La nuova capa 6
di
Adam82ne
genere
dominazione
Finito di cenare andammo sul divano, Greta sempre nella poltrona , come su un trono, chiacchierammo un po’ con i calici sempre pieni, il vino che aveva portato era senza etichetta ma era delizioso , dolce e forte come piace a me , io ne approfittai non solo perché era buono ma soprattutto perché volevo togliere qualsiasi freno inibitorio, sentivo che sarebbe stata una notte epica.
“Ti consiglio di non esagerare , quel vino è molto forte …. Almeno che non vuoi passare la notte a dormire “
Greta disse quelle parole con un tono canzonatorio ….quasi dolce, la guardai negli occhi ma non riuscii a sostenere lo sguardo, quegli occhi erano arrapatamente inquietanti , abbassai lo sguardo e una scarica elettrica mi percorse la schiena, posai il calice mezzo pieno sul tavolino.
“Allora bonza mi dici come si è tagliata il labbro questa troietta?”
Io ebbi un’altra scarica alla schiena, sentivo il cuore battere forte.
Greta sollevò il sopracciglio sottile come le sue labbra in attesa di una risposta.
Con lo sguardo basso Clara spiegó cosa fosse successo nei minimi particolari, lei ascoltò attentamente senza dire nulla tamburellando con le dita sul bracciolo e fissandola con quegli occhi piccoli e penetranti , di tanto in tanto sorseggiava del vino.
Quando fini il racconto , Greta poggio sul tavolino il calice vuoto e posó lo sguardo su di me
“Troietta è vero?”
Annuii
“Guardami negli occhi e rispondimi “
“Si Greta è tutto vero”
“ Siete due cretine …..Clara lo sai questo cosa comporta? “
“ Si e mi dispiace, faremo attenzione in futuro te lo prometto , quanto a stasera ci penso io tranquilla “
“Sarà meglio per te… credimi “
Greta si alzò , prese lo zaino e andò in camera da letto, rimanendo da sole mi voltai verso Clara e vidi che dal suo vestito si intravedevano i suoi capezzoli , erano cosi duri che sembrava stessero per bucare il vestito, io invece sentivo il cuore impazzito e… le cosce umide, ci eravamo eccitate ….come vacche
”mi sa che questa notte non la dimenticherò mai”pensai
Greta ritonó poco dopo , si era cambiata e già li capii cosa ci sarebbe aspettato , stivali neri fino al ginocchio, minigonna nera di pelle , un reggiseno nero sosteneva una terza così soda e perfetta da porter tenere un bicchiere , aveva un fisico stupendo , tonico e muscoloso con addominali ben definiti ,i capelli biondi erano raccolti in una coda , tra le dita teneva un collare di cuoio largo e nero, ma le cose che più mi colpirono furono due , la prima i tatuaggi, tutto il corpo ad eccezione di testa collo e braccia erano un disegno unico, la seconda cosa erano i peli , era ….. come dire…. Completamente al naturale…. Una peluria chiara e fitta ricopriva le sue gambe e le ascelle , ero esterrefatta , non avevo mai visto una donna pelosa ….almeno non cosi…ma non dava minimamente l’impressione di sciatteria, anzi era curatissima ed emanava un odore dolce e delicato.
Clara si alzò , si mise in ginocchio d’avanti a lei , chinó la testa e spostò i capelli scoprendo il collo , Greta le mise il collare, a quel punto Clara si mise a quattro zampe e rimase ferma li , testa bassa ai suoi piedi.
Greta mi fece segno col dito di avvicinarmi , io mi alzai e mi avvicinai , quando fui di fronte a lei mi misi a quattro zampe anche io , ci mise un guinzaglio e ci fece girare per la stanza come se stesse portando a spasso dei cani …
Si posizionò di fronte a noi , Clara iniziò a leccargli gli stivali , indugiai un secondo di troppo a farlo anche io ma mi arrivò una guinzagliata sulla schiena.
“ lecca troietta…..muoviti!”
