Zia, per te farei di tutto

Scritto da , il 2019-05-21, genere incesti

Era un giovedì di metà luglio e come ogni mattina ero appena rientrato a casa dopo una corsetta tonificante, il caldo cominciava a farsi sentire e il fresco mattutino lasciava spazio alla pesante afa estiva.
Erano oramai le 8:40 e stavo sorseggiando un caffè quando il mio cellulare cominciò a squillare.
-Pronto ?!- esordii
-Ciao Matteo sono la zia, senti posso chiederti un favore ?-
-Ciao zia certo, dimmi pure, che succede ?-
-Allora tesoro, non è che riesci a dare un occhiata all’impianto di irrigazione, si è bloccato ieri sera e non siamo più riusciti a farlo partire- disse sconsolata
-Ma certo, assolutamente, guarda finisco di fare colazione e arrivo- risposi
-Grazie mille !!! sei un tesoro !!!- disse urlando
-A dopo allora ciao !-
-Ciao tesoro !!!- riagganciò
Quel giorno non avevo niente da fare e mi faceva sempre piacere dare una mano agli zii, infondo loro erano sempre stati molto disponibili con me quando ero piccolo e in più mi avevano aiutato anche a trovare lavoro.

Mi cambiai in fretta, presi gli attrezzi, mi accesi una sigaretta e mi diressi verso la loro casa, ci andai a piedi, tanto era praticamente attaccata alla mia.
Gli zii abitavano in una grande villa a un piano, con un enorme giardino pieno di alberelli e fiori, praticamente un piccolo paradiso, entrai senza suonare il campanello e risalii il lungo vialetto che portava alla porta d’ingresso, li trovai mio zio intento a fumare.
Zio Francesco era un omone statuario con grandi spalle e corpo scolpito, dato dai tanti anni passati nell'esercito, diciamo che ad una prima impressione sarebbe potuto sembrare un burbero antipatico ma posso assicurarvi che era esattamente il contrario.
-Ciao zio- esordii alzando la mano
-Hey ciao, ma che ci fai qua ?- disse ancora assonnato
-Ma come, la zia mi ha detto che non vi funziona più l’irrigazione- risposi leggermente perplesso
-ahhh certo, scusa credevo non ti avesse ancora chiamato ahaha- scoppiò a ridere e poi continuò :
-vuoi un caffè ?-
-Ma si dai perché no-
Appoggiai i miei attrezzi sulla soglie e entrai in casa, lo zio mi seguì a ruota e mi fece accomodare in cucina, la loro casa era stupenda, molto post moderna.

Di li a poco arrivò anche mia zia che vedendomi corse ad abbracciarmi, lei era una donna molto bella, alta e slanciata, ma con tutte le curve al posto giusto, aveva lunghi capelli biondi e uno sguardo amorevole, i suoi occhi erano molto grandi e di un incredibile verde smeraldo, insomma perfetti.
Mi abbracciò vigorosamente e io non potei far altro che ricambiare.
-Ciao zia !- riuscii a dire ancora avvinghiato in quella morsa, zia Elisa era molto alta e bloccato in quella stretta stavo letteralmente soffocando nel suo prosperoso seno.
-Ciao nipotino mio !!- disse con voce dolce, mi lasciò andare e finalmente potei respirare, anche se quell'abbraccio non mi era dispiaciuto affatto.
- Ti preparo subito un caffè !!!- disse correndo a recuperare la moca, lei era così, sempre impegnata e sempre di corsa, insomma una donna iperattiva, chissà come faceva a sopportarla lo zio, insomma una donna così sarà sicuramente impegnativa anche in altre circostanze.

Bevetti il caffè e parlai con gli zii del più e del meno, infondo non li vedevo quasi mai.
Quando ebbi finito tutto mi alzai ma proprio quando stavo per uscire dalla cucina vidi la testa di mia cugina spuntare dal lato della porta.
-Ah ma sei tu- disse con voce squillante.
-Sì sono io, ciao eh ?! - risposi sorridendo
-Beh in tal caso posso girare anche così ahaha, comunque ciao !- concluse entrando in cucina con addosso solo mutandine e reggiseno, rimasi leggermente bloccato vedendola, infondo fino a quel momento per me era sempre la solita ragazzina, ma vedendola così, capii che ormai era una donna, infondo aveva quasi 19 anni.
Mi ripiglia subito, cercando di non far notare la mia leggera eccitazione a quella vista, scattai verso la porta e dissi :
-Io allora mi metto al lavoro-
-Va bene tesoro !- esordì zia Elisa e poi rivolgendosi a mia cugina Marta continuò :
-Dai ma mettiti qualcosa, hai messo Matteo in imbarazzo- uscii dalla casa e mentre stavo andando verso il retro sentii lo zio dire qualcosa a Marta e lei controbattere urlando, non ci feci molto caso e mi al lavoro.

