Inconsapevole Degrado parte 2

Scritto da , il 2013-01-27, genere dominazione

“Pronto dimmi cagna”, ricevette questa risposta nel pomeriggio quando terminata la lunga ponderazione si decise a chiamarlo e lui vide sul suo telefonino il nome di Susy, lei lo salutò dicendogli che gli sarebbe piaciuto parlargli ma la risposta fu secca e senza possibilità di replica, !Ascoltami, se ti è piaciuto come ti ho scopata e vuoi farlo ancora ti aspetto questa sera alle 21 alla mia Villa, mettiti la minigonna più da troia che hai, indossa la maglia più stretta che hai, indossa il reggiseno che ti ho tagliato per fare vedere a tutti i tuoi capezzoli in tiro, mi raccomando niente mutande in quanto non servono e calze autoreggenti nere con un bel bordo, si deve vedere bene dove finisce la calza un dito sotto la gonna, ti voglio con un forte rossetto come tu fossi una zoccola di professione”, senza darle il tempo di replicare le chiuse il telefono in faccio e quando lei attonita ricompose il numero per dirgliene quattro il cellulare di Valerio risultava spento, Susy scoppiò in un pianto violentò mai s era sentita così umiliata, addirittura paragonata ad un animale e a una prostituta ma il suo fisico non poteva mentirle, i capezzoli erano tesi e la vagina era fradicia, Susy piangeva sempre più angosciata perché aveva capito che sarebbe andata alla villa.
Cominciò tre ore prima nei preparativi, calze autoreggenti con banda nera di pizzo che si vedeva decisamente in quanto la cortissima gonna non riusciva a coprire nulla e la donna aveva anche l’impressione che si potesse vedere facilmente che non aveva mutande, indossò il reggiseno con i buchi all’altezza dei capezzoli e indossò una maglia di lana aderente sul suo perfetto corpo su cui risaltavano i capezzoli che non ne volevano sapere di smollarsi, si truccò varie volte, non era abituata a truccarsi pesantemente ma alla fine ci riuscì, si passò sulle labbra un pesantissimo rossetto che sembrava marcarle in faccia la parola Troia.
Prese un taxi e alle 9 in punto era davanti alla villa di Valerio, per tutto il viaggio il tassista non l’aveva abbandonata un secondo con lo specchietto e all’atto di pagare le disse che doveva essere davvero fortunato il Padrone della villa, suono al citofono, e le si aprì il cancello senza ricevere risposta, si avviò per quella cinquantina di metri di giardino arrivando all’ingresso della casa, Valerio era sulla porta statuario, le disse che era in perfetto orario e che sapeva sarebbe arrivata, la guardò da capo a piedi le prese una mano quasi la stesse invitando ad un ballo, la baciò su una guancia e le disse di accomodarsi in una camera nell’atrio che altri non ero che uno sgabuzzino con una sedia, le disse di rimanere lì che sarebbe tornato a prenderla, sentì chiudere la porta a chiave e rimase in quel tugurio per quasi un ora, nel mentre sentiva sempre più chiaramente voci e passi come se la villa si stesse animando, sentì una chiave aprire la porta dello sgabuzzino, era Valerio che però le disse che doveva bendarla, addusse questa scusa in quanto vi erano nella casa delle persone importanti che non volevano farsi vedere, adesso pur sentendosi al sicuro accompagnato da Valerio aveva paura di cosa avrebbe trovato nel salone, vi era un irreale silenzio, Susy non sentiva volare una mosca ma percepiva la presenza di altre persone, fu condotta alcuni metri e premendole la nuca Valerio la fece inginocchiare su una specie di panca di legno, le fece appoggiare il mento su un basamento di legno e lo stesso fece con i poli e in un attimo sentì un rumore di qualcosa che si chiudeva bloccandole la testa e le braccia, attorno alle caviglie si sentì passare due anelli di cuoi, non era Valerio in quando lui le stava accarezzando l testa cercando di placare la sua ansia sussurrandole che non doveva preoccuparsi che sarebbe andato tutto bene, le avevano immobilizzato anche le caviglie e adesso non poteva più muoversi, Valerio prese la parola richiamando l’attenzione dei presenti che dunque c’erano, ”Signore e Signori, vorrei presentarvi Susy, la mia cagna novizia, spero sarò di vostro gradimento, spero altresì comprenderete eventuali suoi errori che vi prego di segnalarmi, sarà mia premura punirla ed insegnarle le giuste regole di bon ton”, l’uomo le tolse la benda e Susy si rese conto di essere imprigionata come una delinquente ai tempi medievali davanti ad una decina di coppie che la guardavano chi in maniera vogliosa e chi con disprezzo, si sentì letteralmente strappare la magli e tagliare il reggiseno e non appena Valerio usò un lungo coltello per tagliarle la mini gonna la donna si trovava praticamente nuda con le sole autoreggenti come capi di abbigliamento.