Eseguii immediatamente
Tiró una sferzata anche a Clara
“ sei un essere inutile, non solo non sai badare alla tua troietta che si è fatta male come una deficiente ma neanche l’educazione hai saputo insegnargli “
Le diede altre due cinghiare e chinatasi su di lei sputandogli in faccia , là saliva inizió a colare lungo le labbra carnose
“Cosa inutile…lecca la mia saliva. Ti ricordi cosa è successo l’ultima volta che l’hai fatta cadere vero?”
Clara si lecco le labbra e aspettó il parere della padrona.
“ bene cagne andiamo di la”
Ci avviammo verso la palestra , arrivate vicino ai due cani ci fece fermare , ci annusarono e si alzarono scortandoci fino alla palestra , li Greta li fece sedere all’ingresso con un ordine mentre a noi ci portó al centro della stanza legó Clara alla rastrelliera dei pesi e portó me alla panca piatta , la stessa panca dove avevo avuto l’incidente.
“Spogliati e sdraiati di schiena “
Nel frattempo da un armadio prese
una borsa e si posizionò di fianco a me , tiró fuori un paio di guanti in lattice e prese una piccola torcia , iniziò un ispezione accurata dai capelli per poi passare agli occhi
“ togli le lenti”
Controlló le orecchie
“Leva quegli orecchini”
“Apri la bocca”
Ispezionó attentamente denti e cavo orale.
“La bocca è inutilizzabile “
Lo disse premendo sul taglio facendomi un male assurdo
Scese ancora
“Via braccialetto a anelli”
Mi controllo anche il seno l’ombelico gambe e piedi
“Via quell’affare dalla caviglia “
Prese qualcosa dalla borsa
“Apri le gambe”
Mi Infilò prima due dita roteandole e poi qualcosa di freddo
“ infezioni o infiammazioni di recente?”
“ no assolutamente “
Dissi io prontamente
Mi odoró la vagina
“ va bene va bene , ora girati in ginocchio e allarga le chiappe “
Controlló ogni centimetro, diede un occhio ai lividi ormai quasi del tutto assorbiti poi mi ispezionò anche il buco e l’interno con l’aiuto di un divaricatore.
“Quando l’ultimo clistere?”
“Poco prima che tu arrivassi “
Fece un gesto di approvazione, poi prese una boccetta e mi spruzzó qualcosa addosso, aveva un odore strano che non riuscii a definire , mi arrivò una manata sulla chiappa e portandomi al guinzaglio alla rastrelliera mi legò vicino a Clara che mi guardò e mi sorrise.
“Dimenticati di avere una bocca troietta ”
Mi sorrise per la prima volta e volse l’attenzione verso Clara , la slegó e la portò alla panca , lei non ebbe bisogno di spiegazioni, si spogliò e si sdraió facendosi controllare come me , alla fine anche a lei spruzzó quella roba e anche lei fu riportata alla rastrelliera.
Greta andò in soggiorno per un po’ di tempo , dieci quindici minuti, tornó trascinandosi la poltrona , delle coperte dall’aria vissuta , una valigetta piccola, posizionó la poltrona vicino la panca dove ripose la valigetta e il vino con i calici ,stese le coperte per terra e ci ordinò di andarci sopra mentre lei si sedette sulla poltrona .
“Bene…. Rotolatevi sulle coperte e venite qui a bere qualcosa con me”
Ci sdraiamo sulle coperte e ci rotolammo, se l’aspetto era vissuto l’odore non era da meno, odoravano di cane bagnato e li capii , ero… ero … scioccata, si sapevo di queste pratiche e più di una volta ci avevo pure fantasticato , una volta addirittura sognato ma da qui a farlo nella realtà ce ne passa
“Posso dire una cosa?”
Lo dissi timidamente quasi con timore
“Dimmi pure”
“È quello che penso io”
Mi voltai verso i due cagnoloni che ormai avevano perso la loro pacatezza che li aveva contraddistinti tutta la serata.
