Al supermercato

Scritto da , il 2019-06-19, genere etero

Era la seconda volta che al supermercato notavo una ragazzina rossa, slanciata, viso con una bocca sensuale, carnosa dalle labbra grosse ed occhi che incantavano ad osservarli, verde mare. Un collo cigneo, i seni che solo a pensarli addrizzava cazzi anche ai defunti, fianchi attraenti, cosce da infarto e culo da sogno. Solo ad osservarla, veniva spontaneo pensare: "beato chi se la scopa!" ed io avrei veramente voluto scoparla! Così quel giorno la notai e, ogni volta che ci incontravamo tra gli scaffali, ci scambiavamo delle occhiate ma poi, lei sparì ed io presi la strada di casa, ma il giorno dopo riecco che la rincontro ed insieme a lei c'è una signora bionda, alta, formosa, ben messa, sulla cinquantina. Noto che la bambolona dice qualcosa all'orecchio della bionda e lei va subito a squadrarmi dalla testa ai piedi ed io rimango fermo lì, come se stessi ad aspettare che scattassero una foto a me. "Casualmente" ci rincontriamo varie volte e noto che la ragazzina fa cadere dei barattoli in terra, così mi affretto ad aiutarla a sistemarli bene, poi prendo l'iniziativa e mi presento a loro: Franco! La bionda mi ringrazia per l'aiuto e m'invita a casa sua sopra al supermercato, per prenderci un caffè e, dopo che si esce dal supermercato, entriamo in un portone lì vicino e saliamo al primo piano. Ci accomodiamo in salotto ed io e la ragazzina rimaniamo ad attendere la bionda che sta preparando i caffè e parliamo dei prodotti acquistabili al supermercato intanto lei accavalla le cosce meravigliose, scoprendole tutte, facendomi notare bene le mutandine da bambina, o meglio: da Lolita ed io ingoio saliva, arrossendo nel sentire il cazzo scoppiare nei calzoni. Poi, preso il caffè, la bionda mi dice chiaramente che mi ha offerto un caffè per farmi conoscere meglio la sua "nipotina" e, con duecento euro, me la posso scopare, inculare, leccare tutta e farmi fare quanti pompini voglio. Ci penso un poco e ingoio ancora saliva ma lei legge nel mio pensiero e conferma che la rossa non è minorenne, ha diciannove anni ma la fa vestire da Lolita per attirare l'attenzione, infatti indossa i classici calzettoni che arrivano al ginocchio ed infiammano gli uomini attratti principalmente dal proibito di scoparsi una minorenne ma Elena, mi conferma ancora che ho a che fare con una maggiorenne e non devo avere brutti pensieri ma solo di scoparsi un gioiellino come Elena, parola di zia Marta. Le do in mano duecento euro e ci spostiamo in camera da letto dove sul comò vedo un frustino, dei cazzi di gomma, una pera grande per clistere ed una racchetta da ping pong, utile per sculacciare. Marta se ne va via ed io, già eccitatissimo, bacio in bocca Elena e la spoglio lentamente, poi lei passa a fare altrettanto a me e si sdraia sul letto a pancia sopra e cosce aperte dove troneggia una pelosissima fighina già inumidita e viscida di umori. Le vado a leccarle la figa e salgo poi all'ombelico molto grazioso, per poi continuare arrivando ai seni che le mordicchio lievemente e lei geme sospirando. Le accarezzo le cosce, la figa, i seni, poi la faccio rigirare e le vado ad accarezzare mordicchiando, il bellissimo culo, sodo, tondo, da stringere agguantandolo tutto. Lei mi chiede se la voglio inculare ed al mio sì, prende una scatolina di crema che, sparsa bene sull'ano, mi permetterà di incularla con meno dolore per lei e, dopo che ha ben unto il suo bel culetto, scende a spompinarmi il cazzo che è già ben duro da poterla penetrare. Così lei si gira ponendosi a pecorina e guidandomi il cazzo sull'ano, dà un colpo di reni indietro per incularsi da sola ma io prontamente le do il contraccolpo, provocandole un grido di dolore che aumenta la mia eccitazione, penetrandola più rudemente, facendomi godere da matti. Lei cerca di svincolarsi da me ma la trattengo così bene che non può fare nulla e subisce la mia penetrazione lacrimando e gemendo da farmi eccitare ancora di più, infatti sto andando ad un ritmo sostenuto che la fa urlare e mi fa godere sborrandole dentro un fiume come il Po. Dopo le urla di Elena, Marta entra dentro e mi chiede che le sto facendo ed io le spiego che il suo bel culetto mi ha fatto eccitare bestialmente, non riuscendo più a controllarmi ed allora, sorridendo, mi dice di continuare pure a scoparsi la ragazzina ma dopo avrei dovuto fare i conti con lei che voleva provare il mio cazzo sul suo culo. A quel punto Marta le propone di prendersi subito il cazzo in culo, così lei potrà riprendere fiato e Marta non perde tempo: si spoglia completamente e si unge l'ano, poi prende in bocca il cazzo che subito prende il volo irrigidendosi e se lo pone davanti all'ano autoinculandosi da sola, dandomi subito piacere ed io la penetro con foga e subito lei geme di piacere e mi dice di possederla con più impeto. Eseguo alla perfezione il suo ordine e poco dopo è lei a supplicarmi di fermarmi ed allora Elena le dice che deve soffrire come è accaduto a lei. Quando me ne vengo inondandole il culo di sborra lei sta piangendo e poi mi dice che vuole un cento euro per lei ma le dico che è stata lei a volere essere inculata da me, perciò zitta e buona, si prenda i suoi vestiti e lasci la camera per scopare tranquillamente io e Elena. Marta esce a testa bassa ed io ed Elena riprendiamo i giochi, prima con un bel pompino, poi la faccio sdraiare e la scopo a ritmo sostenuto e lei gode gemendo, abbracciandomi forte fino a farmi sborrare a lungo, poi, dopo una breve pausa la faccio mettere in ginocchio e la scopo da dietro e, quando sento che sta godendo, le bagno l'ano con i suoi umori e la inculo duramente ma quando sento che geme per il dolore, lascio il suo culo e la penetro in figa, sborrando fino all'ultima goccia. Lei , grata per non averle nuovamente lacerato l'ano, mi bacia e mi chiede di leccarle la figa a lungo. Mentre la sto leccando le accarezzo le sue bellissime cosce e, quando mi schizza in faccia una cascata di umori. Dopo una pausa di riposo, ci facciamo la doccia insieme e ci vestiamo, andando in salotto dove ci aspetta Martae ci sediamo. Marta mi chede se mi sono trovato bene con Elena ed io lo confermo, così lei mi dice che se la avviso per incontrarci nuovamente, mi farà trovare una biondina molto minuta e che ha veramente diciotto anni appena compiuti ed è ancora vergine sia davanti che dietro. Mi lascia il suo numero di cellulare che intasco subito e, dato un bacio in bocca ad Elena, lascio l'appartamento scarico di energie ma soddisfattissimo.

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