Il sogno che si avvera 2

Scritto da , il 2020-07-19, genere bisex

Un po nervosa ma eccitata dall'idea che uscirò per strada nei panni della mia vera intima personalità di LUANA, passo davanti allo specchio della camera per guardarmi ancora e vedere come sto, se c'è qualcosa fuoriposto o se tutto è OK, mi segue Francesco il quale mi dice:
"Se non sapessi veramente chi sei, guardantoti così, sei una donna perfetta desiderabile e sensuale. Dai andiamo che sono anch'io impaziente di vedere la tua reazione fuori casa come LUANA."
Apre la porta e gli dico, con la voce tremolante :
"Vedi se c'è qualcuno fuori nelle scale?"
E lui a voce alta sull'uscio della porta:
"LUANA, Amore, vieni dai che andiamo a fare delle spese?"
Arrossisco e un pò intimorita lo segue. Si richiude la porta dell'appartamento alle mie spalle e rimango un pò impietrita, mentre Francesco preme il pulsante di chiamata dell'ascensore. Sento una porta richiudersi, forse veniva dal piano di sopra o forse dal piano di sotto, ma rimango incollata alla porta dell'appartamento per evitare che qualcuno mi veda.
Arriva l'ascensore, si apre e mi catapulto all'interno. Francesco mi segue. Entriamo e preme il pulsante del piano terra. L'ascensore si mette in moto e si avvia per la discesa. Fiuu, meno male nessuno ci ha visti. Ad un certo punto però l'ascensore si ferma al 3° piano. Il cuore mi sale in gola. Cerco di nascondermi dietro Francesco mentre l'ascensore si apre.
All'esterno c'è la signora del 3° piano, che incontrai quando sono arrivata ieri sera e che mi apri il portone indicandomi anche il piano di NATASHA. Eh si, la sera prima era Natasha che cercavo.
La signora entra e saluta. L'ascensore riparte per il piano terra. La cabina è inebriata del profumo che Francesco aveva messo sul Foulard e la signora non può fare a meno di dire:
"Che buon profumo, signora che indossa, che marca è?" Intimorita nel rispondere per evitare che si accorgesse della mia voce non proprio femminile, tossisco e fingendo un pò di raucedine dico il nome del primo profumo che mi viene in mente. E la signora risponde:
"Buono, devo prenderlo anch'io mi piace"
Senza altro proferire l'ascensore finalmente arriva al piano terra si riaprono le porte esce per rpima la signora che ci saluta ed io rimango un attimo ancora all'interno aspettando che la signora esca dal portone. Francesco è già fuori e non vedendomi arrivare mi dice:
"Dai LUANA che si fa tardi, muoviti"
Avanzo lentamente ed esco dall'ascensore. Mi avvio verso il portone mi fermo un attimo. Francesco mi prende sotto il braccio e mi porge una borsetta dicendomi:
"Beh, da vera donna la borsetta non deve mancare tra le tue cose"
Ed io:
"Beh, tu sei già esperta mentre io è la prima volta in pubblico, disgraziato, come potevo immaginare tutto questo ieri sera quando dicevi che volevi farmi una sorpresa?"
E lui:
"Non dirmi che non sei eccitata all'idea e la situazione non ti piace. Dai, sei uno schianto ed è giusto che metti fuori tutto il tuo istinti femminile e che emerge quello che hai soffocato negli anni. Oggi faremo la prova del 9"
Tiro un profondo respiro ed esco fuori dal portone di casa.
Mi guardo subito intorno cercando di incrociare qualche sguardo perplesso. C'è diversa gente che passeggia sul marciapiede sia dalla parte del protone di casa che da quella opposta. Cerco di guardare le persone, ma con timidezza evito di incrociare gli sguardi. Ci incamminiamo e dico a Francesco:
"Ho l'auto qui a due isolati, solo che ho dimenticato di prendere le chiavi, ora come facciamo?"
E lui:
"Ma dai con questa bella giornata ci farà bene una bella passeggiata all'aria aperta"
Ed io:
"Pazzo"
Ormai superato il primo scoglio camminiamo quasi tranquilli e spensierati e cerco di avere una andatura fluida su quei tacchi e dopo un iniziale tremolio di gambe, riesco ad essere tranquilla e lentamente il mio passo diventa quasi naturale. Francesco mi tiene sotto braccio, alla mia sinistra ed è come se fosse fiero di portarmi con se. Vedo un sorriso felice stamparsi sul suo viso. Questo mi tranquillizza. La mia andatura diventa anche un po sensuale in quanto dovendo assecondare il passo con il bacino, mi accorgo che il mio culetto ondeggia sinuosamente. Dopo circa 10 minuti di passeggiata e di quasi assoluto silenzio tra me e Francesco, arriviamo davanti ad un bar e Francesco dice:
"Prendiamo un caffè?"
Ed io:
"No, non voglio stare molto vicina alle altre persone"
Senza nemmeno avere il tempo di dire altro entra nel bar tirandomi dietro se, che quasi mi fa barcollare. Riesco a contenere lo strattone e lo seguo anche perchè sono legata a lui dal braccio sinistro.
Entriamo nel Bar, chiede alla cassiera se possiamo accomodarci ad un tavolino e la signorina indica un tavolino all'esterno e lui subito dice:
"Ok, va benissimo"
No invece, va malissimo, perchè così è come essere in vetrina alla vista di tutti. Ma ormai non posso contraddirlo e lo segue accomodandoci ad un tavolino centrale della fila presente sul largo marciapiede di fronte al bar.
Cerco di mettermi al posto meno visibile, ma essendo centrale qualsiasi posto è visibile da tutte le parti del marciapiede. Un grosso respiro e mi siedo lentamente.

Kiss alla prossima
Vado a pranzo

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