Un desiderio avverato 5 (… altre condivisioni)

Scritto da , il 2012-01-13, genere incesti

Iniziò nuovamente la vita di paese, i rapporti con mia sorella continuarono a susseguirsi in modo alternato in base al tempo che rimanevamo a casa da soli, ogni tanto per essere ancora più liberi facevamo una capatina a casa al mare, era lì che davamo libero sfogo agli istinti, la trasgressione ci portava ad avere delle eccitazioni spaventose e scopavamo come ricci. Però devo confessare che dopo aver provato i rapporti a tre insieme a zio un po’ di sale mancava negli amplessi, volevo a tutti i costi provare nuovamente le sensazioni del possesso fisico condiviso era via via scemata anche quella forma di gelosia morbosa che avevo all’inizio, ma non sapevo cosa inventarmi, di una cosa ero consapevole, Cristina ormai dipendeva completamente da me, qualsiasi cosa io proponevo non era in grado di rifiutarla.
Prima delle feste di Natale mi ritrovai a parlare con Michele un mio compagno di scuola di sesso, le solite cose, mi farei questa, mi farei quella, e tra i desideri del mio amico uno su tutti mi tentò, aveva una voglia matta di scoparsi la sua cuginetta Paola una bellissima ragazza sul biondo, abbastanza alta con occhi chiari due seni e un culo mozzafiato, rizzai le antenne, lui mi raccontò tutto di lei, che sicuramente ci sarebbe stata con lui, l’unico scoglio era che aveva paura ad uscire da sola, senza dirgli dei miei rapporti con mia sorella gli proposi allora di uscire in quattro, chissà la cosa l’avrebbe un po’ sciolta, ci organizzammo e il sabato sera successivo uscimmo insieme, un giro per mangiare una pizza, una puntatina in un pub (al tempo molto più bar che pub) per bere qualcosa, io, Michele e Cristina prendemmo qualcosa di alcoolico, Paola invece una coca parlammo del più e del meno ma nessun accenno al piano che avevamo architettato io e Michele, anche Cristina ne era all’oscuro, e ci recammo a casa al mare, Paola era un po’ contrariata, ma accettò lo stesso, appena arrivati con Cristina li lasciammo subito soli andandocene al piano di sopra nella camera dei nostri, iniziammo ad accarezzarci e siccome la situazione mi intrigava cominciai a lavorarmi Cristina, lei voleva subito scopare, ma la tenni sulla corda e alla fine mi fermai e gli dissi “Michele vuole scopare sua cugina, se non riesce a convincerla dobbiamo fare qualcosa noi, quindi, se ti faccio cenno scoperai con Michele e io farò in modo che Paola si ecciti e voglia farlo pure lei”, Cristina che era anche un po’ frastornata dall’alcoolico che aveva bevuto acconsentì subito, continuai ad accarezzarla, gli misi una mano tra le cosce e toccando le mutandine scoprii che era già tutta fradicia, capii che Cristina stava diventando una troietta, faceva tutto quello che gli chiedevo e otteneva un duplice effetto, accontentava me ma ne godeva tantissimo soprattutto lei.
Dopo aver temporeggiato un po’ mi affacciai sul pianerottolo per sentire se di sotto succedeva qualcosa, niente, silenzio tombale, decisi allora di attivare qualche escamotage, mi ricomposi e scesi dai cuginetti, trovai lui avvampato, lei imbarazzata, feci un cenno a Michele di andare sopra, e lui prese la palla al balzo, disse “devo andare al bagno” e prese la via delle scale, rimasi da solo con Paoletta e per rompere il ghiaccio cominciai a fargli qualche domanda la prima più che una domanda fu una mia constatazione, infatti gli dissi “tu non devi avere un ragazzo fisso, altrimenti stasera non saresti uscita con noi” non gli rimase altro che confermare, però ci tenne a puntualizzare che era stata fidanzata fino a sei mesi prima e che si erano lasciati, non volevo perdere tempo andai subito alle domande spicce “hai fatto qualcosa con questo fidanzatino?” titubante rispose “qualcosina”, continuai ad incalzarla e alla fine gli domandai “hai mai fatto sesso con lui?” e lei “lui avrebbe voluto, ci siamo solo andati vicino ma non lo abbiamo fatto” l’ultima domanda fu “sei pentita di non averlo fatto?” la risposta che diede mi piacque “un po’ si”, significava che il desiderio e la coscienza di poter capitare li aveva, la invitai a visitare la casa, dopo aver visto il salone e la cucina di sotto la invitai a prendere le scale, lei avanti io dietro, indossava una gonna a tubino che la fasciava, saliva i gradini con un andamento sinuoso, a guardarla da dietro e vedere quelle chiappe il pene mi si mise in tiro come non mai, la portai nella camera mia, poi in quella di Cristina, li si fermò e disse “ma quei due dove sono finiti?”, le risposi sottovoce “adesso lo scopriamo”, la presi per mano e la portai verso la camera da letto grande, la feci appoggiare col viso all’angolo della porta io gli stavo appoggiato dietro, piano piano abbassai la maniglia, aprii un piccolo spiraglio e nella penombra lei scorse Cristina e Michele che stavano sul letto grande, Cristina stava sotto e Michele su di lei a cavalcioni ritto con la schiena, Cristina gli stava tirando un pompino da favola, Paola provò a tirarsi indietro, ma trovò me come ostacolo, fu così che si trovo appoggiata al mio pacco, fece un po’ di resistenza ma riuscii ad aprire la porta e spingerla dentro, mia sorella e Michele non si scomposero continuarono per la loro strada, io appoggiai alla parete e attirai a me Paola cingendola dalla pancia, lei cercava di sganciarsi ma la tenevo stretta, si rilassò un attimo e