Sotto ricatto finale

Scritto da , il 2019-09-18, genere dominazione

Caterina, con il suo corpo giovane, la pelle liscia, le tette sode, avanza verso di me tenendo il vibratore di Sandra impugnato alla base e appoggiato alla sua vulva, agitandolo verso di me come se fosse una donna armata di cazzo, la mia passione. Arriva fino alla mia bocca e poi lo usa per schiaffeggiarmi una volta a destra, una volta a sinistra e mi dice “spogliati se non vuoi che la mia mammina sappia di come ti ho sgamato a masturbarti col suo vibratore guardando i video dei trans”. Io mi inizio a spogliare e lei mi tiene il vibratore vicino alla bocca seguendo i miei movimenti e mi ordina di leccarlo e di continuare a leccarlo per tutto il tempo. Io eseguo sprezzante. Sì è chiaro sono eccitato, una donna col fallo è il mio sogno, e lei lo nota e mi dice “ allora ti piace”; “ senti, non sono fatti tuoi quello che mi piace fare, adesso mi masturberò solo per farti contenta e hai promesso che non mi tormenterai più”. Quando ho finito di spogliarmi sono in ginocchio, lei si mette il fallo di nuovo come fosse il suo e mi dice “ dai, porcone, inizia a segarti” io inizio e a lei si illuminano gli occhi “ si avvicina e me lo appoggia alle labbra spostando avanti il bacino. Io apro la bocca e lei me lo infila. E’ una situazione assurda, ridicola e allo stesso tempo eccitante. Vorrei prenderla a schiaffi, andare via, ma non posso, sono sotto ricatto e allo stesso tempo è tutto così piacevole. Mi afferra la testa con l’altra mano “ciuccia maialone, ti piacerebbe se fosse vero, di carne, sentirei scorrere le tue labbra, la tua lingua leccarmi la cappella, invece così mi devo accontentare dell’effetto visivo e devo dirti che è già tanto edificante così”. E così spompino quel pezzo di gomma molto realistico, ma non vero e preso dalla foga cingo i glutei di Caterina, morbidi e sodi, affondo le mani per tenermi in equilibrio e poter prendere quel cazzo finto fino infondo alla bocca, per farla contenta e perché credo che non mi capiterà più. Ma lei si scosta di colpo: “ che fai maiale, mi tocchi il culo?” agita in aria il vibratore “ sei un porco pervertito, ho venti anni meno di te e tu ti metti a toccarmi il culo così” Io trasalisco, “ scusami, perdonami, mi sono fatto cogliere dal momento, perdonami” e lei “ se lo sapesse mamma, se lo sapesse mamma, il suo fidanzato che mi tocca il sedere, maiale!” Sono già in ginocchio, mi inchino chiedendole scusa “scusa, scusa”. Mi dà uno schiaffone sulla guancia sinistra e poi un calcio sul petto spingendomi a terra: “ vai in bagno adesso e fammi vedere come ti masturbi, ma senza prenderti queste libertà. In bagno mi metto nella vasca, steso con il computer portatile appoggiato su uno sgabello con un video di due trans che inculano e si fanno fare bocchini da un tale, e lei, Cristina, dopo aver pisciato ancora in due bicchieri seduta sulla tazza, in mia presenza, ci ha messo del Whiskie, uno me lo ha dato e l’altro se lo sta bevendo lei, seduta su un altro sgabello ai piedi della vasca. Mi guarda e mi dice “ dai forza, masturbati”. Io inizio ad accarezzarmi le palle ed il pisello, respiro profondo, mi so lasciando andare. Mi accarezzo le cosce, prendo il vibratore e me lo porto alla bocca. Cerco di non guardarla. Guardo il filmato. E’ un film russo, i trans sono molto femminili, tutti e due biondi, uno è più grasso e l’altro più magro, stanno pisciando sul tizio che beve assatanato. Io ho il sospetto che Caterina voglia farmi lo stesso, infatti ride quando vede