Il sogno che si avvera 3

Scritto da , il 2020-07-20, genere bisex

Dopo una manciata di secondi si avvicina una cameriera e ci chiede cosa prendiamo.
Francesco chiede un caffè e dice:
"LUANA, cosa prendi tu?"
Cercando di avere un tono di voce femminile, dico:
"Espressino"
"Bene" risponde la cameriera "E da mangiare?"
Francesco: "Un cornetto nutella"
"E lei signora?" fa a me la cameriera. Con la mano indico che non voglio nulla e se ne va.
Mi avvicino a Francesco per evitare di alzare la voce e gli dico:
"Stupido, non mi far parlare, voglio evitare di far sentire che ho una voce da maschio e quindi togliere ogni dubbio sulla mia sessualità"
E lui:
"Ma dai, rilassati, vedrai che nessuno farà caso a te, anzi, vedi che ogni tanto qualche uomo che passa ti lancia sguardi pieni di desiderio? Tutti quelli che passano ti notano e guarda come ti ammirano?"
E' una giornata poco soleggiata e cerco nella borsetta che mi ha dato Francesco un aiuto per cercare di osservare senza farmi notare. Wow, un paio di occhiali da sole. Li prendo e li indosso. Ok. Ora abbastanza camuffata posso alzare la testa così che nessuno può capire dove sto guardando.
Osservo le persone che passeggiano sul marciapiede. Vedo che passo inosservata alla maggior parte della gente. Ogni tanto, in effetti, qualche uomo, sia giovane che non si sofferma ad osservarmi. Vedo che anche qualche donna mi osserva.
Non so, mi sento come su un palcoscenico, ma forse è solo la mia fantasia e il nervosismo per questa mia prima uscita da LUANA. Muovo nervosamente la gamba destra, ma Francesco mi afferra le mani e mi dice:
"Stai tranquilla, vedrai che sarai padrona di te stessa e fra un pò sarai così tranquilla che ti sembra di essere sempre stata LUANA"
"La fai facile tu" rispondo "mi sento osservata da tutti"
E lui:
"Guarda che un conto è essere osservata e un conto è essere ammirata e ti assicuro che nessuno ti giudica ma ti apprezzano tutti anche le donne che ti guardano".
In effetti, nascosta dagli occhiali da sole riesco a incrociare diversi sguardi che puntano verso di me, e devo dire che in parecchi di loro vedo sguardi sorridenti e diversi accennano anche un sorriso con le labbra, come se volessero dirmi qualcosa.
Va beh, dico tra me e me, ormai siamo qua. Lasciamoci andare.

Arriva il caffè e l'espressino, prendo una bustina di zucchero, anzi due, le verso nell'espressino e bevo. Noto che al primo sorso stampo le mie labbra con il rossetto sulla tazzina. Ero abituata a bere da Rikky. Prendo la tazzina la giro e sorseggio nuovamente l'espressino ma questa volta appoggiando la punta delle labbra per evitare di lasciare il segno del rossetto.
Bene, questa volta è andata decisamente meglio. Mi rilasso mi appoggio allo schienale della sedia e mi guardo intorno.
Penso a questo momento che avevo atteso da una vita. Il desiderio di essere femmina intimamente ed esteriormente lo desideravo sin dall'adolescenza. Avevo già provato ad indossare abiti femminili ed intimo femminile, ma sempre in privato, da sola quando ero in trasferta per lavoro in albergo, ma mai avevo osato sia farmi vedere da qualche amico che sapesse di me, e quanto meno in pubblico. Certo foto scattate per farmi ammirare da probabili amici incrociati ma nulla di tutto questo.

