La vendetta

Scritto da , il 2020-04-06, genere orge

EPILOGO: questo sequel alla serie di "Sono una Troia..." non era previsto, ma l'ho scritto in seguito alle numerose richieste su tutti e tre i siti in cui pubblico i miei racconti.
E' la vendetta di un uomo tradito, a cui lei dovrà sottostare se vuole essere perdonata e non subire l'infamia di un divorzio per colpa grave.

LA VENDETTA

Come d'accordo, Marco la sta aspettando nel parco vicino all'ingresso di un cinema porno, sporco e malandato, in una parte squallida della città, piena di bettole, puttane, locali per lo spaccio e sex-shop di basso livello. La vede girare l'angolo e camminare verso di lui. Indossa un trench in latex nero che si adatta perfettamente alla sua figura formosa. Le sue gambe sono fasciate con calze di seta pregiata e indossa scarpe decolté con cinturino alla caviglia, tacco 12, a punta aperta. I capelli biondissimi sono raccolti in una coda di cavallo e ha un cinturino di pelle intorno al collo. Si avvicina, abbassando gli occhi. Marco nota l'ombretto scuro e il rossetto di un rosso brillante. Lei congiunge le palme delle mani davanti al petto.

"Sono pronta, Marco" sussurra, chinando la fronte.

"Ti sei vestita bene, mia sporca Katy?"

"Sì Marco"

"Fammi vedere"

Lei slaccia i bottoni lasciando aperti i lembi del trench. Il suo seno è sostenuto da un balconcino di pizzo nero, così basso che i capezzoli sono chiaramente visibili. Ha un reggicalze a bretella di pizzo ed è senza mutande, col pube perfettamente rasato. Dopo averla squadrata da capo a piedi Marco annuisce la sua approvazione.

"Tempo di cinema, mia bella puttana"

Numerosi passanti li stanno fissando. Almeno uno di loro si sta massaggiando apertamente il cavallo. Marco lo invita con un gesto ad avvicinarsi.

"Ti andrebbe di assaggiare un po' di antipasto prima che andiamo?" Gli chiede. Lui annuisce stolidamente e quando gli fa cenno di andare avanti le sue mani vagano su tutto il corpo esposto e indifeso di lei, penetrando e violandone ogni recesso.

"Basta" dice Marco, spingendolo via. “Se vuoi lo spettacolo completo, seguici al cinema. E porta i tuoi amici. A Katia piace la compagnia."

Attraversano la strada ed entrano nel cinema. Alla cassa c'è un uomo grasso di mezza età, i suoi occhi si spalancano quando vede come Katia è vestita e poi sorride maliziosamente.

"Puoi entrare gratuitamente", dice, "se posso ottenere un po' di piacere".

"Fallo, tesoro." Dice Marco, spingendola verso il bancone.

Mentre cammina verso di lui, l'uomo si slaccia i pantaloni e tira fuori un pene corto e tozzo. Arrivatagli davanti, lui le afferra la testa e la costringe a prenderlo in bocca. È così grosso che lei deve sforzarsi a spalancare al massimo le labbra per accoglierlo. L'afferra per la coda di cavallo e inizia a pompare dentro e fuori dalla sua bocca fino a quando, dopo pochi secondi, grugnisce e le schizza un bel flusso di sperma nella gola in attesa. Sbora così tanto che lei non può berlo tutto e un rivolo le cola fuori dall'angolo della bocca.
Fa il gesto di ripulirsi: "Lascia così!" Abbaia Marco "Tutti devono sapere che tipo di moglie sei: una grandissima vacca."

L'uomo annuisce, sorridendo.

"Ogni volta che vuoi... per te spettacolo gratuito, e porta con te la puttana", dice sorridendo felice.

Entrano, è tutto buio, tranne che per una pozza di luce rossastra emessa dai segnali di uscita di sicurezza. Possono intravedere una dozzina di uomini in tutto, seduti in varie parti del teatro. Sullo schermo c'è la gigantesca immagine di una negra dal seno grosso che viene doppiamente penetrata da due uomini mentre ne succhia un terzo.

