La casa sul lago

Scritto da , il 2022-08-26, genere incesti

Dopo il rientro della vacanza alle Canarie, la relazione ed il legame con mia sorella Giusy diventavano sempre più stretti. Inizialmente avevamo ripreso le nostre vite, ci vedevamo ogni 2 o 3 settimane, anche se lei avrebbe gradito più spesso. Io avevo continuato a vedere le amiche di prima, anche se le scopate non erano più soddisfacenti come un tempo, qualcuna mi aveva fatto notare che quando scopavamo a volte ero assente, come se mentre la scopavo pensavo a un’altra. Mi ero preso una pausa di riflessione, quando, con grande gioia di mia sorella i nostri incontri erano arrivati ad un paio di volte a settimana.
Avevo pensato a lungo alla nostra soluzione, alla fine avevo deciso, quella attuale ci metteva in grosso pericolo, qualcuno avrebbe potuto scoprire la nostra relazione e sarebbe stato un disastro. Una volta presa la decisione, mi ero buttato anima e corpo nell’attuazione del progetto. L’attuazione del progetto che avevo in mente non era di facile attuazione, ma vari fattori favorevoli mi avevano reso ottimista. Il progetto era ormai avviato e non potevo più tornare indietro, secondo le mie previsioni tutto si sarebbe risolto in 6/8 mesi. In ogni caso, qualunque fosse stata la soluzione, avrei risolto il problema con Giusy.
Un giorno mentre ero ancora in ufficio, Giusy mi aveva spedito un messaggio, mi pregava per quella sera di non prendere impegni e passare a cena da lei. Non pensavo affatto che ci fosse una occasione speciale, altre volte era successo di ricevere messaggi simili. Quando ero arrivato, avevo capito subito che invece, qualcosa di particolare era successo, lei era stata da parrucchiere, era truccatissima e vestita in modo molto sex. Era davvero una gran figa, la tentazione era stata quella di saltargli subito addosso. Aveva apparecchiato in sala, di solito mangiavano in cucina, le luci erano spente e la sala era illuminata da due candele poste sul tavolo, e c’era musica in sottofondo, sul tavolo il mio vino preferito
- Abbiamo qualcosa da festeggiare? L’atmosfera e molto romantica e non come solito.
- Si certo, c’è qualcosa da festeggiare, ma te lo dirò dopo, non essere impaziente.
La cena era stata molto squisita, ma la curiosità mi divorava, nonostante le mie insistenze, non aveva voluto dirmi cosa festeggiavamo. Alla fine della cena mi aveva preso per mano e mi aveva portato in camera, anche lì c’erano luci soffuse, musica, e un forte odore di incenso. Al mio tentativo di baciarla mi aveva fatto attendere. Aveva voluto spogliarmi lentamente, continuava a baciarmi sul petto e sul collo, rifiutava i baci in bocca. Una volta che ero rimasto nudo, a differenza delle altre volte che si tuffava famelica sul mio cazzo, questa volta mi aveva abbracciato e finalmente baciato in bocca sussurrandomi
- Adesso spogliami tu, ma ti prego fallo in modo molto dolce, non essere irruento.
Non C’era voluto molto tempo a togliere il suo vestito, di proposito non gli avevo tolto il minuscolo perizoma che indossava. Si era stesa sul letto, a godersi i mie baci e le mie carezze. Avevo succhiato a lungo i suoi capezzoli mentre la mia mano infilata dentro il perizoma accarezzava delicatamente la sua figa. Quando il suo respiro era diventato più affannoso, mi ero spostato, avevo iniziato a baciargli i piedi, poi lentamente ero risalito lungo le cosce. Lei aveva inarcato il bacino e stava per togliere il perizoma, l’avevo bloccata di proposito. Avevo iniziato a succhiargli il clitoride, coperto dal perizoma, in alcuni momenti scostavo il perizoma e gli infilavo la lingua nella figa spingendola il più possibile. Dopo il suo primo orgasmo ero risalito, al contatto con il mio cazzo, di nuovo aveva provato a togliere il perizoma, subito bloccata da me.