Dopo quasi un ora riemersi dal piccolo e angusto “tombino” che racchiudeva la pompa dell’acqua che alimentava il sistema di irrigazione e li a troneggiare davanti a me con un occhiale da sole sbarazzino e sigaretta in bocca trovai mio zio.
-Allora hai capito cos'è che non va ?- disse sorridendo
-Si, praticamente un manicotto si è rotto e ha mandato in blocco la pompa, non è grave devo solo sostituirlo-
-Ritorno qui questo pomeriggio e in dieci minuti ho sistemato tutto – conclusi
-Perfetto, grazie mille davvero- disse porgendomi la mano per aiutarmi a uscire da qual buco, poi continuò :
-ah si quasi dimenticavo, questo pomeriggio devo accompagnare Marta ad una partita e poi mi devo fermare da amici , entra pure tranquillamente anche se Elisa non ti risponde al citofono, ha detto di volersi riposare un po’-
-Perfetto zio, ora vado che ho bisogno di una doccia ahaha- dissi indicando la maglietta completamente zuppa di sudore.
Ci salutammo e in breve mi diressi verso casa.

Erano le quattro e mezza del pomeriggio quando ritornai a casa degli zii.
Feci il giro della casa e cominciai a trafficare con la pompa idraulica, dopo una ventina di minuti circa conclusi il montaggio del pezzo, ero soddisfatto del mio operato, quindi una volta sistemato tutto mi diressi verso il garage per ricollegare la pompa alla corrente, accesi il tutto e il motore dopo un sonoro ronzio ripartì accendendo l’irrigazione in tutto il campo.
“bel lavoro” pensai tra me e me.