Mi accorgo che Francesco mi guarda con aria soddisfatta e mi dice:
"Come ti senti?"
Ed io:
"Tesoro, devo dire che ora sono tranquilla, riesco a guardare le persone e cerco di scoprire cosa pensano, ma credo che i miei timori iniziali stanno sparendo. Certo è la prima volta e come prima volta farmi vedere così, come LUANA in pubblico e poi di giorno, direi che sta andando bene. Solo che ho paura che qualcuno mi riconosca, anche se è molto difficile, ma la paura c'è sempre"
E lui:
"Ma dai, siamo a Bologna, distante dalla tua città, chi vuoi che ti riconosca? E poi io qua sono sempre apparso in pubblico come NATASHA e non c'è quasi nessuno che mi conosce come Francesco, quindi non c'è nessun tipo di problema"
Come dire, le ultime parole famose. SI certo. Appena terminata la frase sento un uomo che esclama:
"Ehila, Francesco!!"
Mi impietrisco, rimango immobile, cerco di guardare nel vuoto. Francesco si gira e alzandosi:
"Ehi, Luigi, come stai?"
E l'altra persona che si era avvicinata al tavolo:
"Benissimo, grazie, tu? E' da una vita che non ci vediamo, ma dove abiti? Sapevo che vivevi a Firenze, almeno l'ultima volta che ci siam sentiti credo poco più di due anni fa"
E lui:
"Si, in effetti vivevo a Firenze ma è da un anno che sono a Bologna."
E Luigi:
"Mi fa piacere, anch'io sono a Bologna per lavoro da circa un anno. Mi fa piacere averti incontrato, e che fai di bello a Bologna?"
E lui:
"Ho intrapreso la mia attività di web marketing, e devo dire che sto bene qua"
Luigi:
"Scusa, non volevo disturbare con la tua signora, vi lascio, ciao"
E francesco:
"No aspetta te la presento, è una mia carissima amica, LUANA. Luana questo è Luigi un mio carissimo amico di università"
Mi alzo dalla sedia e stringo la mano a Luigi che ricambiando dice:
"Buongiorno, LUANA, piacere. " e guardando Francesco riprende: "Complimenti una splendida creatura" Facendo l'occhiolino a Francesco.
Io mi risiedo e arrossisco un pò. Luigi staccandosi abbraccia Francesco e lo saluta dicendo:
"Una di queste sere vediamoci per una cenetta in 4 con la mia compagna. Anzi ti òascio il bigliettino così hai il mio numero di telefono."
Francesco ricambia saluta e si risiede. Gli dico:
"Cosa voleva insinuare Luigi quando ti ha detto complimenti e ti ha fatto l'occhiolino? L'ho notato sai!"
E Francesco:
Beh, ai tempi dell'università abbiamo avuto diverse storie anche insieme con delle ragazze conosciute e ci siam divertiti da impazzire" E ridacchia ricordando il passato.
Ed io:
"Ahh, bene, povere ragazze che son capitate nella vostra rete!!"
E lui:
"Ma dai, sono cose di gioventù, eravamo tutti consapevoli, sia gli uomini che le donne. Poi basta fare qualsiasi cosa nel pieno rispetto senza far del male a nessuno e tutto è concesso, non credi?"
Ed io:
"Beh, si, questo è vero"
E Francesco:
"Dai andiamo che voglio andare in un centro commerciale qua vicino.
Arriva la cameriera, paghiamo il conto e ci avviamo. Questa volta mi sento più tranquilla e passeggio con serenità.
Dopo qualche isolato arriviamo davanti al centro commerciale. Entriamo, facciamo un giro per guardare le vetrine dei negozi e Francesco mi dice:
"Voglio che scegli qualcosa per te, a tuo gusto. Dai andiamo in quel negozio la, vedi che bella vetrina?" Indicandomi un negozio di abbigliamento femminile e maschile.

Sono presa ed eccitata, ma nello stesso tempo un pò intimorita. Ma cerco di vincere questa paura ed entriamo nel negozio.
Osservo un vestito intero rosso fuoco, con una bella scollatura dietro alle spalle, mi attrae, e vedo anche una gonna verde con sopra una camicia a righe nera e bianca. Bella la combinazione. Mi guardo in giro, ci sono anche dei bei stivali con gambaletto lungo color sabbia che si abbinano bene al completo gonna verde e maglia a righe.
Si avvicina una commessa del negozio e ci chiede se abbiamo bisogno di aiuto.