Era stato molto eccitante, scostare il perizoma e vedere la sua figa bagnata, ero rimasto appoggiato a una mano, scostato dal suo corpo, avevo voluto osservare il mio cazzo che lentamente spariva dentro di lei. Non avevo fretta di godere, mi beavo nel sentire il calore della sua figa che avvolgeva il mio cazzo, non avevamo mai smesso di baciarci e forse quella era stata l’unica volta che avevamo fatto l’amore in silenzio. Si era accorta che stavo per venire, si era stretta forte a me e mi aveva baciato. Quando aveva sentito il calore dei primi schizzi che la inondavano aveva goduto anche lei, poi mi aveva allacciato le gambe dietro la schiena tenendomi imprigionato, non voleva che uscissi ed io ero felice di stare dentro.
- Grazie, è stata una sorpresa stupenda, inaspettata. Adesso mi dici cosa abbiamo festeggiato?
- Si veramente stupenda, sei stato bravo a capire cosa volevo e sei stato fantastico. Tutto è stato come avevo sognato. Beh festeggiamo che da oggi sono solo tua. Ho lasciato l’amico con il quale mi vedevo. Tu avevi detto che frequentarlo avrebbe sviato i sospetti su di noi. Ultimamente faceva discorsi strani. Voleva che vivessimo insieme. Ogni volta che lo vedevo, poi stavo male, era come tradirti. Fare una scopata trasgressiva, insieme, è un capriccio, una relazione è altro. Spero che non ti incavoli, ma non me la sentivo proprio e non volevo star male. Preferisco il rischio.
Aveva parlato di fretta senza darmi la possibilità di intervenire, poi in silenzio mi osservava in attesa che le dicessi qualcosa, l’avevo baciata poi ero rimasto zitto tenendola abbracciata. Eravamo stati a lungo in silenzio, solo abbracciati, poi era stata lei a rompere il silenzio cambiando discorso
- Ho sentito Ornella l’altro giorno, ci hanno invitato a passare Capodanno loro ospiti.
- Ci saranno anche Diego e Maria?
- No, non ci saranno, andranno dai loro genitori per feste. Cosa gli rispondo?
- Beh se sta bene a te per me è ok. Manca ancora più di un mese, ma per adesso digli di sì.
Nelle settimane che seguirono, avevo notato In Giusy un cambiamento. Mi ero assentato un paio di volte per il weekend, per controllare come procedeva il mio progetto, ogni volta al mio rientro la trovavo sempre eccitatissima, avevo pensato che era a causa della mia assenza, ma quando, anche se, ci vedevamo 2/3 volte a settimana era sempre ugualmente super eccitata, avevo deciso di parlarne. Lei era stata sincera.
- Ricordi cosa ti avevo detto? Più scopo più ho voglia di cazzo, probabilmente sono ninfomane. Da quando abbiamo iniziato nostra relazione ho sempre voglia. Quando tu non c’eri dovevo masturbarmi spesso. Guardando su internet in cerca di filmati porno, ho trovato un sito dove c’è gente che paga per vedermi mentre mi masturbo. Mi sono iscritta 3 mesi fa, e oltre al piacere devo dirti che si fanno un sacco di soldi. Più esaurisci le richieste che ti fanno più pagano.
- Scusa ma perché non me lo hai detto? Non hai paura che qualcuno potrebbe conoscerti?
- All’inizio volevo dirtelo, ma poi passando il tempo ho deciso così. Non possono riconoscermi, metto sempre una mascherina ed al 90% è inquadrata la figa, è quella che vogliono vedere.
Anche se ero rimasto sorpreso, gli avevo detto che non era un problema, anche perché quando mi aveva detto che in un mese guadagnava più di uno stipendio ero rimasto allibito. Nelle settimane seguenti, quando ci vedevamo, quando gli chiedevo, lei mi raccontava con dovizia di particolari, cosa gli chiedevano e cosa lei faceva. Alla fine del racconto dei particolari voleva essere scopata a lungo.
