Vittime di una brutale violenza

di
genere
dominazione

Settembre 1998

In quel periodo convivevo con
Enzo, un uomo più grande di me di 13 anni.

Io avevo 27 anni, Enzo 40. La nostra storia è durata un anno e mezzo circa, l'episodio che vado a narrare è accaduto quattro mesi prima che la storia terminasse, anzi sono sicura che fu la causa della rottura, anche se Enzo ha sempre negato che sia per quanto accaduto quella notte.

Siamo a cena in un ristorante sul mare, è una bella serata di fine estate, piacevole e tranquilla.

Dopo cena facciamo una passeggiata a piedi, vogliamo arrivare fino al vecchio faro, anche se è un po' isolato e la prudenza consiglierebbe di evitare. Ma non ci pensiamo.

Sono vestita molto attraente, indosso
una gonna attillata a mezza coscia, dei collant neri, una camicetta scollata che fa intravedere il mio seno nudo (non indosso il reggiseno) e un paio di scarpe classiche tacco 5.

A un centinaio di metri dal faro vediamo una macchina ferma sul lato opposto della strada con a bordo cinque uomini di circa 40 anni, più o meno dell'età di Enzo.

Mettono in moto fanno manovra e ci  ritroviamo l'auto alle spalle.

Due degli occupanti scendono dalla macchina e ci aggrediscono.

~State buoni o vi ammazziamo...~ e puntano una pistola alla testa di Enzo.

"Che volete... vi diamo i soldi, l'orologio ma non fateci del male" dice Enzo.

I farabutti si fanno consegnare i nostri portafogli, prendono la mia borsa e ci ripuliscono dei soldi e dei pochi oggetti di valore che avevamo addosso.

Poi cominciano a urlarci contro insulti e minacce.

~E se ci divertissimo un po' con tua moglie?~

"Bastardi lasciatela stare..." urla Enzo ma viene colpito violentemente col  calcio della pistola in pieno volto e cade a terra."

~Stai buono maritino tanto la tua TROIA stasera ce la ripassiamo tutti e cinque... vedrai quant'è PUTTANA, rimarrai sorpreso.~

Mi si gela il sangue nelle vene al pensiero di quello che mi aspetta. Intanto prendono di peso Enzo e lo chiudono nel bagagliaio.

Poi mi obbligano a salire sull'auto nel sedile posteriore in mezzo a tre di loro.

Sono spaventata e salgo senza fare resistenza. L'auto riparte a tutta velocità prendendo la strada che porta al villaggio dei pescatori.

Un postaccio frequentato da balordi come loro pieno di baracche abusive. E infatti è in una di quelle che ci stanno portando per violentarmi a turno.

In macchina cominciano a toccarmi, le tette, le coscie, la figa...

~dai TROIA facci divertire dacci un antipasto, tanto il tuo maritino sta tranquillo nel bagagliaio e non può protestare...~ e ridono...

~dai PUTTANA succhiami il cazzo...~ uno di loro l'ha tirato fuori dai calzoni, un cazzo grosso e già in tiro e mi ci spinge la testa sopra infilandomelo in bocca, mentre un altro mi infila due dita nella figa...

Sono scioccata e profondamente scossa, succhio quel cazzo senza fiatare nè ribellarmi, questi tizi non si farebbero alcuno scrupolo a picchiarmi come ad Enzo se non li assecondo.

In me si affaccia il pensiero che il peggio deve ancora venire e che sarà un miracolo se ne usciremo vivi.

Verrò violentata e questo mi fa paura, ma mi procura anche un' inaspettata scarica di adrenalina, una specie di eccitazione.

Siamo arrivati, come immaginavo siamo davanti a una baracca malfamata. Il tizio a cui lo stavo succhiando se lo rinfila nei pantaloni e scendiamo.

~Tirate fuori anche il CORNUTO che deve assistere allo spettacolo~ ordina il capo che intanto mi palpa il culo da sotto la gonna.

Appena siamo dentro si incappuciano tutti il viso ed accendono una lampadina penzolante dal soffitto.

Tre di loro mi sono subito addosso, urlo terrorizzata ma non c’è nessuna possibilità che qualcuno possa sentirci. Tranne Enzo che vedendo la scena cerca di ribellarsi rimediando solo una seconda razione di botte.

Uno lo tiene bloccato per le braccia mentre l'altro lo colpisce a pugni con forza ripetutamente sul viso e sullo stomaco dangogli infine un fortissimo calcio sulle palle che lo fa accasciare a terra in un urlo disumano.

