In cucina

di
genere
saffico

Nella cucina di casa stiamo preparando la torta per il compleanno dei nostri due figli, coetanei e compagni di classe in seconda elementare.
Conosco la mamma di Giacomo fin dai tempi dell’asilo-nido, quando spesso ci si trovava per riportare i figli a casa e si faceva un tratto di strada insieme. Le nostre due famiglie abitano vicine, a poche centinaia di metri di distanza…
E’ stato facile entrare in confidenza con Cecilia, oggi 35enne, alta come me, scura di capelli, con due occhi chiari che sembrano sorridere alla vita, un corpo sempre infagottato in maglioni o felpe di due taglie più grandi e perennemente con i piedi infilati in scarpe senza tacco… Una donna semplice e simpatica..
Ci si trovava spesso anche nel parchetto comunale vicino a casa o in qualche supermercato di zona…
I due bimbi non di rado giocavano insieme in una casa o nell’altra o scendevano nel giardino condominiale per passare qualche ora correndo o tirando calci a una palla.
Noi mamme, invece, chissà perché, non avevamo mai avuto occasione di farci compagnia in una delle due case…
L’occasione è capitata quando abbiamo scoperto che i nostri due bimbi compiono gli anni quasi nello stesso giorno di primavera…
E così oggi, mentre i figli sono scesi come al solito a giocare nei giardini qua sotto, noi siamo nella mia cucina per preparare la torta per i compleanni che quest’anno festeggeranno insieme…
Cecilia sta pesando la farina con occhi attenti e la bocca socchiusa. La guardo mentre scuote quella sua testa piena di riccioli scuri e mi sorprendo a pensare che sapore devono avere le sue labbra ….. io che mai ho avuto esperienze di quel tipo….
Si sente guardata, solleva il viso e mi sorride… la felpa scura è tutta impolverata di farina…
Prendo una pezza bagnata e vado per pulirla mentre lei sta lì, sorridendomi, con le mani imbiancate alzate…
“Come mi sono conciata!!!” mi dice. “Tranquilla, Cecilia. Ora faccio io” le rispondo.
Passo lo straccio bagnato sulle maniche, sulle spalle e poi senza rendermene nemmeno conto sul seno.. morbido e pieno, nascosto sotto la felpa…
Mi fermo imbarazzata ed emozionata, non so nemmeno perché… o forse lo so, perché questa situazione è degna delle mie più segrete fantasie…
Cecilia mi guarda, un accenno di sorriso riempie il silenzio elettrico tra noi… E’ solo un attimo, mi allontano per spegnere il fuoco sotto la pentola a bagno-maria dove sto fondendo il cioccolato per la glassa di copertura della torta…
Sento gli occhi di Cecilia sulla schiena, non li vedo ma li sento e mi mettono dei brividi inattesi e forse desiderati…
Assaggio la crema, è buona… cerco di riempire il silenzio porgendo anche a lei un assaggio… lei si avvicina e chiude le labbra (quelle labbra morbide e piene che guardo con un nuovo interesse…) sul cucchiaio di legno che le porto alla bocca e nel farlo chiude gli occhi assaporando la crema…
Vorrei rimanere così, davanti a lei che tiene gli occhi chiusi e le labbra posate sul cucchiaio…
Si è sporcata l’angolo della bocca di cioccolato…e mentre apre i suoi grandi occhi su di me mi viene spontaneo allungare una mano e pulirla con un dito…
Mi fermo e sprofondo nell’abisso luminoso dei suoi occhi…
Lei prende il polso della mia mano e si porta il dito sporco di cioccolato alla bocca e lo lecca scoppiando poi a ridere come una bambina capricciosa…
Rido con lei anche se non ho voglia di ridere, ho voglia di accarezzarle il viso e scompigliarle i capelli…
Sotto casa si sentono le grida dei bambini che giocano, i richiami delle mamme e l’abbaiare dei cani…ma sono rumori lontani quando lei immerge il dito nella cioccolata densa e calda e con gli occhi che brillano mi sporca la punta del naso…
Scherzando giochiamo ma mi rendo conto che ormai gli scherzi e i giochi sono finiti…
Cecilia si avvicina, alza un dito per pulirmi il naso, poi improvvisa avvicina la bocca e con le labbra accarezza la punta del mio naso sporco di cioccolato…
Poi rimane lì, le mie mani sulle sue spalle, le sue sui miei fianchi… i suoi occhi sono un incendio luminoso..
Le sue labbra ora sfiorano le mie, un poco tremanti…la punta della mia lingua si insinua tra le sue labbra…
“Cosa stiamo facendo?” mi dice con voce bassa e sognante… e forse non è la mia voce quella che dice “Facciamo quello che da sempre avremmo voluto senza confessarlo nemmeno a noi stesse”…
E la bacio con le labbra chiuse dapprima, una due tre …dieci volte…si abbandona tra le mie braccia, la bocca si schiude, le lingue imparano a conoscersi…
Le mie mani scivolano sotto la felpa infarinata, incontrano la sua pelle fresca e liscia, salgono fino ai seni coperti, ancora per poco, dal reggiseno di cotone leggero….
La bocca di Cecilia è calda sul mio collo, le sue mani mi slacciano con deliziosa violenza i bottoni della camicia… alzano il reggiseno sopra i miei seni e si poggiano calde sui capezzoli che destandosi mandano scoperti segnali…
Le sfilo la felpa, le tolgo il reggiseno e accarezzo con lo sguardo ancor prima che con le mani quei seni sempre nascosti sotto maglie troppo grandi…
Un refolo d’aria di primavera entra dalla finestra socchiusa mentre mi chino per prendere fra le labbra i suoi morbidi seni, per mordere e succhiare i suoi bruni capezzoli….
I soli suoni che sento sono i suoi sospiri leggeri e frequenti come frequenti sono i battiti del mio cuore impazzito…
Mi toglie la camicia e mi sfila il reggiseno e, padrona, riprende possesso dei seni offerti alle sue mani…
Di nuovo ci baciamo con lingue frenetiche…non è più tempo di giochi, è tempo di amare…
La voce impaziente mi rivela il suo desiderio….
Le slaccio i jeans e li abbasso, li sfilo dai piedi e rimango un secondo, un solo secondo, immobile a guardare il tenero slip trasparente che copre il pube e i folti riccioli scuri…
Lo sfilo con dita tremanti e affondo il viso nella sua fragranza. Le sue mani mi imprigionano tra le sue cosce…
La lingua percorre la serica pelle e sale fino al tesoro nascosto, si insinua tra le labbra gonfie di desiderio e di voglia e prende possesso del suo sapore di donna…
Cecilia è appoggiata contro il ripiano di marmo della cucina, la schiena nuda inarcata, i glutei stretti nelle mie mani… la mordo piano, lei rabbrividisce e allarga ancora le cosce per farmi entrare di più…
La posseggo con la lingua mentre un dito penetra nel suo fiore segreto…
Cecilia mi inonda il viso e la bocca del suo piacere che sembra infinito mentre il suo grido copre per qualche lungo secondo i rumori del mondo…
Mi alzo a baciarla di nuovo, con la bocca e la lingua che sanno di lei…la sua mano si infila decisa nei miei pantaloni ancora allacciati e con fare sapiente scivola verso il mio pube bagnato, ne solletica i morbidi peli e con dita nervose mi penetra..
Breve è il tempo perché io giunga sull’orlo dell’abisso, lo superi e cada nell'infinito con lei, con la sua mano, con Cecilia….
scritto il
2023-05-01
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