La barista e Gino 2

Scritto da , il 2021-06-25, genere etero

Ciao, dato che mi é stato chiesto pubblico il sequel del racconto precedente.

Alla fine sabato é arrivato... Durante la settimana ho ripensato molto a quanto mi era successo negli ultimi tre sabati e l’aver scritto questa esperienza, cercando di far vivere e provare a degli sconosciuti quello che avevo vissuto e provato io, mi ha aiutata molto a riflettere ed a rielaborare ciò che mi è capitato. Ho vissuto un esperienza che non avrei mai pensato di poter vivere e che si é rivelata molto eccitante ma che mi ha lasciato anche dei dubbi e una sensazione strana che non abbandonava la mia mente, come se ci fosse qualcosa che non andava. Il sabato mattina mi svegliai abbastanza presto e non avendo impegni la mattina decisi di rimanere a letto ancora un pò, tuttavia dato che iniziava a fare caldo dalle mie parti, anche se indossavo solo le mutandine ed un reggiseno a fascia e un semplice lenzuolo copriva il mio corpo fino all’ombelico, non riuscivo a riaddormentarmi e quindi iniziai a pensare. Mi resi subito conto che quella sera avrei rivisto Gino e i suoi amici e non avevo ancora trovato le risposte che cercavo e questo generò in me un mix di eccitazione ed ansia. Ammetto che ripensando ai sabato precedenti iniziai a eccitarmi al punto che mi tolsi il reggiseno e le miei mani iniziarono ad accarezzare i miei seni e ad infilarsi nelle mutandine. Dopo poco però mi bloccai, nonostante l’eccitazione decisi di fermarmi perché non riuscivo ad essere abbastanza serena a causa dei pensieri che giravano nella mia testa e capii che dovevo risolvere i miei dubbi una volta per tutte e decidere cosa fare con Gino e dovevo farlo entro quella sera per non rischiare di far passare un'altra settimana di incertezze. Decisi quindi di analizzare la situazione con sincerità, trarre delle conclusioni e pormi degli obiettivi per poi decidere come agire.

La situazione e le conclusioni: per prima cosa feci un riassunto sincero della situazione: “Gino é molto affascinante nonostante l’età, sessualmente mi attira tantissimo (so che é strano che una giovane ragazza sia sessualmente attratta da un anziano ma é cosi), ci sa fare con le donne (non solo sessualmente), abbiamo un’ottima sintonia sessuale e mi fa godere”. Poi mi chiesi cosa desiderassi io da questa situazione e la mia risposta fu: “vorrei fare ancora sesso con lui in futuro per continuare a provare certe sensazioni che solo lui é stato in grado di farmi provare, anche a costo di fare sesso con i suoi amici se lo desidera (anche se non mi attraggono molto) e di soddisfare le sue perversioni più strane (nel caso né abbia)”. Per come la vedo io c’é solo un modo per realizzare questo desiderio: considerando la sua età non può essere l’uomo della mia vita ma può essere un “trombamico”, ma per esserlo deve volerlo diventare, insomma deve desiderarmi e volermi soddisfare sessualmente quando né ho bisogno mantenendo sempre alta la mia eccitazione esattamente come io lo desidero e come io voglio soddisfarlo quando ne sente il bisogno. Non può più bastarmi un rapporto il sabato sera dato che si trova già al bar per giocare a carte, tra l’altro odio la monotonia soprattutto a letto quindi sono sicura che se tutti i sabati lo aspettassi nel retro del bar generando sempre la stessa situazione finirei per perdere l’eccitazione”.

Gli obiettivi: mi sono posta quindi tre obiettivi: per prima cosa quella sera avrei dovuto avere una risposta definitiva ai miei dubbi e alle mie domande, avrei avuto tutto (un “trombamico”) o nulla (non avremmo più fatto sesso o solo occasionalmente ma, sono sicura, senza la stessa passione ed eccitazione. Il secondo obiettivo era ovviamente era di fare ancora sesso con Gino, almeno un’ultima volta, con o senza i suoi amici non era importante per me. Il terzo obiettivo era più marginale, dando per accertato che il sabato precedente le mutandine me le avesse rubate Piero, volevo semplicemente togliermi la curiosità di sapere chi mi aveva rubato il reggiseno. D’altra parte se fosse stato Gino a rubarlo sarebbe stato intrigante, infatti volta per volta avrei potuto scegliere della biancheria da indossare e da regalargli dopo il rapporto.

