I delitti del porcaro - Il tappo in culo 1/4

di
genere
comici

Quella mattina il maresciallo Rigore si era alzato già stanco. La sera prima si era corcato alle dieci, eppure niente, non aveva quasi chiuso occhio. Adesso, anche dopo il doppio espresso e il cannolicchio alla crema del bar, era stanco, nirbusu, irritabile e aveva voglia solo di dormire e di chiavare. Sprofunnato nella poltrona scassata del suo ufficio, aveva appena socchiuso le palpebre per vedere (verbo strammo per uno con gli occhi astutati) se gli riusciva di prendere sonno, che qualcuno bussò alla porta. Eh, che rottura di coglioni…
- Chi è?
- Sucato sono…
Io invece non me lo faccio succhiare da mesi, non poté evitare di pensare Rigore. Ma si contenne e rispose a voce alta, come per darsi coraggio: - Entra… anzi, come dite da queste parti, trasi!
- Buongiorno, maresciallo… Spiacente, ma ci sarebbe già una morta ammazzata…
Bel modo di iniziare una giornata già abbastanza tetra, pensò Rigore, e chiese meccanicamente: - Chi? Dove? Quando?
- Una bottana, con rispetto parlando. Tale Di Vita Concetta, intesa Carmen… in contrada Pulla… l’ha trovata stamatina un cacciatore in un fosso… il quannu ve lo dirà, con rispetto parlando, il dottor Tafo…
- Vai a fare un sopralluogo e contami tutto. Ti voglio qui a rapporto tra un’ora. Porta con te Crozza e …magari anche quello scansafatiche di Panza Vacanti, così almeno prende un po’ d’aria… io vado dal dottor Tabbuto.
- Signorsì - chiosò Sucato, e scomparve.
Il maresciallo Rigore di vedere quel pervertito del dottor Tafo - o Tabbuto, come in paese lo chiamavano tutti, lui compreso - proprio non aveva gana. Però per prima cosa dal medico legale bisognava andare. E, quando il dovere chiamava, Santo Rigore, cresciuto a pane e disciplina, accorreva senza lagnarsi.
Tafo, o Tabbuto che dir si volesse, il suo mestiere lo conosceva bene, per carità, nulla da eccepire. Però che accarezzasse lungamente, anche nelle parti intime, i cadaveri femminili, e che chissà quant’altro facesse ancora quando era solo con loro nell’obitorio, al maresciallo piemontese proprio non andava giù. Purtroppo, tuttavia, anatomopatologi competenti disposti a vivere e lavorare in un posto in culo al mondo come Balata delle Minne non se ne trovavano facilmente, e quindi di Tafo, o Tabbuto, bisognava accontentarsi senza far troppo gli schifiltosi.
- Maresciallo, che piacere! - quasi sibilò il dottore con il consueto tono untuoso, non appena vide la sagoma aitante di Rigore profilarsi sulla soglia del suo studio.
- Buongiorno, dottore - rispose asciutto il maresciallo - Mi è giunta voce che alla vostra morgue è arrivata una nuova ospite…
- Ah, certo, certo! - rispose Tafo con una luce ferina negli occhi, - una bedda fimmina, bedda davvero!
- Allora… mi accompagna?
- Con vivo piacere. Faccio strada… - disse Tafo alzandosi di scatto e precedendo il maresciallo, che frattanto era entrato nella stanza e ora si apprestava a uscirne per seguirlo.
- Guardi qui, maresciallo… che minne… e che cosce! - esclamò il dottore eccitato, con un filo di saliva che colava dall’angolo della bocca, mentre sollevava il lenzuolo che copriva la salma di Carmen, all’anagrafe Concetta, che da morta era tornata vestita come era nata.
- Ma… la causa della morte? Io non vedo ferite…
- Non ne vedete perché non ce ne sono - rispose Tafo mentre accarezzava compiaciuto il corpo della povera Carmen. - Però, parlando di minne, guardate qui, proprio sotto la minna mancina - aggiunse e, dopo aver palpeggiato il seno della defunta, non senza soffermarsi a titillare il capezzolo ancora turgido, sollevò la mammella sinistra e indicò un forellino appena arrossato.
- Una puntura?
- Un’iniezione, esatto. Di che cosa non lo so ancora, lo scriverò nel reperto dopo l’esame autoptico, ma sono certo che si tratta della causa della morte…
Rigore, visibilmente schifato dalle morbose attenzioni post mortem che, con la scusa degli esami medici, Tafo riservava alla vittima, non vedeva l’ora di andarsene. E stava già volgendo le spalle al dottore quando questi riprese a parlare, con un tono di voce più basso, quasi imbarazzato, per lui decisamente insolito - Aspettate, maresciallo… c’è un’altra cosa che ho scoperto… e che potrebbe interessarvi…
scritto il
2023-09-19
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