Raccolsi quindi le mie cose e mi diressi verso il cancello, una volta aggirata la casa e raggiunto il vialetto però vidi un uomo senza maglietta e con i pantaloni slacciati chiudere il cancelletto di forza e correre via.
-Ma che cazzo ?- dissi a bassa voce e mi voltai a guardare la porta d’ingresso, era aperta. D’istinto mi precipitai dentro, “magari era un maniaco, cristo ma cosa sta succedendo” pensai tra me e me.
Percorsi il corridoio che collegava l’ingresso alla cucina e al salotto, guardai in quest’ultimo ma era vuoto, poi mi voltai e vidi mia zia seduta in cucina che beveva un bicchiere d’acqua.
Aveva gli occhi spalancati e il Viso rosso, “oddio cos’è successo” e naturalmente pensai al peggio, poi però, la squadrai da testa a piedi, indossava una lunga vestaglia rossa semi trasparente. Aveva le gambe accavallate e con un braccio si copriva il seno.
I nostri sguardi si incrociarono, il suo volto passò da un rosso vivo a un bianco pallido in meno di un secondo, vidi la sua bocca muoversi cercando di parlare ma, non ne uscì niente.
Parlai io allora :
-Zia ma cosa stai combinando ? chi era quello ?- dissi con voce ferma e perplessa
-Beh…. allora…. ehm…..- cercò di spiccicare qualche parola, ma non ci riuscì
Mi avvicinai e mi sedetti di fronte a lei, poi le sorrisi, se volevo qualche risposta dovevo metterla a suo agio, quindi le esordì :
-Dai, ormai quello che ho visto ho visto, devi stare tranquilla non dirò niente a nessuno, ma cosa succede ?- condii il tutto con voce una voce tranquilla e uno sguardo di compassione, funzionò, vidi il suo volto distendersi alle miei parole, ma non sembrava ancora convinta, allorché continuai :
-Zia, dai, lo sai che non direi o farei niente per farti stare male, infondi sei la sorella di mia mamma e per me ci sei sempre stata, ora dammi la possibilità di esserci per te- conclusi sorridendo.
Il suo sguardo si rilassò del tutto e dopo averlo abbassato disse :
-Beh sai, hai capito la situazione, infondo hai 24 anni cioè sei già un uomo- disse bloccandosi un momento, rialzò lo sguardo e fissandomi negli occhi continuò dicendo :
- Vedi tra me e Francesco ormai non funziona più molto bene in quel senso, io gli voglio ancora molto bene però ho bisogno anche di altro, sono una donna a cui piace molto il sesso e ormai lui non riesce più a soddisfarmi ecco- disse con gli occhi lucidi.
-Zia tranquilla è normale, infondo hai le tue necessità e per riuscire a soddisfarle sei andata a cercare una soluzione esterna, è comprensibile- dissi, le sue parole sembravano molto sincere e dalla sua reazione capii che il problema era reale anche se non mi spiegavo ancora tutta la faccenda, quindi azzardai ancora una domanda :
-Hai provato almeno a spiegarli questo tuo problema, almeno così da provare a risolverlo tra voi-
-Certo tesoro !- proruppe e sul suo volto si disegno una smorfia
-Abbiamo provato di tutto, posizioni, giochetti, oggettistica di ogni tipo ma niente, è come se lui avesse perso completamente l’ardore di una volta- concluse stizzita, poi il suo sguardo tornò mogio e dai suoi occhi cominciarono a scorrere lente le prime lacrime, il trucco le colava sulle guancie e tra un singhiozzo e l’altro mi sporsi e le afferrai la mano appoggiata sul tavolo, lei sussultò un secondo e poi mi guardò negli occhi.
-Zia calmati, non sono io che devo giudicarti, sei una donna e hai i tuoi bisogno non sarò certo io a parlare o a rovinare il tuo matrimonio- le sorrisi e la sua mano strinse la mia mentre abbozzava un sorriso.
-Grazie tesoro, tu si che mi capisci- disse singhiozzando
A quel punto mi alzai e lei fece lo stesso :
-Dai zia, un abbraccio ?- dissi con voce calma e aprii le braccia, lei non disse niente e si buttò li in mezzo, la strinsi a me mentre dalla sua bocca provenivano ancora sporadici singhiozzi :
-Lo sai zia che farei di tutto per aiutarti, per renderti felice- dissi ancora avviluppato nel suo petto.
-Grazie amore, ti voglio tanto bene- disse staccandomi il volto, in quel momento di affetto infatti non mi ero neanche accorto che la sua vestaglia si era aperta e ora il suo corpo nudo era lì, da vanti a me.
Mi sollevò la testa, i nostri sguardi si incrociarono, i suoi occhi erano rilucenti e le sue guance rigate da lunghe strisce di trucco nero, le sue carnose labbra tremarono mentre disse :
-Tesoro…. aiuta la zia ora- senza darmi il tempo di risponderle si chinò verso di me e mi baciò, la sua labbra si infransero sulle mie e la sua lingua sgusciò nella mia bocca, non mi allontanai tanto ero inebriato da quella sensazione, anzi abbassai le braccia e le cinsi i fianchi, rimanemmo li per qualche minuto, i nostri corpi avvinghiati, le sue braccia attorno alla mia testa e le mie mani che scivolavano sempre più verso il suo sedere.
A un certo punto ci dividemmo, le nostre bocce si staccarono e quando provai a dire qualcosa lei mi pose un dito sulle labbra e scosse leggermente la testa, mi prese per la mano e mi condusse nella sua stanza.