Valerio invitò chiunque volesse conoscerla meglio ad avvicinarsi, si raccomandò con Susy di non aprire bocca con nessuno, anche se le avessero fatto delle domande avrebbe dovuto rimanere in totale silenzio, le spiegò che Lui era l’unico che poteva parlarle, di ricordarsi questa regola altrimenti avrebbe ricevuto una dura e violenta punizione, le si avvicinarono subito alcune coppie con gli uomini intenti a parlare tra di loro e le donne molto interessate al suo corpo, l’accarezzavano, le tastavano la consistenza della carne e si divertivano a toccarle i duri capezzoli e a passarle dita sui solchi tra le gambe, vi era una donna davanti a lei vestita in maniera elegantissima che sprizzava bellezza da tutti i pori, le aveva già accarezzato la testa un paio di volte, si chinò vicino al suo viso dandole un baciò sulla guancia e dicendole ma lo sai che sei bellissima e Valerio deve essere molto fiero di te, le chiese se era contenta di essere +i tra loro e sussurrando Susy rispose di sì, la bionda donna cambiando atteggiamento si alzò di scatto chiamando Valerio che subito accorse premuroso, “Mi dica Contessa cosa succede? - la donna con un fare snob e scontroso si rivolse con disprezzo all’ uomo – E’ la prima volta nella mia vita che incontro una cagna parlante”, l’aveva avvisata di non aprire bocca ma la donna si era fatta ingannare da chi avevo come una fine una punizione per Susy, “Signora Contessa, la cagna sarà punita subito, se volesse lei suggerirmi la pena”, la donna sorseggiando come nulla fosse una coppa di spumante rispose che voleva essere magnanima e che sarebbero bastate 5 frustate e che comunque una cagna che volesse ritenersi tale doveva avere una coda, Valerio le disse che avrebbe provveduto subito,, prese da un armadietto un oggetto simile ad un dildo con attaccato all’estremità una coda, l’oggetto andava infilato nell’ano dando l’effetto di avere una coda, l’uomo unse il dildo e l’ano e lo infilò dentro la donna che lanciò un grido subito consolata dalla Contessa che come se non sapesse nulla di quello che capitava a Susy l’accarezzava ripetendole la parola Poverina.
Valerio si premurò di metterle in bocca una ball per evitare che potesse gridare e non appena terminato di fissarle la cinghietta dietro la nuca le affibbiò 5 frustate in rapida sequenza, la donna sentì la sua schiena in fiamme ma presa com’era nella morsa e nell’impossibilità di gridare capì che la lezione doveva servirle per il futuro, non doveva più parlare, la donna singhiozzava con il trucco che le si sbavava dagli occhi, il personale di servizio cominciò a servire la cena e a Susy fu portato uno sgabello proprio davanti al suo viso dove le portarono una ciotola doppia, con dell’acqua e del cibo, se voleva mangiare avrebbe dovuto farlo come un animale, nella testa le stava passando di tutto, ma dove era capitata, m che glielo aveva fatto fare, perché si trovava lì, sentiva tutti che mangiavano come nulla fosse discorrendo piacevolmente di vari argomenti e si accorse che la Contessa stava parlando di lei con un’amica e gli apprezzamenti erano davvero eccitanti, la Contessa confessava che le sarebbe piaciuto godere di quella donna e abbassò il tono solo quando si accorse di Susy che ascoltava, la cena sembrava proseguire piacevolmente e Valerio si avvicinò alla sua neo schiava accarezzandole la testa invitandola a mangiare, ma lei fece segno di no, l’uomo le disse che se voleva parlare con Lui poteva farlo e Susy gli chiesi quando sarebbe finita quella farsa ma Lui le gelò il sangue con una tagliente risposta, “Questa non è una farsa ma la tua nuova condizione, nessuno ti obbliga a rimanere qui, se te ne vuoi andare basta tu me lo dica e Io ti scioglierò, se invece non me lo chiederai sappi che tu qui dentro sei una cagna e come tale ti devi comportare”, Susy non aggiunse altro ma vederla afferrare con i denti una crocchetta di patate dalla ciotola valeva più di ogni risposta.