Raccolgo tutto il mio coraggio e cercando di avere una voce non maschile indico alla signorina che vorrei provare l'abito rosso e il completo gonna e maglia, con gli stivali.

La signorina prende gli indumenti richiesti della taglia 48 e me li porta per provarli.

Istintivamente mi avvio verso i camerini degli uomini, e la signorina mi rincorre dicendomi:
"Signora i camerini per le signore sono dall'altra parte"

Mi blocco, rendendomi conto di quello che stavo facendo, e rispondo:
"Oh, mi scusi, non avevo visto"

"Si figuri" risponde la signorina.
Mi avvio verso i camerini femminili e la signorina mi segue portandomi gli indumenti.
Mi indica un camerino vuoto poggia all'interno gli abiti e mi dice:
"Se ha bisogno di aiuto mi chiami senza problemi"

Si, si, dico a me stessa, che aiuto mi puoi dare, ripeto a me stessa.
Entro comincio a spogliarmi. Mi sento un pò impacciata, perchè è la prima volta che succede questo. Mi sento fuori luogo, ma vado avanti. Ormai è fatta. Indosso l'abito rosso per prima. E' molto aderente e mettono in mostra il mio corpicino, il reggiseno con le protesi mi da un pò fastidio, ma riesco a sistemarlo sotto il vestito. La scollatura posteriore sembrava molto più grande ma arriva poco più della metà della spalla. Mi piace.
Ad un tratto la signorina mi chiede dall'esterno:
Tutto OK, posso entrare per darle una mano se vuole?"
Ed io:
"No, No, tutto OK!"
Ovviamente non voglio dare scandalo. Fortunatamente il negozio ha dei camerini ricavati da piccole stanzette e sono con una porta e non con il classico tendaggio che rischia di aprirsi e mostrare qualcosa.
Indosso le scarpe che avevo per vedere come mi calza il vestito. Mi abbasso per legarle e mentre mi sollevo inciampo. Lancio un piccolo urlo di dolore perchè avevo messo male il piede per terra. Sento aprire la porta e mi sposto velocemente dietro ma ormai la signorina era entrata sentendo la smorfia di dolore dall'esterno.
Mi impietrisco e balbettando cerco di dire qualcosa:
"Stavo provando le scarpe e sono inciampata, ma non si preoccupi tutto Ok,"
E lei:
"Mi faccia vedere cos'è successo. Noi siamo responsabili dei clienti e di tutto ciò che accade in negozio."
Si abbassa per vedere cosa era accaduto al piede e mi invita a sedermi. Stando così vicina a me non può non notare le mie gambe e quindi i peli che avevo e senza dire nulla continua la verifica al piede e mi dice:
"Beh, non credo sia nulla di grave, ma meglio che resto qua ad aiutarti, così non avrai problemi."
Imbarazzata più che mai gli dico:
"No, non ti preoccupare faccio da sola"
E lei sollevandosi lentamente accarezza le mie gambe, i miei fianchi raggiunge il mio viso, lo afferra tra le mani e mi dice:
"Devi stare tranquilla, anch'io sono come te"
Ed io:
"Si imbranata non credo proprio"
E lei:
"Si imbranata un pò meno, perchè ormai sono diversi anni che sono Alessia, e prima ero Alessandro"
La guardo un pò perplessa, e lei riprende:
"Avevo notato qualcosa di diverso quando sei entrata, ma avevo qualche dubbio. Ero curiosa di capire di più, ed eccomi qua. Alla fine avevo ragione io"
Ed io:
"Si, eh, no.... beh.... vedi.."
E lei:
"Tranquilla, è una cosa che rimane in questo camerino."
Non sapendo cosa fare e cosa dire, rimango ferma. Lei si abbassa massaggiando il piede e mi dice:
"E' da poco che usi le scarpe con il tacco, vero?"
Ed io:
"Beh, oggi è la prima volta che le indosso specialmente in pubblico."
E lei:
"Tranquilla, devi abituarti ma vedrai che con la pratica imparerai"

Mi fa sollevare e sistema l'abito, mi fa girare e sistema la lampo della schiena e mi dice:
"Ti sta benissimo, guardati allo specchio"
In effetti stava bene il vestito ed anche le scarpe non stanno male.
Ora provati gli altri indumenti.

