La nostra prima esperienza

Scritto da , il 2020-07-02, genere tradimenti

Mi chiamo Simona e sono una donna di 39 anni, sposata con Franco e madre di due figli di 13 e 11 anni. La mia vita sessuale é sempre stata normale e da giovane ho avuto alcuni ragazzi fissi oltre a qualche esperienza “one night stand”. Mi ritengo assolutamente normale e aperta mentalmente, ma allo stesso tempo non una fanatica del sesso anche se, a dire il vero, spesso ho fatto ricorso alla masturbazione per alleviare le mie voglie. Fisicamente sono alta 1m65 e peso 52 kg con tutte le curve al loro posto. Insomma non una strafica ma una donna piacente.
La maternità, sopraggiunta in giovane età, essendomi sposata a 24 anni per rimediare alla inaspettata gravidanza, non ha intaccato più di quel tanto la mia vita sessuale. L’intesa con mio marito é sempre stata buona e ci ha sempre soddisfatto reciprocamente. Franco, di 2 anni più giovane, é anch’esso un uomo normale, con i suoi 1m87 per 92 kg, e con un cazzo di 18cm bello tozzo e nodoso.
Negli ultimi tempi, mentre scopavamo, Franco era solito chiedermi sempre se non desiderassi avere un altro cazzo al posto delle sue dita che, immancabilmente mi infilava nel culo, simulando una doppia penetrazione. Franco passava del tempo su portali di incontri e scambi di coppia e un giorno mi propose di vestirmi in modo eccitante che voleva scattarmi delle foto per aprire un nostro profilo su un portale dal nome molto esplicito: La moglie offerta. Inizialmente lo presi in giro sorridendo, ma la sua insistenza nel tornare sull’argomento ad ogni occasione iniziò a insinuare nella mia mente un certo desiderio frammisto ad eccitazione. Mio marito mi voleva “offrire” a degli sconosciuti.
Notai con piacere che Franco si eccitava particolarmente toccando questi argomenti e, pure la sera in cui scattammo le foto per il profilo, finiva per scoparmi in modo più focoso del solito, con mia grande soddisfazione.
Una sera, mentre era intento a leggere i commenti alle foto postate, mi chiamò e mi chiese cosa ne pensavo di Marcello, ragazzo che aveva lasciato uno dei commenti più intriganti. Mentirei se dicessi il contrario, ma visionando il suo profilo non staccai gli occhi per un solo istante dalla foto del suo cazzo, apparentemente ben più grande di quello di Franco. Di 30 anni con fisico atletico, capelli corti e sguardo dominante.
Segui uno scambio di messaggi e dopo alcune ore in chat, passato l’imbarazzo iniziale causato dallo chattare su argomenti intimi con uno perfetto sconosciuto, la situazione iniziò a farsi vieppiù eccitante ed il riscontro lo notai sopratutto tra le mie cosce.
Per farla breve, dopo uno scambio epistolare durato più di una settimana, decidemmo di incontrarlo, e lui accettò di buon grado proponendoci un incontro in un bar conosciuto della nostra cittadina, martedì sera alle 21h00.
Martedì sera, mi presi il tempo per prepararmi per l’occasione, iniziando dal depilarmi la fica, avendo cura di lasciare solo un striscia verticale di pelo quale continuazione al taglio tra le grandi labbra, per concludere con l’indossare perizoma e reggiseno bianco che metteva in risalto la mia pelle abbronzata e profumata.
Alle 21h00 in punto eravamo seduti sulla terrazza del bar e pochi secondi più tardi Marcello arrivò a sua volta. Sorseggiando un drink, ci inoltrammo in una piacevole chiacchierata sugli argomenti più improbabili, frutto dell’imbarazzo che tutti stavamo vivendo per questo incontro. Marcello mi stava spogliando con gli occhi e leggevo nel suo sorriso una voglia forte di possedermi.
Rotto il ghiaccio, Marcello propose di appartarci in una piazzola in riva al fiume Ticino. Io sali in auto con lui, mentre Franco ci segui con la nostra automobile. Durante il breve tragitto Marcello si fece più intraprendente e, mentre guidava, appoggiò la sua mano sulle mie ginocchia, per poi farla scivolare fin sotto il vestitino, fino a lambire il perizoma, ultimo baluardo a protezione della mia fica. Lo agevolai allargando leggermente le gambe e a mia volta appoggiai la mano sulla sua patta, intuendone un eccitazione già ben legnosa. Il suo cazzo doveva essere più robusto di quanto le foto nel profilo non lasciassero intendere.
