Una fessura tra le tende

Scritto da , il 2020-11-17, genere gay

Sorseggiavo il mio drink con soddisfazione pensando di essere in pace con me stesso. Avevo solo 24 anni, ma ero considerato già una notevole risorsa per l’azienda che mi aveva affidato il portafoglio di clienti senior.
Era il mio primo viaggio d’affari da solo e stavo in una vecchia casa padronale convertita in hotel.
Ogni camera era indipendente con un bagno privato e tutto ciò che si vorrebbe in un viaggio d’affari.
Avevo avuto la fortuna di avere una stanza al piano rialzato con una porta che si apriva su una terrazza verso la piscina.
Il nuoto era la mia passione, quindi era bello poter andare in piscina senza troppi problemi ogni volta che mi piaceva, il che succedeva spesso perché le giornate erano calde e la temperatura non scendeva troppo neppure di sera.
Il giorno precedente, mentre uscivo dalla piscina, una bella ragazza mi fermò per chiedermi com’era l’acqua.
Dopo le presentazioni, mi accorsi che mi guardava mentre parlavamo.
Ero alto un metro e ottanta e fisico da nuotatore. Le ragazze commentavano sempre i miei penetranti occhi blu che sono abbastanza insoliti con i capelli scuri, almeno così dicono.
Non mi consideravo particolarmente bello ma ovviamente c’era qualcosa in me che attraeva l’attenzione, anche da parte dei ragazzi, il che era positivo perché sono gay.
C’era un altro ragazzo che amava molto il nuoto, non poteva avere più di 17 anni, che non perdeva occasione per sfoggiare il suo bell’aspetto e il suo fisico straordinario. Non avevo una relazione seria in quel momento e non ero necessariamente attratto dai giovani adolescenti, ma quel ragazzo faceva una mostra così sfacciata di se stesso che era difficile ignorarlo. Non c’erano dubbi, però la bellezza maschile attira l’attenzione indipendentemente dall’età del ragazzo, e quel ragazzo era così bello che avresti dovuto essere cieco per non accorgertene.
Sentii che il giovane si chiamava Giorgio e che, sebbene fosse lì con sua madre, aveva una stanza tutta sua a due porte dalla mia, che si apriva anche lei sul terrazzo. La madre di Giorgio aveva chiaramente dei lineamenti mediterranei e il ragazzo aveva preso da lei la pelle olivastra, i capelli neri e un sorriso bianco e scintillante. Aveva occhi da cerbiatto molto scuri, quasi fluidi, con sexy ciglia all’insù. Come molti adolescenti che si prendono cura di se stessi fisicamente, aveva un corpo muscoloso, naturalmente magro, levigato magnificamente dal nuoto. Era stupendo e lo sapeva.
Niente pantaloncini da surf al ginocchio per lui. Si pavoneggia intorno alla piscina con un costume Speedo attillato che rivela chiaramente un pacchetto impressionante. Si stendeva sull’asciugamano di schiena in attesa dell’attenzione delle femmine e, naturalmente, della mia.
Il suo rigonfiamento si alzava in modo impressionante con una sottile scia di peli allettanti che saliva dalla cintura del costume al suo ombelico.
Quando usciva dalla piscina, con l’acqua che luccicava sul suo corpo e la stoffa umida aderente del suo costume che lasciava poco all’immaginazione, era da mozzafiato.
Stava sdraiato con le braccia dietro la testa rivelando ciuffi neri sotto le braccia, ma il resto del suo busto era glabro. C’era una leggera copertura di sottili peli neri sulla parte superiore delle cosce appena sotto la linea delle gambe del costume che suggerivano cosa c’era sotto il tessuto e potevo immaginare che i suoi peli genitali fossero piuttosto folti, che scendevano tra le gambe e intorno al buco del culo.
Era di nuovo una notte calda e, anche se piuttosto tardi, rimasi per un bel po’ a rinfrescarmi in piscina.
Mentre tornavo umido alla mia porta della terrazza, passai davanti alla finestra del ragazzo.