Giunto sulla porta mi tolsi le scarpe e entrai, appena misi piedi nella stanza sentii dietro di me la porta scorrevole chiudersi e le mani della zia cingermi il ventre, con mani esperte mi sganciò la cintura e con un unico movimento mi abbassò sia i pantaloni che le mutande, il mio pene era a mezz'asta quando quelle morbide mani lo cinsero e cominciarono a scorrevi sopra.
Nella mia testa un tumulto di sensazioni si stavano formando, dovevo continuare?, avrei dovuto fermarla?, infondo era mia zia, cosa stavo facendo ?. Tutte queste domande però furono spazzate via non appena sentii il mio pene inturgidirsi del tutto e la bramosia farsi largo tra le mie membra.
Zia Elisa mi condusse dolcemente verso il letto e una volta avermi fatto voltare mi ci spinse sopra.
Sali anche lei e mi sovrastò, il suo volto si pose sopra al mio e disse :
-Vuoi continuare vero?- il suo sguardo era irrorato di passione e a quella vista tanto erotica non potei che annuire, lei mi baciò e mi sfilò la maglietta.
Pian piano cominciò a scivolare con il corpo verso il mio pube, di li a poco sentii la bellissima bocca di mia zia cingermi il pene, a quella sensazione così perversa la mia schiena si contrasse e non potei non gemere di piacere.
La sua bocca ingoiava sempre di più il mio pene in versi gutturali di pura estasi, facendo salire sempre più la mia eccitazione, mi alzai sui gomiti e guardai mia zia farmi un pompino, le accarezzai i capelli e poi le sollevai la testa.
La scostai da me e mi alzai in piedi, la feci distendere a carponi sul letto, la schiena ricurva e il sedere alto alla mia mercé, le scostai la vestaglia e le sue perfette natiche mi apparvero, erano grandi e sode, senza un filo di cellulite e tra di esse potei ammirare la sua grazia, li per me, colante di umori.
Avvicinai il mio volto a quello spettacolo e vi infilai due dita, non fece alcuna resistenza anzi era talmente pregna di secrezioni da attirarle quasi a se.
La sentii gemere e dire :
-Scopami, ne ho bisogno, metti quel grande cazzo dentro di me !!!-
Allora salii sul letto e dopo averle abbassato il sedere mi trovai con la punta del pene a pochi centimetri dal quel paradiso, lo avvicinai pian piano e lo strusciai lungo tutta la sua vagina così da farle aumentare l’eccitazione.

Cominciai a infilare il mio pene dentro di lei, a ogni centimetro il suo corpo si contraeva in una scossa di piacere, e il mio pene era avvolto da un caldo, erotico e perverso senso di appagamento, quando infine il mio pube incontrò le sue natiche la nostra sacrilega unione fu completa e i nostri corpi in armonia cominciarono a godere.
Sgusciavo avanti e indietro in quella grotta del piacere mentre mia zia continuava a incitare i miei movimenti con urla e frasi di pura passione.
-Continua così, la zia ti vuole fino in fondo-
-Scopa la zia amore !!!-
-ANCORA !!!-
-SI, ODDIO SIIIII !!! - continuava a gridare fino a quando in quella osanna alla divinità giunse a un potente orgasmo, il suo corpo per un istante si accasciò sul letto, il mio pene fuoriuscì dalla sua vagina e rimase lì pronto per soddisfarla ancora.
La guardai, il suo corpo semi nudo giaceva in preda agli ultimi spasmi, le accarezzai il sedere e le miei mani scivolarono tra le sue cosce.
Quel contatto portò una nuova scossa di vitalità nel suo corpo, si alzò e si mise in ginocchio davanti a me, mi fece distendere e poggiare la schiena sullo schienale del letto, poi si mise a carponi sopra di me e con un movimento esperto afferrò il mio pene e lo rimise dentro di lei.

Mia zia era praticamente seduta sul mio pene e mi fissava con sguardo languido, quel bellissimo volto un tempo dolce adesso era il ricettacolo di ogni più perversa passione.
Cominciò a muoversi quasi saltellando, su e giù e ancora su e giù fino a quando non ricadde verso di me, il suo viso davanti al mio, il suo seno cinto dalle mie mani, i suoi capezzoli tra le miei dita, più li stringevo più lei gemeva e la sua lingua fuoriusciva dalla bocca mentre i suoi occhi si incurvavano e lasciavano spazio solo a un profondo bianco.

-Sto per venire Zia!!- dissi con voce rotta dall'eccitazione.
Lei non rispose anzi cominciò a muoversi sempre più velocemente, il suo corpo cominciava ad avere i primi spasmi, le prime contrazioni e il suo viso era sempre più contratto.
-ZIA, SPOSTATI STO PER VEEE….- non conclusi la frase che le prime gocce cominciarono a fuoriuscire dal mio pene, nel sentire quelle parole e quel liquido riempirla zia Elisa con un ultimo movimento di reni spinse il mio pene completamente dentro di lei e contorcendosi per l’ennesimo orgasmo ricadde su di me.
Il mio pene continuava a pompare sperma nel suo corpo e lei continuava a bramarlo distesa inerme su di me, i nostri corpi l’uno sopra l’altro si univano in un concerto di contrazioni e gemiti.

Rimanemmo avvinghiati ancora qualche minuto, almeno fino a quando le nostre menti non tornarono lucine e guardandoci negli occhi ci dicemmo.
-Amore, torna quando vuoi la zia ha sempre bisogno di te-
-Va bene Zia, per te farei di tutto-

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