Mi prostituisco -7- (finale)

Scritto da , il 2021-10-05, genere etero

Le loro mani intanto passavano invariabilmente sui loro corpi e sulla mia testa, e poi fino a dove potevano arrivare, sulle loro cosce, sulle mie spalle.

Li sentivo in estasi, ma non volevo farli venire, e no, anche io volevo il mio!

Mi fermai e chiesi di assecondarmi, mi sdraiai sul tappeto e chiesi a Carlo di infilarmelo in bocca.

Volevo essere scopata in bocca.

Ero infoiata, e volevo davvero fare tutto ciò che mi passava per la testa.

Oddio, ma mi passava qualche cosa di concreto per la testa in quel momento?

Sì, appena Carlo mi infilò il suo cazzo in bocca, appena mi fui abituata a quell'intrusione, presi le sue chiappe con le mani e le divaricai mostrando al mondo il suo buchino.

Poi feci cenno ad Anselmo che poteva farci ciò che voleva.

Io non potevo parlare, ma mi capì benissimo, perché corse a prendere del gel, ne mise un po' intorno all'ano e poi con le dita lo spinse dentro.

Piano piano masturbava l'ano di Carlo, che nel frattempo aveva preso a scoparmi la bocca.

Poi quando Anselmo decise che era il momento, si prese il cazzo in mano e lo avvicinò al buco di Carlo.

Io vidi tutto in diretta, come un film al rallentatore.

Solo che non era un film, era tutto vero, e io ero lì sotto che vedevo questa inculata tra Carlo e Anselmo mentre mi scopavano la bocca.

Ero talmente rapita che quasi mi strozzai con la saliva.

Sputai fuori come potei e mi finì tutta addosso.

Carlo, intanto, sotto i colpi lenti ma decisi di Anselmo, si era accucciato tra le mie gambe.

Anselmo ci dava dentro, ed io sotto di loro, ero scopata in bocca da tutte e due.

Meglio di così.

Andammo avanti un bel po'.

Io non ce la facevo più a stare in quella posizione, avevo la mandibola indolenzita, la lingua non sapevo nemmeno di averla ancora in bocca e sputavo saliva non appena potevo.

Cioè quando il cazzo di Carlo, che ora era diventato durissimo, si tirava fuori seguendo il ritmo dell'inculata data da Anselmo.

Carlo era in estasi, e non mi stava nemmeno leccandomi la figa, che però era un lago.

Mi sarei rifatta dopo, pensavo.

Il mio viso era una maschera di saliva e gel colato in faccia, ma non mi importava minimamente.

Vedevo il cazzo di Anselmo che usciva un po' dal culo di Carlo, e mentre si ritraeva, anche quello di Carlo usciva dalla mia bocca, poi giù in un’apoteosi di cazzi e palle che mi sbattevano addosso.

Per fortuna fu Anselmo a venire primo.

Se fosse stato Carlo, probabilmente sarei affogata.

Venne nel culo di Carlo, e quando finalmente lo estrasse, mi colò addosso un bel po' di sperma, gel e non aggiungo altro per pietà mia e vostra.

Sapevo di fare schifo oramai, anche ad un calamaro gigante, comunque per finire il gioco sputai quel che potevo dalla bocca.

Poi strinsi le labbra sul bel cazzone che mi stava scopando e succhiai, forse anche con troppa forza.

Carlo venne scosso da brividi, mi inondò di sperma la bocca.

Potevo anche ingoiarlo, mi andava, ma oramai ero abituata a sputare tutto e quindi sputai cazzo e sperma.

Minchia, ero ridotta un vero cesso, io e pure il tappeto sul quale ero sdraiata.

Carlo e Anselmo erano seduti ansanti sul divano, mi misero i piedi sulla pancia e mi dissero:

"stai lì porca sporca"

e risero come due scemi.

Risi pure io, ma peggiorai la mia situazione.

Ridevo e sputavo saliva e sperma.

Poi mi alzai per andare in bagno, ma davanti ad uno specchio mi resi conto che avevo una maschera in volto, sui capelli e sul collo, e scendeva sui capezzoli e poi in terra.

Stavo davvero conciata male, e quel che è peggio, stavo lordando in terra, sapete cosa feci?

Allargai le gambe, e così conciata, guardandomi nello specchio, mi masturbai.

Ero diventata l'immagine della lussuria, una lussuria oscena e sporca.

Fu quasi un attimo, mi toccai il clitoride, e prima di arrivare alla vagina, per entrare in me, ero venuta scossa anche io dall'orgasmo, come era capitato ai due maschi dietro di me.

Mi girai e sorridendo da dietro quella maschera di umori vari dissi ai baldi giovani:

"che ne dite, prima di cena, ce la facciamo una doccia insieme?".

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