Adesso si atava intensificando il traffico vicino a Susy e lei poteva visionare solo quello che le succedeva davanti ma tutto quello che le stava dietro le era impedito dalla gogna di legno a cui era imprigionata, qualcuno le stava leccando la schiena scendendo verso la parte bassa senza mai staccarle la lingua dal corpo, la Contessa le stava davanti con tutta la sua classe e quando dalla sua posizione vide Susy che si stava eccitando in quanto continuava a mordicchiarsi le labbra e a farsi passare sopra la lingua, spostò la doppia mangiatoia, si sedette proprio davanti a lei e alzandosi la gonna le porse la sua nuda fighetta a portata di bocca coprendole la faccia con il tessuto dell’indumento, la Signora le prese con le mani la nuca dandole il ritmo di come voleva essere leccata, da dietro Susy si accorse chiaramente che qualcuno la stava penetrando e la Contessa abbassandosi per congratularsi con la cagna per la maestria con cui la leccava le disse anche che con quella coda le aveva salvato il culo, “Ti avrebbero inculata tutti, piccolina e questo non lo voglio, leccami dai tra poco ti vengo in bocca, troietta” e il segnale che la donna stava godendo lo ebbe in quanto la tirò completamente contro di Lei e la lingua di Susy sentì un intensificarsi di umori salati nella sua bocca, la Contessa chiamò la sua amica per cederle il posto e Susy si trovò davanti alla seconda figa della sera, dietro doveva essere il quarto o il quinto quello che la pompava ora, ma non si era accorta di nessuno che avesse goduto dentro di lei, Susy adesso sentendosi preso da dietro e incalzata davanti si apprestò a venire lei per la prima volta e questo aiutò l’amica della Contessa che accortasi dell’orgasmo imminente in Susy le venne in faccia spruzzandole il viso di liquido come fosse un uomo.
Erano dieci gli uomini che si erano avvicendati nel corpo della schiava e se nessuno si era scaricato in lei c’era un motivo e Susy lo capì subito, le portarono un piatto con una brioche, era un piatto fondo e gli uomini si precipitarono, si sarebbero masturbati a turno venendo sulla brioche e comunque nel piatto e alla fine Susy avrebbe dovuto mangiare tutto usando la brioche per raccogliere tutto il liquido, mentre si vedeva avvicendare gli uomini davanti la Contessa le disse in un orecchio che l’avrebbe scopata e appoggiandole il bacino alla faccia le fece sentire qualcosa di grosso sotto la gonna, ne mancavano tre e la brioche era sommersa di sborra, la Contessa senza tanti complimenti si infilò dentro il corpo di Susy con qualcosa di artificiale ma considerevole, Susy era sempre più attratta da quella Donna, tanto a modo nei gesti ma assolutamente depravata nelle azioni , le stava assestando dei colpi degni di uno stallone e la portò ancora in pochissimi minuti a godere ancora, l’ultimo che si stava masturbando davanti a lei era Valerio, Susy era fiera di guardarlo negli occhi, oramai lo considerava il suo Padrone avendo declinato la possibilità di andarsene, l’uomo si masturbava con il membro ad un passo dal piatto ma ad un certo punto prese Susy per i capelli invitandola ad aprire la bocca e le sborrò in gola, voleva rivendicare agli occhi di tutti la proprietà della donna e le invase la gola di sperma che Susy si guardò bene dal lasciarsi sfuggire, la Contessa con il suo ritmo infernale portò Susy a godere ancora e la Donna che la pompava come presa da un raptus si inarcò gridando che stava venendo.
Mancava solo una formalità per accettare Susy nel suo ruolo di schiava, venne liberata e le porsero il piatto in mano, cominciò a leccare la brioche morsicandone un pezzo e analizzando che lo sperma nel piatto era molto spezzò la brioche intingendola e portandosi il liquido alla bocca, in 5 minuti Susy si mangiò la brioche lasciando il piatto lucido come fosse stato completamente lavato e un applauso partì confermando che il suo esame di ammissione era superata, Valerio le accarezzò la testa mostrandogli quanto fosse orgoglioso di lei, Susy adesso era una schiava anche se il suo percorso sarebbe stato lungo e tortuoso.

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