~STRONZO cosa non ti è chiaro? Noi tua moglie ce la fottiamo mentre tu stai buono e guardi... CORNUTO! Ammanettatelo alla sedia che deve godersi lo spettacolo in prima fila...~

Mi mettono al centro della stanza e mi lanciano uno con l'altro mentre ad ogni lancio mi slacciano un indumento...

~Troia... puttana... zoccola... adesso ci divertiamo...~ urlano, insultano, minacciano.

E ridono, insultano e ridono. Mi stanno già palpando tutta... rapidamente uno di loro infila le mani sotto la mia gonna, mi abbassa collant e mutande fino alle ginocchia e comincia a masturbarmi con un dito.

Rimango immobilizzata; non oppongo resistenza, tengo le gambe aperte per quanto mi è consentito dai collant ed emetto dei gemiti:

"Ahhhh… uhhhhh..."

La mia vagina non si lubrifica come l’uomo che mi sta masturbando vorrebbe e comincia ad urlare che se la figa non si bagna ci riempie di botte.

In pochi attimi mi strappa via la gonna, mi mette con il ventre appoggiato sul tavolo della stanza, mi squarcia collant e mutande e mi rimette violentemente due dita nella vagina  trovandola sempre asciutta.

Si dirige verso Enzo lo libera e lo trascina per un braccio ai miei piedi urlando...

~Se entro due minuti la figa di tua moglie non è bagnata come piace a me vi sfondo tutti i buchi che avete con una mazza da baseball e vi ammazzo di botte.~

Rimango ferma nella posizione in cui ero stata messa da quell’uomo mentre Enzo comincia subito a leccarmi la figa e faccio del mio meglio per eccitarmi.

Mi muovo ritmicamente seguendo i movimenti della lingua di Enzo, divarico ulteriormente le gambe, non più impedite dai collant e dalle mutande.

~Pisciagli in faccia TROIA!~ mi ordinano...

Obbedisco, inondando Enzo di piscia, mentre lui continua a leccarmi e io a muovermi spingedogli la figa con forza in bocca. Ormai sono completamente fradicia.

Enzo viene preso e riammanettato alla sedia. Mentre l'uomo si impregna di una sostanza untuosa il cazzo che credo fosse vaselina comincia e me lo infila nella figa.

L'uomo a differenza di Enzo mi sta facendo veramente godere e passata la paura di ricevere le botte, la situazione comincia ad eccitarmi.

Sta di fatto che allargo di più le gambe, muovo il bacino e comincio a gemere, proprio a un metro da Enzo, che percepisce il mio abbandono al piacere come un tradimento che non riuscirà più a perdonarmi.

I miei gemiti, anche se voglio farli sembrare di dolore, in realtà sono  gemiti di godimento.

Va avanti a lungo per più di mezz'ora, mi infila il suo enorme cazzo dentro la figa a ritmo variabile, a volte più veloce altre più lento, mentre rimango sempre a pecora, la posizione che mi è stata imposta dall'inizio.

Mi scopa ed insulta...

~TROIA PUTTANA ZOCCOLA…~ gemo e imploro “ahhhhh… basta... ahhhh noooo... ahhhh..."

Uno degli uomini che assistono  prendono di nuovo Enzo e lo mettono in ginocchio sotto il tavolo, a pochi centimetri dalla mia figa mentre vengo penetrata, urlandogli in faccia di ascoltare per bene il rumore della figa fradicia di quella TROIA di sua moglie mentre viene sbattuta...

Povero Enzo vedere da vicinissimo quell'enorme cazzo che mi penetra fino in fondo ma soprattutto sentire distintamente la mia figa completamente bagnata emettere rumori osceni mi procura pena per lui, ma mi sto anche eccitando tantissimo.

Dopo una decina di minuti l’uomo mi sborra dentro la figa svuotando i suoi coglioni e viene ordinato ad Enzo di leccarmi nuovamente; sono completamente eccitata, adesso sono un lago di umori misto a sperma, Enzo è costretto a leccare e bere tutto quell'appiccicume mentre io continuo a muovermi.

~Fagli un bel bidè alla tua mogliettina... ti piace eh la sborra mista agli umori di tua moglie? CORNUTO!~ lo deridono e lo umiliano.

