Zeudi

Scritto da , il 2022-05-07, genere bondage

In una sera la mia vita cambió. Eravamo soli nella casa, mio fratello Cesare ed io, perché per la prima volta mamma e papà si erano concessi una vacanza anche da noi. In realtà mamma e papà erano tali solo per te, io ero stata adottata e portata in Italia anni prima dalla Somalia, ma da quel giorno ero sempre stata considerata di famiglia, e tu mi avevi aiutato enormemente nell'integrazione. Fino alla tua partenza per gli studi universitari eravamo stati inseparabili, tanto che le nostre camere da letto erano comunicanti con lo stesso bagno, e non chiudevamo mai la porta a chiave. Tra noi c'era una sintonia perfetta, ed eravamo o confidenti uno dell'altra. Anche per tutto questo tuo primo anno di studi fuori da casa ci eravamo sentiti o videochiamati varie volte al giorno, raccontandoci tutto come sempre. Mamma e papà avevano organizzato la loro partenza nel weekend successivo al tuo ritorno a casa dopo la sessione estiva, dove avevi già incasellato un paio di trenta, un trenta e lode ed un ventisei. Avevamo trascorso la giornata pigramente in piscina, alzandoci solo per tuffarci, mangiare e bere.
- Perché non fai venire qui Lara? Posto ne abbiamo da buttare via
- Dice che deve ancora studiare, vuole cercare di emularmi, e finora ha dato solo due esami. Tu piuttosto, ancora single?
- Già. Niente all'orizzonte. Mi sa che dovrò emigrare per trovare qualcuno che mi sopporti.
- Sei bellissima, intelligente e simpatica, l'unico ostacolo credo che sia tu.
- troppo selettiva dici? Può darsi.
- se venissi a Milano almeno avresti un parco aspiranti più ampio. L'anno prossimp vieni a stare da me per un po' e ti presento qualcuno. Capisco che il paesello sia asfittico, lo era anche per me, ma qualcosa di passabile l'ho pure trovato.
- forse qui il nero non va di moda, che vuoi che ti dica?
- Luca ti è sempre morto dietro, e anche Samu...
- Se è per quello anche Barbara! Ma quei due non si possono guardare, e Barbara non è il mio ragazzo ideale perchè non è un ragazzo!
- Eppure quella sera in piscina vi ho viste...
- ubriache, e con la mia fissa per il bagno nuda l'ho provocata un po' troppo perchè non si sentisse incoraggiata. Ma ci siamo solo baciate, niente di più
- Davvero?
Mi sollevai appoggiandomi al bordo vasca con i gomiti davanti a te.
- sai bene che te lo direi, e tu stai attento con quei discorsi, ti stai arrapando...
- vero. Sei la mia sorellina, ma biologicamente sei un gran pezzo di topa, e io adoro le lesbiche.
- Lara sa che sei un gran maiale?
- qualcosina ha già capito. Comunque si impegna.
- meglio così per tutti e due.
Decidemmo di uscire per cenare, e ci gustammo anche il giro in auto per andare e tornare. Era bello riaverlo a casa. Una volta rientrati disse di essere stanco e rientró in camera sua, e lo imitai. Faceva ancora caldo, e decisi di fare una doccia prima di coricarmi. Entrai in silenzio, e sentii dei rumori mischiati a gemiti arrivare dalla camera di Cesare. Che combina? Pensai. La sua porta era apertA, e lo vidi riflesso in uno specchio, illuminato dalla televisione, intento a masturbarsi. Lo avevo già visto altre volte, e lo spettacolo mi attirava. In fondo non eravamo davcero fratelli, e lui è un bel ragazzo. Quella volta più che su di lui la mia curiosità era per quello che stava guardando. Non erano rumori di una scopata. Cercai di aprire un po' di più la porta, ma entrai nel suo radar e si copri con il lenzuolo., cercando il telecomando. In verità era la prima vplta che si nascondeva a me.
- Non cambiare, volevo capire cosa ti eccitava così tanto.
- sicura?
- ti ho mai giudicato?
