Extraterrestre capitolo due
di
AngelicaBella
genere
fantascienza
Capitolo 2:
Sandra giaceva ancora tra le braccia dello sconosciuto, il corpo sfinito, ma la mente era un turbine di pensieri. Il calore del pomeriggio di Ferragosto si era lentamente dissolto, sostituito da una brezza serale che penetrava attraverso la finestra aperta, rinfrescando la stanza satura del loro odore. La pace che aveva sentito subito dopo il loro incontro si stava sgretolando, lasciando spazio a una sensazione di incertezza.
L'uomo accanto a lei, finora un enigma di seduzione e potere, sembrava diverso ora. Era sempre affascinante, ma c'era qualcosa nei suoi occhi, uno scintillio che non aveva notato prima. Come se lui sapesse qualcosa che lei ancora ignorava. E poi, con la voce che aveva il tono di una carezza, lui parlò.
"Sandra, devo dirti una cosa. Qualcosa che non potrai mai dimenticare."
Le parole erano pronunciate con una calma che non riusciva a tranquillizzarla, e Sandra sentì il cuore batterle più forte nel petto. Si girò a guardarlo, trovando i suoi occhi ipnotici fissi nei suoi, e in quel momento, ogni pensiero di fuga o di resistenza sembrò dissolversi.
"Non sono quello che sembro, Sandra," continuò lui, la voce che vibrava di una sincerità disarmante. "Non sono di questo mondo."
Sandra lo fissò, le parole che risuonavano nella sua testa come un’eco impossibile. Un pensiero fugace le attraversò la mente: forse stava sognando, forse tutto questo era una fantasia alimentata dal caldo e dalla solitudine. Ma qualcosa nel tono di lui, nella calma con cui parlava, le faceva capire che non stava mentendo.
"Vengo da un altro pianeta, lontano, molto lontano da qui. Sono stato mandato sulla Terra con uno scopo preciso."
Sandra sentì un brivido lungo la schiena. La sua mente lottava per comprendere la portata di ciò che stava ascoltando, ma i suoi occhi non potevano staccarsi dai suoi, che la fissavano con una profondità ipnotica. C’era una forza in quei suoi occhi, una promessa, e in qualche modo sapeva che non aveva scelta se non ascoltarlo.
"Sono stato inviato qui per trovare una giovane donna, una donna che possa accogliere la nostra stirpe. Sei stata scelta, Sandra. Sei tu quella destinata a portare avanti la nostra specie."
Le parole erano pesanti come macigni, e Sandra si sentì soffocare dal loro significato. Il pensiero di portare dentro di sé qualcosa di alieno, qualcosa che non apparteneva a questo mondo, la terrorizzava. Ma allo stesso tempo, c'era una parte di lei, nascosta in profondità, che si sentiva stranamente lusingata, scelta per qualcosa di così grande, così al di là della comprensione umana.
"Perché io?" riuscì a sussurrare, la voce rotta dall'emozione.
L’uomo le accarezzò il viso con dolcezza, i suoi occhi che non la lasciavano, come se volesse trasmetterle tutto il suo calore e la sua sicurezza. "Perché sei speciale, Sandra. Sei stata scelta per la tua forza, per la tua bellezza interiore. Il nostro incontro non è stato un caso. Era destino."
Le parole "era destino" riecheggiarono nella mente di Sandra. Il suo terrore cominciò a trasformarsi in qualcos'altro, un desiderio inconfessabile, un impulso primordiale che non riusciva a spiegarsi. Era come se qualcosa di profondo dentro di lei stesse rispondendo al richiamo di lui, qualcosa che non poteva ignorare.
Poi, l’uomo si avvicinò ancora di più, la sua bocca vicina al suo orecchio. "Non devi avere paura, Sandra. Ti renderò felice, ti darò tutto ciò che desideri. E tu mi darai ciò di cui ho bisogno."
Sandra sentì il suo corpo rispondere a quelle parole, come se la sua stessa essenza stesse risuonando con la verità che lui stava rivelando. Non era più solo un uomo affascinante, era qualcosa di più, qualcosa di irresistibile.
Gli occhi di lui, ipnotici e profondi, continuavano a fissarla, e Sandra si accorse che il suo terrore stava lentamente svanendo, sostituito da un desiderio crescente. Era come se non potesse fare altro che accettare il suo destino, come se ogni fibra del suo corpo stesse reclamando quel contatto, quella fusione.
