Il caso parte seconda

Scritto da , il 2011-12-07, genere incesti

AVVISO: RItengo che la pubblicazione non sia avvenuta correttamente. Ci sono ampie parti non pubblicate pertanto provvedo al riinvio del testo. Qualora il problema fosse del mio computer vogliate scusarmi. Ciao e se potete chiaritemi l'accaduto


Prigioniero di quelle visioni rimanevo ancorato dietro il muretto spiando ogni loro gesto. Incredulità e curiosità andavano a braccetto folgorando le mie sinapsi. L'eccitazione di scoprire ulteriori aspetti della sessualità dei miei genitori m'impediva di allontanarmi mentre la mia genitrice continuava la sua performance. Solo il famoso Bruno, l'uomo spompinato, giaceva inerme. Gli altri scambiandosi gli orefizi avevano ripreso il loro andirivieni mentre papà aveva trovato alloggio nella bocca di mamma. Sospiri, mugolii e urla ripresero consistenza diventando colonna sonora del film di cui mi veniva concessa una visione privata. La mia mano correva furiosa sul sesso e spugnettava incessantemente. Loro, inconsapevoli della mia presenza,si diedero altri piaceri e condussero alla fine la loro prestazione quando anch'io, conscio del godimento a fontana di mia madre, mi lasciavo morire in un nuovo potente orgasmo.Si acquietarono respirando pesantemente e compresi fosse giunto il momento della mia ritirata. Stavo lentamente arretrando quando sentii la voce paterna "Grazie ragazzi. Vi ringrazio per la gioiosa serata ma ora dovete andarvene!E' tardi e nostro figlio potrebbe rientrare! Se Elena non ha nulla in contrario rimaniamo per sabato prossimo alla stessa ora". Mia madre mormorò un ok strascicato e gli altri risposero felici che non sarebbero mancati per nulla al mondo. Non so cosa mi prese ma, retrocendo velocemente al piano inferiore, arrivai alla porta l'aprii e la chiusi rumorosamente segnalando il mio arrivo. Un coro di bisbigli intimò l'un l'altro il silenzio reciproco mentre sentii distintamente l'uscio dell'entrata principale chiudersi. Salii velocemente nel timore di non incrociare i miei e, appena sbucai al piano superiore, vidi mio padre nudo che rientrava verso il salone mentre mia madre, beh mia madre, totalmente ignara del mondo circostante, appoggiata alla porta del bagno di servizio, con gli occhi chiusi, sembrava non averne abbastanza. Stava sgrillettandosi oscenamente, ondeggiando con il bacino.Convinto che, dopo aver assistito allo spettacolo da poco terminato, nulla mi avrebbe più sorpreso rimasi folgorato a guardarla. La velocità della mano era spaventosa tra le cosce spalancate ; la testa poggiata alla porta era leggermente reclinata verso il soffitto e dalla bocca serrata usciva un gemito continuo e lamentoso. Fu in quel momento che mio padre mi vide ed urlò "Elena! Elena! Smettila! E tu vattene!" mi intimò. Allucinato mi accorsi che mia madre aveva riaperto gli occhi e mi fissava senza capire chi fossi. Poi in un sussulto di lucidità parve comprendere la situazione e con passo malfermo si mosse verso il disimpegno notte. La seguii con lo sguardo mentre mio padre, con calma e dolcezza, mi cingeva le spalle per condurmi verso il salone, facendomi così dare le spalle a lei. Io, torcendo il collo, continuai a fissarla accorgendomi che, pur camminando, mamma non aveva smessso un attimo di sditalinarsi. Camminava a scatti sincopati, agitando avanti e indietro il capo uggiolando isterica. Al colmo dei lamenti crollò sul pavimento assumendo una posizione fetale; non cessò un attimo di smaneggiarsela ed io, seppur avessi perso il contatto visivo, la sentii ululare in un godimento pazzesco. Mio padre mi spinse sul divano ed io inebetito mi sedetti non accorgendomi di posare il mio culo sulle risultanze orgasmiche dei precedenti amplessi. " non ti muovere!- mi ordinò mio padre- torno tra poco". Assentii in risposta perso tra le visioni che la serata mi aveva donato. L'ultima esibizione fu quella che mi devastò di più! Mai avevo neanche immaginato che potesse esistere una libidine così intensa, pregna di una dolce e immonda sconcezza.Persi il tempo e non so quanto rimasi inanimato sul divano. So che venni raggiunto da mio padre, nel frattempo copertosi, che scrollandomi mi impose d'andarmene a letto."Parleremo domani!" sentenziò prima che io potessi scomparire alla sua vista. Raggiunsi il letto in uno stato catatonico non accorgendomi neanche d'essere scivolato nella pozza di umori lasciata dall'ultimo orgasmo solitario di mia madre!

Rinvenni dal buio assoluto e passai ad una oscurità rotta da lame di luce selezionate dalla tapparella. Il nero ammantava la mia mente mentre udivo bisbigli via via più comprensibili. Impiegai tempo per rimettermi in moto. Scesi dal letto e mi accorsi d'essere inzaccherato ed umido. D'improvviso mi ricordai il tutto e mi sorpresi per l'enormità della mia scoperta.
Nel frattempo riuscii a mettere a fuoco il brusio proveniente dalla casa.
"E' sveglio?" chiese di me mia madre a papà
"Non so, non ho sentito nulla!"
"Credi che abbia capito cosa abbiamo fatto?"
"Di sicuro ti ha visto in atteggiamenti inequivocabili"
"Ma gli altri non li ha visti? Possibile che non ti abbia detto nulla?" insisteva mia madre

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