L’azione: gli obiettivi erano chiari, quindi decisi che avrei aspettato Gino nel retro del bar per fare sesso ancora una volta e, se ci fossero stati anche i suoi amici, alla fine del rapporto avrei dovuto isolare Gino dai suoi amici per parlargli. Il sabato sera trascorse abbastanza tranquillamente, oltre a Gino e ai suoi tre amici sono venuti al bar pochissimi clienti cosi mi concedetti molto volentieri alle palpatine di Gino che si facevano sempre più audaci, tanto che secondo me Piero se né accorse perché iniziò anche lui a palparmi furtivamente. Arrivato l’orario di chiusura sbrigai le faccende che dovevo fare mentre loro stavano ancora giocando e, come da copione, entrai nel retro del bar per aspettare Gino. Gino e i suoi amici entrarono nel locale poco dopo, notarono che ero ancora vestita ma la cosa non li scoraggiò e si avvicinarono a me. Mi chiesero se avevo finito di lavorare, se ero stanca e se avevo voglia di “giocare” con loro, io sorrisi ed annuii. Avrei preferito che fosse venuto solo Gino ma decisi comunque di divertirmi con loro senza però dimenticare gli obiettivi che mi ero prefissata e che ero determinata a raggiungere. Loro ricambiarono il sorriso e mi fecero dei complimenti sempre più spinti (quello che apprezzai di più fu proprio quello di Gino che mi disse “sei una vera donna, dolce, sensuale, irresistibile...”) e io ricambiai elogiando la loro esuberanza e la loro virilità. Gino e Piero si misero davanti a me, Mauro e Luciano dietro. Io e Gino ci baciammo intensamente toccandoci le rispettive parti intime, Piero e Mauro mi baciarono sul collo palpandomi i seni mentre Luciano mi accarezzava il sedere e le gambe alzando la gonna. In breve tempo iniziarono a spogliarmi: Gino mi tolse la gonna di colore blu scuro, Piero mi tolse i sandali, Mauro da dietro mi sbottono la camicetta blu scuro e me la tolse, poi mi slacciò il reggiseno a fascia bianco semitrasparente lasciandolo cadere a terra ed infine Luciano da dietro mi abbassò le mutandine bianche semitrasparenti fino ai polpacci lasciandole poi a Piero che me le sfilò e piegandole le ripose a terra lontano da noi. Gino iniziò subito a praticarmi del sesso orale con la sua lingua che stimolava il mio clitoride e aiutandosi anche con due dita che ad intermittenza penetravano in profondità nella mia vagina. Piero e Mauro si concentrarono sui miei seni palpandoli, baciandoli e leccando i capezzoli, Luciano invece baciava e accarezzava il mio sedere, il mio ano e le mie gambe. Poco dopo, staccandosi da me a turno per breve tempo, iniziarono a spogliarsi un pò alla volta e io li aiutai nell’operazione (mentre continuavo ad essere toccata e baciata) togliendo la maglia a Piero e a Mauro e le mutande di Luciano. Poi mi concentrai su Gino levandogli i pantaloni (di cui aveva appena aperto la cintura e abbassato la zip) e i boxer, in seguito presi in mano il suo pene già in erezione e iniziai a praticargli del sesso orale con molta foga, gli altri mi porsero i loro membri e mi palparono insistentemente cosi dopo poco li accontentai e con le mani iniziai a masturbare Piero e Mauro, poi decisi di praticare del sesso orale anche agli altri. Quando, per ultimo, stavo leccando il glande di Piero, Gino prese un vasetto di miele e lo apri. Mi fecero alzare in piedi e me lo spalmarono su tutto il corpo, davanti e dietro dalla faccia ai piedi. I quattro iniziarono poi a leccarmi ed accarezzarmi tutto il corpo mentre io rimanendo immobile iniziavo a gemere. Dopo che il miele era ormai stato consumato Gino mi abbracciò e mi baciò in bocca, poi Piero mi prese da dietro e si sdraiò a terra, io mi misi sopra di lui dandogli la schiena e mettendo i piedi a lato delle sue cosce, Piero mi penetrò analmente e Gino mi penetrò la vagina mentre mi baciava i seni, nel contempo io facevo del sesso orale a Luciano e con la mano destra masturbavo Mauro. Cambiammo poi posizione: io mi sdraiai a pancia in giù su Piero che iniziò a penetrarmi la vagina mentre Gino mi penetrò analmente, Luciano e Mauro mi baciavano e mi accarezzavano e io ricambiavo come potevo. Alla fine Gino eiaculò dentro il mio ano e dopo poco si staccò da me ma fu subito sostituito da Luciano mentre Piero continuò ancora per un pò prima di eiaculare nella mia vagina. Ebbi in quel momento il mio primo orgasmo. A quel punto Mauro mi mise sdraiata a terra a pancia in sù, si inginocchio, mise i miei piedi sulle sue spalle e iniziò a penetrarmi la vagina mentre Luciano mi mise il suo