Greta brució con lo sguardo Clara che si salvó in calcio d’angolo….. quasi …
“Cosa inutile immagino che eri occupata a godere come una scrofa in calore per dirgli tutto “
“Greta volevo fare una sorpresa a Chiara ti assicuro che è una ragazza a posto di cui mi fido ciecamente, garantisco io per lei …. E tu sai benissimo cosa significhi questa parola per noi”
Greta continuó a guardarla poi togliendosi un pelucchio immaginario dal reggiseno disse
“ e va bene… ma sappi che ti toccherà la punizione del messicano per questo”
“ ne sono consapevole Greta , considerala come prova della fiducia che ho nei confronti della nostra amica”
Greta si avvicinò a me e andò per togliermi il collare ma la bloccai con la mano
“ sei sicura Chiara?”
“Si e…. anche io voglio essere punita come …. Clara … se punisci la mia padrona vorrà dire che dovrai punire anche me”
Mi guardarono tutte e due a bocca aperta , lo sguardo glaciale di Greta ora era colmo d’ammirazione.
“È molto dura come punizione “
“ non mi interessa “
Bevemmo un calice di vino tutto d’un fiato, dopodiché Clara mi diede una gomitata e mi fece l’occhiolino e prendendomi per mano andammo a gettarci sulle coperte
“Un attimo solo ragazze “
Greta gettò un bavaglio con la palla ordinando a Clara di mettermelo .
“Lo faccio anche per te ragazza “
Annuii mentre mi veniva indossato , a quel punto io e la mia Clara iniziammo a giocare , io mi sdraiai di schiena e lei si sedette sulla mia pancia bloccandomi le braccia e guardandomi con lussuria si avvicinò lentamente, iniziò a baciarmi e leccarmi la guancia, scese lungo il collo con la lingua donandomi un brivido di piacere.
“ come vorrei baciarti e mord… succhiarti la lingua “
Lo disse accarezzando la palla che avevo in bocca, fece calare della saliva dai buchi per respirare, mandai giù.
Arrivo alle mie tette e iniziò a succhiare e mordicchiare i capezzoli duri e appuntiti come spilli , li strizzó donandomi del doloroso piacere , scese ancora con la punta della lingua fino all’ombelico, lo leccó prima sui bordi e poi dentro con i suoi capelli che solleticavano i miei fianchi arrivò tra le mie cosce già bagnate dalla mia patatina carica di umori.
Nel frattempo Greta aveva chiamato di fianco a se Tuco e Ari che si misero uno alla sua destra e uno alla sua sinistra , gli accarezzava la testa e le orecchie seduta sul divano con le gambe accavallate, la guardai partendo dai piedi e notai che sotto la gonna cortissima non aveva le mutandine, una foresta di peli chiari ne facevano le veci, mi girai verso Clara che continuava a girare intorno alla mia fica con la lingua come un avvoltoio , mi leccava l’intero coscia assaporando i miei succhi di provenienza vicina , pensai a quanto mi stesse facendo penare e desiderare l’orgasmo tanto desiderato, così la girai salendo sopra di lei e le misi la patata in faccia muovendomi sensualmente, mi stropicciavo i capezzoli e mi palpavo il seno mentre ondeggiavo sul suo viso come uno splendido smorza candela , chiusi gli occhi sentendolo finalmente arrivare ma mi ritrovai a terra la stronza mi aveva fregato di nuovo , presi a pugni il pavimento insultandola , ma la palla in bocca mi impediva di farmi capire, non solo , mi prese per il culo
“ dillo con parole tue….. ops non puoi usare la tua boccuccia neanche per questo…. Ma come mi dispiace “.