Poi, il suo sguardo scese, attirato da un movimento impercettibile. Tra le cosce di lui, vide il suo cazzo ergersi di nuovo, rigido e potente, pronto per lei. Era magnifico come la prima volta, e Sandra sentì il cuore battere forte mentre l’eccitazione tornava a invaderla, molto più potente, molto più primordiale. Ogni timore che aveva avuto si dissipò, sostituito da un desiderio quasi travolgente di sentirlo di nuovo dentro di sé, di permettergli di compiere ciò per cui era stato mandato.
L’uomo la prese con delicatezza, sollevandola leggermente mentre si posizionava sopra di lei. Sandra non poteva fare altro che arrendersi a quel momento, lasciandosi guidare dal piacere che la consumava, sapendo che stava per accogliere in sé qualcosa di completamente nuovo, qualcosa che l’avrebbe cambiata per sempre.
Quando lui la penetrò di nuovo, Sandra gemette di piacere, sentendo la sua figa aprirsi, perfettamente lubrificata dai suoi umori, per accogliere quella potenza aliena che sembrava essere fatta per lei. Ogni spinta era un atto di possesso, ma anche un dono. Sentì la forza di lui dentro di sé, il suo cazzo che si muoveva con precisione, trovando ogni punto che le dava piacere, facendola tremare e contorcersi sotto di lui.
Il ritmo aumentò, le loro pelli bagnate di sudore, i corpi che si cercavano e si trovavano in un’armonia perfetta. Sandra si sentiva sopraffatta, eppure completamente presente, ogni parte di lei in sintonia con quello che stava accadendo. Sapeva che stava per essere trasformata, che questo incontro non era solo fisico, ma spirituale, cosmico.
Mentre l'orgasmo la travolgeva, più potente di qualsiasi altro avesse mai provato, Sandra sentì che stava accogliendo in sé non solo il piacere, ma una nuova vita, una nuova essenza. Il pensiero che dentro di lei potesse crescere qualcosa di alieno non la spaventava più; la riempiva di una gioia profonda, di un senso di completezza che non aveva mai conosciuto.
Quando finalmente si abbandonarono, esausti, l’uomo la tenne stretta a sé, sussurrandole parole che la rassicuravano, che le promettevano felicità e amore eterno. E Sandra, con il cuore ancora palpitante, si addormentò tra le sue braccia, sapendo che aveva accettato il suo destino e che non avrebbe voluto nulla di diverso.
Sandra giaceva ancora tra le braccia dello sconosciuto, il corpo sfinito, ma la mente era un turbine di pensieri. Il calore del pomeriggio di Ferragosto si era lentamente dissolto, sostituito da una brezza serale che penetrava attraverso la finestra aperta, rinfrescando la stanza satura del loro odore. La pace che aveva sentito subito dopo il loro incontro si stava sgretolando, lasciando spazio a una sensazione di incertezza.
L'uomo accanto a lei, finora un enigma di seduzione e potere, sembrava diverso ora. Era sempre affascinante, ma c'era qualcosa nei suoi occhi, uno scintillio che non aveva notato prima. Come se lui sapesse qualcosa che lei ancora ignorava. E poi, con la voce che aveva il tono di una carezza, lui parlò.
"Sandra, devo dirti una cosa. Qualcosa che non potrai mai dimenticare."
Le parole erano pronunciate con una calma che non riusciva a tranquillizzarla, e Sandra sentì il cuore batterle più forte nel petto. Si girò a guardarlo, trovando i suoi occhi ipnotici fissi nei suoi, e in quel momento, ogni pensiero di fuga o di resistenza sembrò dissolversi.
"Non sono quello che sembro, Sandra," continuò lui, la voce che vibrava di una sincerità disarmante. "Non sono di questo mondo."
Sandra lo fissò, le parole che risuonavano nella sua testa come un’eco impossibile. Un pensiero fugace le attraversò la mente: forse stava sognando, forse tutto questo era una fantasia alimentata dal caldo e dalla solitudine. Ma qualcosa nel tono di lui, nella calma con cui parlava, le faceva capire che non stava mentendo.
"Vengo da un altro pianeta, lontano, molto lontano da qui. Sono stato mandato sulla Terra con uno scopo preciso."
Sandra sentì un brivido lungo la schiena. La sua mente lottava per comprendere la portata di ciò che stava ascoltando, ma i suoi occhi non potevano staccarsi dai suoi, che la fissavano con una profondità ipnotica. C’era una forza in quei suoi occhi, una promessa, e in qualche modo sapeva che non aveva scelta se non ascoltarlo.