presi a carezzarla sui fianchi, lei mise le sue mani sulle mie per proteggersi, come cercavo di spostarle lei me le rimetteva sui fianchi, non voleva che esplorassi altro, ma riuscii comunque a poggiarne una su un seno da sopra la camicia, resistette un attimo e subito avvertii che il capezzolo si era eccitato, continuai a sfregarlo e subito Paola mi svincolò l’altra mano che andò a posarsi sull’altro seno, comincia a limonarla alla grande ma quando gli infilai la mano sotto la gonna e arrivai sulle mutandine mi fermò, non mi fece andare oltre, fu in quell’istante che Michele si lasciò andare in una tremenda sborrata che riempì la bocca di Cristina, la quale con fatica riuscì ad ingoiarne nemmeno la metà, il mio amico si alzò immediatamente, prese per una mano Paola e se la portò in un’altra stanza, io mi sfilai la maglia, poi i pantaloni e mi avvicinai a Cristina, lei mi abbassò lo slip e lo prese in bocca, l’aveva ancora impastata di sborra fresca, lo ingoiò per un paio di volte, si girò e mi offrì la sua passerina infuocata, non pensai minimamente di masturbarla nemmeno un attimo, gli puntai il mio palo impiastricciato di sperma alla vagina e glielo infilai dentro con un solo colpo, ero imbufalito, cominciai a stantuffarla di brutto, la tenevo dai fianchi e gli davo colpi da fargli male, la volevo lacerare e si mise ad urlare dal dolore a dal piacere allo stesso momento, finito il momento di follia presi a scoparla con regolarità, lei raggiunse l’orgasmo prima di me, poi continuò ad assecondarmi nei movimenti e alla fine gli riempii la vagina con uno spruzzo che gli arrivò in gola. Perdemmo un po’ di tempo abbracciati sul letto, (cercavamo di dare tempo ai colombi nell’altra stanza di poter concludere qualcosa), ci ricomponemmo e andammo in bagno a pulirci, dopo un po’ anche i due cugini uscirono dalla stanza entrambi sorridenti, avevano ottenuto qualche risultato pure loro.
Rientrammo a casa, Cristina era contenta della serata, e non vedeva l’ora di intrattenere una bella amicizia con Paola, e la fantasia gli volava a quando avremmo avuto modo di reincontrarci di nuovo per poter fare altro.
Il giorno seguente Michele mi confidò che non era riuscito a scopare Paola, ma solo era riuscita a prenderglielo in bocca, cosa che gli aveva procurato un’eiaculazione veloce non lasciandogli spazio al vero godimento, ma che le premesse per iniziare una storia ci stavano tutte e che lui come Cristina non vedeva l’ora di ripetere la serata.
L’occasione non tardò ad arrivare, il sabato successivo si organizzò di nuovo l’uscita, nel frattempo Michele era riuscito a strappare promesse più sostanziose da parte di Paola, e quando fummo a casa non si perse tempo, Paola oramai si era decisa e voleva subito appartarsi con Michele per farsi scopare, a me e Cristina dava un po’ fastidio far capire a Paola che tra noi due c’era già una storia consolidata, preferivamo dargli ad intendere che lo facevamo perché capitava l’occasione e perdevamo il controllo, Michele che era al corrente capì, e così convincemmo Paola ad andare tutti e quattro nella camera di papà e mamma. Ci aiutammo tutti e quattro a vicenda a spogliarci, io mi tuffai subito verso Paola e Michele verso mia sorella la quale non lo lasciò per un attimo, si buttarono su letto e partirono in un turbinio di effusioni, io da parte mia cominciai a darmi da fare con Paola la quale ci stava pure e mentre Michele iniziò a trombare mia sorella io appoggiato alla parete con Paola appoggiata a me di schiena ero arrivato fino al punto che gli avevo piantato il palo tra le gambe, con le mani la cingevo davanti e gli accarezzavo il clitoride,Paola cominciava ad avere degli scossoni, riuscivo a strofinarglielo tra le gambe ma non mi faceva entrare, Michele continuava la cavalcata con Cristina e alla fine sommessamente gli venne dentro, non urlò nessuno dei due, Michele aveva fretta di prendersi Paola, lasciò Cristina a me, Cristina quando doveva offrirsi si presentava sempre alla pecorina,andai per penetrarla e vidi che era asciutta, la cosa mi meravigliò e mi chiesi “ma allora Michele non è venuto”, mi sbagliavo, ebbi modo di gustare una scena a dir poco favolosa, presi con le mani le chiappe di Cristina e facendo pressione cominciai a divaricarle, piano piano una goccia di sperma lucido fece capolino dalla sua vagina e cominciò a colare nel solco della vagina, Cristina era riuscita a trattenerlo tutto dentro e adesso sembrava piangesse, allargai un po’ di più e cominciò a riversarsi tutto lo sperma fuori a fontanella, ro estasiato da quella visione, mi arrapava il fatto che un altro aveva riempito mia sorella, mi avvicinai e la penetrai dolcemente, sembrava di fare un bagno in mare nel periodo più caldo dell’estate, scivolava lento e senza intralci, intanto Michele dall’altro lato del letto stava riuscendo nella sua impresa, Paola che aveva avuto un gesto di quasi disappunto assistendo alla penetrazione di Cristina si stava lasciando andare, Michele si era adagiato su di lei e dopo due tentativi gli era tutto dentro, ci godemmo un rapporto in simultanea con il mio amico, godemmo appieno tutti e quattro e alla fine sborrammo quasi contemporaneamente. Scoppiammo in una fragorosa risata abbracciandoci tutti e quattro, avevamo creato una bella cricca.

Questo racconto di è stato letto 1 2 8 8 0 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.