La luce era accesa ma anche se le tende erano chiuse, un movimento catturò la mia attenzione. Le tende, sostenute da quei grandi anelli di legno su un binario, non si sovrapponevano del tutto, lasciando un piccolo spazio. Attraverso una fessura molto stretta potevo vedere abbastanza chiaramente nella stanza. Il letto di Giorgio era posto lateralmente per tutta la lunghezza della finestra con la lampada da comodino quasi contro le tende da cui stavo sbirciando.
Questo rendeva quasi impossibile vedere dall’interno altro che l’oscurità, rendendo la cosa sicura per me, soprattutto perché nessuno passava mai in quella parte di terrazza.
Il ragazzo era completamente nudo accanto al letto ed indossava un paio di shorts da notte.
Accadde velocemente ma intravidi il cazzo flaccido che ondeggiava mentre si muoveva, un bel paio di palle paffute ed un lampo di peli pubici neri prima che si tirasse su gli shorts. Saltò nel letto e spense la luce. Una veloce visione ma sufficiente a mostrare un bel cazzo grosso, di buona lunghezza.
Il pomeriggio successivo, dopo una frenetica giornata di lavoro, mi sdraiai sul bordo della piscina fissandolo intensamente da dietro gli occhiali da sole con rinnovato interesse.
Lo stesso costume stretto, lo stesso rigonfiamento, ma ora sapevo qualcosa di ciò che effettivamente era nascosto lì. Non c’era dubbio che il suo cazzo fosse grosso e lungo e lo si vedeva chiaramente sotto il tessuto sottile del costume. Quando si girò sullo stomaco, ci fu un netto aumento del gonfiore dovuto alla pressione creata tra il suo rigonfiamento e l’asciugamano.
Quanto mi sarebbe piaciuto prenderlo e dargli una vera ragione per avere un’erezione piena e grossa. Avrei reso l’uccello di quel ragazzo così pulsante che avrebbe gridato, implorato di essere massaggiato e succhiato, volendo disperatamente sparare il suo carico! Oh ragazzi, com’ero eccitato.
Uscii per la cena assicurandomi di essere di ritorno in tempo per sorvegliare la stanza di Giorgio. Anche lui era stato fuori, ma alla fine la sua luce si accese.
Aspettai un po’, poi mi avvicinai alla sua finestra dove, ne ero quasi sicuro, lo spiraglio nelle tende mi avrebbe permesso di vedere chiaramente.
Il giovane era già sdraiato sul letto nudo tranne che per gli short da notte, proprio di fronte a me.
Era straordinariamente bello, quella bella pelle olivastra, il corpo magro e muscoloso, il bel viso da ragazzo, ed io sentii la mia erezione crescere.
Poi sembrò esitare e la luce si spense.
Dannazione! Sapevo che stava per masturbarsi e ovviamente non riuscivo a sentire nulla. Frustrato da morire mi voltai per tornare nella mia stanza quando improvvisamente la luce si riaccese.
Tornai di corsa e guardai dentro.
Era ancora a metà appoggiato all’indietro, ma si allungò sul lato del letto per recuperare qualcosa da sotto. Era una rivista porno!
Il giovane si sistemò sulla schiena, con la testa appoggiata su un paio di cuscini, si tolse subito gli shorts e cominciò a sfogliare la rivista.
Non riuscivo a capire esattamente cosa illustrassero le pagine ma erano sicuramente immagini di coppie coinvolte in atti sessuali di diverso tipo.
Teneva la rivista in una mano e con l’altra si accarezzava languidamente il bel cazzo. Lo lasciò andare, solo per voltare pagina, e poi lo afferrò di nuovo. Mentre girava le pagine la sua erezione poggiava rigidamente sul suo stomaco pulsando fortemente per il movimento del suo polso.
Il pene era piuttosto lungo e di colore leggermente più scuro rispetto alla sua pelle olivastra. Il prepuzio ricopriva a metà la cappella e i peli pubici non erano ricci, ma quasi folti. Come pensavo, era piuttosto peloso tra le gambe proprio sotto il sedere. Le palle erano grosse ma piuttosto glabre.