Ad un certo punto, mentre Enzo mi sta ancora leccando, vengo presa da un altro uomo per i capelli e costretta ad inginocchiarmi davanti al suo pene; mi viene ordinato di spompinarlo e dopo qualche secondo mi tiene ferma la testa e mi scopa furiosamente in bocca.

~Guarda bene CORNUTO come si tratta una donna... ma tu mi sa che sei frocio, dopo ti inculiamo e vediamo se ti piace... ~ mi si gela in sangue nelle vene a quella frase, non lo vogliono solo umiliare ma anche violare.

Enzo viene di nuovo bloccato sulla sedia ormai sempre più rassegnato a tutta quella violenza.

L'uomo mi trascina per i capelli di proposito davanti a lui, ~che veda bene~ e continua a chiavarmi in bocca fino a venirmi tutto in gola e in faccia.

È stata una sborrata copiosa ho tutta la faccia piena del suo seme.

Uno degli uomini dice che è arrivato il momento di chiavarmi sul letto; rapidamente cambiamo stanza dove c'è solo un letto un tavolo quadrato e due sedie.

Mi sbattono con forza sul letto...

Enzo in un istante d'orgoglio cerca di ribellarsi a quella nuova violenza, ma viene colpito ripetutamente da una sequenza di pugni in faccia e crolla sul pavimento. Lo prendono di peso e lo bloccano di nuovo su una sedia.

~Ti piace farti menare. Te l'ho già detto che tu devi solo guardare e obbedire a tua moglie ci pensiamo noi... hai visto come godeva prima... adesso a cuccia e impara CORNUTO!~

Un uomo mi chiava standomi sopra; ha un pene particolarmente grosso, più di quelli di prima dei suoi compari e mi viene naturale divaricare al massimo le gambe squotendole fino a perdere le scarpe.

"PUTTANA, TROIA!" sento dire. È la voce di Enzo... che vedendo la mia partecipazione all'atto mi apostrofa in quel modo...

Dopo avermi scopata per mezz'ora buona l'uomo mi scarica, anche lui, tutto il suo seme dentro.

E costringono Enzo a leccare e a bere quel nuovo intruglio di seme e umori che cola dalla mia figa...

~Pulisci CORNUTO! Che tra nove mesi ti caga un bastardo la tua mogliettina a ricordo di questa bella serata. Te la INGRAVIDIAMO stasera...~

Lo costringono ogni volta a leccarmi.

Fortunatamente prendo la pillola e "il bastardo" non arriverà tra nove mesi.

Un altro uomo mi mette a carponi sul letto, mi masturba con tre dita nella figa... e poi mi fotte brutalmente a pecora per un'altra mezz'ora buona, mentre un altro da davanti me lo mette in bocca. Prima viene quello davanti che mi riempie la faccia di sborra, poi quello dietro che invece mi riempie la figa.

E ad Enzo gli tocca farmi il terzo bidé della serata.

Ho perso il conto delle volte che mi hanno violato, mi sembra di stare dentro un sogno.

Il mio sguardo si incrocia con quello di Enzo, ha gli occhi strabuzzati e il viso gonfio e livido per le botte prese.

Il capo di quella banda di porci mi prende e mi sbatte in piedi contro il muro e mi infila due dita in culo.

"ahhhh noooo, no, non li ti prego..."

~Invece è proprio lì che te lo infilo adesso... ti inculo PUTTANA! E tu guarda bene CORNUTO come rompo il culo a tua moglie...~

"Noooo basta bastardi... nooooo..."

~Legate il cornuto al tavolo con la faccia verso di noi!~ ordina il capo.

Uno prende Enzo e lo mette a pecora sul tavolo quadrato, lo ammanetta con le mani dietro la schiena e con il nastro adesivo blocca le sue caviglie alle zampe del tavolo immobilizzandolo completamente.

~Adesso doppia inculata! Io inculo te e mentre tuo marito guarda lo spettacolo il mio amico si incula a lui...~

L'uomo scelto per la sodomizzazione di Enzo è quello più dotato, me lo ricordo bene... gli slaccia i pantaloni e glieli cala fino alle caviglie insieme agli slip poi gli infila uno straccio bene in bocca per soffocare le grida di Enzo mentre sarà brutalmente inculato.

È una scena surreale. Enzo è a pecora, legato e con il culo di fuori, in attesa di essere sfondato da quel enorme cazzo con una cappella spropositata viola dura in cima.

Il capo comincia a incularmi, all'inizio è doloroso per la poca abitudine a farlo con Enzo, ma poi diventa subito più piacevole e comincio ad abituarsi a quel grosso cazzo nel culo.