Copio la mia posizione sedendosi sulla mia faccia ma con la differenza che il suo peso non proprio piuma mi impediva qualsiasi movimento, riuscii però a liberarmi un braccio e con un lavoro degno delle migliori contorsioniste riuscii a dargli un pizzicotto sulle grandi labbra, saltò insultandomi e per rappresaglia mi morse il ditone del piede, ormai non era più il sesso delicato e dolce come era iniziato ma una lotta saffica senza esclusione di colpi…. All’ultimo umore ( vaginale) , tutto questo era molto gradito all’austera e glaciale Greta che abbandonate le teste dei due cagnoloni si tirò su la gonnellina e con le sue dita sottili dava godimento al suo clitoride nascosto nella boscaglia,la lotta non finì col mio ditone addentato perché mentre lo aveva ancora in bocca la presi per i capelli e tirai talmente forte che cadde di lato, una ciocca mi rimase tra le dita , le saltai di sopra e approfittando delle gambe aperte le schiaffeggiai la patata ma… questa volta lei non reagì anzi allargó ancora di più le gambe , era talmente bagnata che sembrava che di schiaffeggiare una pozzanghera , lei sollevatasi un po’ iniziò a leccarmela e a giocare col mio buchino infilandoci tre dita , ecco l’orgasmo farsi di nuovo strada , ma indovinate un po’? Si blocco come al suo solito sul più bello e non solo! Mi strinse la testa con le gambe , quasi mi soffocó contro il suo pube, battei i palmi sul pavimento arrendendomi, era una lotta impari fin dall’inizio sia per la stazza sia perché non potevo usare la bocca.
E Greta? Beh lei dopo un super ditalino si sedette per terra e preparó Tuco e Ari alla monta , già mentre la loro padroncina si sgrillettava allegramente intravidi qualcosa di rosso sotto le loro pance pelose , massaggiava i testicoli e loro erano pronti a soddisfare le loro cagne in calore , bastava solo un cenno .
Comunque…. Dopo la fine della lotta io ero piegata con il culo all’insù a cercare aria dopo il tentato soffocamento da parte di Clara che si avvicinò a me nella stessa posizione per sincerarsi se stessi bene visto che tossire con una palla in bocca non è proprio il massimo….. Greta prese la palla al balzo e con un ordine secco fece partire i cani che saltarono sopra di noi .
Sentii il corpo possente di Aru su di me che poggiatosi con le zampe anteriori sulla mia schiena, inizió cercando la posizione giusta, ovviamente graffiandomi, andai nel panico ……
Continua……
“Ti consiglio di non esagerare , quel vino è molto forte …. Almeno che non vuoi passare la notte a dormire “
Greta disse quelle parole con un tono canzonatorio ….quasi dolce, la guardai negli occhi ma non riuscii a sostenere lo sguardo, quegli occhi erano arrapatamente inquietanti , abbassai lo sguardo e una scarica elettrica mi percorse la schiena, posai il calice mezzo pieno sul tavolino.
“Allora bonza mi dici come si è tagliata il labbro questa troietta?”
Io ebbi un’altra scarica alla schiena, sentivo il cuore battere forte.
Greta sollevò il sopracciglio sottile come le sue labbra in attesa di una risposta.
Con lo sguardo basso Clara spiegó cosa fosse successo nei minimi particolari, lei ascoltò attentamente senza dire nulla tamburellando con le dita sul bracciolo e fissandola con quegli occhi piccoli e penetranti , di tanto in tanto sorseggiava del vino.
Quando fini il racconto , Greta poggio sul tavolino il calice vuoto e posó lo sguardo su di me
“Troietta è vero?”
