Il guardone guardato

Scritto da , il 2021-10-20, genere etero

Il guardone guardato

I
Li seguo da un po'. Lei, piccola e carina, con delle trecce che sembrano quelle di Sailormoon, bionda, occhi grandi e azzurri. Faccio finta di fare birdwatching. Ci sono gazze, picchi, fringuelli ma, gli uccelli che mi interessano sono altri.
La coppietta si infratta tra i cespugli, in una zona scarsamente frequentata. Mi sposto nella loro direzione e raggiungo il punto che mi sono preparato in precedenza: una tenda mimetica che i veri birdwatcher usano per osservare i volatili.
Entro, facendo attenzione di non fare rumore. La coppietta ha già iniziato a limonarsi. Lui che le sfrega i fianchi. Lei che sembra una ventosa a sturare lavandini. Lui le slaccia i bottoncini del golfino, quasi strappandoglieli. Lei che armeggia con cintura, bottone e zip dei pantaloni. La porca vuole andare subito al sodo.
Via, libere le tette:piccole ma gustose. Lui le schiaccia, le tira i capezzoli. Lei fruga nei boxer di lui ed estrarre una proboscide degna di Dumbo. Lo masturba forte. Lui armeggia con gli short di lei, glieli cala. Bel culetto, niente mutandine, passera ben rasata. Lui la sospinge contro il tronco di un albero e comincia a pompare di bestia. Cazzo se mi sto eccitando. Cannocchiale con la mano sinistra e cazzo a masturbarmi con la destra. Godo come se fossi là a scoparmeli entrambi.
Porca troia se ci sta dando dentro. Alla ragazza le rimarranno i segni della corteccia sulla schiena e sul culo anche se, la schiena è protetta dalla sua camicetta. Lei caccia un urletto, lo scosta a fatica e cade in ginocchio, afferrandolo come un microfono di un cantante metal. Ingoia tutto e sta lì, mentre lui cede all’estasi, cacciando la testa all’indietro. Veniamo insieme. Lei succhia ogni goccia dal suo uccello. Io spando fuori dalla mimetica uno spruzzo che arriva a due metri di distanza. Fortuna che non si sono accorti della mia presenza.
I due si ricompongono con aria felice. Lei quasi timida, si rimette il golfino e gli short. Lui la prende per mano come un timido adolescente. Ma lui ha trent’anni e lei almeno venti. Lo so perché mi sono informato su di loro. Lo so perché la moglie mi ha assunto per tampinarli da vicino e coglierli in fragrante. Lo so che, 500 bigliettoni mi finiranno in tasca a fine giornata insieme ai 2000 che mi aveva anticipato.
Ho questo difetto: quando spio i mariti/moglie fedifraghe, non posso fare a meno di eccitarmi e tirarmi un segotto.
Giornata finita, mi pulisco con alcuni fazzoletti di carta. Faccio per uscire e mi ritrovo davanti una ragazza in tuta da ginnastica, seduta su un tronco, intenta a leccarsi un lecca lecca. Si indovinano grosse tette sotto la tuta attillata e un culo da urlo. Ha un ovale perfetto, quasi orientale e incredibili occhi viola “Non so decidere se era più interessante guardare loro che scopavano o tu che ti facevi una sega” esordisce
Spiazzato ma per nulla imbarazzato, la osservo esibendomi in un sorriso “Guardare due che scopano mi fa eccitare”
“Ti pagano per seguirli, non per masturbarti”
“Loro non mi vedono, io faccio quello che mi piace fare”
“Anche a me piace guardare. Sai, eri così concentrato ad osservare quei due che, non ti sei accorto che stavo sbirciando a mia volta” si passa l’indice sulle labbra, soffermandosi su un angolo della bocca, assumendo un’aria sbarazzina. “Mi sono bagnata”
In automatico, sposto lo sguardo verso la patta della sua tuta “Non si direbbe”
Lei abbassa la tuta e mi mostra un paio di mutandine bianche in pizzo. Si infila la mano nelle mutandine e poi la estrae, venendo verso di me e passandomele sotto il naso. Odore di fica umida. Ricambio il gesto passandole le mie dita sotto il suo di naso. Lei inspira profondamente, sembra andare in estasi “Dimmi, c’è posto sotto quella tenda?” domanda retorica, lo sa benissimo. Bene, una ninfomane guardona. Quando mi capiterà più un’occasione del genere?
Senza troppi convenevoli, mi slaccia i calzoni e me lo afferra, ancora floscio e umido e comincia a lavorarselo di mano. Non so come ma, lui si risveglia e lei ci si butta a bocca aperta, cominciando a succhiare come un’ossessa. Dio se è brava. Mi fa raggiungere vette di piacere che..
La scossa nel cervello mi avvisa che sto per venire ma, lei si scosta rapida e lascia che il mio sperma esca senza che lo ingoi. Peccato, avrei voluto aggiungere il piacere ad altro piacere. “Ottimo” dice lei andandosene “Ti trovo ancora qui domani?”
“Credo che il mio lavoro si sia concluso qui ma, se vuoi farti un giro da queste parti, mi farò trovare” ma il mio lavoro è finito e io sarò qui solo per lei “Non mi hai detto qual è il tuo nome”
“Infatti” dice lei andandosene
Rimango lì a fissare il fogliame, ipotizzando che ho vissuto un sogno ad occhi aperti..