pene in bocca e io lo succhiai finché non mi eiaculò in bocca ed io ingoiai tutto il suo sperma leccandogli anche il glande per non perderne neanche una goccia. Gino e Piero continuavano senza sosta a baciarmi, leccarmi e accarezzarmi dappertutto. Dopo un pò anche Mauro venne dentro di me ed io, sentendo i suoi gemiti di piacere ed il suo sperma innondare la mia vagina, ebbi il mio secondo orgasmo. Mi alzai e, a turno, leccai il pene di tutti e quattro ingoiando lo sperma che era rimasto sui loro membri ancora abbastanza duri. Alla fine mentre gli altri si rivestivano feci perdere un pò di tempo a Gino chiedendogli se l’idea del miele era sua (mi confermò che era sua) e se l’avesse già sperimentata (era la prima volta). Come avevo progettato, mentre io ero ancora nuda e Gino aveva indossato solo i boxer e le calze, gli altri finirono di vestirsi, ci salutarono e se né andarono (prima però Piero prese il mio reggiseno pensando di non essere visto, ma lo lasciai fare), lasciandoci soli. Né approfittai subito e dissi a Gino che sessualmente mi attraeva tantissimo, che mi faceva godere in modo incredibile e che mi importava solo di lui e poi gli chiesi se ricambiava questi sentimenti, lui rispose ”ti adoro, sei fantastica, mi piaci da impazzire, amo vederti godere e farei sesso con te anche tutta la notte…”. A quel punto gli abbassai bruscamente i boxer e gli dissi guardandolo negli occhi: “dimostramelo!”. Ero stanca ma anche determinata a scoprire se diceva la verità, se mi desiderava intensamente e se poteva darmi quello che cercavo. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo in silenzio ed immobili, a causa della tensione del momento il mio cuore batteva forte e respiravo a bocca semichiusa. All’improvviso, senza dire una parola, mi abbracciò e ci baciammo in bocca con le nostre lingue che si inseguivano freneticamente e si accarezzavano a vicenda. Con una mano gli accarezzai i peli pubici, il pene ed i testicoli, poi gli afferrai il pene (che era ancora mollo) e cominciai a massaggiarglielo per “risvegliarlo”. Il mio massaggio ebbe gli effetti desiderati e cosi mi prese e mi fece sdraiare a pancia in sù sul tavolo in mezzo alla stanza posizionandomi con il sedere vicino al bordo del lato più corto del tavolo. Iniziò a penetrarmi con grande vigore sia la vagina che l’ano mentre le sue mani spaziavano dai miei seni alla mia vagina, senza disdegnare di farmi succhiare le sue dita per farle inumidire con la mia saliva. Successivamente si sdraiò a pancia in sù sul tavolo e io salii sopra di lui nella posizione dello “smorza candela” mentre le sue mani continuavano a svolgere imperterrite le mansioni precedenti ampliando però il loro raggio d’azione anche al mio sedere. La stanchezza che sentivo prima era progressivamente sparita lasciando il posto al piacere, quel piacere puro che cercavo e finalmente potevo assaporare, un piacere che sfociò in un primo orgasmo meraviglioso e travolgente. Gino poi continuò la penetrazione anche quando ci sdraiammo sul fianco sinistro, con io davanti e lui dietro di me che mi baciava e ansimava vicino al mio orecchio destro. Concludemmo con un 69 in cui io ero sopra e lui sotto, io ebbi il mio secondo orgasmo ancora più intenso del precedente (perché Gino é particolarmente abile nel sesso orale) e poco dopo venne anche lui. La sua eiaculazione non fu molto abbondante ma ingoiai tutto stimolando con le mani il suo pene e i suoi testicoli affinché mi regalassero ancora un pò del suo seme (per chi non lo avesse ancora capito: si, mi piace molto il sesso orale e mi piace molto ingoiare). Dopo una breve pausa per riprendere fiato, avendo accertato che mi desiderava, arrivò il momento della verità infatti gli chiesi se volesse diventare il mio “trombamico”. Lui non conosceva quel termine e quindi gli spiegai cosa significasse ed a quel punto lui accettò volentieri. Festeggiammo baciandoci, coccolandoci e scherzando un pò. Dopo ci rivestimmo ed io presi dalla borsetta un foglietto con il mio indirizzo e il mio numero di telefono che avevo preparato in precedenza e glielo diedi dicendo: “mercoledi sera alle 21:00 a casa mia, da solo...”, lui annui sorridendo e salutandoci tornammo a casa. Arrivata a casa mi spogliai, feci una doccia veloce, mi asciugai ed andai in camera da letto, li tolsi l’accappatoio e mi accasciai completamente nuda stravolta dalla stanchezza sul letto a pancia in giù abbracciando un cuscino, addormentandomi profondamente quasi subito.

