Finalmente una PADRONA - cap.1

Scritto da , il 2023-01-02, genere bondage

Ne ho scritti tanti, e altri ne scriverò.
In questo racconto voglio immedesimarmi al 100%, purtroppo non è un racconto reale ma i personaggi e le ambientazioni in parte lo saranno.
Come in altri racconti vi faccio la premessa, non sono italiano e spero di non commettere errori.
Vi prego ulteriormente di darmi un giudizio.

Come succede spesso faccio il giro dei forum e dei vari siti d'incontri, quello che cerco è sempre lo stesso UNA PADRONA, anche se ultimamente metto annunci anche indirizzati a padroni, purtroppo le risposte sono sempre le stesse, sesso sesso sesso..
Sono quasi rassegnato all'idea che la mia sia una perversione che non prenderà mai vita e ormai ho quasi abbandonato la speranza.
Tra le tante risposte ne trovo una che mi da speranza.
Dice di chiamarsi letizia, è della mia stessa città Potenza, ed ha 48 anni, la sua mail è molto dettagliata, è una padrona non ha mai avuto schiavi non è impegnata sentimentalmente e mi chiede di non far diventare il tutto virtuale.
Con il cuore in gola le rispondo subito con la seguente mail:
Piacere mio, il mio nome è Ivano sono di origini rumene ma vivo in italia da 10 anni, ho 30 anni 170x70 castano poco peloso e schiavo.
Vorrei incontrare una persona che mi usi come tale, non cerco sesso ma dominazione ecco il mio numero 34xxxxxxxxxxx.

Aspetto un oretta e poi ricevo una telefonata, il numero è sconosciuto.
M'aspetto che dall'altro lato ci sia uno dei soliti call center ma rispondo

L -sei lo schiavo?
I -si...e lei è Letizia?

per qualche secondo non mi risponde e poi

L -in persona, se sei interessato ci possiamo vedere domani mattina per un caffè
I -certo, dove preferite?
L -vediamoci in centro, al Bar centrale di fronte piazza prefettura, sarò seduta ad uno dei tavoli fuori, vestirò di giallo..non tardare alle 10:00 puntuale

Chiude la chiamata senza nemmeno salutare, ovviamente ho paura in uno scherzo ma voglio comunque dare una possibilità al destino, sarà difficile attendere tutta la notte ma spero sia la volta buona.
E' mattino, la nottata è passata lentamente, mi chiedo se sia il caso, se non sarà uno scherzo, Potenza è una città piccola e la gente parla, ma devo provarci.
Esco di casa molto prima dell'appuntamento, così ho tutto il tempo per arrivare puntuale e poi voglio passeggiare, sono un fumatore e ma oggi esagero, mi fermo nei pressi di una villa per fumare non devo cambiare idea, guardo l'orologio ho ancora una buona mezzora.
ma in questi casi il tempo è veloce e in men che non si dica sono nel pressi del bar, prima di andare cerco di vedere se individuo Letizia ed effettivamente c'è una donna vestita di giallo seduta che sorseggia qualcosa.
Mi faccio coraggio e m'avvicino, BUONGIORNO LEI E' LETIZIA? non mi risponde, mi guarda, poi guarda l'orologio e fa una faccia seccata SEI IN ANTICIPO, NON VA BENE MA SIEDITI.
Mi siedo, la guardo chiamare il cameriere e da persona autoritaria dice IL MIO OSPITE PRENDE UN CAFFE' METTILO SUL MIO CONTO.
Sono in imbarazzo e dico VORREI OFFRIRE IO ma lei con un cenno della testa mi zittisce, stò in silenzio poi lei prende la parola.

L -Allora sei qui, non adori il silenzio e non sei puntuale, dobbiamo allineare un pò le cose ma non è colpa tua, non pensare che io sia un padrona esperta, mi piace questo gioco e saremo entrambi novizi.
Anche se novizia sono molto esperta, so quello che voglio e ti dico già che non avrai diritto a limiti, decido io, tra qualche minuto arriverà il cameriere e ti servirà il caffè, poi andrai in bagno e ti toglierai le mutande le piegherai e se ti va d'iniziare il gioco mele darai altimenti andrai via.

Puntuale arriva il cameriere, e con fretta bevo il caffè che quasi m'ustiona, chiedo il permesso di andare in bagno e mi alzo.
Mi tremano le gambe sfilo i pantaloni e poi le mutande, rimetto i pantaloni ed esco frettoloso, quardo la mia padrona e furtivamente le do le mutande

L- non sederti, andiamo via..abito vicino, devi seguirmi a piedi non mi stare di fianco sempre dietro
La vedo iniziare a camminare e finalmente posso ammirarla, fisicamente non è per niente il massimo, nonostante sia abbastanza alta non ha un bel fisico, fianchi larghi e culo grosso, di viso è molto piacevole e poi ha dei seni enormi.
In faccia ha qualche ruga di troppo, però veste bene.
Intanto la seguo, facciamo un paio di vicoli e la vedo avvicinarsi ad un portone, prende le chiavi entra e chiama l'ascensore

L -quarto piano, tu vai a piedi ci vediamo su, prima porta a destra

Salgo le scale, arrivo al quarto piano e trovo la porta di casa aperta, chiedo permesso ed entro, lei è seduta sul divano, gambe incrociate e braccia aperte su gli schienali.

L -ti dico le regole, sono 3 e sono semplici,
UNO non parli mai a meno che non ti faccio una domanda
DUE non hai limiti
TRE la parole per interrompere è ROSSO
ora che sai le regole voglio ispezionarti, spogliati e poggia i vestiti sulla sedia poi mettiti di fronte a me con le mani sulla nuca

Ho il cuore in gola, non pensavo d'iniziare subito così, mi spoglio ma sono così emozionato che per poco non cado a terra, a fatica ripongo i vestiti sulla sedia poi alzo le mani sulla nuca, la vedo alzarsi e girare intorno

L -l'erezione che hai non ti servirà a niente, non mi faccio scopare da un sottomesso e poi il tuo cazzo non è abbastanza grande, non sei molto peloso ma il pube dovrà essere rasato che verrai ancora, ora vai lì di faccia in quell'angolo e metti le mani dietro la schiena.

Ubbidisco, vado nell'angolo della stanza e metto le mani dietro che vengono serrate subito con un paio di manette, poi la sento andare via, accomodarsi sul divano e accendere la tv.
Mette in televisione un film e inizia a guardarlo, io sono qui e lei pensa al film, mi annoio e soprattutto mi stanco a stare così ma voglio vedere dove andrà a parare.
Aspetto immobile finche il film non finisce e dopo un paio di ore mi viene vicino e mi libera le mani.

L -Riprendi i tuoi vestiti, puoi tornare a casa, se la cosa ti sta bene ci rivediamo domani alle 10.00 al bar centrale.
metti una tuta non mettere le mutande e rasati.

Con le sue parole nella testa vado via quasi deluso e allo stesso tempo felice.

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