Rinnovo del permesso di soggiorno

Scritto da , il 2013-02-12, genere gay

Febbraio 2012. E' passato un anno da quando sul treno ho conosciuto Abdelkarim un ragazzo di 30 anni tunisino. Abdel, è un ragazzo che vive e lavora in Francia e come tantissimi suoi connazionali è venuto in Italia per rinnovare il suo permesso di soggiorno. Quel giorno l'ho notato quasi subito mentre aspettava come me il treno, lui andava a Genova per poi continuare con un altro treno il viaggio verso Ventimiglia, io invece proseguivo per Milano. I maschi tunisini, stuzzicano da sempre la mia fantasia, quando ero piccolo, mi segavo pensando ai ragazzi nord africani che d'estate vendono la loro mercanzia sulle spiagge. Appena arrivato il treno al binario ho aspettato che salisse e si sedesse, quindi sono salito sul treno sedendomi di fronte a lui. E' stato facile conoscerlo e fin da subito ho incominciato a scherzare e a ridere. Entrambi siamo dei fumatori, per cui, dopo 30 minuti di viaggio, ho chiesto se voleva fumare nel bagno. Mi ha seguito in bagno e ci siamo fumati una sigarettta. Abbiamo continuato a parlare, di tanto in tanto guardavo il pacco e speravo che facesse pipi, ma la nostra prima sigaretta si è risolta con un nulla di fatto. Siamo tornati a sederci e abbiamo continuato a parlare della vita in tunisia e in Francia. Mezz'ora dopo siamo tornati in bagno per fumare. Mentre fumava, parlava, rideva, scherzava, mi piaceva da morire e credo di essere diventato rosso, lui tranquillissimo mi ha detto se mi piaceva il cazzo e che per lui non era un problema se ero gay perché in Francia era ospite di un gay che lo manteneva. A quel punto gli ho messo una mano sul cazzo e gli ho sbottonato i pantaloni. Il suo cazzo non era grande ma era durissimo. Ho cominciato a pomparlo e a succhiarlo. Dopo un pò mi ha fatto alzare e mi ha messo un dito in culo: credevo volesse solo eccitarsi toccandomi il culo, invece mi ha sbattuto contro la porta del cesso e mi ha leccato le chiappe, quindi si è calato i pantaloni e con facilità mi ha inculato nel cesso. Mentre mi inculava mi mordeva il collo e le orecchie, ero in estasi. Ha spinto il suo cazzo tutto nel mio culo, senza pietà, solo come gli arabi sanno fare (se ne fottono del tuo piacere, devono godere solo loro egoisticamente ma questo è quello che mi piace). Quando stava per venire è uscito dal mio culo e mi ha sborrato sulle chiappe mi ha girato e ha continuato a sborrare sul mio cazzo. Mentre mi baciava mi sono segato e mi sono sborrato sulla pancia. Facevo schifo, ero pieno di sborra sul culo, sulla pancia e sul cazzo, ma appagato e felice. Ho deciso di non pulirmi, ma di rivestirmi cosi. Mi sono tirato su le mutanda e in pantaloni. Siamo usciti dal bagno e siamo andati a prendere un caffe al bar del treno. Mi sentivo tutto bagnato, ma ero contento. Mentre ritornavamo al nostro posto dopo il caffe, mi ha palpato il culo e il pacco e mi ha detto sei tutta bagnata troia mi sa che vuoi succhiare di nuovo il mio cazzo. Mi ha fatto entare nel cesso e me lo messo in boccca, gli ho fatto un pompino da favola, mentre la sua sborra mi inumidiva ancora le chiappe.

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