Sverginato da mio cugino

Scritto da , il 2020-03-23, genere gay

I miei genitori sono morti quand'ero piccolo e sono stato adottato dai miei zii che avevano già un figlio di 8 anni più grande di me. Riccardo, così si chiama, è un bel giovane alto, moro, con spalle larghe, grossi pettorali e soprattutto con una gran bella dotazione tra quelle cosce muscolose.
Non ha il minimo senso del pudore e dato che condividiamo la stessa camera da letto, si spoglia e gironzola nudo anche in mia presenza, cosa che a me sta più che bene.
Mi piace davvero tantissimo e più che un cugino, Riccardo mi protegge e mi guida come se fosse un fratello maggiore prendendosi sempre cura di me.
Se solo sapesse che gli sbavo dietro e che farei qualsiasi cosa per farmi scopare da lui: non si ridurrebbe a una semplice questione fisica, ma a qualcosa di ben più profondo dato tutto il bene e l'ammirazione che nutro nei suoi confronti.
Essendo un tipo molto caloroso, Riccardo ha l'abitudine di dormire completamente nudo tra le lenzuola non solo d'estate ma anche in primavera, ed è proprio in una notte d'aprile che successe l'inaspettato.
Non riuscivo a prendere sonno.
Mi giravo e rigiravo nel letto.
Guardavo la sveglia e speravo si facesse subito mattina, e invece era notte fonda.
Quasi buio se non fosse per quella stupidissima lucina blu del tablet di Riccardo che mi rendeva ancora più nervoso.
Mi sono alzato con l'intento di staccare la spina quando mi sono ritrovato di fronte Riccardo completamente spoglio delle lenzuola, con le braccia sul cuscino, le gambe aperte e un cazzo in tiro di almeno 19 cm.
Non avevo mai avuto modo di vederlo in erezione e sono rimasto ammaliato senza più riuscire a muovermi.
Che voglia di toccarlo... stringerlo nella mano, magari anche portarlo verso la mia bocca e... ingoiarlo fino in gola per gustarlo in tutta la sua lunghezza.
Cominciavo a sudare freddo.
La mia eccitazione cresceva sempre di più e non riuscivo a ignorare quell'impulso così forte e ossessivo per quel cazzo.
Mi sono deciso e silenziosamente mi sono inginocchiato al lato del letto di Riccardo continuando a guardarlo dormire illuminato solo da quella lucina blu che ora benedicevo per quello che mi stava facendo vedere.
Ho allungato il braccio con mano tremante e ho cominciato ad accarezzare il cazzo... poi l'ho afferrato piano e finalmente ho potuto avvertire quant'era duro.
All'improvviso mi sono sentito afferrare il polso da una mano e voltatomi di scatto ho intravisto gli occhi aperti di mio cugino che ha subito acceso l'abat jour.
Panico!
Vorrei scomparire.
Che cosa ho fatto?
"Cuginetto, se vuoi il cazzone devi darmi qualcosa in cambio" mi ha detto e vedendomi disorientato ha continuato "lo so cosa vorresti fare e te lo lascerei anche fare ma io che ci guadagno? Un banalissimo pompino? Quello me lo faccio fare dalle ragazze".
Sono stordito... come se mi avessero dato un pugno in pieno viso.
Possibile che proprio Riccardo aveva pronunciato quelle parole?
Come fa a sapere che mi piacciono gli uomini?
Eppure sono sempre stato attento a non farmi scoprire.
"Che cosa vorresti in cambio?" non sapevo come diavolo mi fossero uscite le parole di bocca ma ero determinato ad avere quel cazzo.
"Voglio quello che le ragazze non mi danno e che tu hai addirittura più bello" mi ha detto ma ancora io non capivo "voglio il tuo culetto".
Un sogno che si avverava.
Possibile che fosse tutto così semplice?
Non solo potevo avere finalmente il cazzo di Riccardo ma potevo averlo addirittura dentro di me.
"Ci sto" gli ho risposto e mi sono spogliato rimanendo completamente nudo dopodiché ho iniziato a segargli il cazzo e poi me lo sono ficcato in bocca.
Wow!
Che sapore... era la prima volta che ingoiavo un cazzo e sentire quel pezzo di carne duro che pulsava sulla mia lingua era una sensazione mai provata prima.
Mentre ci stavo dando dentro con la pompa, Riccardo mi palpava il culo e poi ha cominciato a toccarmi il buchetto dopo aver sputato sulle sue dita.
"Che spettacolo!" diceva "due belle chiappe lisce e sode e un bel buchetto stretto. Sei vergine?"
"Si" gli ho risposto.
"Non sai da quanto tempo ho voluto mettere le mani su questo ben di dio".
"E perché non l'hai mai fatto?" gli ho chiesto.
"Non avevo la certezza che fossi gay. L'ho pensato quando mi guardavi il cazzo ma credevo lo facessi per metterlo a confronto col tuo" mi ha risposto e senza perdere altro tempo mi ha fatto stendere prono sul letto.
Con le sue grosse mani ha allargato le mie chiappe e ha sputato più e più volte centrando il buchetto.
Si è disteso sul mio corpo e mi ha sussurrato all'orecchio: "ora devi fidarti di me e se hai il bisogno di urlare allora mordi il cuscino".
Dopodiché ho sentito la sua cappella giocare sul mio buchetto mentre andava sempre più in profondità.
Ho avvertito un leggero dolore... sempre più forte... e ancora... ancora... ma era misto a un piacere a me sconosciuto che mi ha letteralmente paralizzato.
"Ahh...pffff"
Ho soffocato immediatamente il mio urlo di dolore quando Riccardo mi ha piantato tutto il suo cazzo di 19 cm in culo.
Dio che goduria!
"Godi piccolo mio" mi sussurrava piano Riccardo nell'orecchio destro "cazzo che bello che sei...ahh... hai un culo meraviglioso... quanto è bello... ahh.."
Stavo godendo il doppio, non solo perché avevo il cazzo di mio cugino in culo che mi stantuffava con dolcezza e poi più duramente, ma anche perché era lui stesso, Riccardo, a sverginarmi".
Quel porco godeva a guardare il suo cazzo mentre si muoveva per tutta la sua lunghezza nel mio culo e questo lo faceva eccitare ancora di più: lo capivo dall'intensità delle sue bottarelle sulle mie chiappe.
Intanto io mordevo e stringevo il cuscino in preda al dolore e al piacere.
Tutto è andato così per un bel po' di minuti finché Riccardo ha aumentato la velocità e d'un tratto...
"Oh... siiiiiiiiiiiiiiii!"
Mi stringeva forte a se sempre più forte mentre si contorceva al di sopra del mio corpo già contorto.
Lo sentivo ansimare con una frequenza molto veloce fino a rallentare.
In un attimo ho avvertito quella bestia uscire dal mio buchetto e il dolore mi ha fatto sobbalzare dal letto cercando di massaggiarmi con la mano, il che ha fatto ridere Riccardo che dopo si è avvicinato e mi ha tirato a se abbracciandomi forte.
"Ti voglio bene piccolo mio" mi ha sussurrato.
"Anch'io".
Non importa quanti uomini avrò nella mia vita e nel mio letto ma sono stato più che felice che il primo sia stato mio cugino, l'uomo di cui sarò sempre innamorato.

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