Cedere contro la propria volontà?

di
genere
incesti

Loriana, nipote di mia moglie, non andava benissimo a scuola, mi sono reso disponibile a farle qualche lezione. Qualche tardo pomeriggio, al mio rientro dal lavoro alla presenza di Giusy, mia moglie, facevamo l'ora di studio, cenava con noi e la riaccompagnavo a casa. Abitava a circa tre chilometri. Aveva degli occhi bellissimi, era un piacere guardarli, spesso durante le lezioni mi soffermavo ad ammirarli senza che lei se ne accorgesse. Non l'avevo mai vista con occhio diverso, il mio compito era aiutarla a studiare, chiarendole alcuni concetti basilari. Dopo un mese sono arrivati i primi risultati. La decisione di proseguire fu esclusivamente sua, le piaceva come spiegavo, almeno quella era la versione ufficiale. Quella sedia che ogni giorno di più si avvicinava alla mia, quelle minigonne indossate solo per l'occasione, mi facevano riflettere. Innamoratissimo di Giusy, non ho mai pensato a tradirla. Un pomeriggio i nostri sguardi si sono incrociati, come se fossimo attratti l'uno all'altra da un potentissimo magnete, non riuscivamo a staccare gli occhi, forse nessuno dei due
voleva cedere, subito dopo le ho chiesto di smettere con lo studio, accampando un inesistente mal di testa. Durante la cena nessuno ha parlato, come al solito prevedo,
immaginavo che mentre la riaccompagnavo a casa, avrebbe detto qualcosa. Silenzio totale.
Non avevo il coraggio di parlarne con Giusy, dovevo tenermi tutto dentro.
come tutte le sere, prima di addormentarci facevamo la scopata di rito, non era una semplice scopata, la passione ci travolgeva, lei amava molto i preliminari, una volta
partita era impossibile fermarla, mi dissanguava. Quella sera più volte ho immaginato di avere sotto di me Loriana, ho sentito fortissime vampate di calore e subito dopo una sborrata tremenda, insolita per il nostro modo di fare. Un po' sorpresa è ripartita
all'attacco per il nostro solito orgasmo simultaneo. Lei è caduta in un sonno profondo,
io ho passato la notte in bianco. Impossibile aspettare la sera per vedere gli occhi di Loriana, dovevo vederla. Prima del lavoro sono andato davanti alla sua scuola.
Eccola, non volevo farmi vedere, invece "Zioooo" mi corre incontro mi bacia sulla bocca.
"Non dire alla zia che ci siamo visti" "Fossi matta, faccio sega a scuola stiamo insieme
tutta la mattina" "Assolutamente no, ci vediamo stasera, non creiamo pasticci" Altro bacio sulle labbra, il lavoro mi aspettava. Non auguro a nessuno di trovarsi in quella situazione, è bruttissima. Non immaginavo il futuro, questo mi preoccupava tantissimo.
Vedevo un film irrealizzabile per tutta la giornata, io e Loriana a scopare sorpresi da Giusy, uno scandalo di proporzioni bibliche. Contrariamente alle mie previsioni, nell'ora
di lezione il nostro comportamento è stato irreprensibile, la sera quando l'ho riaccompagnata, prima di scendere dalla macchina mi bacia sulle labbra,, non si stacca,
insiste, si intrufola con la lingua nella mia bocca, non potevo non rispondere, sono
morto nella sua bocca. "Ciao zio" non mi ero accorto che si era distaccata. Che cazzo mi succede? la domanda che facevo a me stesso. Ormai le scopate con Giusy le facevamo come
al solito, ma non ero con lei, avevo Loriana tra le mani, orgasmi multipli per lei e
per me, lei incredula "Che ti succede? mi travolgi amore" "Me lo chiedi? sei irresistibile" "Ti amo amore mio, buona notte" "Buona notte amore". Sempre più spesso immaginavo di avere Giusy e Loriana con me, difficile anche da pensare. Conservare il sangue freddo durante le lezioni dopo quei baci, è una tortura, ormai le sedie erano
unite, i contatti dei nostri corpi erano molto frequenti, dovevo nascondere le erezioni
indossando slip molto stretti. Una sera insolitamente è venuta anche Giusy ad accompagnarla, solo allora ho capito chi era Loriana. Ha subito iniziato a parlare
di matematica, domande precise a cui rispondevo spiegandole i criteri. Giusy non ha aperto bocca, anzi quando siamo arrivati, visto che la lezione si protraeva, è salita
a salutare la sorella. Solo allora mi ha baciato col solito modo, poi "Zio tu devi essere il primo" ed è scesa: Ho impiegato tempo per capire, pensavo si riferisse allo studio.
