I dvd

Scritto da , il 2012-05-05, genere gay

Verso il tramonto di un giorno di novembre, freddo e grigio, quando l’aria sembrava frizzante sulla pelle del viso e un po’ di venticello soffiava quasi a voler sottolineare la rigidezza di quell’autunno, sono uscito di casa facendo attenzione a non far sbattere il cancelletto d’ingresso del condominio in cui abitavo.
Tutt’intorno regnava il silenzio, ogni tanto rotto dal passare veloce di un’auto che sfrecciava per la strada. Gli alberi del viale erano tutti privi di foglie e i marciapiedi avevano ancora qualche traccia di fogliame rinsecchito. Mi son diretto verso Nord incontro al venticello freddo ficcandomi le mani in tasca e accigliando gli occhi.
Ormai le ombre della sera erano lunghe e il cielo volgeva al nero. Sentivo i passi dei miei piedi sul marciapiede, qualche cane che abbaia in lontananza, vedevo le luci delle case accese e il neon azzurro della pizzeria in fondo alla strada che si illuminava ad intermittenza. Nell’aria profumo di carbonella proveniente dai camini accesi.
Il semaforo rosso e poi verde dell’angolo mi dà la sensazione di ricevere quasi come un permesso ad andare avanti, verso quel luogo in cui sicuramente avrei fatto il mio incontro con un ragazzo di colore.
Passo la strada e percorro a passo svelto il marciapiede costeggiato da una lunga siepe appena potata. Davanti a me l’insegna arancione di un noto centro commerciale. Mi avvicino al grande ingresso e mi si apre davanti il parcheggio con tante macchine posteggiate. Ne osservo di belle e grandi, mi chiedo quanto possano costare… Ma ad un tratto i miei pensieri si interrompono per il forte battito del cuore. Me lo sento in gola e mi sento stringere la carotide, tanto da non poter parlare. Sto attento all’andirivieni delle auto e mi dirigo verso l’entrata principale del grande magazzino. Intravedo delle figure di ragazzi alti e neri, i cui volti non si distinguono nell’oscurità della sera. Indossano grossi giubbotti coi cappucci e sembrano tutti infreddoliti. Io guardo per terra, non ho il coraggio di farmi avanti….Ma a un tratto qualcuno mi chiama. Era uno di loro che per racimolare qualche soldo vendeva dvd porno. Sapevo che sarebbe cominciata così la mia avventura di quella sera. Col cuore in gola non riesco a dire una parola. Il tizio di cui intravedevo il biancore dei denti e degli occhi mi comincia a far vedere le copertine dei dvd che aveva in mano. Una dopo l’altra in una sequenza a lui ormai familiare e che ogni tanto commentava con il suo italiano stentato dicendo che erano tutti belli. Mi giro intorno velocemente con la testa. Qualcuno passa di là, mi spavento se mi riconosce, dal momento che sono molto conosciuto in zona per il mio impegno nel sociale come volontario.
Accenno a un no titubante, dico che non sono interessato a comprare. Ma lui insiste, io mi giro intorno e lui si accorge del mio disagio e mi invita a seguirlo in un posto un po’ più discreto tra le macchine, meno illuminato dalle fioche e pallide luci del parcheggio. Mi mostra ancora i dvd che ha tra le mani e per la terza volta ormai mi dice che sono molto belli. Li riguardo, non ho il coraggio di chiedere quel che ho in mente e faccio quasi per andarmene, ma lui mi prende per un braccio e mi chiede dei soldi per i suoi dvd, che tutti vendono a 10 euro ma lui li può vendere di meno…. Inghiotto la mia saliva e faccio cenno con un dito di rivedere la sequenza dei dvd, fino a che non vedo quello che mi interessava per il mio discorso….. Con il dito scelgo proprio quello che faceva a caso mio. Nella copertina figurava una donna intenta a succhiare un gran cazzo. Lui mi dice che quel dvd era molto bello. Non sapeva commentare in altro modo. Era gentile nel suo modo stentato di condurre le trattative, ma a quel punto non si attendeva la mia proposta. "Posso fare io a te questo?" Lui non capisce. Mi giro intorno e non vedo nessuno. "Vuoi comprare o no?" Insiste lui. "No, ma voglio fare questo con te!" Gli dico indicandogli il dvd con l’immagine di prima. Lui prima sorride e poi ride mostrandosi imbarazzato. "Io ti pago più di 10 euro!" Gli dico. "…E quanto?" Ribatte lui. "Cinquanta! Allora ti va?" Dico io. "Ma dove, tu hai macchina qui?" Sembrava interessato…. "No, ma ho casa qui vicino, séguimi ti ci porto." "Ah ok amico, allora io seguire a te." "Sì, ma seguimi a distanza, ok?" "Ok, distante?" "Sì!"
Torno indietro per la strada che avevo fatto prima, ogni tanto mi giro e vedo lui che mi segue senza dare nell’occhio, come volevo io. Arrivo al cancelletto e infilo la chiave, lui mi raggiunge e dice che abito vicino, ma io non rispondo. Attraverso con lui velocemente il viottolo, questa volta senza curarmi di non far sbattere il cancelletto alle mie spalle, in modo da percorrere la distanza dalla strada all’ascensore in fretta. L’ascensore era già al piano terra, lo prendiamo. La luce dell’abitacolo mi fa finalmente vedere il volto di quel ragazzo. Sorrideva simpaticamente e aveva un’aria incuriosita. Arriviamo al terzo piano, il cuore mi batte forte, spero di non incappare in qualche vicino sul pianerottolo. Invece era tutto immerso nella semioscurità. Infilo la chiave nella toppa e apro la porta dopo due mandate. Non accendo la luce, ne