Il Natale era passato in tranquillità, io non avevo preso ferie, mi sarebbero servite per seguire mio progetto. Dopo un paio di giorni dopo Natale, un pomeriggio ero passato da casa sua ci eravamo messi d’accordo sull’orario in cui saremmo partiti il 31 per andare da Ivan ed Ornella, distavano una sessantina di chilometri non ci avremmo impiegato tanto. Giusy era un tantino nervosa ma non capivo il motivo, avevo la sensazione che volesse dirmi qualcosa ma aveva timore, poi aveva preso coraggio e mi aveva chiesto
- Sai amore, ai miei “ammiratori” su internet, avevo promesso, visto che lo chiedono sempre, che prima della fine dell’anno li avrei fatto assistere a una scopata. Si sono prenotati in tanti per stasera. Ti andrebbe di aiutarmi? Metteremo mascherine per non essere riconosciuti.
- Mi sembra che mi hai messo con le spalle al muro se hai già organizzato tutto. Avrei preferito che me ne avessi parlato prima e discuterne con calma. Ma ormai non c’è altra soluzione.
- Guarda che se non vuoi posso annullare tutto. Non sei obbligato, posso annullare.
Avevo capito che ci teneva, ed anche per curiosità, gli avevo detto di sì. Mi aveva spiegato come si sarebbe svolto il tutto, iniziava lei con un pompino, poi si proseguiva con un rapporto anale, ed infine dovevo sborrargli sul viso e sulle tette. Le raccomandazioni maggiori erano state di assumere le posizioni in cui venivano inquadrati meglio i nostri sessi. Aveva avvicinato il computer vicino al letto, e mi aveva fatto vedere il posto dove la telecamera inquadrava raccomandandomi di non uscire dall’inquadratura. eravamo già nudi e con mascherine quando si era collegata. Per metà schermo era inquadrato il letto, l'altra meta era occupata da piccole finestre, da uomini già con il cazzo in mano e fra loro anche una coppia. Tutti erano inquadrati dal collo in giù per non essere riconoscibili.
Era una strana situazione, inizialmente non eccitante, sullo schermo scorrevano i commenti degli spettatori qualcuno faceva commenti sulla mia dotazioni, ma tutti ci incitavano a darci da fare. Giusy aveva iniziato a farmi un pompino posizionandosi in modo che la visuale fosse chiara. Cercava di seguire i commenti che scorrevano ed adeguarsi alle richieste. La situazione per lei sembrava molto eccitante, infatti quando glielo avevo messo in figa era bagnatissima. Mi raccomandava di infilarlo e poi toglierlo tutto n modo che potessero osservare bene, aveva goduto una prima volta, poi mi aveva chiesto di metterglielo nel culo. Avevo sbirciato lo schermo, le finestre degli spettatori cambiavano in continuazione, tutti se lo menavano e qualcuno sborrava. Quando inculandola aveva goduto di nuovo i commenti erano aumentati in modo anche molto volgare. Era stata lei a staccarsi e seduta sul letto me lo aveva preso in bocca incitandomi a sborrare. Quando ero in procinto di venire avevo fatto un passo indietro, i primi schizzi gli erano arrivati sul viso gli altri li avevo indirizzati sulle tette. Me lo aveva preso in bocca succhiando le ultime gocce, poi aveva chiuso il collegamento, tutto era durato non più di 20 minuti.
- Allora come andata? Ti è piaciuto? Dai commenti sembra che hai avuto molto successo.
- Sensazione strana. Non mi è sembrato fare una scopata, ma quasi timbrare cartellino.
Giusy aveva fatto una risata, affermando che in effetti era come fare un lavoro. Poi dopo aver controllato al computer mi aveva detto quanto aveva incassato con la nostra performance ero rimasto a bocca aperta. Ero rimasto stupefatto e meravigliato, in 20 minuti aveva guadagnato quanto una settimana di lavoro.
Eravamo partiti per andare da Ivan ed Ornella nel tardo pomeriggio del 31, ci avevano accolti in modo molto caloroso e gentile. Io come regalo avevo portato a Ivan una confezione di vini pregiati, Giusy per Ornella aveva preso un bel maglione in puro cachemire, Ornella se era rimasta felice e stupita. Da parte loro ci avevano dato un ciondolo in oro, una mela tagliata in due che combaciava perfettamente, anche loro avevano lo stesso ciondolo, ero rimasto sorpreso e lusingato quando provandolo, avevo scoperto che anche i loro combaciavano con il mio e non fra loro, era un modo carino per dirmi che erano legati a me.
