Come sono diventata un oggetto 10

di
genere
dominazione

Per chiunque voglia contattarmi ricordo che Giulia è un personaggio di mia invenzione, io scrittore sono un ragazzo. La mia mail: genio20002.genio20002@gmail.com


Oggi vi racconto di quella che forse è l'esperienza più sbagliata sino ad ora, e questo la dice lunga, visto le altre che ho passato. E proprio perché è qualcosa di così sbagliato, controverso, l'ho trovato all'inizio strano, ma poi estremamente eccitante.
Sono le 6 del pomeriggio, oggi sono stata tutto il giorno al mare, sono un po' scottata essendo quasi la mia prova volta in spiaggia quest'anno. Fa un caldo assurdo. Sono sulla fermata che aspetto l'autobus, le mie amiche hanno preso il treno visto che abitano più lontano di me.
Una volta che arriva spero con tutta me stessa che abbia l'aria condizionata, ma rimango delusa. Un caldo asfissiante e soprattutto un casino di gente tutta attaccata. Sarà una tortura. Ciò che non sapevo era la piega che avrebbe preso quel viaggio.
Intorno a me ho notato che tutte le ragazze sono vestite quasi come me, shorts di jeans, scarpe da ginnastica bianche e un top, nel mio caso è rosso, leggermente bagnato visto che sotto ho ancora il costume.
Pure i capelli li ho ancora leggermente umidi. Visto che c'è pochissimo spazio mi tolgo anche lo zaino con l'asciugamano mettendolo in mezzo alle gambe. Sono finita praticamente schiacciata in fondo, il busto mezzo appoggiato alla coda del bus e mezzo appoggiato ad un seggiolino. Mentre aspetto la mia fermata scorro quei pochi messaggi con Mike nella speranza torni a farsi vivo, non è ancora successo dopo quella notte.
Dopo circa due fermate mi sento sempre più stretta. C'è talmente tanta gente che qualcuno dietro di me è finito completamente appiccicato. Non ci faccio molto caso, sino a quando questa persona fa aderire il suo bacino al mio culo, può sembrare un gesto involontario vista la folla, ma sembra altro. Continuo a far finta di nulla. I miei dubbi sono confermati quando inizia a strusciarsi contro me, e inizio a sentire una mezza erezione sotto i pantaloni dello sconosciuto.
Rimango immobile, troppo assurda come situazione. Non riesco ad allontanarlo, non riesco nemmeno a reagire. Al mio corpo va bene così. Faccio finta di non aver sentito nulla, continuando a scorrere i messaggi.
Alla fermata successiva lo sconosciuto si fa più intraprendere, abbassa una delle mani che usava per tenersi sul mio fianco. Il fatto di essere in un angolino del bus lo aiuta molto, nessuno è in grado di capire cosa stia facendo.
Ancora una volta non reagisco, in fondo può essere che abbia perso l'equilibrio. Ma evidentemente non è così. La sua mano si fa più audace, sale dal mio fianco sino ad arrivarmi poco sotto le tette, coperte da costume e top.
Ora mi sono totalmente chiare le intenzioni, provo ad allontanare la mano ma essendo chiusa in questo angolino lui fa più pressione e non riesco a fare alcun movimento. Nonostante stia facendo tutto ciò senza il mio consenso, o forse con un tacito consenso, il mio corpo sta reagendo, se possibile sono ancora più accaldata, la mia mente perversa si chiede dove voglia arrivare questo sconosciuto impertinente.
Quindi accetto il mio destino, attendendo la prossima mossa. Che non si fa attendere. Una volta che ha capito la mia tacita volontà di non ribellarmi fa risalire ancora la mano e mi strizza le tette da sopra il tessuto. Come conseguenza sento qualche gocciolina del costume che mi scende sull'addome, accendendo ancora di più i miei sensi.
Chiudo gli occhi per lasciarmi trasportare, e la mano dello sconosciuto si infila sotto il top giocando direttamente cone mie tette, senza più nessuno strato di mezzo. Il mio istinto sta lentamente prendendo il sopravvento sulla ragione.
