La troia della palestra

Scritto da , il 2019-09-21, genere trans

Ero stato invitato a una festa di carnevale e con alcuni amici di vecchia data ci eravamo messi d'accordo di vestirci da donna. La decisione fu presa durante una serata particolarmente alcolica e da sobri nessuno volle tirarsi indietro.
Dati gli impegni lavorativi, ognuno si occupò del proprio guardaroba. Girai per il centro per comprare un vestito, calze, scarpe, reggiseno e perfino un paio di slip.
Chiesi aiuto un po' imbarazzato alle commesse specificando che era per una festa di carnevale. Tutte reagirono in maniera professionale ma c'era sempre un mezzo sorrisino come dire "lo sappiamo che è una scusa". La commessa del negozio di lingerie fu particolarmente brava a vendermi tutto coordinato perché voleva che facessi "bella figura". Questo giro di spese mi aveva fatto un po' eccitare, con mio grande stupore, soprattutto questa commessa e tutte le sue spiegazioni sulla biancheria. La parrucca fu invece una roba da pochi soldi in un negozio di roba per feste.
Per comodità tolsi tutto dalle borsette e buttai tutto nel borsone della palestra prima di andare ad allenarmi.
Finito l'allenamento mi spogliai per farmi la doccia. Ero rimasto solo io e un tipo che vedevo sempre poco più vecchio di me e decisamente più grosso.
Mentre stavo cercando una cosa nella borsa mi si rovesciò, nel tentativo di prenderla si aprì del tutto e il contenuto finì sparso sul pavimento.
Il tizio vide tutto quanto ed esclamò "ma cosa abbiamo qua, una signorina che ha sbagliato spogliatoio..." mi afferrò un braccio per non farmi raccogliere "ma che cazzo fai... Ma che cazzo dici, lasciami!"
"Franco!!! Vieni un po' qua!!!"
Entró dalla porta il padrone della palestra, anche lui muscoloso e più vecchio di me di qualche anno.
"cazzo urli?"
Ci vide nudi, io bagnato dalla doccia e che mi teneva per un braccio.
"guarda qua" gli indicó tutti i vestiti da donna sul pavimento.
"ah ma allora abbiamo una femminuccia nello spogliatoio dei maschi..."
"no no non avete capito, è per carnevale, devo andare a una festa..."
"certo, è per carnevale... E noi ti aiutiamo ad entrare nella parte... Hai chiuso la porta?"
"certo, e ora chiudo questa" diede due mandate alla porta.
"allora, ci fai vedere come stai con il costume di carnevale?"
"no ragazzi dai vi prego, va bene scherzare ma adesso basta, aprite e fatemi andare via..."
Pregai e implorai, per tutta risposta si avvicinarono con fare minaccioso.
Decisi di assecondarli sperando che una volta vestito da donna si sarebbero fatti una risata e mi avrebbero lasciato andare.
Raccolsi la mia roba e indossai gli slip, poi il reggiseno anche vuoto.
Mentre lo facevo il proprietario della palestra si era spogliato, così erano tutti e due nudi, che cominciavano a massaggiarsi il cazzo.
Indossai i collant, poi la minigonna e la camicetta. Infine la parrucca e le scarpe.
Con le scarpe avevo qualche difficoltà a stare in equilibrio, forse avevo preso un tacco troppo alto, la commessa aveva detto che del mio numero aveva solo quelle e credeva che fossi già abituato.
Adesso si trovavano entrambi di fronte a me e con i cazzi duri.
"va bene mi sono vestito, adesso vorrei andare a casa"
"no tu non vai da nessuna parte ora, non vorrai lasciarci qua così vero?"
"no no non avete capito, io non sono gay, non ho mai fatto niente, era solo un vestito per una stupida festa di carnevale..." piagnucolai.
"puoi scegliere se con le buone o con le cattive."
Erano più grossi, avevo paura, non sapevo cosa potevano fare... Pensai a un sacrificio per potermene andare via.
"mettiti in ginocchio."
Mi inginocchiai. Si avvicinarono alla mia faccia coi cazzi e cominciarono a schiaffeggiarmi.
"se mordi o se fai qualche altra cazzata sei morto, hai capito?"
Il primo tizio mi appoggiò il cazzo sulle labbra e mi intimó di aprire la bocca. Spalancai piano lasciando entrare quel cazzo, facendo attenzione a non toccare coi denti.
Mi mise una mano dietro la testa e lo spinse in fondo poi lo tiró fuori senza sfilare la cappella. Me lo spinse di nuovo in fondo e piuttosto che subire di nuovo decisi che era meglio se mi muovevo io. Per non perdere l'equilibrio mi afferrai alle sue gambe e stavolta fui io a muovere la testa avanti e indietro. Lui tolse la mano "brava, vedo che hai capito".
Non mi ero accorto che l'altro si era allontanato e aveva preso un cellulare per scattare delle foto forse fare anche un video. Immaginai lo scatto: in ginocchio vestito da donna, aggrappato alle sue gambe mentre glielo succhio. Questa idea mi eccitó, assieme al gusto del cazzo che avevo in bocca. Era decisamente lungo, pulito perché si era appena fatto la doccia con me e ora sentivo un piccolo sapore salato. Sono uomo, sapevo cos'era, era liquido prespermatico. Tra poco sarebbe venuto nella mia bocca.
Mi prese il panico, cercai di pensare a come evitare. Quasi come se mi avesse letto nel pensiero mi afferrò la testa e di nuovo me lo spinse in gola. Ebbi un conato di vomito, lo tolse fuori per farmi vomitare saliva.