quello che sta succedendo; ecco perché mi ha fatto mettere nella vasca da bagno. Ma non glielo permetterò. A tutto c’è un limite. Ma io mi sto eccitando alzo e allargo le gambe per poter raggiungere l’ano, me lo accarezzo prima con le dita, poi con la cappella del vibratore. Cristina si alza e si allontana sculettando. Ha davvero un gran bel culo, vorrei accarezzarlo, toccarlo ancora. Torna subito dopo con del lubrificante. Mi prende il vibratore e lo cosparge di quella sostanza, per farlo lo accarezza, come se gli facesse una sega e mi guarda sorridendo. Poi me lo restituisce. Capisce quanto è sacro questo momento, quanto è delicato. Io mi sto davvero abbandonando alla migliore delle seghe sotto i suoi occhi. Bevo un po’ della sua pipì alcolizzata. Ci infilo un dito e me lo lecco. “ Pensa se ti pisciassi addosso come fanno quei trans col loro amico; pensa se avessi un fallo vero e ti inculassi come fa quel trans. Sentiresti sbattere il mi bacino sulle tue chiappe, invece ti devi accontentare di quel pezzo di plastica” me lo sto passando nel solco del culo, fermandolo e giochicchiando con l’ano, poi me lo passo sulle palle, sul corpo , fino alla bocca, con l’altra mano raggiungo il culo che adesso è sporco di lubrificante e con il dito spingo sull’ano, mi inarco, infilo una falange, davanti a quella troietta, spingo ancora, spingendo con il palmo le palle, e leccando il fallo di gomma. Lei mi si avvicina, mi afferra il vibratore, e mi dice “ questo te lo tengo io, tu torna a menarti il cazzo”. Io lo lascio e lei me lo tiene vicino alla bocca per farmelo ciucciare ed io vado con la mano sull’asta eretta del mio pisello ed inizio a segarlo in tutta la sua lunghezza, metto il secondo dito nel culo e spingo sino a tutta la seconda falange. E’ il massimo che abbia ricevuto il mio culo, e faccio su e giù con le dita nel culo, su e giù con la mano sul cazzo e su e giù con la testa sul fallo che tiene Caterina. Mi accorgo che si sta finendo di scolare, dopo il suo, anche il mio bicchiere di cocktail. Mi inarco la schiena, sento che tra poche menate verrò, tolgo le dita dal culo, perché quando vengo ed ho le dita in culo mi fa male; ma lei capisce qualcosa, mi toglie il vibratore, mi ferma la mano e mi dice “ aspetta, fermo, ho un’idea”, detto questo si mette a cavalcioni della vasca, una gamba da un lato ed una dall’altra, la sua fica giovane è allargata a mezzo metro dal mio volto. Il mio corpo è completamente alla sua mercé “avrei bisogno di pisciare ancora” mi fa toccandosi sopra la vulva. “ti eccita la mia fica? Ti eccita pensare che ti possa pisciare in bocca? “ io non rispondo, non vorrei che lo facesse, ma in questo momento sono troppo eccitato per impedirglielo. “ tirati un po’ su, senti che bel profumo ha la mia fica giovane” Mi tiro su scorrendo la schiena sullo schienale della vasca, lei si avvicina a pochi centimetri “annusa, fammi sentire come ti piace l’odore della mia fica”. Obbedisco, respiro profondamente il suo sesso “sento il tuo fiato. Vorresti leccarmela vero? “ altroché “ non mi rispondi mai”. “ cosa vuoi che ti risponda?” si avvicina ancora, devo quasi ritrarmi per non toccargliela. I suoi peli mi solleticano le narici “ respiro profondamente. Certo che vorrei leccargliela, ma se si è incazzata perché le ho toccato il culo, figuriamoci se le lecco la fica! ”Senti” le dico, “ non ti sembra di essere troppo vicino alla mia bocca? Faccio fatica a parlare senza toccartela, poi non vorrei che ti arrabbiassi” lei si tira un po’ indietro “non sapevo che ti