Nuovi ricordi della mia gioventù 3.

Scritto da , il 2021-11-09, genere etero

Vidi i lampeggiatori blù dell'ambulanzagiungere qua alla casa e Arturo, sotto sedativi, fu trasportato nella sua camera, seguito da Susanna. Dopo che Susanna mi raccontò sul come era accaduto l'incidente, lei volle andarsene a letto per stare vicino ad Arturo ed allora scambiai sguardi allusivi con Milena e, dopo che ero andato in camera mia, sentii bussare ed era Milena che entrò spogliandosi tutta subito ed altrettanto feci io e ci trovammo nudi a letto baciandoci focossamente. Ripetei più volte a Milena che mi piaceva moltissimo il suo culo tondo, sodo e la feci girare a pancia sotto per poterglielo almeno leccare all'ano slinguando facendola così eccitare e subito dopo sentii che dalla sua fighina uscivano abbondantissimi umori così le leccai anche lì e le davo poi succhiotti alle sue vellutate cosce tornite, affusolate, roba da farmi subito eccitare pazzamente, quindi la feci rigirare di nuovo e le allargai le gambe per poterla scopare subito e lì, quando le fui dentro, sospirò a lungo, grazie alle mie generose dimensioni ed io mi diedi da fare cavalcandola con più impeto e sentivo così le sue gambe che vibravano, tremavano dal piacere ed anch'io mi sentivo tremante nel possederla intensamente. Godemmo più volte: tre, quattro...boh, comunque non è importante la quantità delle prestazioni sessuali ma sopratutto c'è la qualità, ovvero: meglio una scopata riuscita e sentita bene che altre in più ma non come quella! Dopo che le chiesi di dormire, lei mi disse che per l'intera giornata di domani sarebbe stata libera dal suo lavoro ed allora decisi di rimanere alla pensione per assistere insieme a Susanna Arturo, invece di lavorarare. Al mattino scesi in cucina e trovai Susanna che quando mi vide mi ringraziò per restare con lei e, dopo colazione andai a visitare Arturo e lo trovai cosciente e rimesso abbastanza bene. Quando arrivò in camera Susanna, Arturo le chiese di stare vicino a lui ed io li lasciai soli andandomene in guardino. Più tardi sentii le loro voci dalla terrazza al primo piano e Susanna quando mi vide lì sotto, si mise appoggiata alla ringhiere consentendomi così di osservare le sue gambe ben tornite e per niente rovinate dalla cellulite sembrando quelle di una trentenne o giù di lì. Chiaro che così mi provocava ed io le feci un'espressione che le fece capire che la avrei scopata anche subito. Entrai in casa e lei scese subito giù venendomi incontro e si aggrappò letteralmente a me strusciandosi e subito il mio pisellone si armò facendoglielo sentire sulla pancia. Lei fu fulminea slacciandomi i calzoni e scoprendomi così il cazzo prendendoselo in bocca ciucciandolo smaniando. Stavo quasi per sborrarle in bocca ma il campanello della camerasua suonò ed era chiaramente Arturo che la chiamava proprio per la voglia di scoparla ed allora lei dovette rapidamente lavarsi la bocca mascherando il sapore di sborra con birra fresca poi corse di sopra da lui.

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