"non ci pensare nemmeno che non ti sborro in bocca, o fai tu e ho visto che ci hai preso gusto, oppure faccio io direttamente in gola"
Respirai e ripresi a succhiarlo, finché non lo sentii irrigidirsi e venire inondandomi la bocca. Volevo sputare ma lo sfiló e con una presa d'acciaio mi chiuse la bocca "eh no, non sono questi gli accordi... Ora bevi tutto."
Deglutii con più sforzi. Da uomo considerai che doveva aver avuto una sborrata molto abbondante, con la lingua mi passai tutta la bocca per pulirmi bene, e mi sorpresi di nuovo a considerare la consistenza e il gusto piacevole.
"ma guarda tu sta troietta che ora se lo gusta pure... Adesso che hai imparato mettici un po' di romanticismo."
Avevo rimosso che c'era anche il proprietario che ora reclamava la sua parte e mi stava mettendo il cazzo di nuovo in faccia. Lo aveva più grosso ma più corto, avrei dovuto aprire di più la bocca ma forse riuscivo a prenderlo tutto... Ma cosa stavo pensando... Per approcciarmi tirai fuori la lingua e lo leccai sulla cappella, tenendolo alla base con la mano. Poi scesi un po' lungo l'asta e tornai su per prenderlo in bocca. Era davvero grosso, me la riempiva tutta. Dopo qualche affondo riuscii a prenderlo tutto. Arrivai con le labbra fino alla base, con le palle sul mio mento. Continuai a succhiare finché anche lui non mi venne in bocca. Lo sperma era un po' più amaro ma più denso e viscoso, da uomo pensai che era la classica sborrata che facevi se non venivi da una settimana.
Mi alzai e andai verso la mia borsa per cambiarmi, avevo fatto quello che volevano.
"dove vai?" "a casa" "non abbiamo mica finito" "no ragazzi dai ho fatto quello che volevate..." "sì e sei stata brava, ma c'è un'altra cosa che vogliamo..."
Ingenuamente dissi "e cosa?" "ma il tuo culo tesoro!" "noooo non se ne parla neanche!!! Quando esco di qua vi denuncio!!!"
"e che ci denunci? Abbiamo foto e video in cui vestito da donna ce lo succhi che è un piacere, difficile dire che ti stavamo costringendo..."
Mi fecero vedere i cellulari, ora c'erano altre foto, e video, non c'era alcuna costrizione, e sì, stavo facendo pompini vestito da donna.
"dai inginocchiati qua"
Mi fecero mettere un ginocchio con il busto su una panca che avevano messo in mezzo allo spogliatoio. Mi sollevarono la gonna e tirarono giù insieme slip e calze.
"vi prego fate attenzione fate piano sono vergine..." "non ti preoccupare bambolina... Tu pensa a rilassarti..."
Presero un flacone di olio e me lo versarono sul culo, spalmandolo bene in mezzo.
Poi sentii sul buco un dito che premeva e faceva forza, decisi di allentare il muscolo e mi entrò dentro. Un paio di spinte decise e uscì.
Il più giovane di due si mise dietro di me e mi allargó con le mani le chiappe, poi sentii la cappella che si appoggiava al buco. Guardai dietro, ora aveva anche una mano che lo aiutava per guidare dentro il cazzo.
La pressione era molto forte, rilassai il più possibile, sentivo scivolare grazie all'olio e il buco che si allargava piano. Quando entrò la cappella urlai. Mi diede un attimo di tregua. Poi ricominciò a spingere a piccoli colpi. Ogni affondo mi bloccava il fiato e mi strappava un gemito di dolore. Arrivó fino in fondo lo sentivo dentro nell'intestino e appoggiato del tutto al mio culo.
Da lì lo sfiló quasi del tutto, lasciando dentro solo la cappella, poi lo ripiantó dentro tutto in un solo affondo. Quello che avrebbe dovuto essere un gemito di dolore fu invece un gemito di piacere. Cominciò allora a fare un deciso su e giù, mentre quell'altro filmava. Il dolore era diventato piacere, sentivo il cazzo flaccido che colava. Mi stava scopando con forza e mi stava piacendo.
Dopo diverse spinte, ebbi un orgasmo, guardai sotto e vidi la piccola pozza di sperma sulle mutandine calate a mezza gamba. Ma lui non aveva ancora finito e continuó a sbattermi fino al suo orgasmo che mi riempì il culo.
Crollai così com'ero su quella panca, esausto, con il culo che pulsava e gocciolava.
Sentii afferrarmi di nuovo da dietro, e di nuovo una nuova forza sul mio buco.
Ricordai con terrore che quell'altro aveva il cazzo molto più grosso anche se più corto.
Avevo avuto difficoltà a prenderlo in bocca, figuriamoci in culo.
Implorai che mi mettessero altro olio. Così fecero. Poi mi piazzó di nuovo il cazzo e stavolta urlai mentre mi sfondava. Era davvero grosso. Chiesi pietà ma non ottenni nulla. Mi cavalcó intensamente e venne anche lui.
Mi aiutarono ad alzarmi, mi fecero spogliare e mi portarono in doccia. Mi sedetti a terra sotto il getto caldo, quando mi accorsi che mi stavano pisciando addosso.
Mi fecero alzare, uno di loro smontó un doccino, mi fece appoggiare le mani alla parete e mi infiló il tubo nel culo. Aprì piano l'acqua tiepida e mi riempì. Quando lo tolse esplosi tutto quello che avevo dentro.
"brava troietta, abbiamo filmato e fotografato tutto quindi non dirai niente e diventerai la nostra puttana, ma tanto so che ti è piaciuto quindi lo farai perché lo vuoi ancora. Torna tra due giorni all'orario di chiusura. Vai a comprare qualche vestito e intimo nuovo e anche roba da palestra."

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