Mentre lo guardavo masturbarsi era chiaro che alcune immagini provocavano una risposta più forte di altre e lui pompava il cazzo rigido più vigorosamente. Andò avanti per circa cinque o sei pagine, la pre eiaculazione cominciò a scorrere sempre più copiosamente.
Armeggiai con eccitazione per aprire la parte anteriore dei miei pantaloni e afferrare strettamente il mio uccello duro, cercando di masturbarmi al suo ritmo. All’improvviso il ragazzo girò una pagina con un’immagine che trovò ancora più stimolante di alcune altre ed iniziò a pompare furiosamente.
Aprì di più le gambe magre e atletiche, strinse forte il pene e si masturbò più velocemente spingendolo verso l’alto, accarezzando l’intera lunghezza della sua potente erezione.
Le palle che rimbalzavano diventarono quasi sfocate mentre saltavano su e giù deliziosamente sotto il suo albero.
Non riuscivo a sentire nulla, ma il suo viso mostrava chiaramente che gemeva, ansimava, la bocca leggermente aperta per la concentrazione, una goccia di saliva gli cadde sul mento. Spostò leggermente la rivista di lato per poter fissare intensamente il suo uccello pulsante mentre si segava senza fiato, spingendo i fianchi sottili su e giù mentre pompava. All’improvviso lasciò cadere la rivista sul materasso, era ovviamente pronto a sparare il suo carico e lasciò andare rapidamente il suo pene teso. Il grosso cazzo era steso sopra il suo ombelico gocciolando una copiosa quantità di pre eiaculazione sul suo sexy ventre piatto.
Voleva ritardare la sua eiaculazione.
L’immagine che aveva suscitato tanta eccitazione era abbastanza visibile dal mio punto di vista. Pensavo fosse un primo piano di un enorme cazzo che scopava da dietro una vagina molto bagnata e rossa, alla pecorina.
Il ragazzo si accarezzava le palle e si massaggiava i capezzoli mentre il suo lungo pene continua a sussultare con forza ad ogni battito cardiaco come se avesse una mente propria.
Di nuovo riprese la rivista guardando attentamente la foto, ma questa volta si bagnò un dito con il suo fluido e lo allungò tra le gambe per sondare il buco del culo.
Sollevò i fianchi e vidi chiaramente il suo dito che sfregava attorno al suo buco increspato e spingeva dentro e fuori come nell’immagine.
Un momento: ora era chiaro, il cazzo nella rivista sta scopando il culo di un ragazzo! Quel ragazzo amava il cazzo!
Non c’era da stupirsi che se ne andasse in giro mostrando così palesemente la sua virilità.
Giorgio afferrò con forza il suo pene di diciassettenne e si masturbò vigorosamente abbandonandosi chiaramente agli spasmi che stavano facendo tremare violentemente tutto il suo corpo.
Potevo persino sentire i suoi gemiti da fuori della finestra.
Alzò le gambe e le piegò all’altezza del ginocchio in modo da potersi toccare più profondamente mentre si masturbava. Il dito spingeva dentro e fuori del suo buco del culo, il pugno pompava su e giù sul pene. All’improvviso fece una smorfia, chiuse con forza gli occhi e smise di masturbarsi per una frazione di secondo. Poi i suoi occhi si aprirono e rotolarono indietro mentre il primo getto di sperma cremoso schizzava dal suo cazzo e atterrava con una striscia bagnata sul suo petto.
Il ragazzo fissò intensamente il suo uccello eiaculare continuamente in rapida successione lunghi fiotti di sperma scintillante. Voleva vedere quanto sperma sparava e fino a dove schizzava.
Rimosse il dito, si afferrò le palle e con la mano che pompava munse lentamente il suo uccello fino a quando l’ultima goccia di sperma appiccicoso non gocciolò dalla sua testa viola.
Alla fine si versò una grande quantità di sperma sul dito un paio di volte e lo succhiò con le sue labbra carnose, quasi volesse mangiarlo tutto.