~mmmm che culo fantastico ha questa ZOCCOLA, ti piace eh TROIA? Guarda come lo prende in culo... è già tutta aperta la tua mogliettina... che gran VACCA~

Sono ansimante, il dolore sta passando lasciando una sensazione di piacere intenso. Mi fa girare verso Enzo tenendomi le braccia bloccate dietro la schiena mentre continua ad incularmi furiosamente da dietro.

~Adesso scopati il marito, spaccagli il CULO così adesso è la moglie che si gode lo spettacolo~ ordina il capo.

Il compare punta l'enorme cappella all'entrata del culo di Enzo, che prova a ribellarsi a quella oscena violazione della sua intimità, ma è legato e ammanettato e nulla può...

Il cazzo dell'uomo rompe la prima barriera muscolare e con un colpo secco affonda fin dove può... con tre colpi glielo infila tutto dentro fino alle palle!

"Mmmmmm... mmmmmm... mmm mmm..." sono le sue grida soffocate dallo straccio che ha in bocca.

~Ti spacco FROCIO! Lo senti? Lo senti tutto? Cazzo come è stretto... te lo allargo per bene adesso vedrai..."

Enzo non è più presente, ha gli occhi strabuzzati fuori dalle orbite, la bava che gli cola ai lati della bocca e suda come un maiale neanche stesse dentro una fornace. Quel cazzo che va su è giù dentro il suo culo lo sta distruggendo fisicamente e psicologicamente. È una scena disumana.

~Guarda che grande maiale che è tuo marito... gli piace il cazzo grosso e duro del mio amico.~

~Ti inculo FROCIO! Lo senti, lo senti fino in gola, adesso si che hai il culo rotto!~

L'uomo spinge a fondo e si sentono solo i suoi coglioni pieni sbattere sulle natiche di Enzo. Va avanti così per molto tempo.

Anche il capo affonda alcuni colpi duri e cattivi dentro il mio culo che mi portano a un godimento assoluto ed ho un orgasmo...

~Ancora... ancora.... ancora... prendi FROCIO~ e scarica tutti coglioni nel culo di Enzo. Poi lo sfila gocciolante e se lo pulisce sulle sue chiappe tutte rosse dagli schiaffi ricevuti. 

Enzo è immobile con gli occhi chiusi, probabilmente è svenuto dal dolore.
Riesco a vedere rivoli di sangue secco, probabilmente dovuto allo sverginamento anale, lungo le cosce. Povero Enzo, gli ha fatto veramente male.

Anche il capo sta per venire sento il suo cazzo farsi duro come il marmo ed esplodermi nel culo...

~Cosiiii... siiii... cosiiiii... tutto nel culo TROIA.! E gode come un maiale.

Qualche tempo dopo Enzo mi confessa che i ricordi più vividi e netti che ha nella memoria di quella terribile notte sono il momento in cui il primo uomo mi abbassa i collant e le mutande lasciandomi con la figa all'aria... e poi i gemiti monotoni e ripetitivi che emettevo mentre venivo penetrata... ma soprattutto il rumore osceno emesso della mia figa bagnata quando veniva obbligato a stare a pochi centimetri da me mentre venivo scopata... ma non ricorda nulla della sua sodomizzazione. Avrà rimosso inconsciamente il fatto, penso.

Ancora oggi a distanza di 22 anni ho ben nitido ogni minuto di quella nottata. Ognuno di noi ha dovuto superare l'accaduto da solo, insieme non ci siamo riusciti, infatti la nostra relazione è terminata dopo quattro mesi da quella notte.

Successivamente ci siamo entrambi sposati, ma questa disavventura non l'abbiamo mai raccontata a nessuno, nemmeno ai nostri coniugi.

È capitato qualche volta di rincontrarci negli anni, ma non riusciamo mai a parlare di quella notte.

I balordi si rivestono e ci mettono nel bagagliaio della macchina e rifanno la strada al contrario. Ci scaricano nel parcheggio di uno stabilimento vicino a dove ci hanno caricato e vanno via.

Ci mettiamo un paio d'ore a riprenderci. Siamo ancora fortemente sotto shock, ci laviamo ad una fontanella esterna allo stabilimento e ritorniamo doloranti alla nostra macchina.

Stiamo tornando verso casa quando il sole fa capolino all'orizzonte, fortunatamente siamo ancora vivi, è l'alba di un nuovo giorno.
di
scritto il
2020-06-01
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