filtrava un po’ dalla finestra senza tenda dovuta ad un fanale della strada, sufficiente a far quel che ho in mente. Lui non sa dove andare e non si abitua subito all’oscurità. Non ho voglia di fargli vedere dove abito. Posa per terra la pila di dvd e mi chiede se ho voglia di comprarne uno. Dico solo che ho voglia di altro e gli passo la mano destra sulla patta dei pantaloni. Lui forse solo ora capisce meglio a cosa l’ho chiamato. Sono eccitato e ormai deciso ad andare fino in fondo. Mi inginocchio e sfibbio i pantaloni del negro. Tiro giù la cerniera e accarezzo l’attrezzo grosso e floscio che si nascondeva dentro. Avvicino le labbra alle mutandine di un colore chiaro ma non bianco. Sento un certo profumo di qualche essenza da bagno….il che mi conforta, ho pensato che il tizio era pulito. Lui mi accarezza con le grandi mani dietro il collo, per farmi capire che sta gradendo il mio gioco. Ora bacio quel cazzo che si nasconde ancora dietro le mutandine e intanto tiro giù i pantaloni fino alle caviglie. Comincio ad accarezzare le gambe muscolose e glabre del ragazzone nero. Mi sento molto più eccitato, sento il sangue salire in faccia e le gote calde. Adesso faccio saltare l’elastico delle mutandine al suo membro e mi si ferma il respiro… era enorme e a quel punto mentre lo osservavo un po’ inebetito lui con una mano me lo schiaffeggiava sul mio volto, poi sulle labbra e a quel punto ho aperto la bocca per accoglierlo dentro. Non poteva entrare tutto e cominciai a leccarlo dal basso verso l’alto soffermandomi sul punto G, sotto la cappella. Lui gradiva e mandava indietro la testa, segno di inizio godimento. Continuo con la lingua e lui a quel punto me lo ficca in bocca tenendomi la testa tra le sue mani. Mi scopa in bocca, io succhio e lui gode. Mi stantuffa in gola, io soffro perché mi toglie il respiro, non riesco a divincolarmi se non che a fatica. Lo prendo in mano e sego. Ma lui mi toglie la mano dal suo cazzone e me lo rificca vigorosamente in bocca. Cerco di non farlo andare in fondo alla gola mettendogli la gobba della lingua di fronte, ma lui premeva senza ritegno e sempre di più. A quel punto succhio sempre più forte, prima ad intermittenza, poi di continuo. Ho male al fondo della lingua che non riesce più a sopportare i colpi di quel cazzo africano grosso e profumato. Ad un mio momento di incertezza, la lingua cede e me lo ritrovo in gola ostruendomi il passaggio dell’aria, mi faccio indietro con la testa per permettere tale passaggio ma lui con le mani mi tira la testa verso di sé. A quel punto mi costringe a fare avanti e indietro con la testa, seguendo il ritmo imposto dalle sue mani e dal suo godimento. Il suo bacino stantuffava all’unisono con la mia bocca mentre le mie mani gli accarezzavano i glutei turgidi e muscolosi. A quel punto lo tira fuori e comincia a masturbarsi violentemente, passandosi la mano destra su tutto il cazzo in un ritmo frenetico. Io lecco le palle, grosse come due arance, con pochi peli e con lo stesso odore di essenza orientale di prima. Riesco a prenderne una in bocca, spalancandomi le labbra. Succhio mentre lui è ancora intento a masturbarsi. Il suo gemito diventa più insistente e mi indica che è vicina la sborrata. Mi metto con la bocca davanti al suo cazzo per accogliere quel liquido prezioso. Lui gradisce la mia offerta di svuotamento delle sue palle nella mia bocca e con la mano sinistra mi afferra la testa e mi sbatte in faccia il suo cazzo ormai pronto a sborrare. Mentre sta per venire me lo rinfila in bocca e mi riprende la testa con due mani conficcandomi in gola tutto il cazzo. Sento la sborra calda e densa invadermi il fondo della lingua, sento qualcosa di liquido scendere in gola. Mi sposto, ma lui mi riporta ancora più stretto al suo membro e alla fine sono costretto a cedere…. Mi sborra in gola…. Quando è contento mi libera da quell’arnese e io respiro. Cerco di sputare quanto più possibile….il sapore era sgradevole. Sputo e risputo, corro in bagno e sciacquo la bocca, mentre lui si riveste e attende. Intanto non sono più eccitato. Sento ancora la sua sborra nell’esofago che scende adagio. La spingo giù con dell’acqua, dal momento che non riuscivo a sputarla fuori. Mi sentivo confuso e avevo tanto caldo. Ritorno di là, dove si era consumato tutto per vedere cosa facesse lui. Ma era intento a riprendere i suoi dvd e ad avvicinarsi alla porta per andarsene. Lo pago. Erano cinquanta, come pattuito. Lui ringrazia per il mio buon cuore e gentilmente mi invita a guardare ancora i dvd per comprarne uno. Ho capito che forse qualcuno alla fine della giornata gli darà una paga in base alla quantità di merce venduta. Allora con un sorriso ne prendo due e glieli pago pure. Lui mi ringrazia con tanti inchini e sorrisi e poi mi dice che deve andare. Prima di lasciare il pianerottolo, mi dice che è stato molto bello…. Lo stesso commento utilizzato per promuovere i suoi dvd…. Imbocca la tromba delle scale e scende giù. Non ho fatto in tempo a spiegargli da dove si apre il cancelletto, ma mi affaccio e vedo che lui non ci pensa due volte a scavalcare la ringhiera facendo uso dell’appoggio della cassetta del metano…. Spero non l’abbia visto nessuno!

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