Oooh come mi sarebbe piaciuto assaggiare lo sperma fresco e caldo di quel ragazzo! Wow, avevo voglia di applaudire. Ma ero troppo occupato a finire di accarezzarmi vigorosamente e venire contro il muro della stanza di Giorgio, sforzandomi di non gridare, perché venivo in maniera particolarmente potente. Le ginocchia mi cedevano ed andai quasi barcollando verso la mia stanza.
La mattina dopo Giorgio e sua madre erano seduti al tavolo della colazione proprio accanto al mio. Io non riuscivo a togliermi dalla mente le visioni della sua calda sessione di masturbazione della notte precedente. Mi chiedevo cosa avevano in programma per la giornata dato che entrambi erano vestiti elegantemente. Il ragazzo aveva un bell’aspetto con una maglietta da golf rossa con sottili rifiniture bianche intorno al colletto e jeans verdastri. Il rosso era sicuramente il colore che si accompagnava bene con i suoi capelli neri come la pece e la pelle olivastra.
La maglietta era abbastanza aderente da mostrare il suo fisico muscoloso ma magro e i jeans si adattavano attorno a un bel culo pieno e, naturalmente, al considerevole rigonfiamento nella parte anteriore.
Era erotico sedersi così vicino a lui e poter cogliere meglio i dettagli: il modo in cui sorrideva, la sua voce sexy da adolescente, le sue mani con dita lunghe e unghie ben curate, la piccola cicatrice appena sopra un occhio. Mi sarebbe piaciuto baciarlo, e poi ovviamente passare al resto! Potevo persino sentire il profumo del suo deodorante e un’immagine di come dovesse essere sotto la doccia mi balenò nella mente: si massaggiava dappertutto il corpo sodo, si insaponava il cazzo e le palle finché non otteneva un’erezione, si toccava nel buco del culo. Desideravo davvero quel ragazzo. Mi immaginavo di cadere in ginocchio tra le sue gambe proprio in quel momento, aprire quei jeans verdi e succhiare ferocemente quel suo grosso cazzo. E sì, che ne dici di un cucchiaio del suo caldo, appena eiaculato, sperma adolescente?
La mia immaginazione lussuriosa stava correndo così selvaggiamente che mangiai così velocemente da procurarmi un’indigestione. Pensai che sarebbe stato meglio che andassi dal mio cliente!
Ero piuttosto esausto quando entrai in piscina quel pomeriggio. Ero così vicino a dire al cliente dove incollarsi il suo materiale! Ma l’affare stava andando bene e ancora un paio di giorni, poi ci sarebbe stata una conclusione positiva.
Giorgio non era in giro e mi chiedevo se se ne fossero andati, oh che delusione sarebbe stata! Nessun segno del ragazzo o di sua madre per tutta la sera ed io me ne andai in camera presto. Prima che mi addormentassi sentii un rumore sulla terrazza. Io dormo nudo quindi lasciai la luce spenta e in punta di piedi andai alla finestra.
Era Giorgio, completamente nudo, che si stava avvicinando al bordo della piscina ovviamente per fare un tuffo nudo.
Le luci della terrazza erano spente, quindi era difficile distinguere qualcosa. Si vedeva solo che chiaramente era nudo. Il suo cazzo ondeggiava mentre camminava ed intravidi il suo culo stretto appena prima che si tuffasse in acqua.
Rimase dentro per circa quindici minuti poi, scintillando leggermente alla luce della luna, si fece strada furtivamente verso la sua stanza.
Gli diedi cinque minuti e poi sbirciai dalla mia porta della terrazza. La sua luce era accesa. Sì! Con solo un asciugamano intorno alla vita presi la solita posizione davanti alla fessura nella tenda del ragazzo.
