Tu

di
genere
etero

Son nel tuo letto, ma ti sento inquieto e ti giri più volte agitato.
Ogni volta che mi assopisco, mi svegliano i tuoi movimenti, guardi il cellulare per poi mugugnare qualcosa e mi scansi da te.
Crollo di nuovo in un sonno superficiale, mi sento ancora un budino dopo il modo animalesco in cui ci siamo scopati fino a poco fa.
Quando mi sveglio sono le 3.45 di notte e non ti trovo accanto a me.
Mi sento un po’ come in quei film, dove allungando la mano sul cuscino lo trovano vuoto, e iniziano a vagare semi nude per casa alla ricerca del partner.
Io ovviamente non lo faccio, e inizio a pensare di esser io la causa, che magari ho russato o che altro, e che tu scocciato te ne sia andato a dormire sul divano in cucina.
La casa è silenziosa, mi convinco sempre di più che tu sia davvero dormendo altrove, quando la porta della stanza si apre, di soppiatto, ti sento entrare come un gatto.
In camera c’è buio pesto, ma dagli scuri sgangherati entra un po’ di tenue luce dei lampioni, quindi vedo il tuo profilo.
“ ma ti ho svegliato io? Ti sentivo così agitato prima “ ti chiedo.
“ No tranquilla, non riesco a dormire e poi ho un gran caldo. Adesso cerco di rilassarmi”, mentre lo dici ti stendi a fianco a me.
Per la prima volta mi circondi con un abbraccio e mi fai adagiare sul tuo torace, sento i tuoi battiti che son tranquilli, appoggio la mia mano sul tuo petto nudo, gioco un po’ coi tuoi peli.
Pochi attimi, e mi prendi la mano per posarmela sul tuo cazzo, al momento morbido, ti faccio una rapida carezza e scosto la mano.
Per tanto tempo ti ho chiesto cose del genere nel pieno della notte, ma tu non volevi mai e mi scostavi sempre.
Rimango quindi stupita, quando portandomi la mano di nuovo lì, mi sussurri “ ora coccolami il cazzo vedrai che poi mi rilasso per davvero”.
Non me lo faccio dire due volte, lo prendo da moscio in bocca, ti lasci sfuggire un gemito subito.
Inizio a succhiare fino a quando lo sento inturgidirsi, dopodiché mi sposto in mezzo alle tue gambe e inizio a leccarti per bene.
Parto dalle palle, le succhio anche e ci gioco con la lingua, per poi continuare a risalire fino a giungere alla tua cappella già pulsante.
Di solito mi spingi, mi tieni la testa, mi tocchi la schiena. Ora, invece, sei accasciato sul letto, intravedo che sei a braccia aperte che ti godi questa ninna nanna.
Continuo a succhiare la cappella, per poi ingoiarti il cazzo fino a dove riesco, e proprio mentre sento il conato, trattengo e inizio a fare su e giu con il capo. Tu fremi di piacere, e accompagni il mio ritmo col bacino.
Mi sento tutta bagnata, ma perché godo a sentire quanto ti faccio godere in questo momento?
È la prima volta che lo facciamo con questo buio pesto, non ti posso vedere è così immagino.
Immagino il tuo viso rilassato, le tue labbra carnose contratte e i tuoi occhi ribaltati all’indietro dal piacere.
Immagino e spero che tu abbia in testa solo me in quello momento, e null’altro.
Sento fremere sempre di più il tuo bel cazzo, fino a quando mi vieni copiosamente in bocca, e io ingoio tutto.
Hai il solito buon sapore, ne vorrei sempre e sempre di più, ma mi devo accontentare di queste poche volte l’anno che mi concedi per gustarti.
Accendi la luce per sistemarti un po’, io bevo un goccio d’acqua dalla bottiglia e poi crolliamo a letto pronti a dormire.
Tu ti avvinghi stretto a me, mi tieni un braccio avvolto sulle tette, mentre con altro mi accarezzi la guancia.
Le tue gambe sono intrecciate con le mie, e strùsci i colli dei tuoi piedi sui miei.
Ci diamo la buonanotte e mi sussurri che non riuscirai mai a dire di no ai miei pompini.
Penso molto a questa tua frase, mi domando se riuscirò mai finalmente a sfuggirti via, una volta per tutte.
Purtroppo sto così bene qui incastrata nella tua morsa, ci starei in eterno, è questa la mia sfiga.
di
scritto il
2023-02-16
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