Annuii
“Guardami negli occhi e rispondimi “
“Si Greta è tutto vero”
“ Siete due cretine …..Clara lo sai questo cosa comporta? “
“ Si e mi dispiace, faremo attenzione in futuro te lo prometto , quanto a stasera ci penso io tranquilla “
“Sarà meglio per te… credimi “
Greta si alzò , prese lo zaino e andò in camera da letto, rimanendo da sole mi voltai verso Clara e vidi che dal suo vestito si intravedevano i suoi capezzoli , erano cosi duri che sembrava stessero per bucare il vestito, io invece sentivo il cuore impazzito e… le cosce umide, ci eravamo eccitate ….come vacche
”mi sa che questa notte non la dimenticherò mai”pensai
Greta ritonó poco dopo , si era cambiata e già li capii cosa ci sarebbe aspettato , stivali neri fino al ginocchio, minigonna nera di pelle , un reggiseno nero sosteneva una terza così soda e perfetta da porter tenere un bicchiere , aveva un fisico stupendo , tonico e muscoloso con addominali ben definiti ,i capelli biondi erano raccolti in una coda , tra le dita teneva un collare di cuoio largo e nero, ma le cose che più mi colpirono furono due , la prima i tatuaggi, tutto il corpo ad eccezione di testa collo e braccia erano un disegno unico, la seconda cosa erano i peli , era ….. come dire…. Completamente al naturale…. Una peluria chiara e fitta ricopriva le sue gambe e le ascelle , ero esterrefatta , non avevo mai visto una donna pelosa ….almeno non cosi…ma non dava minimamente l’impressione di sciatteria, anzi era curatissima ed emanava un odore dolce e delicato.
Clara si alzò , si mise in ginocchio d’avanti a lei , chinó la testa e spostò i capelli scoprendo il collo , Greta le mise il collare, a quel punto Clara si mise a quattro zampe e rimase ferma li , testa bassa ai suoi piedi.
Greta mi fece segno col dito di avvicinarmi , io mi alzai e mi avvicinai , quando fui di fronte a lei mi misi a quattro zampe anche io , ci mise un guinzaglio e ci fece girare per la stanza come se stesse portando a spasso dei cani …
Si posizionò di fronte a noi , Clara iniziò a leccargli gli stivali , indugiai un secondo di troppo a farlo anche io ma mi arrivò una guinzagliata sulla schiena.
“ lecca troietta…..muoviti!”
Eseguii immediatamente
Tiró una sferzata anche a Clara
“ sei un essere inutile, non solo non sai badare alla tua troietta che si è fatta male come una deficiente ma neanche l’educazione hai saputo insegnargli “
Le diede altre due cinghiare e chinatasi su di lei sputandogli in faccia , là saliva inizió a colare lungo le labbra carnose
“Cosa inutile…lecca la mia saliva. Ti ricordi cosa è successo l’ultima volta che l’hai fatta cadere vero?”
Clara si lecco le labbra e aspettó il parere della padrona.
“ bene cagne andiamo di la”
Ci avviammo verso la palestra , arrivate vicino ai due cani ci fece fermare , ci annusarono e si alzarono scortandoci fino alla palestra , li Greta li fece sedere all’ingresso con un ordine mentre a noi ci portó al centro della stanza legó Clara alla rastrelliera dei pesi e portó me alla panca piatta , la stessa panca dove avevo avuto l’incidente.
“Spogliati e sdraiati di schiena “
Nel frattempo da un armadio prese
una borsa e si posizionò di fianco a me , tiró fuori un paio di guanti in lattice e prese una piccola torcia , iniziò un ispezione accurata dai capelli per poi passare agli occhi
“ togli le lenti”
Controlló le orecchie
“Leva quegli orecchini”
“Apri la bocca”
Ispezionó attentamente denti e cavo orale.
“La bocca è inutilizzabile “
Lo disse premendo sul taglio facendomi un male assurdo
Scese ancora
“Via braccialetto a anelli”
Mi controllo anche il seno l’ombelico gambe e piedi
“Via quell’affare dalla caviglia “
Prese qualcosa dalla borsa
“Apri le gambe”
Mi Infilò prima due dita roteandole e poi qualcosa di freddo
“ infezioni o infiammazioni di recente?”
“ no assolutamente “
Dissi io prontamente
Mi odoró la vagina
“ va bene va bene , ora girati in ginocchio e allarga le chiappe “
Controlló ogni centimetro, diede un occhio ai lividi ormai quasi del tutto assorbiti poi mi ispezionò anche il buco e l’interno con l’aiuto di un divaricatore.
“Quando l’ultimo clistere?”