"Sono stato inviato qui per trovare una giovane donna, una donna che possa accogliere la nostra stirpe. Sei stata scelta, Sandra. Sei tu quella destinata a portare avanti la nostra specie."
Le parole erano pesanti come macigni, e Sandra si sentì soffocare dal loro significato. Il pensiero di portare dentro di sé qualcosa di alieno, qualcosa che non apparteneva a questo mondo, la terrorizzava. Ma allo stesso tempo, c'era una parte di lei, nascosta in profondità, che si sentiva stranamente lusingata, scelta per qualcosa di così grande, così al di là della comprensione umana.
"Perché io?" riuscì a sussurrare, la voce rotta dall'emozione.
L’uomo le accarezzò il viso con dolcezza, i suoi occhi che non la lasciavano, come se volesse trasmetterle tutto il suo calore e la sua sicurezza. "Perché sei speciale, Sandra. Sei stata scelta per la tua forza, per la tua bellezza interiore. Il nostro incontro non è stato un caso. Era destino."
Le parole "era destino" riecheggiarono nella mente di Sandra. Il suo terrore cominciò a trasformarsi in qualcos'altro, un desiderio inconfessabile, un impulso primordiale che non riusciva a spiegarsi. Era come se qualcosa di profondo dentro di lei stesse rispondendo al richiamo di lui, qualcosa che non poteva ignorare.
Poi, l’uomo si avvicinò ancora di più, la sua bocca vicina al suo orecchio. "Non devi avere paura, Sandra. Ti renderò felice, ti darò tutto ciò che desideri. E tu mi darai ciò di cui ho bisogno."
Sandra sentì il suo corpo rispondere a quelle parole, come se la sua stessa essenza stesse risuonando con la verità che lui stava rivelando. Non era più solo un uomo affascinante, era qualcosa di più, qualcosa di irresistibile.
Gli occhi di lui, ipnotici e profondi, continuavano a fissarla, e Sandra si accorse che il suo terrore stava lentamente svanendo, sostituito da un desiderio crescente. Era come se non potesse fare altro che accettare il suo destino, come se ogni fibra del suo corpo stesse reclamando quel contatto, quella fusione.
Poi, il suo sguardo scese, attirato da un movimento impercettibile. Tra le cosce di lui, vide il suo cazzo ergersi di nuovo, rigido e potente, pronto per lei. Era magnifico come la prima volta, e Sandra sentì il cuore battere forte mentre l’eccitazione tornava a invaderla, molto più potente, molto più primordiale. Ogni timore che aveva avuto si dissipò, sostituito da un desiderio quasi travolgente di sentirlo di nuovo dentro di sé, di permettergli di compiere ciò per cui era stato mandato.
L’uomo la prese con delicatezza, sollevandola leggermente mentre si posizionava sopra di lei. Sandra non poteva fare altro che arrendersi a quel momento, lasciandosi guidare dal piacere che la consumava, sapendo che stava per accogliere in sé qualcosa di completamente nuovo, qualcosa che l’avrebbe cambiata per sempre.
Quando lui la penetrò di nuovo, Sandra gemette di piacere, sentendo la sua figa aprirsi, perfettamente lubrificata dai suoi umori, per accogliere quella potenza aliena che sembrava essere fatta per lei. Ogni spinta era un atto di possesso, ma anche un dono. Sentì la forza di lui dentro di sé, il suo cazzo che si muoveva con precisione, trovando ogni punto che le dava piacere, facendola tremare e contorcersi sotto di lui.
Il ritmo aumentò, le loro pelli bagnate di sudore, i corpi che si cercavano e si trovavano in un’armonia perfetta. Sandra si sentiva sopraffatta, eppure completamente presente, ogni parte di lei in sintonia con quello che stava accadendo. Sapeva che stava per essere trasformata, che questo incontro non era solo fisico, ma spirituale, cosmico.
Mentre l'orgasmo la travolgeva, più potente di qualsiasi altro avesse mai provato, Sandra sentì che stava accogliendo in sé non solo il piacere, ma una nuova vita, una nuova essenza. Il pensiero che dentro di lei potesse crescere qualcosa di alieno non la spaventava più; la riempiva di una gioia profonda, di un senso di completezza che non aveva mai conosciuto.
Quando finalmente si abbandonarono, esausti, l’uomo la tenne stretta a sé, sussurrandole parole che la rassicuravano, che le promettevano felicità e amore eterno. E Sandra, con il cuore ancora palpitante, si addormentò tra le sue braccia, sapendo che aveva accettato il suo destino e che non avrebbe voluto nulla di diverso.
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