Mi avvicinai nuda com'ero e mi sedetti accanto a lui, che restando coperto riattivó lo streaming, in cui una ragazza legata in una posizione piuttosto acomoda era torturata sessualmente da una coppia. La cosa doveva piacergli molto perché l'erezione non accennava a ridursi. Una chiazza di liquido aveva già inumidito il lenzuolo. In po' mi fece tenerezza, e allungai una mano verso di lui, accarezzandolo fino a prenderlo in mano.
- eaan sameeyaa Cesare. - Faccio io, gli dissi in somalo, che un po' gli avevo insegnato, proprio per potergli dire cose che dovevano arrivare solo a lui. Era il mio modo per dirgli che sarebbe stato un nostro segreto, e lui capì, spostando il lenzuolo.
- tu guarda e basta
- non dovremmo...
- zitto...
La scena continuava, e la ragazza sembrava soffrire molto, ma i gemiti erano anche di godimento, e Cesare dopo aver superato l'imbarazzo iniziale si lasciò andare.
- ti piace davvero tanto...
- si...
- perché la ragazza è legata e le fanno quello che vogliono senza che possa ribellarsi?
Si inarcò e venne copiasamente, con fiotti che si depositarono sul suo petto. Mi lasciai scappare un gridolini al primo, e continuai a muovermi fino non mi fermó lui con la mano.
- vado a prendere qualcosa per pulirti.
- ok...
Tornai con una spugna ed un asciugamani e lo pulii
- ora vorrai parlare, immagino
- se ti va di. Non conoscevo questo tuo lato
- non te ne ho mai parlato
- perché?
- ho sempre pensato che non fosse normale
- È sesso. A ognuno piace qualcosa di diverso.
- Tu non hai sogni strani, i tuoi li conosco.
- sognare di essere scopata dalla squadra che ha vinto il mondiale, in mezzo al campo, subito dopo la partita e con lo stadio pieno non è normale...
- quasi...è sempre una scopata.
- vabbè - ridemmo, di nuovo in sintonia. Ora è meglio se ti fai una doccia, non sei proprio pulito.
Ci alzammo e lo seguii in bagno, per la doccia per cui mi ero mossa inizialmente.
- normalmente dovrei almeno ricambiare il favore...
- non pensarci, sono a posto.
Fini la doccia e mi baciò sulla guancia, mormorando un "grazie"
- buonanotte...
Feci la mia doccia, ripensando alla cosa. Non mi ero propriamente eccitata, ma tutta la cosa mi aveva incuriosito, e rimuginai fino ad addormentarmi.
Mi svegliai prima di lui, e decisi di preparare la colazione per entrambi prima di svegliarlo. Fu contento di vedermi nuda, come al solito quando eravamo soli in casa
- quindi ieri sera non ha cambiato niente. Sei sempre la mia sorellina pazza?
- sempre quella. Scendi a fare colazione, è pronto.
Scese con me senza il, e ci mettemmo sugli sgabelli dell'isola in cucina per iniziare la giornata.
- lo so che hai mille domande. Spara
- ehmmm. Lo hai mai fatto?
- non così.
- cioè?
- ho legato un paio di ragazze al letto, ma non si sono fatte nemmeno strizzare i capezzoli senza lamentarsi. Le ho solo scopate. Il resto sono sogni e basta...
- Anche Lara?
- Lei è un po' come me,..di legarla nemmeno parlarne, ho provato a farmi legare io da lei ma non ho la stoffa per subire.
- spero almeno che tu non ti sia lamentato come le tue vittime.
Rise fino a sputare un boccone di cereali.
- no, ma ci è andata piano
- se ti dicessi che potrei farti provare?
- direi che sarebbe quasi contro natura, sei mia sorella...
- non lo sono davvero. Sarei curiosa di capire, la ragazzaq sembrava provare anche piacere, e non lo capisco...
- Le ragazze a cui piace lo amano e provano piacere. Sfortunatamente non ne conosco ancora.
- Senti, abbiamo la casa tutta per noi. Hai fatto sempre tanto per me...te lo devo, e come ho già detto sarebbe un segreto solo nostro.
- sei pazza. Pensi che riuscirei a farti del male, sapendo che lo fai per me anche se non ti va?
- non so se mi piacerà, ma ti lascerò fare. Almeno una volta. Mi conosci, so stare al gioco
- ripeto che sei pazza.
- in garage abbiamo delle corde. Vado a prenderle...
Continua

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