La fattoria - 4 - (continua)

Scritto da , il 2021-06-15, genere saffico

Si avvicina al filo spinato della recinzione.

- Ma quanto sei bella! Vieni vieni!

Lo stallone si avvicina, Elisabeth può accarezzarlo.

Lo contempla, assorbendone la bellezza e la forza.

Come vorrebbe poterla cavalcare!

Non appena ha abbozzato la sua carezza, si accorge che l'animale è eretto, e svetta un enorme cazzo, nero e lucente, che pende pesantemente sotto il suo ventre.

Non riesce a trattenere un: "Oooh!" è impressionata.

E ridacchiando:

- Sono io che ti ho messo in questo stato?

Mentre si prepara ad accovacciarsi, per vedere meglio l'imponente cazzo, sente una voce di donna:

- Non mi sorprenderebbe affatto!

Una risata chiara. E sulla soglia del capanno appare una bella donna bruna, altera e sorridente, che si asciuga la fronte con il dorso della mano guantata.

- Oh! Mi scusi signora, non sapevo che lei fosse lì... non avevo intenzione di...

Lizbeth è persa nelle scuse, confusa e arrossita.

- Nessun problema, non scusarti. Non stai facendo niente di sbagliato.

Si avvicina.

Per quanto Lizbeth sia bionda, lei è bruna.

Deve avere circa quarantacinque anni, e si vede la sua abitudine di vivere all'aperto: la sua carnagione, le sue braccia nude, sono abbronzate.

Ha grandi occhi neri, ombreggiati da lunghe ciglia, e la bocca si apre, in un sorriso carnivoro, su denti perfetti.

Tutta la sua persona emana una potente aura di sensualità.

È vestita con pantaloni attillati, di tela non sbiancata, e un gilet di pelle fulva, aderente, che sottolinea la curva perfetta del suo petto opulento.

Indossa stivali con tacco, pelle scamosciata beige e le sue mani sono guantate.

Il tutto è regale.

CONTINUA ...

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