“Poco prima che tu arrivassi “
Fece un gesto di approvazione, poi prese una boccetta e mi spruzzó qualcosa addosso, aveva un odore strano che non riuscii a definire , mi arrivò una manata sulla chiappa e portandomi al guinzaglio alla rastrelliera mi legò vicino a Clara che mi guardò e mi sorrise.
“Dimenticati di avere una bocca troietta ”
Mi sorrise per la prima volta e volse l’attenzione verso Clara , la slegó e la portò alla panca , lei non ebbe bisogno di spiegazioni, si spogliò e si sdraió facendosi controllare come me , alla fine anche a lei spruzzó quella roba e anche lei fu riportata alla rastrelliera.
Greta andò in soggiorno per un po’ di tempo , dieci quindici minuti, tornó trascinandosi la poltrona , delle coperte dall’aria vissuta , una valigetta piccola, posizionó la poltrona vicino la panca dove ripose la valigetta e il vino con i calici ,stese le coperte per terra e ci ordinò di andarci sopra mentre lei si sedette sulla poltrona .
“Bene…. Rotolatevi sulle coperte e venite qui a bere qualcosa con me”
Ci sdraiamo sulle coperte e ci rotolammo, se l’aspetto era vissuto l’odore non era da meno, odoravano di cane bagnato e li capii , ero… ero … scioccata, si sapevo di queste pratiche e più di una volta ci avevo pure fantasticato , una volta addirittura sognato ma da qui a farlo nella realtà ce ne passa
“Posso dire una cosa?”
Lo dissi timidamente quasi con timore
“Dimmi pure”
“È quello che penso io”
Mi voltai verso i due cagnoloni che ormai avevano perso la loro pacatezza che li aveva contraddistinti tutta la serata.
Greta brució con lo sguardo Clara che si salvó in calcio d’angolo….. quasi …
“Cosa inutile immagino che eri occupata a godere come una scrofa in calore per dirgli tutto “
“Greta volevo fare una sorpresa a Chiara ti assicuro che è una ragazza a posto di cui mi fido ciecamente, garantisco io per lei …. E tu sai benissimo cosa significhi questa parola per noi”
Greta continuó a guardarla poi togliendosi un pelucchio immaginario dal reggiseno disse
“ e va bene… ma sappi che ti toccherà la punizione del messicano per questo”
“ ne sono consapevole Greta , considerala come prova della fiducia che ho nei confronti della nostra amica”
Greta si avvicinò a me e andò per togliermi il collare ma la bloccai con la mano
“ sei sicura Chiara?”
“Si e…. anche io voglio essere punita come …. Clara … se punisci la mia padrona vorrà dire che dovrai punire anche me”
Mi guardarono tutte e due a bocca aperta , lo sguardo glaciale di Greta ora era colmo d’ammirazione.
“È molto dura come punizione “
“ non mi interessa “
Bevemmo un calice di vino tutto d’un fiato, dopodiché Clara mi diede una gomitata e mi fece l’occhiolino e prendendomi per mano andammo a gettarci sulle coperte
“Un attimo solo ragazze “
Greta gettò un bavaglio con la palla ordinando a Clara di mettermelo .
“Lo faccio anche per te ragazza “
Annuii mentre mi veniva indossato , a quel punto io e la mia Clara iniziammo a giocare , io mi sdraiai di schiena e lei si sedette sulla mia pancia bloccandomi le braccia e guardandomi con lussuria si avvicinò lentamente, iniziò a baciarmi e leccarmi la guancia, scese lungo il collo con la lingua donandomi un brivido di piacere.
“ come vorrei baciarti e mord… succhiarti la lingua “
Lo disse accarezzando la palla che avevo in bocca, fece calare della saliva dai buchi per respirare, mandai giù.
Arrivo alle mie tette e iniziò a succhiare e mordicchiare i capezzoli duri e appuntiti come spilli , li strizzó donandomi del doloroso piacere , scese ancora con la punta della lingua fino all’ombelico, lo leccó prima sui bordi e poi dentro con i suoi capelli che solleticavano i miei fianchi arrivò tra le mie cosce già bagnate dalla mia patatina carica di umori.
