La prima volta con “Lui” - seconda ci parte

di
genere
etero

La mattina dopo mi svegliai, lui aveva il braccio attorno alla mia vita, lo spostai cercando di non svegliarlo, andai in bagno, poi entrai nella doccia e insaponai corpo e capelli, mentre l’acqua scorreva anche i pensieri scivolavano uno dopo l’altro. Li avevo conosciuto su un gruppo Facebook, avevamo scambiato commenti di stima e scherzato….poi eravamo scivolati in altro. Sapevo che lui si era innamorato di me, nonostante avesse una compagna, mentre io ero felicemente sposata e con figli….tuttavia quando mi aveva confessato ciò che voleva farmi io ero entrata in una spirale da cui non sarei potuta più uscire se non incontrandolo.
Ero così assorta nei miei pensieri che mi accorsi della sua presenza quando mi abbracciò da dietro, infilando il suo cazzo tra le mie natiche, era già duro, mi inarcai fino a posare la mia testa sulla sua spalla, mi baciò la tempia.
“Il tuo profumo mi manda in estasi” affermò cominciando ad accarezzarmi su tutto il corpo. Mi girai e lo baciai, di getto, forse perché non volevo guardarlo in faccia, era innegabile che mio marito fosse più bello, anche più dolce e comprensivo di lui, ma lui sapeva come scoparmi fino a perdere la ragione. Mi strinse mentre ricambiava il bacio con foga, come servisse a respirare .Piano cominciai a lasciargli una scia di baci sulla guancia, sul collo, sui pettorali, sul ventre, sull’inguine….sussultò….afferrai quell’asta dura e dritta, presi del bagnoschiuma e la insaponai sapientemente, a ogni movimento lui gemeva, teneva gli occhi chiusi e si godeva ogni istante. Quando fu ben sciacquato, cominciai a leccargli la punta, lentamente, a piccoli colpi, tremò e lo leccai tutto, dalla punta alla base, poi lo infilai tutto in bocca e rimasi così, a succhiarlo tenendolo in bocca. Mi poggiò le mani tra i capelli e cominciò a guidarmi, dandomi il ritmo del suo piacere.
“Amore….amore mio….” Sussurrava gemendo e muovendo i fianchi come a scoparmi la bocca, mentre con le mani mi allontanava e avvicinava a suo piacimento. Ero molto capace a fare un pompino, ma mi piaceva che si sentisse in potere di decidere lui e sembrava molto eccitato da questo. Improvvisamente lui aumentò il ritmo e il rumore della mia bocca avvolta attorno al suo membro era l’unica cosa che si sentiva. “Sto per venire…..staccati se non vuoi che….” Avanzò, ma io gli afferrai le natiche e me lo spinsi fino in gola tenendolo saldamente, capì che volevo tutto di lui ed esplose urlando “Sei meravigliosa!” Lo pulii ben bene con la mia bocca, mi sollevai e lui mi spinse con le spalle sul muro, poggiò le sue labbra sulle mie e mi lasciò solo quando gli dissi: “Ho fame!”
In cucina lui preparò la colazione e ci sedemmo a mangiare parlando della sera prima, di come era stato bello il momento del nostro primo incontro, ma io ero ancora eccitata dalla doccia, lo guardai seria, lui sollevò un sopracciglio in modo interrogativo. Mi alzai e andai a sedermi cavalcioni addosso a lui, ero senza mutandine e sentii il rigonfiamento attraverso i sui pantaloni incastrarsi fra le mie labbra vogliose. Cominciai a baciarlo su ogni parte del viso strofinandomi sulla sua erezione. Fece scivolare la bretelline della mia sottoveste e liberò un seno avventandosi con la bocca sul capezzolo, inarcai la schiena. “Mi fai impazzire così….” Sussurrai strusciandomi più intensamente e sentendo il clitoride gonfiarsi e pulsare.