Nei giorni successivi mi sono sentita molto più tranquilla e serena, avevo risolto i miei dubbi e quindi potevo preparare gli esami universitari senza troppi pensieri per la testa e soprattutto potevo godermi a pieno questa avventura. Il mercoledi sera si presentò puntuale alle 21:00, era profumato e vestito abbastanza elegantemente, indossava una camicia bianca a maniche corte, un paio di pantaloni beige lunghi ed un paio di scarpe da sera marroni, inoltre aveva con sé uno zainetto. Io invece indossavo un vestitino a fascia azzurro senza spalline (e senza reggiseno sotto) che mi arrivava fino a metà cosce ed un paio di sandali dello stesso colore. Gino tirò fuori dallo zaino una bottiglia di vino e cosi mentre prendevo i bicchieri l’ho fatto accomodare sul divano e poi mi sono seduta accanto a lui. Parlammo di noi, del nostro passato e di quanto era successo nei sabato precedenti bevendo qualche bicchiere di vino. Durante questa chiaccherata ci siamo conosciuti meglio e ho scoperto alcune cose interessanti riguardo a Gino, ad esempio mi ha confidato di essere sempre stato molto “libertino” come il padre e che, dopo la morte della moglie avvenuta 20 anni fa, si è sempre mantenuto sessualmente attivo frequentando donne più giovani di lui ma rigorosamente single e senza instaurare legami sentimentali. Mi ha anche detto che gli piaccio molto sia fisicamente sia per il mio modo di fare “dolce e sensuale allo stesso tempo” e che per lui la differenza d’età non è un problema perché secondo lui il sesso è una ”cosa bella e naturale” di cui non bisognerebbe vergognarsi e che va vissuto con serenità e voglia di divertirsi e sperimentare cose nuove. Io risposi che ero d’accordo anche se in realtà, pur non essendo casta o bigotta, qualche limite me lo pongo e che di solito non ero molto incline alla cosidetta “botta e via” ma da quel primo sabato sera lui mi attrae cosi tanto da volerlo come “trombamico” cosa mai capitata con i miei coetanei. Gino sembrò fiero e felice di questo e mi ripeté che non c’era nulla di male nel fare sesso e devo dire che non ha tutti i torti. Mi disse anche che secondo lui era stato sempre Piero a rubarmi il reggiseno quel sabato perché a lui piace la biancheria intima femminile. Ad ogni modo dopo un pò, avvicinandomi ancora di più a lui e dandogli un bacio sulla guancia ed uno sulla bocca mentre con una mano gli toccavo le parti intime, lo invitai ad andare in camera da letto (dopotutto era venuto a casa mia per quello…), lui non se lo fece ripetere due volte e ci alzammo subito, prese il suo zaino e mi segui in camera. Non capivo perché avesse preso il suo zaino ma lo lasciai fare senza fare domande. Arrivati in camera ci abbracciammo e ci baciammo intensamente mentre le nostre mani esploravano ogni centimetro dei nostri corpi, poi mi sfilò il vestito facendolo scivolare lungo il mio corpo, iniziò cosi a baciarmi il collo e poi scendendo lentamente verso i seni mentre la sua mano destra si intrufolò nelle mie mutandine bianche accarezzandomi il pube e poi penetrandomi con due dita. Dopo un bacio in bocca, fugace ma intenso, mi tolse le mutandine ed i sandali e mi praticò del sesso orale mentre le sue mani scorrevano incessantemente sul mio sedere e sulle mie gambe. Dopodiché lo spogliai velocemente togliendogli prima la camicia e la canotta e poi i pantaloni e le mutande, a quel punto si staccò da me e prese una benda nera dal suo zaino e, dopo avermi bendata, mi disse “adesso che non puoi vedere dovrai usare al massimo gli altri sensi per capire cosa succede e per immaginare ciò che non puoi vedere”. All’inizio non mi sembrò una cosa molto eccitante ma ben presto cambiai idea. Mi fece sdraiare sul letto a pancia