Rimango ferma un attimo nell'attesa che esca dal camerino. Ma lei resta ferma li e dice:
"Ti vergogni? Dai cambiati ti aiuto io."
Sono così vicina e non posso non notare la sua pelle liscia e vellutata, poggiando lo sguardo sulle sue gambe senza calze, osservo che non ha un pelo e sono belle lisce lunghe. La guardo negli occhi come se volessero parlare da soli e lei dice:
"Beh, non si direbbe vero che non sono una donna al 100%"
La guardo e gli dico:
"Beh, si, io non l'avrei mai detto. Anzi"
E Lei si avvicina a me, vedendomi così impacciata, afferra il viso tra le mani e appoggia le sue labbra sulle mie. Labbra carnose, morbide. Spinge fuori la sua lingua cercando di entrare nella mia bocca. Quel suo modo sensuale mi eccita e cedo alla sua lingua. Incredibile sensualità.
Mi spinge al muro e si appoggia sul mio corpo. Non posso non notare il rigonfiamento nel basso ventre. Wow, credevo avesse già effettuato il cambio sesso per com'era femmina in tutto e per tutto, ma mai avrei immaginato che avesse un cazzo così enorme.
Continua a baciarmi e mi manda in estasi. Poi si stacca e mi invita con le mani ad abbassarmi. Lentamente mi metto in ginocchio e lei solleva lentamente la gonna facendo in modo che il suo cazzo, all'interno di quel perizoma striminzito, sia davanti ai miei occhi.
Incredibile, ha un cazzo enorme e la sua cappella fuoriesce dal pizzo superiore. Avvicina con le mani la mia testa al suo cazzo e dice:
"Immaginavi che Alessia fosse così?"
Senza dire una parola appoggio le mie labbra sulla cappella e con la lingua comincio a leccarla. Lentamente si abbassa il perizoma facendo svettare il suo cazzo per tutta la sua lunghezza. Incredibile.
Lo prendo in bocca e riesce ad entrare nella mia gola per metà. Lei emette un gemito di piacere, soffocato per non dare sospetti.
Io comincio ad andare su e giù. Siamo eccitati entrambi, ma ad un certo punto mi dice:
"Scusa, come ti chiami?"
Ed io sfilandomi dal suo cazzo, con un pò di affanno trasmesso dall'eccitazione gli dico:
"LUANA"
E lei:
"Senti LUANA, qua non è possibile continuare per mille motivi. Ti lascio il mio numero se vuoi ci sentiamo e ci vediamo o da me o da te."
Rientro in me, cerco di riprendermi da quei momenti eccitanti, mi sollevo e mentre lo faccio lei mi bacia una volta ancora appassionatamente e mi dice:
"Ora devo uscire, non vorrei che le colleghe pensano chissà che. Tu provati il resto e poi mi dici cosa decidi di comprare, OK?"
Ancora tremante dall'eccitazione gli dico:
"Si si"
Esce dal camerino, sistemandosi un pò e cercando di nascondere la sua eccitazione.
Richiude la porta. Rimango da sola quando ad un certo punto arriva un sms. E' Francesco:
"Ma che stai facendo? Stai provando tutto il negozio?"
Gli rispondo:
"Ho terminato ora esco"
Ormai imbambolata dall'esperienza di Alessia, mi rimetto i miei abiti, foulard, occhiali camicia. Prendo gli indumenti portati in camerino per provarli, esco e incrocio Alessia che mi dice:
"Tutto OK signora, le vanno bene gli abiti che ha provato"
Ed io:
"Si si, tutto OK"
E lei:
"Ok, che fa allora ci vuol pensare?"
Ed io:
"No va bene, prendo tutto"
Esco in crocio Francesco ed andiamo via.

Kiss alla prossima.
Arriva mia moglie in ufficio.

Questo racconto di è stato letto 2 0 8 7 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.