Senza rendermene conto inizio a muovere i fianchi sulla sua erezione. Evidentemente questo lo sorprende visto che mi tòglie anche l'altra mano con cui si teneva, per bloccarmi.
Toglie la mano da sotto reggiseno e la fa scendere piano piano verso i miei shorts. Dubito però riesca a entrare visto che sono molto stretti. Infatti prova ma non ha sufficiente spazio per la mano. Allora penso che demorderà, in fondo siamo in pubblico non può mica fare come se nulla fosse.
Invece...
Invece sento che armeggia con il bottone e la zip. Mi impanico leggermente, cerco di spostargli la mano senza risultato, quindi mi apre gli shorts. Ho gli occhi stralunati, non immaginavo. Con una mano cerco di tenerli su mentre lui se ne frega e infila subito la mano dentro alla parte di sotto del mio costume. È tutto estremamente complesso, non riesco a concentrarmi su tutto, non voglio essere vista, non voglio che mi cadano gli shorts, ma nonostante questo il mio cervello è concentrato solo sulle sue dita che mi sfiorano il clitoride.
Non voglio nemmeno gemere per paura di essere sentita, cerco di reprimere il piacere che sale, e questo mi crea solo un senso di enorme frustrazione che mi fa lacrimare gli occhi. Anche perché il piacere sta vincendo. Ogni tanto non riesco a trattenermi.
E infatti la mia più grande paura si trasforma in realtà. Davanti a me sull'unico seggiolino che potrebbe vedermi, c'è un ragazzo che ha capito tutto, e si sta godendo lo spettacolo. Ha visto le mani dello sconosciuto, sente i miei rumori, vede il mio viso rossissimo, e la difficoltà che ho nel trattenermi. Vede tutto e se lo gode. Provo una vergogna mai provata prima.
In un attimo di lucidità vedo la porta in fondo, vicino a me, aperta, riesco a sgattaiolare via senza che gli shorts finiscano per terra. Li vicino c'è un vicoletto, mi dirigo li per riprendere fiato. Per mia sfortuna l'autobus non ha chiuso le porte alle mie spalle, lo sconosciuto così ha il tempo di reagire e mi segue, arrivandomi di nuovo alle spalle, appoggiando le mani ancora sui miei fianchi.
Alle nostre spalle una voce: "Hey amico, ho visto sul bus, posso unirmi a te e scopare sta troia?"
L'uomo alle mie spalle dice: "Certo"
Davanti a me quindi si palesa il ragazzo seduto sul seggiolino in fondo. In compenso non ho ancora visto il viso dell'uomo che ha iniziato questo gioco, provo a girarmi ma vengo bloccata. Il ragazzo di fronte a me strattona via la mia mano che teneva gli shorts facendoli cadere a terra. Quello dietro così mi stringe nella sua morsa, infilando di nuovo la mano sotto il costume. Questa volta non faccio nulla per trattenermi e inizio a gemere. Il ragazzo davanti a me invece prende il top e il reggiseno e me li alza scoprendomi le tette e iniziando a succhiare. Questa posizione dura molto poco, infatti entrambi vogliono di più. Si staccano e quello dietro mi fa piegare a 90, mi abbassano il costume e, dopo essersi spogliati, sento il cazzo che mi passa sulle grandi labbra. Davanti a me il ragazzo si abbassa i pantaloni e mi mette il cazzo davanti alla faccia. Vengo penetrata e nello stesso istante mi passò la lingua sulle labbra assaporando cosa sarebbe successo da lì a poco, infatti anche l'altro cazzo mi entra in bocca.
Entrambi sono vicini al limite. Sento ancora due spinte decise dentro la mia figa e poi una sensazione di calore, lo sconosciuto mi è venuto dentro. Il ragazzo di fronte a me non ha ancora terminato, quindi per aiutarlo a venire mi inginocchio mettendoci più impegno nel mio pompino. Così finalmente anche lui riesce a venirmi in bocca. Mi giro per vedere l'altro sconosciuto che mi stava scopando, ma non c'è più. Il tempo di finire il pompino che è scappato via. Il ragazzo di fronte a me, un mio coetaneo, invece mi chiede il numero di telefono dopo averci pensato ed essermi risistemata glielo lascio. Chissà magari in futuro...
scritto il
2025-01-03
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