Quel giorno decisi di andare in giro senza meta 2.
di
Batacchione.
genere
etero
Dopo l'ultima straleccatona di figa a Simona ed in seguito la scopai con tanto ardore, frenesia, godendo così ambedue magnificamente, allora mi rivestii e a malincuore scendei le scale con Simona strettamente abbracciata Prima di salire in moto ed indossare il casco, baciai nuovamente ed appassionatamente la splendida rossa in bocca e poi fu lei a dirmi se aveo problemi ad incontrarci a Roma l'indomani, dove lei veniva spesso per frequentare l'Università che la avrebbe vista laurearsi in Medicina, quindi lei sarebbe stata Medico ed io suo fisso paziente, certamente; già immaginavo le sue manine toccarmi dapertutto e farmi gioire anche quando nel nostro primo rapporto mi aveva eccitato infilandomi il ditino nell'ano ed allora le dissi che una volta arrivata a Roma, poteva telefonarmi, prendere poi un taxi e volare a casa mia per infilarci sul mio lettone. Mi abbracciò promettendo che per nessun motivo sarebbe mancata all'appuntamento da me domattina. Ci ribaciammo ancora e poi m'infilai il casco in testa evolai via da lì, diretto a Roma a casa mia dove, dopo una doccia, mi sdraiai sul letto ed accesi la tv per rilassarmi ma non seguii i programmi perchè la mia mente, il mio pensiero aveva un chiodo fisso, infilatomi da me in testa:SIMONA!! Al mattino mi ritrovai insonnolito sul letto con la luce accesa ed anche la TV continuava a trasmettere programmi ma io vedevo con la mente sul video...l'immagine di Simona! Erano quasi le nove quando il telefono suonò ed era Simona. Taglio corto: dopo neanche mezz'ora eravamo già nudi sul lettone ed io le baciavo le focose labbra della sua bocca così carnosa, sensuale, eccitante e poi, dalle labbra su, scesi a quelle giù...leccandole la fighina già smaniante, sbrodolante di umori che uscivano fuori zampillando come una fontanella ed io mi eccitai moltissimo e subito la sditalinai a fondo facendola sborrare godendo con fiotti sensualissimi ed ancora mi ritrovai così pronto a penetrarla, a possederla e subito le misi il batacchio davanti alla figa penetrandola focosamente e lei lasciò andare un gridolino nel sentire le mie generose dimensioni. Dopo la lunga scopata con goduta intensissima che arrivò prima a Simona innondandomi il cazzone e dopo toccò a me che le schizzai dentro una sborrata da farla rimanere senza fiato e godemmo così tanto e bestialmente bene. Dopo una pausa che ci trovò entrambi presi a darci piccoli bacetti, sussurrandoci alle orechie che stavamo veramente bene insieme nio due, poi, ingrifatomi di nuovo, proposi a Simona di tentare di provare ad infilarle in culo il batacchione e lei, abbassando gli occhioni, mi confessò che ne aveva tanta voglia, tanta curiosità ma anche tanta , tanta paura di soffrire chissà quanto. A quel punto le sussurrai nell'orecchio che mordicchiavo nel parlarle, di non avere affatto paura che nessuno mi obbligava a farle sentire solo dolore...certo...le confessai che un minimo e leggero dolorino lo avrebbe provato ma al suo primo lamento, gridolino, assolutamente io non avrei continuato a penetrarla, a possederla, le chiarii subito che tutto si fermava lì e sarebbe continuato solo e quando lo voleva lei. Allora mi disse che aveva fiducia in me così si mise a pancia sotto e, divaricando le cosce, quasi mettendosi a "pecorina", mi pregò di usare creme, vasellina, gel, tutto quanto avevo in casa e, dopo un sospirone, sentitomi spalmarle all'ano il gel e vide poi che ne mettevo anche sul mio glande, allora mi disse di provare ad introdurglielo tutto dentro. Mi accostai all'ano col glande e lo spinsi dentro lentissimamente e sentivo lei dilatare il più possibile il suo forellino, incitandomi a spingerlo ancora dentro ed allora diedi un colpettino, facendolo scorrere un poco e poi sentii lei stringere un poco lo sfintere ma continuai a penetrarla e con stupore dovetti ammettere che si stava abituando alla temutissima mia penetrazione pur emettendo un solo urletto ma subito dopo la risentii gemere di dolore però mi disse di andare avanti nonostante si sentiva squarciata come un pollo spaccato a metà. Continuai ad inculalrla e, quando sentii che il cazzone era entrato tutto dentro e non ne avevo più da infilare, allora me ne tornai indietro e lo rinfilai tutto dentro in un solo colpo ma sempre dolcemente, lentamente. Dopo mi fermai e dissi a Simona che il suo martirio era finito ed allora se ne aveva piacere potevo possederla a colpi affondanti facendola anche godere e lei subito mi diede il suo consenso dandomi la libertà di penetrarla con un poco di foga che a quel punto lei era curiosa di sentire se c'era solo piacere od anche nuovo dolore. Le confermai che al suo stop, al minimo lamento di dolore, allora avrei fermato il gioco. La possedetti così intensamente che dopo una lunga "cavalcata" le sborrai tutto dentro e poi le assicurai sarei stato subito pronto ad incularla ancora di nuovo. Dopo le ben sopportate da lei inculate, la scopai in figa più volte e, quando ero rimasto "senza proiettili" da sparare, le chiesi una pausa che lei acconsentì baciandomi con passione e poi mi disse che il nostro incontro le sarebbe stato impresso per sempre nella sua mente. Io mi sentii maschilmente orgoglioso e quando poi la accompagnai a prendere il treno per tornare a casa sua, lei, prima di scendere dalla mia auto, mi disse di prepararmi ad incontrare la sua sorellona Grazia che tanto smaniava nel provare il batacchione. Dopo che vidi il suo treno andare via, sentii dentro di me un mare di malumore, di nostalgia: Simona si era stabilita nella mia mente! E con Grazia, certamente essendo la più grande aveva più esperienza della sorellina! Come sarebbe stato il nostro primo incontro?
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