Giorgio era con un asciugamano intorno alla vita davanti allo specchio e si ammirava. Si girava da una parte e dall’altra e poi si concentrava nell’asciugarsi i genitali con un po’ di vigore, fino a quando non ce l’aveva mezzo eretto. Lasciò cadere l’asciugamano, si guardò di lato allo specchio e si accarezzò le palle finché la sua erezione non puntò verso l’alto. Sempre guardandosi allo specchio, strinse il cazzo duro nel pugno e pompò lentamente su e giù per tutta la lunghezza. Tirò il prepuzio verso il basso stringendo saldamente la base del suo albero e ammirando la cappella gonfia del suo pene che era rossa e lucida. Pompò ancora un po’ più velocemente, ovviamente apprezzando nello specchio la sua intera lunghezza che stava accarezzando e le sue palle che saltavano su e giù ad ogni pompata.
Mi piaceva!
Apparve della pre eiaculazione mentre si menava la testa del cazzo con alcuni colpi lenti e più brevi e poi ne tirò via un po’ con un dito e la leccò. Un filo umido e appiccicoso si aggrappò al suo dito e poi si staccò proprio mentre se lo metteva in bocca. Quel ragazzo voleva veramente mangiare la sua sborra.
Yum!
Si girò e andò verso il suo letto regalandomi una vista frontale completa.
Fantastico, mozzafiato!
Il suo corpo snello e atletico si muoveva quasi come un gatto sul suo letto e c’era uno sguardo lussurioso sul suo bel viso da ragazzo. Il suo cazzo, che puntava con forza verso l’alto, sembra rigido quasi dolorosamente e oscilla appena mentre camminava. Tirò le sue palle verso il basso un paio di volte, penso che avesse disperatamente bisogno di sparare il suo carico.
Il ragazzo allungò la mano sotto il letto per prendere la rivista porno e si lasciò cadere sulla schiena. L’aprì immediatamente alla pagina che desiderava. Era un’immagine grande e quindi potevo vederla chiaramente questa volta.
Un ragazzo succhia un altro. Il ragazzo che compiva l’atto era riuscito a inserire un dito nel buco del culo dell’altro ragazzo e teneva le palle pelose del ragazzo con una sola mano.
Ooooh, che dita lunghe, che mano grande!
Con l’altra mano, afferrava il grosso cazzo duro come una roccia, tirando il prepuzio verso il basso e succhiandolo forte. Il ragazzo sdraiato veniva risucchiato, le gambe erano spalancate, aveva quello sguardo lussurioso, quasi stordito, bisognoso, da innamorare. Chi non l’avrebbe fatto?
Giorgio continuava a colare pre eiaculazione e lo usava come lubrificante naturale, pompava solo la cappella con brevi colpi veloci, concentrandosi principalmente sul bordo sensibile. Stava probabilmente imitando l’immagine, chiedendosi come ci si sente a essere succhiati.
Mi sarebbe piaciuto tanto succhiarlo, in quel momento! Avrebbe ululato di piacere se mi fossi messo in bocca quel suo grosso cazzo adolescente!
Masturbandosi con forza stava chiaramente aumentando il suo piacere. Era tutto agitato e si dimenava. Apriva di più le gambe e poi le chiudeva un po’, apriva e chiudeva, pompandosi in un orgasmo memorabile.
Prima furono brevi colpi sulla cappella e poi pompe lunghe e profonde, che scendevano fino alla radice del suo cazzo.
Come la notte prima si fermò all’improvviso. Quel ragazzo sapeva sicuramente come fermarsi e iniziare un paio di volte per generare una potente eiaculazione. Restava fermo lasciando che il suo respiro si stabilizzasse, senza nemmeno osare toccarsi le palle. Era così vicino che sapeva che la minima stimolazione avrebbe potuto fargli superare il limite fino al punto di non ritorno. Il suo uccello pulsante non smetteva però di gocciolare pre eiaculazione sul suo stomaco.
Di nuovo lo strinse e pompò, più lentamente, lottando per trattenere l’orgasmo, sentivo il suo ansimare e lo vedevo chiaramente rabbrividire di tanto in tanto. Le sue palle erano contratte sotto la sua verga. L’intero essere di quel giovane era concentrato, urlando a se stesso di venire.