II
“Ecco qua, in flagranza di reato” dico allungando la cartelletta contenente le foto del tradimento. Devo dire che l’idea della foto trappola è stata geniale. L’avevo comprata anni prima quando mi ero messo in testa di fare il guardone indiretto. La scusa era, se gli spiati si accorgevano della sua presenza, avevo la giustificazione che stessi fotografando la flora e la fauna notturna.
La mia cliente si chiama Madoka Kuno e assomiglia ad una di quelle milf tettone da urlo stile hentai. Quarantacinque anni, fisico robusto ma non grasso, un passato da giocatrice da basket con delle tette strizzate dentro un tailleur di buona fattura e un culo che sembra pronto ad essere sfondato. Le tette saranno una misura quattro. Ha capelli lunghi e lisci, con delle tinte che rimandano riflessi violacei.
La signora, manager di successo di una società immobiliare, si era sposata tre anni prima con un giovane di belle speranze, maestro di tennis. Colui che ho dovuto seguire nel parco. Non ci è voluto molto affinche il marito prestante, si approcciasse a carne più giovane. Che idiota: tutto quel ben di Dio sprecato.
E son lì, con i pensieri che mi rotolano in testa come un criceto sulla sua ruota quando, qualcuno entra nella stanza. Sono di spalle ma, non appena parla, un brivido freddo mi scuote la spina dorsale “Oh, scusa, non credevo avessi ospiti”
“Oh quasi fatto Layla”
Mi volto verso la nuova arrivata e il cuore manca un battito. Di fronte a me, ancora in tuta da ginnastica, c’è la ragazza del parco. Mi sorride e si avvicina “Signor Madison, le presento Layla, mia figlia” Figlia? Cazzo. La figlia che ha avuto in giovane età. Quindi il marito della signora Kuno è il patrigno di Layla “Vi conoscete?”
“Non credo di avere avuto il piacere” dico alzandomi
“Oh, ma noi ci siamo già incontrati” fa maliziosa e quasi mi viene un infarto.
“Come?” fa sua madre
“Davvero?” faccio io
“Sì, facevo joggins e sono inciampata. Il signore è stato così gentile di offrirsi ad accompagnarmi a casa. Ma io ho rifiutato gentilmente” che bugiarda spudorata
La signora Kuno annuisce impercettibilmente, non sembra convinta e io mi sento spacciato “Sì, certo, ora ricordo”
“E cosa ci facevi nel parco, Layla?”
“Che domande: jogging. Lo sai anche tu: adoro la Natura, l’aria fresca,gli uccelli” Il mio comincia a prudermi “Va bene, vado. Ero passata per dirti che stasera uscivo con Megan e Cheryl, non so a che ora torno”
“Ok, stai lontano dagli alcolici e dai porci pervertiti”
Lei ride e corre via, salutandoci con la manina che sventola nell’aria. “Ma tu guarda” mi viene da dire, sedendomi. La signora Kuno mi sta osservando attentamente. Mi sento in soggezione
“Dunque” fa lei afferrando le foto e studiandosele per bene “Quel porco di mio marito si scopa le ragazzine”
“Il mio lavoro con lui è finito” dico alzandomi
“Ancora una cosa” dice lei. Ha una voce perentoria che mi fa risedere “Con Layla..è capitato come ha detto lei? Faceva jogging ed è inciampata?”
“Ehm, sì”
“Nel parco?”
Sudo freddo “Sì”
Picchietta con l’indice su una delle foto scattate al marito fedifrago “Stava seguendo loro ed è incappata in mia figlia”
“Beh, lei non si è presentata..”
“Li stava seguendo anche lei”