Eravamo andati a festeggiare il capodanno in un ristorante dove c’era anche la possibilità di ballare. Dopo cena avevamo ballato a lungo, per tutta la serata avevo più volte visto Giusy confabulare con Ornella, davano l’impressione di essere molto in sintonia e complicità, la cosa mi faceva molto piacere. Alla mezzanotte quando ci eravamo scambiati gli auguri Giusy dopo esserci baciati mi aveva portato in disparte
- Amore, Ornella stanotte vorrebbe dormire con te. Sono stati così premurosi e gentili gli ho detto ok
- Non sei gelosa? Sai bene che è innamorata di me.
- Beh a quanto sembra anche Ivan lo è. Tranquillo non sono gelosa. So che tu ami me.
Non ero rimasto sorpreso, ma sarei stato più felice se avesse dimostrato un po’ di gelosia. Mi ero recato nella saletta riservata a fumare una sigaretta, Ivan mi aveva raggiunto, gli avevo chiesto
- Allora come andata in questi mesi? Nelle vostre esperienze hai trovato qualcuno che ti ha montato
- Assolutamente no. E non mi interessa trovarlo. Mi piace essere Ivana solo per te. È successo che ho giocato solo con Diego, una volta che sono venuti a trovarci.
- Azz. Con Diego? Sei riuscito a prendere il suo? Sarai bello largo adesso.
- Ahahah no successo il contrario, dopo un 69 è stato lui a chiedermi mi metterglielo nel culo. Ha detto che l’esperienza con lo strap One gli era piaciuto tanto. Anche con il cazzo ha gradito.
La notizia mi aveva sorpreso, era vero che con strap One Diego aveva goduto, ma non credevo gli fosse piaciuto così tanto da desiderare un cazzo vero. Eravamo rientrati, Ornella ci aveva avvertito che aveva iniziato a nevicare, anche se in modo leggero, quindi avevamo deciso di rientrare. Prima di uscire Ornella si era furtivamente avvicinata e di nascosto mi aveva dato una pastiglia di Cialis dicendomi
- Prendila così per 36 ore sarai un bel torello. Ho tanta voglia arretrata.
Ero indeciso se prenderla, poi memore della vacanza alla Canarie l’avevo mandata giù. Aveva iniziato a nevischiare e faceva freddo, al momento di salire in macchina Giusy mi aveva sorriso e si era seduta davanti insieme a Ivan che guidava. Lungo il percorso, Ornella non aveva perso tempo, aveva iniziato a baciarmi ed a toccarmi, ma non si era limitata a questo, mi aveva preso il cazzo in bocca
- Guarda che troia tua moglie, non ha aspettato, ha già iniziato a fargli un pompino.
- Beata lei che si può godere quel bel cazzo, un po’ la invidio.
Eravamo scoppiati tutti a ridere. All’arrivo a casa non c’era stato bisogno di dircelo, mentre Ornella mi aveva portato nella loro camera Giusy aveva portato Ivan nella camera che avevano assegnato a noi. Avevo spogliato delicatamente Ornella, poi dopo essermi denudato mi ero steso accanto a lei. Avevo iniziato a baciarla ed accarezzarla delicatamente, quando gli avevo preso un capezzolo in bocca aveva rabbrividito, era certa che sarebbe stato un morso, non era timore il suo ma eccitazione. Non l’avevo morsa, ero stato molto dolce. Anche durante il 69 gli avevo leccato la figa delicatamente. Poi gli ero andato sopra, il suo era uno sguardo felice. Gli avevo infilato il cazzo delicatamente figa, aveva sospirato di piacere. L’avevo scopata dolcemente, quando aveva raggiunto l’orgasmo si era stretta forte e sussurrava
- Ti amo. Ti amo. Mi stai rendendo felice, ti prego non smettere ti voglio tutta la notte dentro.