“Mi stai bagnando tutto, sei fradicia…..:dimmi quanto mi vuoi….” ‘Glieli concessi. “”Ti voglio da morire….dentro di me a riempirmi….ti prego….” Sorride compiaciuto. “Sono qui…prendimi…” e mi baciò infilandomi la lingua in bocca e cominciando a danzare con la mia, con la mano abbassai l’elastico della tuta e liberai la sua belava, la avvolsi nella mia mano e la guidai verso la mia fessura, lo feci entrare piano piano e lui chiuse gli occhi, dal suo viso si capiva quanto davvero amasse starmi dentro. Cominciai a sollevarmi e abbassarmi sulla sua asta e gli chiesi: “Ti piace?” Mi guardò negli occhi, con una mano afferrò il mio culo e mi spinse verso di lui facendosi strada dentro di me di colpo e provocandomi un doloroso e intenso piacere, con l’altra mi afferrò la testa, mi portò il viso vicino al suo e mi sussurrò labbra a labbra: “Se mi piace? Potrei morire dentro di te e sarei felice!” E mi baciò. Continuò così, le mani sui fianchi a spingermi verso di lui, la bocca a baciarmi intrecciando la mia lingua come a scoparmi anche con quella. Sentii il calore crescere, anche il suo respiro era più affannato. Non so sotto quale strano impulso gli dissi ciò che pensavo davvero: “Solo qualche giorno, potrai avermi fino a sabato…. Poi devo andare via…” Aprì gli occhi di colpo, si fermò e per la prima volta vidi rabbia. “Non puoi lasciarmi!” E sembrava più un’implorazione. “Devo tornare da loro…” sussurrai cercando di riprendere il ritmo per appagarmi. Lui non me lo permise, stavo cominciando a soffrire. “Ti prego….fammi venire….” “Quando deciderò io!” quasi urlò. Mi fece alzare, spinse via tutto quello che c’era sul tavolo, rovesciandolo in terra e rompendo ciò che fragile, mi fece sedere sopra, mi spinse delicatamente indietro sul tavolo, afferrò una mia caviglia, si portò la gamba sulla spalla e mi penetrò di colpo, con forza e lo sentii subito molto in profondità, urlai perché di nuovo avevo avuto una sensazione di doloroso piacere. Cominciò a spingere con una forza che non credevo potesse possedere dopo la sera prima, credevo di aver già visto tutto, ma non avevo ancora visto di cosa era capace da arrabbiato. La schiena mi strofinava sul tavolo, io cercavo di mantenere un appiglio con le mani ai bordi, mentre lui con forza si spingeva dentro di me mentre strani versi uscivano dalla sua bocca. “Piano….un attimo…” mi ritrovai a chiedere, non mi stava facendo particolarmente male, ma mi sentivo come un oggetto nelle sue mani. “Sei venuta a farti scopare per una settimana! Ti scoperò per una settimana come si deve! Come si scopa una troia!” Non credevo che mi sarei potuta eccitare a quelle parole, ma accadde e istintivamente afferrai i miei capezzoli con le dita e cominciai a stringerli mugolando tutto il mio piacere. “Noooooo! Solo io posso toccarti!” Quasi urlò. Afferrò le mani e le portò sulla mia testa, in questa posizione riuscì a penetrarmi più a fondo con più forza, mi sembrava di avere puntini neri davanti agli occhi, persi ogni inibizione. “Dimmi che sono la tua troia!” E gemetti per una spinta molto forte. “Siiiiii…..troia….la mia troia….ti sfonderò e non potrai camminare per una settimana!” E lo fece, fu come se mi sfondasse, mi sentii come aprire in due là pareti interne, ma sentii anche come se mi aprisse in fondo, l’orgasmo che arrivò fu differente dagli altri, molto più violento e mentre urlavo scoppiai a piangere, lui venne immediatamente dopo di me e anche lui scoppiò a piangere poggiando la testa sul mio seno. Singhiozzava. Gli accarezzai il viso, i capelli. “Shhhh….tranquillo, affronteremo insieme tutto…” “Scusa….scusami….ti amo….non volevo farti del male….” Gli sollevai il viso per costringerlo a guardarmi. “È stata la migliore scopata della mia vita! Ma di cosa ti scusi! Adesso hai alzato lo standard, devi farmi godere sempre così” e gli schiacciai l’occhio. Rise e si sollevò aiutando anche me. “Oggi voglio portarti in un posto speciale!” E gli occhi brillavano. “ Non vedo l’ora” risposi abbracciandolo stretto.
scritto il
2023-11-04
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