Palestra 1

Scritto da , il 2011-12-21, genere bisex

Vi racconto una cosa che mi è capitata qualche giorno fa e mi ha molto turbato. Ho passato i 40, sono stato sposato, le donne mi sono sempre piaciute e io lo stesso a loro, così non mi sono mai mancate.
Mai avute esperienze con altri maschi. Mi piacciono le femmine, mi piace l'estetica femminile, i corpi maschili non mi piacciono.
Ma...

Frequento una palestra. Ho sempre fatto sport e ho un fisico piuttosto muscoloso. Non sono "grosso". 1.83 x 80 kg, ma grasso molto poco...
in palestra ci vado all'ora di pranzo, non c'è quasi mai nessuno e mi alleno con calma.

Un paio di settimane fa dopo l'allenamento entro in sauna. Ci trovo un ragazzetto che si allena da noi da un po'. Magrolino, capelli e occhi chiari. L'ho incrociato qualche volta, ma non ci ho mai parlato.

Entro con l'asciugamano intorno ai fianchi. Mi siedo sulla panca e lo apro, rimanendo nudo.
Il suo asciugamano invece lo copre.

Colgo immediatamente il suo sguardo verso il mio pene. Vedo che guarda e distoglie gli occhi, poi ci torna.
Il caldo me lo fa ingrossare.
Non è una vera e propria erezione, ma prende consistenza e lunghezza.

Il suo sguardo è come calamitato. Si è accorto che sta crescendo. Sospira. Ma potrebbe anche essere il caldo.

Ho una strana sensazione di potere, saranno i suoi occhi bassi, sfuggenti. La differenza dei nostri due corpi: avrò trenta chili di muscoli in più. I tratti delicati...

Apro le coscie sfrontatamente. Con noncuranza tocco il pene, tiro la pelle verso la base in modo da scoprire il glande. Quello si distende ancora di più.

Ancora il suo sguardo ... poi alza gli occhi e mi guarda.
E' solo un attimo.

"Il caldo mi fa questo effetto..." dico.
Lui annuisce. Imbarazzato.
"Anche a te?" chiedo.
Fa per rispondere. Deglutisce. Si schiarisce la voce.
"...a volte..." con una voce flebile che aumenta la mia insana voglia di incalzarlo.

Mi appoggio all'indietro, la gambe aperte, le ginocchia divaricate, rivolto verso di lui e massaggio lentamente la base del cazzo, che ora svetta rigido.

Penso che se resta lì vuol dire che non mi sbaglio... gli piace. Se no avrebbe una qualche reazione da maschio, no? Oppure uscirebbe.
Invece se ne sta lì a guardarmi di sottecchi.

Mi alzo. Il pene è rigido e punta verso l'alto. Ben scappellato.
"il problema è uscire in questo stato... "dico.

Sono davanti alla porta e quindi vicino a lui. Guardo fuori. Non c'è nessuno.

Mi volto nella sua direzione:
"vuoi sentire come è duro? " gli dico.
Non risponde.
"... dai... mettici la mano..." insisto.
Fa cenno di no con la testa. Sembra arrossito ma vallo a capire, dentro una sauna.
"e dai... lo so che ne hai voglia..."
Ma non lo tocco. Aspetto. Il cazzo mi fa male per quanto è duro. E' puntato verso di lui, a pochi centimetri dalla sua spalla.

Emette una specie di lungo sospiro e lentamente sale con la mano, fino a toccarmi. Lo accarezza con la punta delle dita, nel senso della lunghezza. Spingo con il bacino verso di lui. Gli basterebbe voltarsi e chinarsi leggermente per prenderlo in bocca. E io ho una voglia tremenda in questo momento di entrare nella sua bocca.

Continua ad accarezzarmi in quel modo, mentre guarda fuori per assicurarsi che non stia venendo qualcuno.

Non resisto. Metto la mano dietro la sua testa e lo faccio voltare, gli spingo la testa verso il mio cazzo che è subito a contatto con le sue labbra. Una grossa goccia di lucido liquido trasparente passa dalla cappella al suo labbro superiore.
Docilmente apre la bocca e glielo spingo dentro.... ahhhh... che troietta...

gli faccio fare un bocchino senza troppi complimenti, con la mano dietro la nuca lo tengo stretto abbastanza da guidarlo su e giù...

Purtroppo un rumore di fuori mi costringe a staccarmi e ricoprirmi. C'è gente.

Quelli entrano e noi usciamo.
"andiamo a fare la doccia? "dico.
"si..."

Ma c'è gente che va e viene negli spogliatoi. Però ho modo di ammirare un corpo efebico, molto poco maschile. Senza peli. Lo guardo da dietro e penso che potrebbe benissimo essere una ragazza, molto magra, senza tette.

Ci rivestiamo.
Gli dico: "se vieni a casa mia continuiamo".
Accetta. Parliamo poco. Io abito proprio vicino alla palestra. Qualche convenevolo, oltre le presentazioni.
Appena entra in casa lo faccio accomodare, poso la borsa, vado vicino a dove è seduto e lentamente apro la zip dei jeans. Il cazzo mi è sempre rimasto eccitato, e a riprendere durezza ci mette un attimo.

Glielo rimetto in bocca quasi con violenza. Le guance incavate, succhia, ma sono io che comando il gioco.
Gli sborro in bocca senza avvertirlo e glielo tengo in bocca. Quasi si strozza ma ingoia tutto.

Il frocetto non è certo la prima volta.

Ora che sono venuto non mi va più. Divento freddo. Gli dico che ho da fare. Ci rimane male.

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