La resistenza del perizoma fu di breve durata, e le sue dita tastarono la mia evidente eccitazione. Ero bagnata come mai finora. La voglia di essere posseduta da Marcello ed il pensiero di Franco che ci seguiva a distanza, mentre noi due ci stavamo accarezzando a vicenda le nostre intimità, avevano avuto un effetto devastante.
Il ricordo delle frugali e scomode scopate in macchina da ragazzi e la voglia di godermi questo amante come si deve, mi fecero cambiare repentinamente programma. Chiamai Franco, con il cellulare di Marcello, e gli dissi che noi due saremmo andati a casa nostra. Franco annui, tutto preso dalla sua eccitazione.
Giunti a casa, Franco, da buon padrone di casa, ci mise a nostro agio in modo stranamente servizievole. Così noi ci accomodammo in salotto e, senza perdere ulteriore tempo, riprendemmo il discorso iniziato poco prima sui sedili della sua auto.
Mentre armeggiavo con la sua cintura, Marcello mi sollevò il vestitino e, stringendomi il culo, iniziò a baciarmi il seno e ad esplorare il mio corpo. Ammirandone il suo torace nudo, scolpito da ore di palestra, mi inginocchiai tra le sue gambe e presi a baciargli il cazzo.
Franco entrò in sala, e ci trovò intenti in un 69 da capogiro; mentre Marcello mi stava assaporando con la lingua nella mia intimità, passando dalla fica al culo per poi soffermarsi sul grilletto, io avevo iniziato a fargli un pompino, baciandogli tutta l’asta senza tralasciare i coglioni, belli grossi e pieni.
Anche Franco, visibilmente eccitato dalla scena, si spogliò ed iniziò a masturbarsi e a scattarci una miriade di fotografie da ogni posizione.
In breve tempo, grazie alla sapiente lingua di Marcello, raggiunsi due intensi orgasmi liberatori. Sentivo il suo cazzo pulsare nella mia bocca, ma non volevo farlo venire subito. Continuammo con i preliminari, con Marcello che infilandomi due dita nel culo, mi mordicchiava il grilletto e titillava i capezzoli, anch’essi già eccitati e duri come il suo cazzo.
Franco tra una foto e l’altra mi mise il suo cazzo in bocca e, mentre Marcello continuava a mangiarmi la fica e a dissetarsi con i miei umori, iniziai a pompargli la sua verga.
Marcello, approfittando della mia distrazione, si portò alle mie spalle e, tenendomi saldamente per i fianchi, mi accarezzo la fica con la sua cappella, dura e paonazza. Poi con un colpo di reni, mi entrò in tutta la sua lunghezza, sbattendo i suoi coglioni contro il mio culo. Prendendomi per i capelli, iniziò a stantuffarmi il suo cazzo nel ventre, sempre più forte e sempre più a fondo. Non credo di aver mai goduto così intensamente e per ringraziarlo, mi svincolai dalla sua presa e lo feci sdraiare sulla schiena. Gli ripulì il cazzo dai miei stessi umori e continuai a pomparlo, mentre Marcello, tenendomi per la testa, mi scopava fino in fondo alla gola.
Ero veramente appagata da questa scopata travolgente, ma Marcello aveva in riserbo un’ultima sorpresa e, ordinandomi di succhiare il cazzo a mio marito, mi si piazzò nuovamente alle spalle e, con un colpo secco, mi infilo la sua verga nerboruta nel culo. Dopo un’iniziale momento di dolore e smarrimento, il piacere ebbe il sopravvento, e questo palo di carne che mi trapanava il sedere, mi regalò un’ulteriore intenso orgasmo.
Pure Marcello era in piena estasi ed il suo ansimare, unito alla irruenza dei colpi che mi stava assestando nel culo, fu preludio al suo intenso orgasmo.
Mi prese con forza per i fianchi, tirandomi verso il suo bacino e spingendo il suo cazzo ancora più in fondo e, con un rantolo liberatorio, mi scaricò il suo caldo orgasmo nell’intestino.
Sfiancata da questa estenuante scopata, mi riversai sul divano mentre tra le mie gambe colava tutto il suo seme.
Per concludere la serata Franco, visibilmente soddisfatto dall’avermi vista godere con un altro uomo, promise a Marcello che gli avrebbe mandato alcune fotografie della serata, raccomandandosi di mantenersi in contatto.

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