facesse schifo la fica. Se vuoi mi tolgo proprio” è a circa quindici centimetri adesso, riprendo fiato, ma sono così eccitato che non capisco nulla, non vorrei che andasse via adesso, ma nemmeno posso lasciare che questa cosa vada avanti; ma lei continua “ricomincia a masturbarti. Ti eccita la mia fica? Vorresti che ti pisciassi in bocca?” “non ci provare” “se lo vuoi, non devi fare altro che chiedermelo” “ sei matta” “ se desideri sentire la mia pipì sulla tua lingua, nella tua gola, schizzarti sul viso, se vuoi che la mia pipì calda ti coli sul petto e sulla pancia, se vuoi che ti pisci addosso, sulle palle, sul cazzo e dentro il tuo buco del culo sfondato, basta che me lo chieda, che mi implori di pisciarti in bocca. Avanti non vergognarti dei tuoi sentimenti” “ ma che stai dicendo?” “ il tuo sentimento d’amore per la mia piscia”. La guardo in viso, ma vedo la sua fica in primo piano “ ho bevuto la tua pipì perché era mischiata col wiskie e perche mi hai obbligato, mi sono lasciato andare, perché mi hai ricattato” “ ma mi sembrava che ti piacesse” “ ok, ammetto che mi piace masturbarmi, ma l’ho fatto perché mi ricattavi” Ho capito”, fa lei tirandosi un po’ indietro “intanto hai smesso un’ altra volta di masturbarti” il mio cazzo è tesissimo, anche se da qualche decina di secondi mi sono distratto litigando con Caterina, mi accarezzo le palle “se vuoi che mi tolga da questa posizione in cui hai la vista privilegiata sulla mia vagina, basta che me lo dici, altrimenti, ammetti che vuoi che ti riempia di piscio, che l’unica cosa che vuoi è che ti pisci in bocca e che vorresti essere innaffiato dalla mia pioggia dorata” mi guarda con aria di sfida muovendo il bacino su e giù aspettando una risposta “ non sai quanta me ne scappa” mi dice toccandosi il monte pubico con la mano. “vorresti che la togliessi o che ti pisciassi in bocca, avanti! Devi fare una scelta.” Ha ragione lei. Non vorrei altro che sentire il fiotto caldo della sua pipì nella bocca, vorrei berla tutta, da quando è iniziata questa storia l’ho sempre desiderato ed ho cercato di nascondermelo; ma adesso non potrei dirle di allontanarsi. “quindi? Non ho capito” ok, la faccio contenta, non posso fare altro, sono completamente stordito dall’eccitazione:“pisciami in bocca!” “non ti capisco” mi fa lei “ cosa mi vuoi pregare di fare?” “ Ti imploro, pisciami in bocca, ti prego”, lei si allontana piano piano” non andare via ti sto implrando, farei tutto per te, chiedimi qualunque cosa, ma pisciami in bocca, credevo che ti facesse piacere anche a te” “ non ti deve interessare quello che piace a me, maiale, continua a masturbarti. Cosa faresti per me? Per avere il mio piscio in bocca” “ dai mi metto in ginocchio, ti bacio i piedi, sono il tuo schiavo” “dillo più forte, strilla” strillo, “fammi la pipì in bocca, ti prego, pisciami in bocca, fammi bere il tuo succo, ti pregooo” ma lei si allontana “ comincio ad essere un po’ scomoda” la segue e le bacio i piedi mentre cammia, “ ti supplico fami la pipì in faccia” lei ride, si siede sulla tazza riempie di nuovo i nostri bicchieri, le guardo la fica scaricare liquido nel mio bicchiere ci versa il wiskie e me ne porge uno. “grazie” le dico, ne bevo un goccio, poi vado nella vasca da bagn, appoggio il sedere sul pavimento ed i piedi cincrociati; bevo un bel sorso, poi inizio ad innaffiarmi lentamente sul viso dall’alto sulla bocca aperta su tutto il corpo. Non sarà direttamente dalla fonte, ma è meglio di niente.

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