Il pranzo di mia madre

Scritto da , il 2020-12-16, genere incesti

So che tornato a casa dal lavoro dovrò mangiare da solo ma l’idea non mi va e mi organizzo per essere insieme ad una delle donne a me care.

Pranzo ottimo, mia madre è un’ottima cuoca, bevo il caffè e la stringo a me per sentire il suo calore ed il suo corpo e questo piace anche a lei, tanto che mi invita a sedermi sul divano.
Era da molto che attendevo questo momento, siamo molto più vicini, le accarezzo il collo e sento la sua mano che scivola sulla mia gamba fino ad accarezzarmi la patta gonfia.
La cosa mi eccita, lei lo capisce, mi sbottona i jeans e abbassa i boxer. Il mio membro esce di prepotenza e la sua mano lo avvolge immediatamente, il movimento è lento e scopre la cappella lucida e gonfia.
Lo muove su e giù girando la mano e con l’altra prende i testicoli e li massaggia. Gli chiedo la sua bocca ma non ho nemmeno il tempo di finire la frase che lei mi guarda negli occhi e mi fa segno di stare zitto, si abbassa piano e la sua lingua comincia un movimento circolare che mi bagna tutto. La mia fantasia mi dice di spingergli la testa fino a farla soffocare ma non le posso fare questo così le appoggio una mano sul fianco guardando che ora lo prende in bocca di più succhiando la cappella avidamente, prendendo le palle con più decisione tirandole verso il basso e stringendole.
Il gioco si fa più intenso, lascia colare la saliva chiude gli occhi e stringe ancora di più le labbra, ormai sono sicuro che mi voglia fare capitolare così ma all’improvviso si blocca, lo toglie dalla bocca mi guarda si abbassa la gonna lasciandola cadere a terra, sfila gli slip e mi sale sopra.
Si appoggia al mio petto e con un movimento veloce lo fa entrare dentro di lei come se non volesse perdere nessun momento.
Le infilo la lingua in bocca e cominciamo a succhiarcela a vicenda, la voglio spogliare completamente ma lascio che le mie mani invece scorrano sulla sua pelle sotto la maglia accarezzando la schiena ed il suo seno di cui sento i capezzoli turgidi.
Sono troppo eccitato, so che non resisterò ancora per molto e lei lo sa.
Mi cavalca ancora più velocemente con foga sobbalzando, la sento bagnata e solo in quel momento mi accorgo che vedo muoversi il suo culo riflesso nella vetrina della libreria di fronte.
Le cingo i fianchi e l’accompagno nel movimento a sbatterla sulle mie gambe.
Si avvicina all’orecchio sussurrando puoi venirmi dentro se vuoi, proprio quello che avrei voluto, la frase è liberatoria, mi lascio andare ed il mio membro pulsa in lei vigorosamente con una venuta copiosa che cola lungo la mia asta mentre i movimenti rallentano.
La danza si ferma, lo tiene ancora un po' dentro di lei poi lo sfila piano e lo prende in mano giocandoci, scende giù gli dà un dolce bacio e resta abbracciata a me per un po' prima di tornare ognuno al nostro quotidiano.

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