Il diverso è uguale

di
genere
etero

Fuori è una bella giornata ma fa molto freddo e anche se è sabato io e la mia compagna non abbiamo molta voglia di uscire, siamo entrambi stanchi dalla dura settimana di lavoro.
La mia situazione di paraplegico con la quale non posso muovere le gambe mi condiziona in alcune cose ma riesco ad essere “uomo” comunque ed entrambi abbiamo voglia di stare vicini.
Mentre lei è sotto la doccia immagino le mie mani scorrere sul suo corpo insaponato e la voglia si fa sempre più viva.
Sento l’acqua che smette di scorrere e lei esce dal bagno indossando l’accappatoio con i capelli bagnati che lambiscono le spalle.
La mia prima parola è facciamo l’amore e lei risponde sono pronta.
Entro in camera da letto e preparo una cosa creata apposta per queste occasioni, si tratta di una panchetta sulla quale lei può stendersi mettendosi alla mia stessa altezza da seduto, completando il tutto con una seggiolina basculante in modo tale che io possa andare avanti indietro sentendomi così ancora vivo.
Mi avvicino così al letto, mi stendo e in un minuto mi spoglio, mi abbasso pantaloni e boxer e lei me li sfila.
Le piace sempre iniziare salendo sopra di me per guardarmi, stuzzicarmi e bagnarmi dei suoi umori, il suo corpo è caldo ed umido dalla doccia, ormai entrambi nudi sento i suoi seni con i capezzoli ritti sul mio petto che mi fanno crescere la libido.
Le nostre mani cominciano a muoversi sui corpi, tocco il suo bel seno morbido che mi riempie il palmo ma senza essere esagerato, scendo lungo i fianchi e la schiena fino ad afferrare il suo sedere pieno e vedo la sua mano che scende ed accarezza il mio membro oramai duro. Nel frattempo le lingue calde si intrecciano e si intervallano a baci.
Le piace spingermela in fondo alla bocca senza che io possa fare nulla e nel ritrarla prende la mia e la stringe mordendola delicatamente.
Ci siamo, con un movimento deciso lo punta e lo sento entrare, si muove lentamente per farne entrare ogni centimetro ed ormai è fradicia.
Aumenta pian piano il ritmo e vorrebbe continuare a cavalcarmi ma io oramai la desidero troppo e voglio passare al comando così con le mani che tenevo sul suo culo la alzo e lo tiro fuori.
“Scendi e mettiti a pecora le dico”, e nello stesso momento mi siedo sulla seggiolina per penetrarla.
Lei ora è davanti a me chinata con le spalle che toccano il pavimento e la vista della sua fica depilata e bagnata è paradisiaca.
Guardo tutto il suo corpo, i capelli che scendono, la sua schiena arcuata e il suo culo che apprezzo sempre e che vorrei prima o poi esplorare ma le dimensioni generose del mio membro la bloccano e lei non me lo permette.
Struscio il glande gonfio e lucido sulle labbra della sua fica e finalmente la penetro da dietro sentendo lei emettere un gemito di piacere fino a che tutti i 18 centimetri del mio bastone spariscono dentro di lei. Cerco di muovermi lentamente non volendo bruciare le tappe ma il desiderio mi consuma e lei lo sa bene così le sussurro ora sei mia. Lei gira la testa verso di me per quanto possibile in quella posizione e mi risponde con un secco “sbattimi”.
Era quello che volevo sentire così la afferro per i fianchi con una salda presa e con movimenti sempre più forti mi muovo dentro di lei sentendo le palle sbatterle addosso.
Si stacca da terra con le spalle e si mette perfettamente a novanta gradi e la sento gridare di piacere sotto i miei colpi, non mi voglio fermare ma al suo grido vengo allento la presa e rallento. Il mio cazzo è pieno dei suoi umori e glielo struscio sul culo.
Cambiamo posizione, ora lei si mette supina vuole che la guardi mentre lo stiamo facendo ed a me la cosa non dispiace affatto, anzi vedere le sue espressioni mi eccita ancora di più, ma prima le chiedo di indossare le scarpe con il tacco che avevo preventivamente preparato dietro la porta. Si avvicina a me e si stende comoda sporgendo il sedere fuori dalla panchetta tenendo le gambe aperte appoggiandone una sul bordo del letto in modo che possa vedere le calzature nere appena indossate. Il suo frutto è di fronte a me all’altezza giusta ora, prendo in mano il mio e mentre la guardo negli occhi lo infilo cominciando ad andare avanti ed indietro sfruttando il meccanismo della seggiolina. Ormai sono pazzo di lei, mi faccio portare dietro il collo le caviglie, le afferro le cosce da sopra e mi tiro dentro con bordate veloci sentendola dire non fermarti dai spingi e i miei testicoli sbattono continuamente sul suo culo. Il mio membro continua ad avere un’erezione marmorea e io non ne voglio sapere di capitolare questa cosa.
Fermati mi dice, so cosa vuoi, ora ci penso io.
Si alza in piedi e spinge via la panchetta “questa non serve più” mi si pone davanti facendosi ammirare e dopo un momento mi infila la lingua in bocca. Mi piace da morire e vedo che poi appoggia la sua pancia sul mio viso ma non riesco a capire fino a che lentamente si abbassa afferrando il mio cazzo ed impalandosi da sola seduta su di me. Lancia i suoi capelli indietro e continua a danzare con il bacino mentre io sono dentro di lei e sento che stringe. Ora capisco che è il suo momento e vuole comandare lei, vuole usarmi per il suo piacere facendomi nello stesso tempo impazzire. Si gira di schiena e continua gli squat sul mio cazzo dicendomi “ti piace guardarmi il culo mentre ti scopo vero?”
Si lo sai bene, fai quello che vuoi ed ora non fermarti tu è la mia risposta.
Alterna movimenti veloci a lenti e io non faccio altro che tenere le mani sul suo corpo assecondandola e godendomi i gemiti di piacere.
Non tengo più il conto degli orgasmi che ha avuto voglio liberarmi anch’io ma mi trattengo per farle provare il massimo piacere.
Sento che si sta fermando e penso è ora di venire ma lo toglie sgocciolando e ora è lei che mi ordina di stendermi a letto.
Ubbidisco e in men che non si dica me la ritrovo di nuovo a cavalcioni con le sue mani che afferrano la testiera del letto, è in estasi, letteralmente salta sul mio cazzo guardando il vuoto mentre vedo le sue tette ballare e la sento pronunciare le parole “fammi sfogare”.
Non sarò di certo io ad impedirglielo e la cosa continua per alcuni minuti che sembrano interminabili.
Non resisto più ormai e glielo dico, si abbassa appoggiando i seni sul mio petto ma continuando a muovere il bacino, avvicina la sua bocca al mio orecchio mordendomi dolcemente un lobo e mi sussurra ora sborra pure amore mio mentre con le poche forze ormai rimaste stritola il mio cazzo che pulsa riempiendola di copiose ondate di sborra calda.
Resta ancora un momento sopra di me per poi adagiarsi di lato e baciarmi con dolcezza.
Credo dovremmo entrambi fare un’altra doccia ora prima di dormire, ci guardiamo e sorridiamo, entrambi esausti ma soddisfatti.
scritto il
2024-01-27
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