Giustificavo me stesso, possibile che vuol fare con me.... E' scesa Giusy, siamo tornati a casa. Mi ha distratto dai miei pensieri Giusy, la mia testa però andava per i cazzi suoi. Lei non doveva sospettare nulla, altrimenti si rompeva il giocattolo, mi rassegnavo, diamo tempo al tempo. La mia vita era stravolta, facevo affidamento all'amore ed alla fiducia che Giusy aveva per me. Un pomeriggio Giusi e la sorella sono uscite insieme per degli acquisti, lei lavorava, è arrivata a casa nostra che era quasi le 17,30
naturalmente è venuta anche Loriana. Loro sono andate via ed io e Loriana siamo rimasti soli. La sua regia era inimmaginabile, ha aperto libri e quaderni sul tavolo, mi ha preso
per mano portandomi in salotto, mi ha fatto sedere sul divano "Non ti muovere zio"
Non ho avuto la forza di reagire, mi sono lasciato andare. Aveva la minigonna si è messa su di me a gambe aperte come volesse cavalcarmi, mi è parso di vedere la fighetta nuda.
"Sei nuda Loriana"? "Solo per te zio" Ha sentito il cazzo crescere, è scesa mi ha
tirato giù i pantaloncini ed è tornata nella stessa posizione, ha guidato il cazzo
nella figa, ormai allagata. "Sei il primo zio" Sentirsi il cazzo avvolto in quella splendida fighetta, è stato come scoprire il paradiso, con una lentezza da professionista
si muoveva godendosi tutto quello che aveva dentro. "Non estrarlo zio, sborrami dentro,
ho rubato una scatola di pillole a mamma, sono quindici giorni che le prendo aspettando
questo momento" Stavo vivendo un'altra dimensione, lei godeva in modo inusuale, si vedeva
che era la prima volta, mi chiedeva di stringerla forte, le sue unghie nel mio collo,
e poi.. uno scroscio di sborra, lei urlante per il piacere. Cazzo non avevamo previsto come pulirci, per evitare che gocciolasse qualcosa a terra siamo andati in cucina camminando con il cazzo nella figa, cercando di non inciampare con i miei pantaloncini
tirati giù che mi impedivano di camminare. Siamo arrivati al rotolo di Scottex, abbiamo usato pochissimi fogli per non destare sospetti. Ci siamo puliti, rivestiti e siamo
tornati ai libri. non abbiamo certo studiato, abbiamo parlato "Zio mi è piaciuto tantissimo, ora però è finita qui, anche le lezioni finiscono stasera. Sono innamorata
di Efrem, mio compagno di scuola, gli ho chiesto mille volte di fare l'amore con me, ha sempre avuto paura ad essere il primo, quello sei stato tu, ora posso farlo con lui
finalmente" Non ho risposto, non avevo parole, era stato bellissimo quel momento. Sono tornate Giusy e la sorella, hanno cenato con noi, li ho riaccompagnati a casa. come se
non fosse successo nulla. Nel percorso di ritorno mi è venuto in mente quello che avrei voluto dirle "Brutta puttana nonché figlia di puttana, mi hai preso per il culo per tre mesi per farti rompere la figa, brutta stronza. Non invidio neanche un pochino quel povero ragazzo. Comunque quel momento non lo scorderò mai.
di
scritto il
2023-09-29
7 . 2 K visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.