Avevamo sborrato insieme. Lei non smetteva di baciarmi di accarezzarmi e dirmi che mi amava. La pastiglia aveva fatto effetto, il mio cazzo era ritornato di nuovo duro. L’avevo invitata a venirmi sopra, aveva iniziato a cavalcarmi mentre io accarezzavo le sue tette, avevamo scopato a lungo in tutte le posizioni poi ci eravamo addormentati. Mi ero svegliato all’alba, ero andato a pisciare tutti dormivano. Mi ero sdraiato dietro di lei che dormiva su un fianco. Il mio cazzo era duro ed avevo ancora voglia. Nel dormiveglia non si era resa conto di quello che facevo, ma si era svegliata del tutto quando con un colpo secco gli avevo infilato il cazzo nel culo. Non avevo sentito gemiti di dolore ma dopo un po’ solo gemiti di piacere. L’avevo scopata a lungo nel culo, poi gli avevo sborrato in bocca. Poi mi ero riaddormentato.
Il risveglio era avvenuto per una sensazione di piacere che provavo. Avevo aperto gli occhi Ornella succhiava il mio cazzo già duro. Mi aveva guardato sorridendomi, mi ero alzato, l’avevo fatta sdraiare con il culo al bordo del letto, poi gli avevo fatto alzare le gambe ed appoggiarle alle mie spalle. Quando gli avevo messo il cazzo in figa ed avevo spinto fino in fondo, lei aveva avuto un gemito di dolore, in quella posizione il mio cazzo gli arrivava al collo dell’utero facendogli male. Avevo dato parecchi colpi, poi mi ero piegato sul suo corpo raggiungendo con la bocca i suoi capezzoli, stavolta li avevo morsi, avevo alternato baci e morsi, quando i suoi gemiti erano diventati di piacere mi ero lasciato andare e gli avevo sborrato in figa, aveva goduto anche lei, poi mi aveva ripulito il cazzo succhiandomelo.
Più che orario di colazione era orario di pranzo, Giusy erano in cucina a fare colazione quando li avevamo raggiunti. Aveva smesso di nevicare ma sembrava dovesse ricominciare da un momento all’altro. Giusy sembrava di buon umore e molto contenta mi aveva guardato sorridendo e quando gli avevo chiesto
- Allora come è andata? Ti vedo contenta.
- Contenta e soddisfatta, Ivan è stato molto carino e dolce e non si stancava mai. Ed a te?
- Ottimo anche noi ci siamo dati da fare. Allora diciamo che il nuovo anno iniziato bene.
In un angolo della sala c’era un camino che Ivan aveva acceso, avevamo passato il pomeriggio a chiacchierare ed a giocare a carte, avremmo cenato a casa. Aveva iniziato a nevicare di nuovo, era piacevole restare davanti al camino a vedere scendere la neve. Eravamo tutti in accappatoio, la casa era ben riscaldata e si stava bene. Stava per fare buio, eravamo rimasti soli io e Giusy loro probabilmente stavano preparando la cena. Eravamo seduti sul divano e ci sbaciucchiavamo, all’improvviso avevo fatto mette Giusy cavalcioni e l’avevo fatto impalare sul mio cazzo, avevo voglia di scoparla, ero rimasto molto stupito quando lei si era alzata dicendo che sarebbe andata ad aiutarli a preparare. Ero rimasto sconcertato, lei non aveva mai detto no a una scopata, stavolta si era perfino sfilata mentre ero dentro.
Il motivo mi era stato subito chiaro, era apparsa IVANA, stavolta era più bella della prima volta. Era truccatissima, sopra una parrucca rossa indossava una cuffia da cameriera bianca come il grembiulino, aveva delle calze autoreggenti e scarpe con tacco alto. Si era avvicinata a me porgendomi un bicchiere di spritz, era davvero bella, questa volta erano state bravissime a truccarla. Appena avevo sorseggiato lo spritz, si era inginocchiata davanti a me ed aveva iniziato a succhiarmi il cazzo. Aveva iniziato leccandomi la cappella poi le palle e poi lo aveva ingoiato tutto. Avevo inarcato il mio corpo, ora ero seduto al bordo del divano. Mi godevo la sua lingua che a volte raggiungeva il mio buco del culo regalandomi brividi.