in sù, iniziò a toccarmi in tutto il corpo con vari oggetti che, mano a mano, tirava fuori dallo zaino (un cubetto di ghiaccio, una stoffa morbida, un oggetto metallico abbastanza grosso con la punta arrotondata, una piuma ecc) soffermandosi soprattutto sui miei seni, sul mio pube e la mia vagina, sul mio ano e sulle mie gambe. Io mi concentrai per percepire il suo profumo, la sua voce, il sapore dei suoi baci, il calore del suo corpo e delle sue mani e la pressione del suo tocco, le caratteristiche degli oggetti provando a capire cosa fossero e le sensazioni del mio corpo. Piano piano mi eccitai sempre di più, iniziai ad accarezzarmi e ad accarezzarlo lentamente, infine afferrando il suo pene iniziai a masturbarlo mentre lui continuava a stimolarmi ed a penetrarmi sia la vagina che l’ano con vari oggetti e con le sue dita. Terminato questo “gioco” restai bendata e Gino sali sopra di me e mi penetrò sia la vagina che l’ano in varie posizioni. Lui non smetteva mai di baciarmi, di accarezzarmi e di leccarmi dappertutto e di parlarmi dicendo cose del tipo: “sei stupenda”, “ti piace come ti scopo?” e “sei una porca”. Io ricambiavo le sue effusioni e rispondevo a quello che diceva con frasi del tipo: “dai, fammi godere”, “scopami più forte” mentre la mia mente cercava di ricostruire le immagini di ciò che accadeva in base a ciò che percepivo e questo mi eccitò moltissimo. Mentre mi penetrava analmente a pecorina e mi palpava i seni con le mani baciandomi sul collo e sulla schiena io ebbi un orgasmo e lui aumentò la frequenza della penetrazione per incentivarlo. Dopo poco Gino si fermò e mi disse “sto per venire!”, allora io presi il suo pene ed iniziai a succhiarlo velocemente massaggiandogli i testicoli finché, di li a poco, mi venne in bocca gemendo ed ansimando rumorosamente, io golosamente ingoiai tutto il suo sperma e leccai il suo glande. Quando terminai mi tolsi la benda e, stanchi ma soddisfatti, ci sdraiammo sul letto coccolandoci un pò, Gino mi chiese se volevo un massaggio rilassante ed io accettai volentieri. Mi misi sdraiata a pancia in giù sul letto e lui mi massaggiò le spalle, la schiena, il sedere e le gambe lentamente e con delicatezza, le sue mani scivolavano agilmente sul mio corpo donandomi una sensazione di rilassamento generale e di benessere. Dopo una quindicina di minuti ci scambiammo i ruoli e io lo massaggiai cercando di farlo come aveva fatto lui, tuttavia non so quanto effettivamente gli sia piaciuto visto che non lo avevo mai fatto prima. Ad ogni modo finito il massaggio Gino si rivestii e, dopo esserci salutati, se né andò a casa con la promessa che gli avrei scritto ogni qual volta avrei avuto voglia di fare sesso con lui. Io rimasi nuda perché decisi di andare a farmi una doccia. Dopo la doccia mi asciugai e decisi di scattarmi alcune foto intime con il telefono che poi gli inviai con il testo “a presto…”.

In conclusione posso dire che, almeno per il momento, sono contenta di come siano andate le cose e di averlo scelto come “trombamico” dato che mi appaga sessualmente e che mi trovo bene con lui. Ringrazio tutti quelli che mi hanno dedicato qualche minuto dandomi alcuni consigli e facendomi i complimenti.

P.S.: il sabato mattina ero cosi sovrapensiero che quando mi sono alzata dal letto non mi sono rivestita, purtroppo però me ne sono accorta solo mentre facevo colazione e quindi ho alzato le tapparelle in topless e con le mutandine parzialmente abbassate (lasciavano scoperta la parte superiore del pube). Abitando al piano terra che si affaccia su una strada separata dalla finestra da un piccolo giardino spero che non se ne sia accorto nessuno.

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