Giorgio lo abbandonò ancora una volta e cercò di rimanere sdraiato il più immobile possibile con gli occhi chiusi, ma ovviamente nient’altro che la piena eiaculazione del suo carico avrebbe fatto rammollire la sua rigida e tremante erezione.
C’era disperazione nei suoi occhi e quello sarebbe sicuramente stato il suo ultimo tentativo di trattenere il suo sperma caldo. Alla fine aprì gli occhi, ma quello che fece dopo mi colse completamente di sorpresa.
Come la notte precedente, mi accarezzai il pene, seguendo la tecnica e il ritmo del ragazzo nudo di fronte a me aspettando, no, desiderando disperatamente, che quello fosse il momento di venire.
Inaspettatamente il ragazzo si alzò a sedere, spalancò le gambe e si piegò fino a quando la sua bocca non fu appena sopra la cappella bagnata e luccicante del pene. Wow! Se lo succhiava da solo! Con la sua destrezza giovanile, il fisico magro ed il cazzo lungo, si chinò ulteriormente, prese in bocca il suo uccello e succhiò, succhiò con forza! Succhiava, muoveva la testa su e giù, era in grado di prendere in bocca tutta la cappella gonfia e lavorandoci con forza, bagnandola di saliva. Spinse il pene il più profondamente possibile sollevandolo da sotto le palle con entrambe le mani. Aveva difficoltà a respirare, non solo perché si era ficcato in bocca il grosso cazzo, ma anche perché stava ansimando, ansimando, chiaramente sul punto di venire.
Sparò il suo primo schizzo di sperma e deglutì un sacco di sborra densa e cremosa facendola gocciolare lungo la verga. Mentre continuava a sparare, cercava coraggiosamente di ingoiare tutto, continuando a succhiare forte, ma c’era un’incredibile quantità di sborra che gli scorreva lungo l’asta, nei peli pubici e sulle palle.
Doveva essere difficile per lui succhiare, deglutire e respirare allo stesso tempo, in particolare mentre il suo corpo tremava per gli spasmi orgasmici. Il ragazzo veniva così forte che i brividi continuavano a tormentarlo. Ma ovviamente quella non era la prima volta che lo faceva e alla fine si raddrizzò un po’ e finì masturbandosi il pene ancora a scatti, mungendo lentamente ogni goccia di delizioso sperma.
Io stavo facendo lo stesso fuori dalla sua finestra, sparando il mio carico. Fu così fantastico che mi sentivo come se non avrei mai finito di venire e il mio respiro arrivava in singhiozzi silenziosi.
Sapevo che tornato nella mia stanza avrei dovuto masturbarmi di nuovo prima di poter ottenere la completa calma dopo una tale potente tensione sessuale e potermi addormentare.

Il giorno successivo riuscii a portare a termine il lavoro ma non vedevo l’ora di tornare in hotel. Quella sera nuotai molto cercando di calmare la mia agitazione. Giorgio arrivò in piscina e si stese sull’asciugamano.
Non riuscivo a distogliergli gli occhi e la mia mente ripeteva le scene incredibili della notte precedente. Ci volle tutta la mia forza di volontà per impedirmi di precipitarmi e strappargli il minuscolo costume per masturbarlo, succhiarlo e mettere il mio uccello nel suo bel culo sodo.
Dopo la cena cercai un’occupazione fino a quando non calò l’oscurità e pensai potesse essere il momento per un altro spettacolo. Strisciai fuori sulla terrazza.
Sì! La sua luce era accesa.
Guardai dentro ma la stanza sembrava vuota. Forse era in bagno. Aspettai ma non ci fu alcuna apparizione.
Sapevo che non poteva essere in nessun’altra parte dell’hotel, mi chiedevo dove fosse andato e quasi svenni quando sentii una voce dietro di me.
“Mi stai cercando?”
La domanda non venne posta con rabbia o indignazione, ma in una sorta di accoglienza, di speranza.
Mi voltai lentamente.
Era Giorgio!

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