "Vorrei vederti in un camerino di un negozio, amore. Provare vestiti, sapendo che quella tenda dietro ci sono io a guardarti. E magari, quando uno degli addetti viene a chiedere se hai bisogno di aiuto, tu lo fai entrare... sapendo che io sono lì fuori, a immaginare tutto."
Elena ansimò più forte, il suo corpo che si muoveva in sintonia con i movimenti dei due uomini intorno a lei. "Dio, Marco... sì. Mi eccita così tanto. Continua, ti prego..."
"Ti vedrei in vacanza, in un villaggio, in mezzo a sconosciuti," continuò Marco, la sua voce che si abbassava in un sussurro roco. "Magari in piscina, con quel costume che lascia poco all'immaginazione. E poi, una sera, ti lasci andare, amore, come solo tu sai fare. Con chiunque ti catturi l'attenzione, mentre io osservo tutto da lontano."
Le mani di Marco si mossero per accarezzare i capelli, il viso, mentre i suoi occhi non lasciavano mai i suoi. "O forse, una notte in macchina, amore. Io alla guida, tu seduta accanto a me, con uno sconosciuto che ti fa compagnia sul sedile posteriore... mentre mi racconti tutto quello che sta succedendo, senza filtri, senza vergogna."
Elena sentiva il desiderio di montare dentro di lei come un'onda incontenibile. La sua voce si fece più tremante, ma non smise di guardarlo. "Marco... Dio, sì. Tutto questo... tutto questo mi fa impazzire. Continua..."
Marco, con un sorriso malizioso, la fissò ancora più intensamente. "E infine, amore mio... ti immagino in un teatro, con me accanto. Il palco vuoto, le luci soffuse. Tu lì, al centro, con solo uno o due spettatori scelti da noi. Una performance privata, dove io ti guardo brillare, sapendo che tutto ciò che fai è per il nostro piacere."
Elena, sempre più travolta dall'estasi, sentiva il calore dei corpi intorno a lei, ma ciò che davvero la mandava in delirio era lo sguardo di Marco, intenso e colmo di desiderio. Ogni parola che lui le sussurrava sembrava accendere nuove scintille dentro di lei.
Si chinò verso di lui, ancora trafelata, e gli sfiorò il viso con una mano tremante. "Marco... ti rendi conto di quanto sia incredibile tutto questo? Ti sto offrendo tutto di me, e tu mi stai regalando il tuo amore in un modo che nessun altro potrebbe. Guardarti mentre ti ecciti per me è il massimo del piacere. "
Marco prese la sua mano e la baciò dolcemente. "Sei tutto per me, Elena. Non c'è niente di più bello di vederti così... libera, felice, viva. Dimmi, amore... cos'altro desideri? Cosa vuoi che facciamo insieme, per rendere questa notte ancora più nostra?"
Elena sorrise, i suoi occhi brillavano di un'energia quasi selvaggia. "Voglio tutto, Marco. Voglio che questa notte sia l'inizio di una nuova storia per noi... Voglio osare di più, spingermi oltre. Per te. Per noi."
scritto il
2025-01-16
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