Camminano lungo il corridoio centrale e lui la guida verso un posto vicino alla porta dei cessi. Le fa segno di togliersi il ​​cappotto prima di sedersi. Quasi tutti li stanno fissando mentre si siedono, ma nella penombra sono incerti se credere a quello che stanno vedendo. Marco allungo una mano tra le sue gambe e con le dita le allarga la fica, lei geme spalancando le cosce per accoglierlo meglio. Sentendo l'umidità scivolosa all'interno, strofina il pollice sul suo clitoride prominente. Lei emette un breve ma forte sospiro e un numero imprecisato di teste si gira a guardarli. Lui continua a sondarle la fica, muovendo le dita dentro e fuori, abbassa la testa e le lecca un capezzolo, poi lo prendo tra i denti e lo morde. I singulti di lei diventano sempre più forti, intervallati da bassi gemiti gutturali. Marco alza la testa e vede che alcuni uomini si sono avvicinati e guardano fermi in silenzio.

"Show time, mogliettina" le sussurra all'orecchio.

Si alzano e lui la guida sotto il punto luce corrispondente all'uscita di sicurezza, che ne illumina il corpo quasi nudo, splendendo sulla pura seta delle sue calze. Tira fuori di tasca una benda e gliela lega sugli occhi, poi la spinge in posizione a gattoni, in ginocchio con le mani in avanti appoggiate sul pavimento. Fa due passi indietro a guardarla. Katia sta tremando leggermente, cieca e incerta su cosa accadrà. Nessuno che guardi lo schermo, tutti gli occhi sono puntati su di lei. Molti si sono alzati per avvicinarsi.

"Signori, questa è Katia... ed è vostra per il pomeriggio, da usare a piacimento. Attenzione però! Se qualcuno danneggia la mia dolce metà, la pagherà pesantemente" dice a tutti, mostrando il pugno destro armato di un tirapugni d'acciaio scintillante.

Gli uomini si accalcano spingendosi l'un l'altro in avanti e slacciandosi i pantaloni; ce ne sono circa una dozzina, tutti col cazzo di fuori. Il primo le afferra la testa e glielo infila in bocca a gonfiarle le guance, mentre un altro si inginocchia dietro di lei seppellendole il cazzo in figa con un solo colpo. Gli altri guardano, intenti ad accarezzare i loro battagli mentre lei viene duramente fottuta da entrambe le parti. I due primi fortunati si scaricano in fretta e vengono prontamente sostituiti da due diversi, altri le accarezzano il seno e le passano le mani sulle cosce. Uno dicendo che la sua fica è troppo piena di sborra, la infilza col cazzo nel culo. Allora un altro le scivola sotto e le penetra in figa dal basso. Ora viene fottuta senza pietà, in tre fori contemporaneamente. Il suo corpo è palpeggiato dappertutto come una bambola di pezza ed è scosso da fremiti orgasmici quasi costantemente. Presto tutti gli uomini l'hanno scopata, in bocca o davanti o di dietro, almeno una volta e molti si mettono in fila per un altro giro.

“D'ora in poi tutti le sborrerete tutti in faccia. La grandissima troia ha bisogno di un bagno di spacchio." dichiara Marco ridendo.

Tutti eseguono scrupolosamente con zelo e presto il suo viso è una maschera di 'sfaccimm' bianco scintillante. Quando tutti hanno esaurito la sbora e lei sente gli assalti cessare, crolla sul pavimento esausta. Marco le toglie la benda dagli occhi e le lancia addosso il cappotto.
"È ora di andare dolcezza."
Lei inciampa a più riprese uscendo dal cinema barcollante. Il suo corpo è sporco, ammaccato da diversi lividi rossi, le calze strappate e le scarpe incrostate di sborra, come il viso, le gambe ed il seno. E' praticamente tutta ricoperta di sperma incrostato. La gente si ferma e la fissa mentre lei passa.

“Vai a casa Katia... e non tentare di ripulirti! E se qualcuno ti chiede come sei arrivata a ridurti così, digli che sei una grandissima zoccola e ti piace farti scopare."

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