Ritornano i ricordi degli anni di giardiniere2.
di
Batacchione.
genere
etero
Ecco, adesso mi ricordo proprio bene. Mi ero letteralmente invaghito di Isabella. Quella prima volta che la avevo sccopata, rimasi fulminato dalla rotondità, elasticità del suo culetto sodo da far godere solo agguantandolo, acciuffandolo a mani piene. insomma, ricordo che al nostro secondo incontro, neanche la baciai in bocca ma subito le abbassai le mutandine ed iniziai a baciarla alle natiche per poi passare al dolce buchetto che non vedevo l'ora di possedere. Chiaro che come disse al primo incontro, non mi stette a chiedermi soldi ed io ne ero felicissimo perchè giocando con lei ed il suo fratello ne avevo intascati cinquecento euro ma da quel momento che le manifestai la mia grandissima voglia di scoparla ed incularla di nuovo lei mi rispose subito che voleva anche lei soffrire ancora una volta a ricevere nel suo magro culetto il mio batacchione ed allora non mi feci certamente pregare e instantaneamente mi spogliai interamente ed aiutai lei a liberarsi dei vestiti. Una volta rimasti entrambi nudi, la baciai in bocca appassionatamente e poi scesi a leccarle i capezzoli per fermarmi alla ormai invasa di umori: la sua fighina. La feci sdraiare sul prato e le andai a leccare anche sul culetto e l'ano si sciudeva e serrava come un fiore inumidito di rugiada al mattino. La possedetti scopandola fino a riversarle addosso un getto interminabile di sborra e lei gridò al vento di avere goduto tantissimo e voleva essere posseduta anche analmente e così non persi tempo in chiacchiere ma passai ai fatti preparandole il gran bel culetto con baci e poi vasellina introdotta nell'ano col dito poi tolsi il dito e scambiai il buco col cazzone già tremendamente dritto e rigido da mettere pensiero alla piccola roscina Isabella. La penetrai lentissimamente, dolcemente ma le mie dimensioni non erano certo da trascurare e così Isabella si lasciò andare con urla da farmi anche paura e per fortuna che eravamo nell'esteso parco e da casa nessuno ci poteva sentire. Nonostante ero ben conscio che le stavo facendo molto male, non riuscivo minimamente a fermarmi, anzi, gli davo giù con più impeto e cercavo di sentirla lamentarsi così mi eccitavo ancora di più! Cribbio, ero infatuato dalla ragazzina ed avrei dato chissà cosa per averla sempre e tutta per me...ma potevo, io cinquantenne in quei anni, corteggiare una ventenne? Cavolo come mi sarebbe piaciuto averla in casa con me e vedere ogni mattina, al suo risveglio, il suo sorrisone che mi faceva quando ci incontravamo. Certo, adesso sono solo ricordi ma se vi dicessi che proprio il giorno che passavo davanti alla villa di questa mia storia di vita ho visto aprirsi il cancello ed uscire un'auto sportiva giudata da Isabella? incredibile ma vero e poi lei con qualche anno di più era ancora più bella di quando era ventenne...beato ora chi se la pappa!!
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