Rocky - Rocco - La moglie 4° - La prima sborrata di Rocky

Scritto da , il 2022-04-27, genere zoofilia

Il comportamento di Rocky era del tutto naturale e corrispondente a ciò che aveva aveva detto loro il veterinario.

La bestia, sempre potenzialmente in calore, stimolata da certi odori, si eccitava e si agitava alla ricerca della femmina.

Quando poi Lella aveva messo al corrente l'amante ed il marito sui tentativi del cane di montarle la gamba, avevano deciso che sarebbe stato meglio lasciarlo fare per vedere sino a che punto si sarebbe spinto.

Puntualmente il giorno successivo quando lei era sola in casa, dopo aver giocato in giardino con assoluta naturalezza e con grande gioia del cane (Va ricordato che, nonostante la raggiunta maturità sessuale, si trattava sempre di un cucciolone che amava giocare coi padroni e coi suoi simili) erano rientrati in casa per il pranzo e subito dopo, erano andati in un parco poco lontano attrezzato con l'area cani dove Rocky aveva potuto giocare coi suoi simili tra i quali alcune femmine che attiravano la sua attenzione ma che, non essendo in calore, non venivano "importunate" sessualmente.

Al rientro a casa, Lella aveva fatto una doccia lasciando poi cadere in bagno le sue mutandine e la lavette di spugna con la quale la sera precedente prima di fare la doccia, si era asciugata il sudore e la fica ancora gocciolante di sborra e di umori vaginali.

Naturalmente la spugna recuperata dal cesto dei panni da lavare, era quasi completamente asciutta e tuttavia, era ancora intrisa degli odori della precedente notte mentre la seconda mutandina conservava ancora tracce di mestruo dei giorni precedenti.

Mentre Lella era intenta a lavarsi Rocky, dopo un breve riposino ed una abbondante bevuta di acqua, scodinzolando gioioso era corso in bagno dove cercava di attirare l'attenzione della padrona grattando con le zampe anteriori la porta di vetro della doccia.

Mentre lei si asciugava, il cane, assolutamente insensibile ai vapori al profumo del sapone che impregnava la stanza, voleva giocare e se lei non lo avesse rimproverato, avrebbe continuato a saltellarle davanti impedendole di rimettersi in ordine.

Come da programma, dopo essersi asciugata, aveva indossato un kimono di seta con sotto niente e dopo aver gettato a terra i due suoi perizoma sporchi e la lavette di spugna, era andata in soggiorno lasciando aperta la porta del bagno.

Rocky, dopo aver giocato ancora un po' con la padrona senza tanta convinzione, aveva cominciato a cambiare atteggiamento ed aveva iniziato a roteare su se stesso allontanandosi dalla padrona annusando ogni cosa fosse a tiro del suo sensibile olfatto.

Chiaramente, aveva sentito odore di sesso.

Dalla sua posizione Lella poteva vedere lo scorcio di bagno dove aveva lasciato cadere le sue cose.

Alla fine del suo nervoso annusare, finalmente Rocky aveva trovato la fonte di quegli odori che tanto interesse gli avevano destato.

Dalla sua postazione Lella poteva assistere ad una specie di corteggiamento della bestia che si abbassava ad annusare leccare per poi prendere coi denti e strapazzare in aria sempre più nervosamente quegli eccitanti tessuti.

Mentre faceva quelle operazioni, dal fodero del suo sesso era fuoruscito il rossetto ed a quel punto il cane si era seduto e abbassando la testa tra le sue zampe, aveva cominciato a leccare quel dardo rosso che fuorusciva sempre più dal prepuzio.

Alle luce delle lampade del bagno Lella aveva potuto notare che dal forellino in cima al rossetto, fuoruscivano goccioline lucide che lui raccoglieva con la lingua.

La vista delle operazioni del cane, aveva eccitato anche Lella che con una mano tra le cosce si dava piacere mentre con l'altra si strizzava i capezzoli.

-Rocky.. vieni qui Rocky!-

Il cane rispondendo al richiamo della padrona, aveva afferrato con la bocca uno dei suoi perizoma e scodinzolando, si era precipitato da lei.

Quando il cane era a portata di mano, lei gli aveva accarezzato la testa con la mano umida di sesso e poi, dopo avergli tolto la mutandina di bocca se l'era passata sulla fica madida di umori e gliel'aveva ridata.

A quel punto Rocky pareva impazzito.

Aveva cominciato a roteare come una trottola poi, dopo un attimo di apparente esitazione, con la testa cercava di intrufolarsi tra le cosce della padrona in cerca della fonte di quegli odori che lo eccitavano allo spasmo.

A quel punto infatti, aveva il cazzo completamente sguainato e non avendo ancora alcuna esperienza, si agitava, correva indietro, ruotava su se stesso, abbaiava per poi cercare ancora con la lingua la fonte nascosta dal tessuto di seta.

Nei suoi movimenti scoordinati, spargeva dappertutto il liquido che fuorusciva dal suo cazzo ed infine, guidato dal suo solo istinto, si era sollevato sulle zampe posteriori lasciandosi ricadere poi con quelle davanti, sulla gamba della padrona che aveva brancato saldamente simulando la monta.

A quel punto anche Lella, pareva persa nella mente e, travolta da quel delirio dei sensi, con una mano aveva preso a masturbarsi furiosamente mentre con l'altra aveva afferrato il cazzo della bestia stringendolo tra le dita e schiacciandolo sulla sua gamba a formare una specie di buco dentro il quale scorrere che, finalmente gli dava le stesse sensazioni che avrebbe avuto montando una cagna ed allo stesso modo dunque, tra le dita della padrona si era gonfiato il nodo dando inizio ad una sborrata durata tutto il tempo di formare una larga chiazza sul pavimento e sufficiente a fargli sgonfiare il bozzo ormai molle.

Staccandosi dalla presa della mano, Rocky aveva dapprima ripulito con la lingua quelle dita e parte della gamba bagnata e poi, aveva leccato tutto lo sperma sul pavimento.

Lella che aveva assistito ipnotizzata a tutte quelle operazioni, presa da un turbine di libidine, aveva allargato le cosce offrendo la fica aperta alla vorace lingua del suo cane.

La bestia pareva davvero insaziabile e lei, caduta in una specie di trance, non era stata capace di tenere il conto degli orgasmi che l'avevano devastata nel corpo del quale peraltro, non riusciva più a controllare il tremore con la mente che vagava in un inferno di libidine.

Quando il marito era rientrato l'aveva trovata abbandonata sul divano in uno stato di catalessi con la fica aperta e lucida, il divano imbrattato di chiazze umide mentre Rocky, sdraiato ai suoi piedi col cazzo oramai rientrato nella sua custodia pelosa, dormiva placidamente con tutta la lingua di fuori adagiata nel punto dove era colata la sua sborra.

segue

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