“Signora Kuno io dovrei andare..”
La signora Kuno si alza e si dirige alla porta. Interpretandola come un accompagnamento a levarmi dal cazzo, mi alzo e.. La signora Kuno chiude la porta e si volta a fronteggiarmi “Avrà i suoi soldi signor Madison. Più, un piccolo premio” incomincia a slacciarsi la camicetta, fissandomi intensamente. La mia erezione si fa sentire di più “Lui mi ha tradito con una sciacquetta e io lo tradisco con un aitante maschio..” le tette sotto il reggiseno minacciano di esplodere fuori. Con un gesto fluido si libera della gonna e del reggiseno. Tette come meloni, capezzoli grandi e rosa, un corpo che mi grida scopami. Mi è addosso, preme contro di me, le mani che mi artigliano e mi spogliano, io che, stile berseker, la piego a novanta sulla scrivania e comincio a bombarla di brutto. Le mani sui fianchi che affonda, lei che mi urla di essere un porco e di sfondarla ancora di più. Io che ce la metto tutta. Lei che si gira e mi accoglie tra le sue grandi labbra. Le sue dita che affondano nelle spalle, la sua lingua sul mio collo e nel mio orecchio. Scopiamo come animali “Vienimi dentro” ed esplodo dentro di lei. E lei che si abbandona all’indietro, sulla scrivania, gocciolando sperma sul ripiano e sul pavimento. Lei che si inginocchia, me lo afferra e comincia a succhiare. Lei che si alza, pulendosi la bocca, avvicinandosi a me, baciandomi. Un sapore di fragole e cazzo ma chi se ne frega. Le afferro le tette e gliele strizzo, giocando con i suoi capezzoli “Lascia che ricambi” ansimo finendo in ginocchio e cacciando la faccia sulla sua fica umida
Dieci minuti dopo, sto scendendo in ascensore, soddisfatto per quella scopata inaspettata e l’assegno da tremila in saccoccia. Sì, tremila e non duemila come era stato pattuito. Le porte dell’ascensore si aprono al terzo piano e Layla entra con un’espressione del gatto che ha mangiato il topo. Le porte si chiudono “Sai di fica stagionata” dice lei
“Tua madre mi ha dato un incentivo” rispondo
“Tipico. Non ti starai illudendo, vero?”
“Di che?”
Lei ride “Ti andrebbe di uscire stasera?”
“Con le tue amiche?”
“No, niente menage a quattro. Solo io e te”
“E dove vorresti andare?”
“A guardare le stelle”
Sì, certo “Adoro le stelle”
Le porte dell’ascensore si aprono “Non venire da me o a mia madre verrebbe una sincope. Passo io da casa tua”
“Io abito..”
“Lo so dove abiti. Ho sbirciato tra i documenti di mia madre” sorride “ A stasera”
A stasera. Prima la figlia, poi la madre,poi ancora la figlia. Mi chiedo dove mi porterà tutto questo. Certo non sarebbe male scoparsi la signora Kuno di tanto in tanto. O la figlia. Chissà come sarà la figlia a letto. Una maiala, di sicuro. Mi sento come i protagonisti di quegli hentai che tanto mi piace leggere. Situazioni assurde, ragazze gnocche, maiale da urlo
Mi squilla il cellulare mentre sto per salire sulla mia auto. KUNO “Si?”
“Che ne diresti di vederci stasera a casa mia? Ho una cuoca fantastica e, quell’idiota di mio marito è altrove, probabilmente a scoparsi la nuova conquista. Facciamo per le nove. Una cena veloce e poi, una bella scopata”
Fantastico, perfetto. Prima con la figlia e poi con la madre. Sono fregato.

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