Si era impalata sul mio cazzo dandomi la schiena. Il cazzo era scivolato tutto dentro il suo culo, si alzava e poi discendeva lentamente, quando era arrivata Ornella ed aveva iniziato a succhiargli il cazzo, mi ero girato. Giusy ben posizionata stava filmando tutto con il telefono. Avevo capito che aveva programmato il tutto e mi ero incazzato, ma il piacere che provavo nel sentire il mio cazzo nel caldo culo di Ivana, non mi permetteva di smettere speravo solo che non avesse inquadrato il mio viso rendendomi riconoscibile.
Probabilmente, come da copione, Ivana si era messa a 4 stampe sul tappeto. Gli ero andato dietro ed avevo iniziato a scoparla a pecorina, mentre Ornella sotto continuava a succhiargli il cazzo. A quel punto ero stato al gioco, sfilavo totalmente il cazzo per poi spingerlo lentamente dentro. Giusy era venuta vicinissima per filmare meglio, avevo allungato una mano e strizzato la figa fino a fargli male. Si era divincolata ma non aveva smesso di filmare, Ivana urlando di piacere aveva sborrato in bocca ad Ornella, stavo per sborrare anche io, quando Ivana, staccatasi e girata verso di me lo aveva preso in bocca. Avevo scaricato tutta la mia sborra nella sua gola e lei aveva ingoiato tutto, poi mi aveva pulito il cazzo.
Giusy aveva capito che mi ero incazzato, sembrava un po’ rattristata ma non più di tanto, ma era convinta che gliela avrei fatta pagare. Avevamo cenato, dopo per fa ingelosire Giusy e con grande gioia di Ornella avevo rivolto a lei tutte le mie attenzioni. Continuavo a baciarla in bocca e tenerla abbracciata a me, Giusy non sembrava affatto gelosa, Ivana gli aveva leccato a lungo la figa e poi l’aveva scopata più volte, mentre Ornella continuava a volere sempre il mio cazzo o dentro la figa o dentro il culo. In un momento che Ivana stava scopando Giusy ne avevo approfittato inculandola ancora. Era stata una notte di sesso senza limite, ci addormentavo un po’ poi bastava che uno si svegliasse e si ricominciava. Io non avevo mai scopato Giusy ed Ornella era stata felicissima di avermi quasi sempre solo per lei.
A chiarirci con Giusy ed a fare pace era bastato poco, d’altronde lei con il suo modo di fare si faceva perdonare tutto. Nei mesi che seguirono lei aveva continuato con i suoi show, un paio di volte mi aveva convinto a partecipare. Aveva iniziato a prendersi più cura del suo corpo, andava in palestra, tutte le settimane andava da parrucchiere ed estetista, continuava ad acquistare vestiti sempre più eleganti. Il tutto giovava al suo aspetto, diventava sempre più bella e sex e dimostrava almeno 10 anni di meno. Il mio progetto sarebbe stato completato prima di quanto credevo, mi era stato confermato che il mio trasferimento sarebbe andato sicuramente in porto, anche perché il posto che dovevo ricoprire attualmente e provvisoriamente era occupato da una persona, priva della qualifica occorrente.
Avevo organizzato tutto, a breve ci sarebbe stato il ponte del 2 giugno, era l’occasione adatta a mettere in pratica il mio progetto. Ero impaziente, emozionato e timoroso che tutto non andasse secondo i piani. Quando avevo proposto a Giusy la possibilità del weekend lungo ne era stata entusiasta, per sicurezza la settimana prima ci ero andato per controllare che tutto fosse a posto. Era venuto meglio delle mie previsioni. Il mio orario in ufficio era 08-14 quel giorno avevo chiesto 2 ore di permesso, volevo arrivare sul posto ancora con il giorno. Eravamo partiti per le 14 avevamo quasi 200 km da percorrere, avevo previsto di essere sul luogo per metà pomeriggio quando ancora il sole era alto nel cielo.
Il posto era all’estremità del Lago di Garda, sulla sponda Trentina, un piccolo paesino a una decina di chilometri da un rinomato paese turistico molto conosciuto, paese dove sarei andato a lavorare. All’arrivo nel grosso centro ero passato da una agenzia turistica a ritirare le chiavi poi mi ero avviato. Giusy aveva provato a chiedere qualcosa su dove saremmo andati ma gli avevo sempre risposto che era una sorpresa. Arrivati al paesino lo avevo oltrepassato costeggiando il lago e dopo 4 km mi ero fermato davanti a n cancello lo avevo aperto ed ero entrato in macchina e mi ero fermato dopo una ventina di metri.