Nel frattempo Greta aveva chiamato di fianco a se Tuco e Ari che si misero uno alla sua destra e uno alla sua sinistra , gli accarezzava la testa e le orecchie seduta sul divano con le gambe accavallate, la guardai partendo dai piedi e notai che sotto la gonna cortissima non aveva le mutandine, una foresta di peli chiari ne facevano le veci, mi girai verso Clara che continuava a girare intorno alla mia fica con la lingua come un avvoltoio , mi leccava l’intero coscia assaporando i miei succhi di provenienza vicina , pensai a quanto mi stesse facendo penare e desiderare l’orgasmo tanto desiderato, così la girai salendo sopra di lei e le misi la patata in faccia muovendomi sensualmente, mi stropicciavo i capezzoli e mi palpavo il seno mentre ondeggiavo sul suo viso come uno splendido smorza candela , chiusi gli occhi sentendolo finalmente arrivare ma mi ritrovai a terra la stronza mi aveva fregato di nuovo , presi a pugni il pavimento insultandola , ma la palla in bocca mi impediva di farmi capire, non solo , mi prese per il culo
“ dillo con parole tue….. ops non puoi usare la tua boccuccia neanche per questo…. Ma come mi dispiace “.
Copio la mia posizione sedendosi sulla mia faccia ma con la differenza che il suo peso non proprio piuma mi impediva qualsiasi movimento, riuscii però a liberarmi un braccio e con un lavoro degno delle migliori contorsioniste riuscii a dargli un pizzicotto sulle grandi labbra, saltò insultandomi e per rappresaglia mi morse il ditone del piede, ormai non era più il sesso delicato e dolce come era iniziato ma una lotta saffica senza esclusione di colpi…. All’ultimo umore ( vaginale) , tutto questo era molto gradito all’austera e glaciale Greta che abbandonate le teste dei due cagnoloni si tirò su la gonnellina e con le sue dita sottili dava godimento al suo clitoride nascosto nella boscaglia,la lotta non finì col mio ditone addentato perché mentre lo aveva ancora in bocca la presi per i capelli e tirai talmente forte che cadde di lato, una ciocca mi rimase tra le dita , le saltai di sopra e approfittando delle gambe aperte le schiaffeggiai la patata ma… questa volta lei non reagì anzi allargó ancora di più le gambe , era talmente bagnata che sembrava che di schiaffeggiare una pozzanghera , lei sollevatasi un po’ iniziò a leccarmela e a giocare col mio buchino infilandoci tre dita , ecco l’orgasmo farsi di nuovo strada , ma indovinate un po’? Si blocco come al suo solito sul più bello e non solo! Mi strinse la testa con le gambe , quasi mi soffocó contro il suo pube, battei i palmi sul pavimento arrendendomi, era una lotta impari fin dall’inizio sia per la stazza sia perché non potevo usare la bocca.
E Greta? Beh lei dopo un super ditalino si sedette per terra e preparó Tuco e Ari alla monta , già mentre la loro padroncina si sgrillettava allegramente intravidi qualcosa di rosso sotto le loro pance pelose , massaggiava i testicoli e loro erano pronti a soddisfare le loro cagne in calore , bastava solo un cenno .
Comunque…. Dopo la fine della lotta io ero piegata con il culo all’insù a cercare aria dopo il tentato soffocamento da parte di Clara che si avvicinò a me nella stessa posizione per sincerarsi se stessi bene visto che tossire con una palla in bocca non è proprio il massimo….. Greta prese la palla al balzo e con un ordine secco fece partire i cani che saltarono sopra di noi .
Sentii il corpo possente di Aru su di me che poggiatosi con le zampe anteriori sulla mia schiena, inizió cercando la posizione giusta, ovviamente graffiandomi, andai nel panico ……
Continua……
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