Davanti a noi c’era una piccola villetta su due piani, davanti aveva un ampio portico, ad una distanza di un cinque metri c’era una bella piscina. Il giardino in totale era un migliaio di metri, una alta siepe nascondeva alla vista di chi transitava lungo la strada. Avevo portato Giusy dentro, la villetta era composta da un salone a piano terra, una cucina, tutte e due davano sul portico, un bagno e qualche sgabuzzino di servizio. Al piano superiore c’era una camera da letto con cabina armadio comunicante con un grande bagno con vasca idromassaggio, poi un’altra camera ed un altro bagno. Giusy osservava tutto incantata, ma evitavo di rispondere alle sue domande. Dopo il giro della casa, l’avevo eravamo scesi nel salone, avevo preparato due spritz, l’avevo fatta accomodare poi mi ero seduto di fronte a lei.
- La nostra situazione è diventata molto pericolosa. Sai bene che basta un piccolo errore e qualcuno può scoprire la nostra relazione incestuosa, se succedesse sarebbe una immane tragedia. Ho pensato molto a lungo come trovare una soluzione. Trasferirci al sud nella casa dei nostri genitori, nemmeno a parlarne. Andarsene all’estero sarebbe stata la cosa migliore ma economicamente non fattibile. Io ho fatto domanda di trasferimento, dal 1 settembre il mio ufficio sarà a 10 km di distanza. Quindi io dal primo di settembre la mia vita cambia io vivrò qui. Se lo vorrai potrai trasferirti anche tu, logico non avremo sicurezza al 100% ma se stiamo attenti non ci dovrebbero essere grossi problemi, saranno sempre meno di quelli che corriamo adesso.
Giusy mi aveva ascoltato in silenzio, la sua espressione cambiava ad ogni mia frase. Adesso era a bocca aperta, non riusciva a parlare, poi era scoppiata in lacrime, continuava a singhiozzare senza riuscire a smettere. L’avevo abbracciata e baciata per consolarla ma non c’era modo di farla smettere. Senza smettere di piangere mi aveva slacciato i pantaloni poi mi era venuta sopra infilandosi il mio cazzo in figa. Non aveva smesso di piangere nemmeno quando aveva goduto, si era stretta forte a me. Eravamo stati a lungo in silenzio, in seguito quando si era calmata mi aveva chiesto
- Perché non mi hai detto nulla? Organizzavamo insieme.
- Beh poteva esserci possibilità che non ti saresti voluta trasferire.
- Ma è in affitto oppure l’hai comprata? Come hai fatto.
- L’ho comprata, non pagato tanto, la spesa grossa è stata ristrutturare tutto. Ho venduto casa dove abito, ho venduto la mia parte di uliveto e terreni ereditati dai nostri genitori. Ed ho fatto mutuo
- La prima cosa che faremo sarà togliere mutuo. Venderò il casale e mia parte terreni ereditati, poi se serve altro ho molti risparmi da parte. Non mi hai mai chiesto ma i miei show rendono molto.
Quando stavamo per uscire a cena, gli avevo fatto vedere l’ ex fienile posto subito a destra del cancello di entrata. Una parte era deposito per attrezzi giardino e con posto auto. Accanto era stato ricavata una casetta per il personale di servizio dei due anziani che ci vivevano prima, avevo ristrutturato anche quello. Adesso c’era una piccola sala un cucinino un bagno ed una camera da letto?
Giusy era raggiante, camminava attaccata al mio braccio al ristorante mi aveva detto
- Questi giorni che passeremo qui saranno il nostro viaggio di nozze.
In effetti Lo erano stati, avevamo scopato n tutti i luoghi della casa ma anche del giardino. Poi organizzando e potendo io sfruttando tutte le ferie e permessi finire in ufficio per il 15 luglio, avevamo fissato quella data per il trasferimento senza comunicare a nessuno dove ci saremmo trasferiti. Iniziava la nuova vita.
CONTINUA

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